Nel 2018 la tratta ligure della strada è stata nuovamente inserita nella rete viaria di interesse nazionale, ripristinandone pertanto la classificazione di strada statale.[2][3] Nel 2021, anche la tratta piemontese e una discreta parte della tratta lombarda sono tornate sotto la giurisdizione ANAS, riassumendo pure in questo caso la classificazione di strada statale.[3]
Nel territorio milanese la strada ricalca due storiche arterie: nel tratto a settentrione infatti la strada esisteva già nel medioevo come asse portante delle comunicazioni del Ducato di Milano, dove era conosciuta come strada di Dergano, poi divenuta in epoca moderna Via Comasina.[4][5]
Percorso
Il tratto appenninico (da Genova a Tortona)
Il tratto appenninico della SS 35 ha inizio a Genova, nel quartiere Sampierdarena, dove costituisce le vie urbane Reti e Fillak. Prosegue nei quartieri della Val Polcevera (Rivarolo, Bolzaneto e Pontedecimo), rimanendo sulla sinistra idrografica dell'omonimo torrente e assumendo di volta in volta varie denominazioni toponomastiche locali.
A Pontedecimo, ultimo centro abitato che fa capo al comune di Genova, con percorso che inizia a farsi tortuoso, risale la valle del Riccò, affluente del Polcevera. Mantenendosi sulla sua sponda destra giunge a Mignanego, situato a 150 metri slm, dove inizia la salita verso il Passo dei Giovi (472 m), uno dei valichi più bassi della dorsale appenninica settentrionale e spartiacque tra il bacino del Po e il Mar Ligure. La salita al valico è caratterizzata da sede stradale di media larghezza e pendenze a tratti abbastanza accentuate.
Dal passo inizia la discesa verso Busalla, nella valle del fiume Scrivia, ove si stacca sulla destra la ex SS 226 che si collega alla SS 45 a Laccio. Oltre Busalla la strada segue il corso del fiume, mantenendosi sempre presso la sua sponda destra e seguendone il percorso, con un tracciato sovente tortuoso.
A Casteggio la SS 35 riprende il suo percorso passando per Casatisma e Bressana Bottarone prima di attraversare il Po al Ponte di Mezzana (comune di Bastida Pancarana); il primo comune attraversato a nord del grande fiume è Cava Manara, dopodiché la strada si dirige verso San Martino Siccomario e Pavia dove attraversa il Ticino presso il ponte della Libertà. Oggi l'attraversamento della città non è necessario in quanto esiste l'Autostrada A54 (tangenziale di Pavia) che si connette alla SS 35 in corrispondenza del bivio dell'ex SS 596 dei Cairoli, a sud, e appena fuori città, a nord; sempre nel capoluogo pavese confluisce nella SS 35 anche la SS 526 dell'Esticino, che collega Pavia con Magenta.
Oltre l'allacciamento con la A54 la strada assume un andamento perfettamente rettilineo per diversi chilometri, seguendo il corso del Naviglio Pavese e passando per Borgarello, Certosa di Pavia e Vellezzo Bellini, ancora nella provincia di Pavia, e successivamente Casarile e Binasco, nella città metropolitana di Milano. Da Binasco cambia leggermente direzione, puntando direttamente alla metropoli lombarda ma mantenendosi comunque parallela al corso del Naviglio Pavese.
Attraversa Rozzano, in un ambiente per lo più urbanizzato e caratterizzato da vasti insediamenti industriali, passa sotto la tangenziale Ovest di Milano, alla quale è collegata da uno svincolo di accesso, ed entra in Milano (Via Chiesa Rossa, Via Ascanio Sforza), attraversando il Lambro Meridionale e terminando idealmente alla Porta Ticinese.
Poco prima dell'ingresso nel centro, degno di nota è la Conca Fallata, a poca distanza dalla strada, in cui ancora sussiste lo storico manufatto mediante il quale il Naviglio Pavese può scavalcare il Lambro meridionale che scorre a un livello più basso.
