Il piccolo borgo agricolo di Poasco fu nominato per la prima volta nel 1346. Nell'ambito della suddivisione del territorio milanese in pievi, Poasco apparteneva alla Pieve di San Donato.
In età napoleonica, dal 1808 al 1816, Poasco fu aggregata per la prima volta a Milano, recuperando l'autonomia con la costituzione del Regno Lombardo-Veneto. A quel tempo il villaggio aveva 258 residenti.[2]
Il distacco dal capoluogo meneghino fu il frutto delle polemiche conseguenti alla rettifica nel 1925 della linea di confine fra Milano e San Donato in senso favorevole alla prima città. Per spegnere le rimostranze sandonatesi, nel 1932 il regime fascista decise di scorporare Poasco e Sorigherio dal comune di Milano e assegnarle a San Donato Milanese a titolo di compensazione.
Infrastrutture e trasporti
Data la natura rurale e la bassa urbanizzazione dell'area, Poasco non è attualmente servito da linee metropolitane o ferroviarie, nonostante l'abitato sia attraversato dal lambito della ferrovia Milano-Genova.
La frazione è collegata al resto del comune di San Donato Milanese e con i comuni limitrofi da linee di autobus urbani gestiti da ATM e Autoguidovie, compresi nel sistema tariffario di bacino (STIBM).
Nel 2016 fu annunciato che Poasco avrebbe potuto essere servita da una nuova stazione, lungo la tratta dei treni Suburbani S2 e S13 di Trenord, in base al Programma Regionale della Mobilità e Trasporti (PRMT) 2015/2020 [4], ma i lavori previsti di quadruplicamento della linea Milano-Genova nel tratto Pieve Emanuele-Pavia che erano propedeutici alla definizione del perimetro stazione, al 2022 non sono neanche iniziati.