È uno dei comuni soci della comunità di lavoro Regio Insubrica, ente di cooperazione transfrontaliera che federa alcune province di Lombardia e Piemonte e il Canton Ticino svizzero[5].
Storia
Il centro abitato di Cantello era in origine denominato "Cazono", divenuto poi Cazzone (probabilmente "grande mestolo" di legno col manico in coda che serviva per svuotare dalle vinacce le botti o per raccogliere le sementi, dalla forma dialettale cazzü[6][7] o secondo altre interpretazioni "grande casa"); il territorio comunale comprendeva "Cazono con Ligurno, Vedemario, Gazio et Gazolo" (come riportato in un atto notarile del 1452), ossia oltre all'abitato principale anche i borghi di Ligurno, Velmaio, Gaggio e Gaggiolo. Nella mappa del Ducato di Milano presente nella Galleria delle carte geografiche presso i Musei Vaticani (1580) il toponimo è reso Canzone.
Il toponimo venne modificato nel 1895 allorché, in conseguenza dell'Unità d'Italia e della diffusione anche in Lombardia di gergalità lessicali a carattere triviale, precedentemente più invalse nell'uso in altre regioni, "Cazzone" aveva assunto un imbarazzante valore volgare.[8] Il nome Cantello è un diminutivo del latino canthus, cantuccio di terra.
La frazione Velmaio è stata scorporata e annessa al comune di Arcisate nel 1968[9]. L'abitato di Cantello conta circa la metà della popolazione complessiva del comune.
Cantello è famoso nella zona per la produzione di una particolare varietà di asparago bianco e per la storica sagra degli Uccelli.
Monumenti e luoghi d'interesse
Chiesa e campanile di Santa Maria in Campagna eretti nella frazione di Ligurno rappresentano il più importante monumento del territorio. Costruite nella prima metà dall'XI secolo, in stile romanico. Si pensa che il progetto sia da attribuire all'architetto Lanfranco da Ligurno, autore del Chiostro di Voltorre, architetto che la critica ottocentesca ha voluto identificare con lo stesso Lanfranco del duomo di Modena, tesi oggi del tutto confutata. Questo perché la costruzione del duomo inizia nel 1099 mentre il chiostro di Voltorre è databile alla fine del XII secolo. La chiesa è costituita da una facciata a capanna con lesene che dà accesso ad un'aula rettangolare con abside semicircolare. La slanciata torre campanaria, alta quasi 30 metri e dotata di bifore cigliate e archetti pensili, sembra che sorga sulle fondamenta di una torre di avvistamento e segnalazione di età Romana. Ai secoli XV e XVI risalgono alcuni affreschi conservati all'interno della chiesa; tra questi spiccano, nel catino absidale, una mandorla contenente un Cristo Pantocratore, circondata dalle effigie degli Evangelisti e dei Dottori della Chiesa.
All'esterno della chiesa parrocchiale dei Ss. Pietro e Paolo, è posta un'ara votiva di epoca romana. Il ritrovamento di questo reperto sull'altura ove è stata edificata la chiesa è testimonianza della presenza di un insediamento di età Romana in questo luogo. L'ara presenta un'iscrizione che venne studiata dallo storico tedesco Theodor Mommsen:
IOVI
C. VIRIUS
C.L. MONIMUS
V.S.L.M.
A Giove Caio Virio Monimo
Liberto di Caio
Il voto scioglie con animo grato.
Altri edifici religiosi
Chiesa patronale di Santi Pietro e Paolo
Chiesa (oratorio) di San Lorenzo
Chiesa di San Bernardino nella frazione di Gaggiolo
Chiesa parrocchiale di San Giorgio nella frazione di Ligurno
I Roccoli
Sull'altopiano di Cantello esistono numerosi roccoli per la cattura, con reti, degli uccelli migratori. I roccoli sorgevano sulle sommità di alcune colline (Muntasii, Gremello, Bressanella) ed erano costituiti da terrazzamenti (per lo più circolari e concentrici) delimitati da alberi di carpino potati a pergola in modo da creare una spalliera per il supporto e il mascheramento delle reti. Il roccolo fungeva anche da stazione sperimentale per lo studio del "passo stagionale" degli uccelli che venivano registrati, inanellati e segnalati alle stazioni di provenienza.
Il più antico e famoso è situato in località "il roccolo di Ligurno". Appartenne al Senatore Luigi Gasparotto ed è stato dichiarato monumento nazionale.
La Pardà di Cantello
Fra gli elementi di interesse paesaggistico e storico del territorio comunale si segnala la Pardà.
La pardà è un'area agricola e boschiva situata ai margini degli abitati di Cantello e della frazione Ligurno.
Posta nelle vicinanze del parco naturale del fiume Lanza, l'area presenta peculiarità paesaggistiche e naturalistiche rilevanti essendo interessata dai percorsi migratori di diverse specie di uccelli (airone cenerino e poiana in particolare), ed essendo un tipico esempio di paesaggio agricolo prealpino ancora integro.
L'area ospita almeno tre fontanili la cui origine risale probabilmente all'epoca della fondazione delle prime fattorie, di proprietà ecclesiastica, nell'area, circa intorno al XVI secolo, ed è, almeno da quella stessa epoca, uno dei centri principali attorno ai quali hanno gravitato le attività agricole ma anche sociali delle comunità di Cantello e Ligurno.
Alla fine del 2006 un vasto progetto di edilizia nell'area ha provocato l'avvio di una petizione che ha raccolto la firma di circa metà della popolazione maggiorenne del Comune. L'11 aprile 2007 il Consiglio provinciale di Varese ha deciso di tutelare tutta l'area con due votazioni unanimi con le quali ha bloccato ogni progetto edilizio nell'area, giudicandola verde agricolo da proteggere e invitando nel contempo il Comune a rispettarne l'integrità.
Altre aree di interesse naturale e paesaggistico sono il Montasì, la Baraggia di Cantello (sede principale delle asparagiaie dove si coltiva il famoso asparago bianco di Cantello), il Pianezzo, la collina Tre Scali (o bosco Trescale), il Pian Grand, il Gaggio, La Valle del Fiume Bevera. Sul Territorio Cantellese è presente una grande Cava detta "Cava Valli" che rifornisce di sabbia la Lombardia e il Canton Ticino.
Il sottosuolo ricco di sabbia ha permesso infatti nei secoli la coltivazione di una specie di asparago bianco molto pregiato, per il quale il paese di Cantello è famoso a livello mondiale.[10]
La prima, attivata all'inizio del XX secolo e dismessa entro il 1977, dal 1915 al 1939 servì Cantello mediante un'apposita stazione, la quale dal 2003 è stata ripristinata onde fungere da fermata intermedia per i treni turistici operanti la tratta Malnate Olona-Mendrisio/Capolago (unico tronco della linea di competenza mantenuto in condizioni di praticabilità).
La seconda invece, ultimata nel 2017 e aperta al servizio di linea dal 7 gennaio 2018, serve il comune mediante la stazione di Cantello-Gaggiolo, costruita a poca distanza dal confine di stato italo-elvetico.
La società di calcio locale militante nei campionati FIGC è la Cantello Belfortese, mai spintasi oltre le divisioni dilettantistiche regionali. Nelle leghe del Centro Sportivo Italiano milita invece il CSI Cantello Calcio.
La pratica della pallavolo fa riferimento alla società Phoenix Cantello.