Superstrada Milano-Meda-Lentate
La strada continua a nord di Milano dirigendosi verso Como e il vicino confineelvetico: dopo Piazzale Maciachini, Dergano, Affori e Bruzzano, l'antico itinerario della statale, chiamato Via Comasina (attualmente sostituita da una strada moderna Viale Enrico Fermi, Viale Rubicone), oltrepassava il confine del comune per entrare nei centri urbani che costituiscono un'unica grande conurbazione fino a Como. L'enorme mole di traffico che insisteva su un siffatto tracciato ha portato a declassarlo come SP 44 e a sostituirlo, per il territorio provinciale milanese e monzese, con la Superstrada Milano-Meda-Lentate, per poi riprendere il percorso originario a Cermenate.
La Superstrada Milano-Meda-Lentate nacque negli anni sessanta sulla base di un progetto che voleva farne una variante alla spesso intasata Autostrada dei Laghi arrivando fino alla periferia di Como. Nell'ottobre 1967 viene aperta la prima tratta fra Milano e Varedo.[6]
La successiva mancanza di gran parte dei fondi statali destinati a finanziare l'opera ne causò un brusco e inaspettato arresto quando i lavori erano giunti solo fino a Meda, per cui quella che avrebbe dovuto essere la Superstrada Milano-Como assunse invece il nome con cui oggi è nota. Fu solo in tempi più recenti che si pensò di dare all'arteria un senso compiuto prolungandola dapprima fino a Lentate sul Seveso negli anni ottanta, e poi fino a Cermenate negli anni novanta, in modo da usarla appunto come variante alla vecchia SS 35. L'ultimo prolungamento, avvenuto quando il territorio si era nel frattempo fortemente urbanizzato, comportò spese enormemente superiori rispetto al preventivo originario di trent'anni prima, nonché il congelamento di un'ulteriore proposta di estensione per poterla collegare alla tangenziale di Como.
La superstrada si origina a Milano da Viale Enrico Fermi, proseguendo fino allo svincolo di interscambio di Cormano della A4 con due chilometri preliminari chiamati Viale Rubicone, classificati come strada urbana di scorrimento con limite di velocità a 70 km/h. Dallo svincolo di Cormano in poi è classificata come strada extraurbana principale con il limite di velocità fissato agli 80 km orari, ed è provvista di uscite numerate in modo progressivo come sulle tangenziali di Milano, cosa piuttosto insolita sulle autostrade e superstrade italiane.
La strada aggira quindi il Monte Croce, nel Parco della Spina Verde, la collina che sovrasta la città da ovest, e scende con percorso urbano (Via Napoleona) verso la città lariana che attraversa come Viale Roosevelt, Viale Innocenzo XI, Viale Masia e Via Borgovico; costeggia quindi sia pure leggermente a distanza il Lago di Como per un breve tratto, per poi dirigersi verso l'entroterra come Via Bellinzona. La strada giunge infine in località Ponte Chiasso, terminando alla dogana italiana; dopo la dogana svizzera, il percorso prosegue idealmente in territorio elvetico con il nome di strada principale 2.
La ex strada statale 35 dir dei Giovi (SS 35 dir), ora strada provinciale ex strada statale 35 dir dei Giovi, è una strada provincialeitaliana. Nel suo tracciato, interamente rettilineo, unisce la ex strada statale 35 dei Giovi con il monastero della Certosa di Pavia.
Storia
La strada, già comunale, venne classificata fra le strade statali nel 1958.[10]
^La strada Comasina, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 13 ottobre 2022.
^Si aprirà sabato la supestrada Milano-Varedo, in Il Giorno, 15 ottobre 1967, p. 18.
^Curiosamente, tale ultimo tratto viene segnalato da un'icona ottagonale del tutto identica a quella delle autostrade, salvo usare il colore blu come sfondo.
^mappa del progetto definitivo, su pedemontana.com. URL consultato il 26 giugno 2009 (archiviato dall'url originale il 22 giugno 2009).
^abLegge4 febbraio 1958, n. 24, in materia di "Classifica tra le strade statali della strada di allacciamento tra la statale n. 35 e il Monumento della Certosa di Pavia."
Bibliografia
Alessio Brunialti, Sara Cerrato e Carolina Zerboni, Duecento - La straordinaria storia del Teatro Sociale di Como, Como, La Provincia Editoriale, 2013.
^abcdefghIn corsivo sono indicate le strade statali facenti parte sino al 1945 - per l'intera estensione - del territorio italiano e poi parzialmente cedute agli Stati vincitori della Seconda guerra mondiale, in seguito alla modifica dei confini nazionali stabilita dal trattato di Parigi del 1947.