Strada statale 511 Anagnina

Strada provinciale 511
Anagnina
Denominazioni precedentiStrada statale 511 Anagnina
Denominazioni successiveStrada provinciale 511 Anagnina
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regioni  Lazio
Dati
ClassificazioneStrada provinciale
InizioRoma
FineGrottaferrata
Lunghezza10,000[1] km
Data apertura1967
Provvedimento di istituzioneD.M. 10/02/1967 - G.U. 100 del 21/04/1967[2]
GestoreTratte ANAS: nessuna (dal 2002 la gestione è passata alla Provincia di Roma)

La ex strada statale 511 Anagnina (SS 511), ora strada provinciale 511 Anagnina (SP 511)[3], è una strada provinciale italiana, il cui percorso si estende nella provincia di Roma collegando la Capitale a Grottaferrata.

Percorso

Si diparte dalla strada provinciale 215 Tuscolana in località Osteria del Curato e termina dopo 10 km nel comune di Grottaferrata reinnestandosi sulla stessa SP 215.

Lo stesso argomento in dettaglio: Via Anagnina.

La strada ripercorre il tracciato di un'antica strada romana, la Via Latina, che collegava Roma con Anagni. Attualmente si presenta a quattro corsie, due per ogni senso di marcia, per quasi tutto il suo sviluppo; in prossimità di Grottaferrata si divide in due carreggiate indipendenti a senso unico di circolazione. Frequenti sono comunque gli attraversamenti a raso che fanno di questa arteria una strada prettamente urbana.

Al chilometro 0,5 incrocia il Grande Raccordo Anulare (uscita numero 22).

In seguito al decreto legislativo n. 112 del 1998, dal 2002 la gestione è passata dall'ANAS alla Regione Lazio che ha provveduto al trasferimento dell'infrastruttura al demanio della Provincia di Roma[4].

Note

  1. ^ Individuazione delle rete stradale di interesse regionale - Regione Lazio (PDF), su gazzette.comune.jesi.an.it.
  2. ^ Decreto ministeriale del 10/02/1967
  3. ^ Elenco delle strade provinciali e regionali con manutenzione a cura del Dip. VII servizio 2 viabilità sud (PDF) [collegamento interrotto], su provincia.roma.it, Provincia di Roma.
  4. ^ Deliberazione n. 17/2010/PRS (PDF), su corteconti.it, Corte dei conti, pp. 13-15. URL consultato il 4 luglio 2011 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2015).

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