La strada statale 596 dei Cairoli (SS 596), ora in parte strada provinciale ex strada statale 596 dei Cairoli (SP ex SS 596)[4] in provincia di Pavia e strada provinciale 596 dei Cairoli (SP 596) in provincia di Vercelli[5] e in provincia di Novara[6], è una strada stataleitaliana che funge da collegamento interregionale: essa, nel suo antichissimo tracciato (pare che ricalchi un pezzetto della Via Francigena), unisce seppur non in via direttissima, Pavia con Vercelli, attraversando la Lomellina e Mortara.
Storia
Nel 1867 con la prima classificazione, è divenuta provinciale, in parte per Pavia e in parte per Novara (Vercelli non faceva ancora provincia). Fu inserita nel piano generale delle strade aventi i requisiti di statale del 1959[7],ma solo col decreto del Ministro dei lavori pubblici del 27 novembre 1969 è stata elevata a rango di statale con i seguenti capisaldi d'itinerario: "Innesto strada statale n. 35 presso San Martino Siccomario - Groppello Cairoli - Mortara - Castello di Agogna - Robbio - Palestro - innesto strada statale n. 11 presso Vercelli"[2].
Inserita nel piano generale delle strade aventi i requisiti di statale del 1959[7], solo col decreto del Ministro dei lavori pubblici del 27 novembre 1969 è stata elevata a rango di statale con i seguenti capisaldi d'itinerario: "Castello di Agogna - innesto strada statale n. 31 presso Casale Monferrato" ed una lunghezza di 6,998 km[2].
A partire dal 2022, il tratto dal confine con la regione Piemonte e la rotonda posta in zona industriale di Mortara, sono passate sotto la gestione dell'ANAS
Note
Strada Statale 596 dei Cairoli
Denominazioni precedenti
Strada provinciale ex strada statale 596 dei Cairoli (in Lombardia) Strada provinciale 596 dei Cairoli (in Piemonte)
^Strade Provinciali (PDF), su provincia.novara.it, Provincia di Novara. URL consultato il 14 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 22 agosto 2016).
^abcdefghIn corsivo sono indicate le strade statali facenti parte sino al 1945 - per l'intera estensione - del territorio italiano e poi parzialmente cedute agli Stati vincitori della Seconda guerra mondiale, in seguito alla modifica dei confini nazionali stabilita dal trattato di Parigi del 1947.