Nell'ambito europeo questa catena montuosa assume notevole importanza, sotto numerosi aspetti: geografici, storici, culturali e naturalistici; in particolare la natura alpina è contraddistinta da molti ambienti incontaminati, perché protetti da condizioni geografiche particolari e da una precoce attenzione alla loro conservazione; non è un caso che il primo parco nazionale d'Europa sia stato istituito nelle Alpi svizzere nel 1914[4] e che l'Italia e la Francia abbiano i loro più antichi parchi nazionali situati proprio nelle Alpi[5]; significativo inoltre è il fatto che ben diciassette siti alpini appartengono al patrimonio dell'umanità, quattro per criteri naturalistici e tredici per criteri culturali.
L'area alpina ha una popolazione di 14 milioni di persone nell'intera area[6] e possiede una forte identità culturale, che spesso supera i confini nazionali; si può infatti parlare di "civiltà alpina"[7], di "cultura alpina" e di "folclore alpino"[8]. Anche a livello economico le Alpi presentano molti elementi di omogeneità; infatti nei villaggi alpini di ogni nazione è fiorente la cultura tradizionale dell'agricoltura di montagna, della produzione di latte e formaggio e della lavorazione del legno[9], sebbene l'attività turistica, che cominciò a svilupparsi all'inizio del XX secolo, si espanse notevolmente dopo la seconda guerra mondiale, fino a diventare l'attività economica dominante in gran parte del territorio alpino. Le attrattive naturali delle Alpi sono infatti meta di un considerevole flusso turistico[10]: ogni anno vi si recano 120 milioni di visitatori[11]
La storia della colonizzazione delle Alpi ebbe inizio con la fine dell'ultima glaciazione (circa 15 000 anni fa), quando la fusione dei ghiacci incominciò a rendere abitabili vaste zone vergini. Nella tarda preistoria i laghi prealpini ospitavano villaggi palafitticoli. Il testimone più famoso di quest'epoca è l'uomo di Similaun (detto anche "Oetzi").
Nell'età del ferro (circa 1200 a.C. a 1000 d.C.), dai Reti e Camuni (Alpi Retiche), dai Veneti e Illiri (le Alpi Orientali), dai Celti delle culture di Hallstatt e di La Tène (il versante settentrionale). Intorno alla metà del primo millennio i Celti irruppero a sud delle Alpi e invasero buona parte del versante meridionale e occidentale, prima abitati da Liguri.
A tali quattro gruppi etnici appartenevano i popoli, politicamente organizzati in piccoli Stati o confederazioni tribali, esistenti all'arrivo dei Cartaginesi e dei Romani. Durante la seconda guerra punica avvenne il passaggio delle Alpi forse attraverso il colle del Moncenisio in val di Susa da parte dell'esercito di Annibale con gli elefanti. Alla fine della seconda guerra punica l'Italia settentrionale divenne la provincia romana della Gallia Cisalpina. Tuttavia, le Alpi rimanevano in buona parte autonome.
Una quarantina di popoli delle Alpi Occidentali furono combattuti e vinti dai Romani nel 15 a.C. A commemorare la vittoria fu costruito il Trofeo di Augusto, che si può vedere a La Turbie: rappresenta, per i francesi, la porta d'ingresso alla catena alpina. Alcuni popoli mantennero una certa autonomia sotto l'Impero romano e non furono inglobati in alcuna delle province, bensì mantennero un'amministrazione particolare: si tratta dei regni di Cozio e dei Graii. A ricordo di tale trattamento privilegiato rimangono gli archi di Augusto eretti nelle rispettive capitali, Susa e Aosta.
Da quanto descritto, si capisce che nell'antichità le Alpi Occidentali erano le Alpi per antonomasia, attraversate da Annibale e da Giulio Cesare. Anche il nome "Alpes", che è utilizzato nel senso moderno per la prima volta in latino, è preso in prestito da una lingua parlata nelle Alpi Occidentali, probabilmente ligure, in cui significava semplicemente "montagne".
Durante il Medioevo, le Alpi furono una delle aree dell'Europa occidentale meno toccate dal feudalesimo, in quanto il territorio non produceva abbastanza, oltre a quanto necessario alla famiglia del contadino o del pastore, per permettere di dare una parte del raccolto al feudatario. In effetti, i territori alpini non erano di alcun interesse economico per gli Stati della pianura, ma erano strategici su un piano militare.
Cosicché, ci furono due tendenze, spesso riscontrabili nello stesso territorio: da un lato, parecchi territori alpini godevano di una sostanziale autonomia interna, pur appartenendo a uno Stato confinante, che aveva diritto di tenervi guarnigione. Dall'altro lato, molti di essi erano organizzati come comuni rustici, piccole repubbliche di montanari o di piccoli nobili locali.
