È stata interrotta da settembre 2017 a giugno 2019 tra Casalmaggiore e Colorno per inagibilità del ponte sul fiume Po.[8]
Nel 1991 il punto terminale della strada venne arretrato di circa 1500 metri, dal tracciato originario della SS 236 al nuovo tracciato in variante della stessa strada; il tratto declassificato entrò a far parte della nuova SS 668[9].
In seguito al decreto legislativo n. 112 del 1998, dal 2001 la gestione del tratto emiliano è passata dall'ANAS alla Regione Emilia-Romagna, che ha provveduto al trasferimento dell'infrastruttura al demanio della Provincia di Parma[10]; la gestione del tratto lombardo è invece passata alla Regione Lombardia, che ha provveduto al trasferimento dell'infrastruttura al demanio della Provincia di Cremona, della Provincia di Mantova e della Provincia di Brescia per le tratte territorialmente competenti[11]. A seguito della firma da parte del premier Giuseppe Conte di apposito decreto (si veda: DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 21 novembre 2019 "Revisione delle reti stradali relative alle Regioni Emilia-Romagna, Lombardia, Toscana e Veneto. (20A00500) (G. U. n. 22 del 28-1-2020 )"), il 25 gennaio 2020 l'intera arteria torna sotto la gestione ANAS. Tale passaggio si è reso necessario per rendere più concreta la possibilità di reperire risorse finanziarie per la ricostruzione del ponte sul fiume Po tra i comuni di Colorno e Casalmaggiore ormai giunto a fine vita, anche dopo un lavoro di rimessa in sicurezza durato svariati anni. Nell'aprile del 2021, la strada è tornata sotta la gestione dell'ANAS definitivamente.[12]
^L.R. 4 maggio 2001, n. 12 (art. 164), su burer.regione.emilia-romagna.it, Regione Emiila-Romagna - B.U. 58 del 7 maggio 2001 (archiviato dall'url originale il 13 novembre 2013).
^L.R. 5 gennaio 2000, n. 1 (art. 3, comma 118), su consiglionline.lombardia.it, Regione Lombardia. URL consultato il 13 settembre 2011 (archiviato dall'url originale il 20 marzo 2013).
^Rientro Strade, su Anas S.p.A., 2 agosto 2018. URL consultato il 2 giugno 2021.
^abcdefghIn corsivo sono indicate le strade statali facenti parte sino al 1945 - per l'intera estensione - del territorio italiano e poi parzialmente cedute agli Stati vincitori della Seconda guerra mondiale, in seguito alla modifica dei confini nazionali stabilita dal trattato di Parigi del 1947.
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