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Una volta assorbito il salsalato subisce rapidamente idrolisi del legame estereo (ad esempio dalle esterasi presenti a livello di plasmatico) a dare due molecole di salicilato. Il farmaco è rapidamente e ampiamente distribuito nella maggior parte dei tessuti e fluidi corporei con un volume di distribuzione, pari a 0,15-0,2 l/kg, approssimativamente simile a quello dell'aspirina.[2] Non tutto il salsalato assorbito viene idrolizzato e circa il 13% del farmaco è escreto nelle urine come tale o sotto forma di metaboliti di fase II, in particolare addotti glucuronidati. La restante parte viene escreta come salicilato e suoi metaboliti.[3][4]
La quantità di acido salicilico resa disponibile dal salsalato è inferiore a quella che si otterrebbe dalla somministrazione di una quantità stechiometricamente equivalente di acido acetilsalicilico (va infatti considerato che una molecola di salsalato libera due molecole di salicilato).[5]
Il farmaco viene somministrato per via orale alla dose di 2-4 g al giorno. Le dosi sono normalmente somministrate insieme al cibo.
In particolare, il salsalato indurrebbe una minore perdita ematica con le feci rispetto all'aspirina[14] e produrrebbe lesioni gastriche minori rispetto agli oxicam (piroxicam).[15][16]
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Bibliografia
William O. Foye, Thomas L. Lemke; David A. Williams, Principi di chimica farmaceutica, 5ª ed., Padova, Piccin, maggio 2011, p. 1498, ISBN 978-88-299-2034-1.