La Tangenziale di Bari è un tratto della strada statale 16 Adriatica tangente la città di Bari di cui costituisce l'asse di scorrimento esterno principale. Classificata come viabilità ordinaria, è in parte inclusa nell'itinerario europeo E55. La tangenziale di Bari non costituisce una strada a sé con propria numerazione. Gli svincoli sono dotati di numero progressivo.[1]
La tangenziale è provvista di sistemi di video sorveglianza e di appositi cartelli luminosi, è interamente illuminata e il manto stradale è realizzato con asfalto drenante su tutto il percorso. Presenta 24 svincoli e si sviluppa con un tracciato in gran parte con 3 corsie per senso di marcia (dall'uscita 4 all'uscita 14, la cui terza corsia è stata realizzata tra il 1990 e il 1995) che serve sia il traffico di transito che di distribuzione. L'Anas investe ogni anno cifre notevoli per la manutenzione dell'arteria, che è fondamentale per i collegamenti con il porto[2][3] e per raggiungere la Puglia meridionale.[4] Tra maggio 2021 e febbraio 2022 l'intero impianto d'illuminazione fino all'uscita Bari Mungivacca è stato sostituito con lampade a LED, prevedendo anche l'aggiunta di nuove lampade in corrispondenza degli svincoli precedentemente privi d'illuminazione.[5]
Il traffico intenso, che crea spesso rallentamenti su tutto il tracciato della tangenziale, s'intensifica soprattutto negli orari di punta e durante i fine settimana estivi in prossimità di tutte le uscite principali. Dalle rilevazioni effettuate dalla centrale operativa dell'Anas attraverso un sistema di spire collocate sotto l'asfalto di tutto il tracciato della tangenziale, il flusso del traffico è di oltre 80.000 attraversamenti al giorno.
Dalla tangenziale è possibile imboccare importanti arterie stradali:
Nel 2019 la Regione Puglia e il Ministero competente hanno stabilito il finanziamento per la costruzione di una variante di tracciato a est dell'uscita 13. La "bretella", di 17,5 km di lunghezza e 6 corsie di larghezza, ha la finalità di decongestionare i quartieri a est del centro cittadino (soprattutto San Giorgio - Torre a Mare), quasi "schiacciati" dall'infrastruttura. Contestualmente, la nuova strada si avvicina a quei centri dell'hinterland, sprovvisti di una grande viabilità (come Triggiano, Capurso e Noicattaro) e costretti a percorrere strade provinciali ormai intasate[7].
^abcdefghIn corsivo sono indicate le strade statali facenti parte sino al 1945 - per l'intera estensione - del territorio italiano e poi parzialmente cedute agli Stati vincitori della Seconda guerra mondiale, in seguito alla modifica dei confini nazionali stabilita dal trattato di Parigi del 1947.