Nel Milanese la pieve indicava una circoscrizione ecclesiastica inferiore alla diocesi che fu in funzione fino al 46º Sinodo diocesano ambrosiano, chiusosi nel 1972 sotto il card. Giovanni Colombo, arcivescovo di Milano. Inoltre, dal XII secolo, in età comunale, la pieve assunse anche funzioni civili, in ragione del controllo del territorio da parte dei centri urbani, che sfruttarono a questo scopo le preesistenti forme di aggregazione. Civilmente, le pievi furono abbandonate e soppresse da Napoleone nel 1797, in quanto considerate retaggi feudali, e sostituite con i cantoni.
Storia
Chiamate pievi, corti o squadre (nomi fra loro equipollenti), queste aggregazioni furono utilizzate nel territorio soggetto a Milano per suddivisioni religiose e civili. Le pievi milanesi raggiunsero il numero di 61, a loro volta suddivise in terre, chiamate borghi, luoghi o cassine, da cui trassero origine i moderni comuni. A capo di ciascuna pieve si trovava un prevosto (mitrato o non).[1] In ambito ecclesiastico, dopo il Concilio di Trento, entrò in uso il termine di vicariato foraneo, peraltro equivalente a quello antico di pieve che rimase comunque largamente in uso anche a livello documentale. A loro volta le pievi civili erano raggruppate a fini statistici e fiscali in quattro contadi (Martesana, Bazzana,[2]Seprio, Burgaria). Le pievi erano sottoposte ai podestà, ma possedevano una certa forma di autogoverno attraverso propri consigli generali cui partecipavano le autorità dei borghi locali.
Elenco delle pievi milanesi
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Motivo: Secondo il sito "LombardiaBeniCulturali", sotto la Lombardia austriaca la Provincia di Milano comprendeva 61 pievi amministrative (escluse dunque quelle puramente ecclesiastiche). Il numero qui non coincide.
L'elenco seguente mostra tutte le pievi esistite nel corso dei secoli sul territorio milanese, comprese quelle soppresse prima della compartizione del 1757, con i comuni che le componevano: quelli che sono stati successivamente soppressi sono elencati di seguito a quelli che li hanno assorbiti. Sono escluse le pievi esclusivamente ecclesiastiche come la Pieve di Rho, la Pieve di Casorate e la Pieve di Perledo.
Pieve di Abbiategrasso(ecclesiasticamente autonoma, civilmente non fu riconosciuta come tale, ma al comune di Abbiategrasso vennero comunque riconosciute particolari prerogative come se facesse pieve a sé).[3]
Pieve di Busto Arsizio(ecclesiasticamente erede della pieve di Olgiate, civilmente non fu riconosciuta come tale, ma al comune di Busto vennero comunque riconosciute particolari prerogative come se facesse pieve a sé).[5]
^Questo percorso storico fu comune a quasi tutta l'Europa continentale. Significativamente diverso fu invece il caso dell'Inghilterra, dove furono invece le pievi a sopravvivere e le parrocchie a perdere le funzioni civili, tanto che oggi il Regno Unito si caratterizza per un numero di enti locali largamente minore rispetto alla media europea.
^La parrocchia di San Siro apparteneva alla diocesi e alla provincia di Como in pieve di Fino, mentre quella dei Santi Vito e Modesto alla diocesi e alla provincia di Milano.
M. Magistretti, Liber seminarii mediolanensis ossia “Catalogus totius cleri civitatis et dioecesis mediolanensis cum taxa a singulis solvenda pro sustentatione seminarii inibi erigendi” compilato l'anno 1564, in «Archivio Storico Lombardo», a. XLIII, 1916, p. 509-561.
Notitia cleri mediolanensis de anno 1398 circa ipsius immunitatem, in «Archivio Storico Lombardo», XXVII, 1900, p. 257-304.
F. Bombognini, Antiquario della Diocesi di Milano, 1790, Milano.
P. G. Sironi, Rassegna Gallaratese di Storia e Arte, n°1, anno 1957, n°2 anno 1965.
A. Palestra, Visite pastorali alle pievi milanesi (1423-1856). I, Inventario, Firenze, 1977, Monumenta Italiae Ecclesiastica. Visitationes 2.
Rivista Diocesana Milanese. Ufficiale per gli Atti Arcivescovili e della Curia, Milano, Curia arcivescovile, 1911-.
Diocesi di Milano. Sinodo 46°, Milano, 1972, Pubblicazione curata dall'ufficio stampa della Curia arcivescovile di Milano.
A. Balzarotti, Castellazzo de' Stampi - volti di un Borgo tra storia e natura, Ed. Tipolitografia Crespi, Corbetta, 2008.
G. Vigotti, La diocesi di Milano alla fine del secolo XIII. Chiese cittadine e forensi nel “Liber Sanctorum” di Goffredo da Bussero, Roma, 1974.
Istituzione dei nuovi vicariati urbani e foranei, 11 marzo 1971, Giovanni Colombo, arcivescovo di Milano, Rivista Diocesana Milanese, 1971.
La pieve di Asso, nel contado della Martesana (Paolo Ceruti), La Vallassina nei Binari del Tempo, Erba, pubblicazione Centro Ricerche Vallassinesi, Bryan Edizioni, pag. 46, 1999.