Geograficamente si colloca all'incrocio della Valganna e della Valceresio, attraversato nella frazione di Olona dal fiume omonimo, che attraverso un suo ramo laterale forma le cascate di Valganna. Posto tra le Prealpi Varesine, sorge alle pendici del Monte Monarco (832 m s.l.m.), a poca distanza da Varese, della quale era, ai tempi del ventennio fascista, una frazione. Al termine della seconda guerra mondiale, il 25 ottobre 1950, dopo un referendum popolare, Induno tornò ad essere comune autonomo, lasciando però la frazione di Bregazzana alla città di Varese.
Il dislivello del comune è compreso tra i 379 metri s.l.m. nella frazione di Olona, ai 1 032 metri s.l.m. del monte Martica.
La flora e la fauna sono quelli tipici delle zone prealpine.
Storia
La nascita di Induno Olona si fa risalire al V secolo a.C., durante le invasioni dei Galli nelle zone lombarde. Esistono due ipotesi sull'origine del nome "Induno": la prima ipotesi fa risalire il nome dal celtico Dunum, che significa "luogo fortificato" posto su un'altura; la seconda invece lo fa derivare invece dal latino In dunis ossia "tra le dune" per la conformazione del territorio.
Dai reperti ritrovati in località Pezza, si sa che i Romani vi fondarono un insediamento stabile solo nel I secolo a.C., nella Valceresio; mentre il territorio oggi occupato dalla strada che conduce a Valle Olona (via Jamoretti) era paludoso.
Alla caduta dell'Impero Romano, anche nell'abitato di Induno era penetrato il Cristianesimo.
Nel XIX secolo Induno Olona si trasforma da paese agricolo in paese industriale, grazie alla presenza del fiume Olona che alimenta sei opifici; nel 1903 fu attivata la ferrovia della Valganna, che collegò Induno con Varese e con Luino.[5]
Nel 1927 il comune di Induno Olona venne soppresso e aggregato a Varese,[6] come già successo brevemente durante il periodo napoleonico; recuperò l'autonomia il 25 ottobre 1950 (con la sola esclusione della frazione Bregazzana), dopo un referendum del 1949.
Simboli
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 7 gennaio 1956.[7]
«Partito: nel primo, di rosso, al capriolo d'argento, accompagnato in capo da due rose araldiche dell'ultimo, poste in fascia, e in punta da uno scudetto quadrato del secondo, alla croce del primo, passante; nel secondo, d'argento, al capriolo di rosso, accompagnato in capo da due rose araldiche dell'ultimo, poste in fascia, e in punta da uno scudetto quadrato del secondo, al fiore di margherita fogliato di 12 del primo. Ornamenti esteriori da Comune.»
Uno stemma simile all’attuale era già in uso su documenti sin dalla fine del XVIII secolo ed è tuttora possibile vederne una vecchia versione sul soffitto dell'abside del santuario della Madonna di San Bernardino, decorato da Carlo Cassani nella prima metà del '900.
Nella parte inferiore riporta il disegno di un fiore poi divenuto, presumibilmente in epoca repubblicana, una croce.[8]
Il gonfalone è un drappo partito di bianco e di rosso.[9]
Monumenti e luoghi d'interesse
Il territorio di Induno Olona è costellato di edifici ricchi di valenze storiche, sia da un punto di vista civile sia sotto il profilo religioso.
La cappella di San Pietro in Silvis, la più antica delle 11 chiese di Induno, romanica dell'XI secolo, ma probabilmente sorta al posto di un edificio o una chiesa preesistente.
In centro paese trova invece posto la chiesa di San Giovanni Battista, edificata tra il XV e il XVI secolo, probabilmente sui resti di una chiesa più antica.
Chiesa di enorme rilevanza per la vita di Induno è il santuario della Madonna di San Bernardino, co-patrono del comune al quale vi è una speciale devozione. La festa di san Bernardino viene celebrata la seconda domenica del mese di settembre attorno al santuario.
Chiesa dei Santi Re Magi
La chiesa dei Santi Re Magi, situata in frazione Olona, barocca, custodisce le reliquie dei Re Magi provenienti dalla basilica di Sant'Eustorgio a Milano.
Inserita in un ampio parco, villa Belloni Castiglioni (inizi del XIX secolo) è una dimora in stile tardo-neoclassico. La villa si compone di due corpi di fabbrica disposti a "L", dei quali quello più a occidente costituiva l'ala più signorile.[10]
Economia
In località Olona si trovano, una accanto all'altra, sia la sede di produzione italiana del cioccolato svizzero Lindt, sia il Birrificio Angelo Poretti, storico stabilimento in stile Liberty del gruppo danese Carlsberg.
Il comune fa parte della comunità montana del Piambello (precedentemente fece parte della comunità montana della Valceresio) ed è uno dei soci della comunità di lavoro Regio Insubrica, ente di cooperazione transfrontaliera che federa alcune province di Lombardia e Piemonte e il Canton Ticino svizzero.[13]
Sport
Lo sport a Induno Olona viene praticato a livello dilettantistico: tra le maggiori squadre si citano la Quasars Induno (pallavolo), l'AB Olona Calcio, il Real Induno e la Polisportiva Aurora.[senza fonte]
Santino Langè, Ville delle province di Como, Sondrio e Varese, a cura di Pier Fausto Bagatti Valsecchi, Vol. Lombardia 2, Milano, Edizioni SISAR, 1968.