Brusuglio[1] (Brusô in dialetto milanese, AFI: [bryˈzu:]) è una frazione e una parrocchia del comune lombardo di Cormano, di cui costituisce tutta la striscia meridionale al di là dell'autostrada A4.
Storia
Il borgo fu attestato per la prima volta nel 1346. Nell'ambito della suddivisione del territorio milanese in pievi, apparteneva sia civilmente che ecclesiasticamente alla pieve di Bruzzano e contava 250 abitanti nell'anno 1751, saliti poi a 326 nel 1771.
In età napoleonica, dal 1809 al 1816, Brusuglio fu frazione di Bruzzano, ma gli austriaci gli restituirono l'autonomia con la costituzione del Regno Lombardo-Veneto. Nel 1853 il comune di Brusuglio contava 603 abitanti, al censimento del 1861 ne fece registrare 669.
Nel 1871 il comune di Brusuglio fu infine definitivamente soppresso e aggregato a quello di Cormano.[2]
Monumenti e luoghi d’interesse
Architetture religiose
La chiesa di san Vincenzo diacono e martire è sede di una parrocchia pluri-centenaria.
Architetture civili
Villa Manzoni
La villa di Brusuglio fu residenza di Carlo Imbonati; dopo la sua morte passò alla sua compagna, Giulia Beccaria, madre di Alessandro Manzoni.
La villa costituì la residenza estiva dello scrittore e della sua famiglia che dal 1813 abitava stabilmente a Milano in via Morone. Qui Alessandro Manzoni iniziò nel 1821 I Promessi Sposi e condusse i suoi prediletti esperimenti di botanica.
Nel vicino cimitero di Brusuglio si trova la tomba della famiglia dello scrittore (che invece riposa al Famedio): sono lì presenti, per esempio, le spoglie della madre Giulia Beccaria e della moglie Enrichetta Blondel.
Note
Bibliografia
M. e L. Corgnati, Alessandro Manzoni "fattore di Brusuglio", Mursia, Milano, ISBN 978-88-425-8614-2
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