La porta fu progettata da Luigi Cagnola in stile neoclassico e costruita fra il 1802 e il 1814. Nel 1815, al termine delle guerre napoleoniche, vi fu posta l'iscrizione latina «paci populorum sospitae» («alla pace liberatrice dei popoli»).[1] La porta venne posta a cavallo del fossato scolmatore della Darsena del Naviglio Grande, esternamente al tracciato delle mura spagnole, per costringere al pagamento del dazio chi entrava in città.
Risalendo verso il centro cittadino attraverso corso di porta Ticinese, si incontrano l'omonima porta medievale, le colonne di San Lorenzo e si giunge al Carrobbio dove sorgeva quella romana che immetteva nella via Ticinensis, la strada per Pavia. Tradizionalmente nella cultura popolare milanese è nota anche come porta Cicca, dallo spagnolo chica, ossia "piccola".
Presso la porta si erge la Quercia Rossa, classificata fra gli Alberi monumentali della Lombardia, risalente alla fine dell'Ottocento e piantata il 24 maggio 1924 per ricordare i soldati deceduti nella Grande Guerra. Un cippo in ferro battuto recita la seguente dedica: «Ai caduti per la patria del rione Ticinese-Lodovica», firmato la Società Alpina milanese.[2]