La pieve di Cesano Boscone o pieve di San Giovanni Battista di Cesano Boscone (in latino: Plebis Bosconensis o Plebis Sancti Johannis Baptistae Bosconensis) era il nome di un'antica pieve dell'arcidiocesi di Milano e del Ducato di Milano con capoluogo Cesano Boscone.
La pieve fu sede di una chiesa collegiata, cioè sede di un capitolo di canonici, mentre nel 1603 e nel 1628 rispettivamente Cusago e Baggio divennero parrocchie.
Dopo il Concilio di Trento andò anche diffondendosi la tradizione vicariale che operava per conto dell'arcivescovo.
Fine delle pievi
La struttura civile delle pievi milanesi fu travolta dall'invasione francese del 1797. La pieve venne spartita fra nuovi effimeri distretti, sparendo completamente come entità amministrativa. A livello religioso la pieve durò invece fino al 1972 quando, con il sinodo diocesano indetto dal cardinale Giovanni Colombo, arcivescovo di Milano, la pieve di Cesano Boscone venne abolita e la città venne compresa nel decanato di Cesano Boscone e quindi nella zona pastorale VI di Melegnano, divenendo sede in un primo momento di un vicariato e poi del decanato suddetto.
A differenza di altre ex-capopievi, quindi, Cesano Boscone ha oggi perso ogni dignità prepositurale e la memoria della pieve rimane solo come un fatto storico, dal momento che la sua stessa chiesa è divenuta semplice chiesa parrocchiale. Allo scioglimento aveva un'area di 48,56 km² e 90.396 abitanti. Attualmente è retta dal parroco Luigi Caldera. Parte del suo antico territorio corrisponde oggi al Municipio 7 di Milano.
Scavi condotti nel 1995 al di sotto della chiesa hanno consentito di riportare alla luce i resti di un più antico luogo di culto, databile tra VI e VIII secolo, in epoca longobarda[1]
All'epoca medioevale è riconducibile la comparsa del ruolo di "praepositus", attestato per la prima volta per un certo Riccardo nel 1154. Alla stessa epoca viene anche segnalato il fatto che in paese si svolgono regolarmente fiere e mercati.
L'edificio venne ampliato a partire dal 1780 con la costruzione di un nuovo presbiterio. Nel 1899 la chiesa venne nuovamente giudicata insufficiente ad accogliere i fedeli e venne completamente smantellata e rifatta, conservando solo i rifacimenti del 1780 e un muro dell'abside su cui si era conservato un affresco del XVI secolo.
Internamente, la chiesa conserva due tele eseguite ad opera del pittore Pietro Giustiniani all'inizio dell'Ottocento.
Territorio
Nella seconda metà del XVIII secolo, dopo l'aggregazione delle cascine del Ronco di Malandra e di Moirano a quella di Assiano, il territorio della pieve era così suddiviso:
^Gli scavi hanno confermato la notizia riportata in uno scritto del prevosto Giacomo Opicelli del 22 febbraio 1685[senza fonte], secondo il quale:"..per essere cosa antichissima, come dicono dono della regina Teodolinda, che fece fabricar la chiesa, non se ne ritrova altra mentione che nella visita fatta dalla s. Memoria del Card. Federigo Borromeo l'anno 1605..".
^In questo caso c'era discrasia fra pieve civile ed ecclesiastica, dato che il comune costituiva una parte della parrocchia di Sant'Invenzio vescovo, compresa ecclesiasticamente nella pieve di Santo Stefano di Rosate.
Bibliografia
Liber notitiae sanctorum Mediolani di Goffredo da Bussero. Manoscritto della Biblioteca Capitolare di Milano, a cura di M. Magistretti, U. Monneret de Villard, Milano, 1917.
M. Magistretti, Liber seminarii mediolanensis ossia “Catalogus totius cleri civitatis et dioecesis mediolanensis cum taxa a singulis solvenda pro sustentatione seminarii inibi erigendi” compilato l'anno 1564, in «Archivio Storico Lombardo», a. XLIII, 1916, p. 509-561.
Notitia cleri mediolanensis de anno 1398 circa ipsius immunitatem, in «Archivio Storico Lombardo», XXVII, 1900, p. 257-304.
A. Palestra, Visite pastorali alle pievi milanesi (1423-1856). I, Inventario, Firenze, 1977, Monumenta Italiae Ecclesiastica. Visitationes 2.
Rivista Diocesana Milanese. Ufficiale per gli Atti Arcivescovili e della Curia, Milano, Curia arcivescovile, 1911-.
Diocesi di Milano. Sinodo 46°, Milano, 1972, Pubblicazione curata dall'ufficio stampa della Curia arcivescovile di Milano.
A. Balzarotti, Castellazzo de' Stampi - volti di un Borgo tra storia e natura, Ed. Tipolitografia Crespi, Corbetta, 2008.
G. Vigotti, La diocesi di Milano alla fine del secolo XIII. Chiese cittadine e forensi nel “Liber Sanctorum” di Goffredo da Bussero, Roma, 1974.
Istituzione dei nuovi vicariati urbani e foranei, 11 marzo 1971, Giovanni Colombo, arcivescovo di Milano, Rivista Diocesana Milanese, 1971.