Tutte queste autonomie locali cessarono con l'occupazione napoleonica dei vari Stati e l'Ottocento vide l'affermarsi delle amministrazioni centralizzate in tutti gli Stati alpini, forse esclusa la Svizzera. A partire dalla seconda guerra mondiale questa tendenza si è invertita e, sia pure per motivi questa volta linguistici, territori come la Valle d'Aosta e le province di Bolzano e Trento hanno riottenuto un'autonomia che ricorda per certi versi quella di cui avevano goduto i territori alpini prima di Napoleone.
Toponimo
Il toponimo deriva dal latino Alpes, che può significare "pietra", "collina", "montagna", "bianco". Si chiamano in franceseAlpes, in occitanoAups/Alps, in tedescoAlpen, in romancioAlps, in slovenoAlpe, in friulanoAlps. Sesto Pompeo Festo nel suo Primo Libro attesta che il nome deriva da albus (bianco), che i Sabini pronunciavano alpus, e indicava il colore sempre bianco della catena innevata anche durante la stagione estiva[13].
L'intero sistema montuoso si distende per circa 1300 km, formando un arco tra l'Italia settentrionale, la Francia sudorientale, la Svizzera meridionale, il Liechtenstein, la Germania meridionale, l'Austria e la Slovenia occidentale, raggiungendo con le sue estreme propaggini l'Ungheria occidentale[18]. Tra Verona e Monaco di Baviera, le Alpi raggiungono la larghezza massima (circa 250 km), mentre nella parte sud-occidentale si arriva a quella minima (la catena tra Saluzzo e Grenoble è larga circa 120 km)[19]. L'arco alpino italiano presenta tre grandi archi concavi presso Cuneo, Varese e Udine e una parte convessa presso Verona. Le Alpi settentrionali sono più lineari, con un unico arco presso Ginevra.
Alcuni tratti della catena alpina sono detti "Prealpi"; si tratta dei rilievi montuosi periferici, tipicamente meno alti e posti a contorno della fascia mediana e più elevata delle Alpi. Si estendono sia sul versante esterno, sia su quello interno o italiano. Tutti i criteri più comuni di suddivisione della catena, di là dalle differenti denominazioni e di piccole variazioni di estensione, concordano nell'identificare questi settori prealpini: Prealpi di Provenza, Prealpi del Delfinato, Prealpi di Savoia, Prealpi Lombarde, Prealpi Venete, Prealpi Carniche e Prealpi Giulie. Sono a volte definiti prealpini anche altri settori, ma su essi non c'è concordanza di vedute[20].
La montagna più alta è il Monte Bianco, posto al confine tra Italia e Francia, che con i suoi 4808 m è il più alto d'Europa[21]. Si fornisce di seguito un elenco non esaustivo delle montagne più alte della catena.
Inoltre, come richiamato sopra, le sezioni della catena poste a contorno della zona mediana, tipicamente meno elevate, sono chiamate Prealpi. Per quanto riguarda la suddivisione del territorio alpino in sezioni, non esiste un unico criterio, universalmente accettato da tutti. Vengono pertanto riportati nei capitoli seguenti i punti di vista dei più diffusi criteri di suddivisione.
A seguito del IX Congresso geografico italiano, svoltosi nel 1924, vennero ufficializzate nel 1926 le suddivisioni del sistema alpino sulla base del documento "Nomi e limiti delle grandi parti del Sistema Alpino". La Partizione delle Alpi è alla base di numerosissimi testi sulle Alpi; alcuni testi (2006-2007), la aggiornano, pur mantenendone i criteri fondamentali[22]. Anche la suddivisione didattica tradizionale italiana segue la Partizione delle Alpi, a volte con alcune varianti.
Sono diffuse anche le tradizionali classificazioni nazionali, che considerano soltanto la parte del sistema alpino ricadente nei vari territori nazionali e, a volte, le zone confinanti:
suddivisione delle Alpi austriache e delle Alpi bavaresi proposta dalla "Suddivisione geografica del territorio austriaco" (Geographische Raumgliederug Österreich);
suddivisione delle Alpi slovene proposta dalla "Suddivisione geografica naturale della Slovenia" (Naravnogeografska regionalizacija Slovenije).
Idrologia
Dalle Alpi nascono importanti fiumi europei, che vanno a lambire importanti città europee nelle loro rispettive pianure. Lungo le creste più elevate poste in genere lungo i confini geografici delle nazioni interessate passa lo spartiacque alpino che delimita quattro bacini idrografici principali:
a ovest il bacino del Mar Mediterraneo (costa francese e ligure), quasi interamente occupato dal bacino del Rodano con l'Isère e altri suoi affluenti (assai secondari sono il Varo e altri fiumi minori);
a nordovest il bacino del Mare del Nord, che viene raggiunto dalle acque del Reno e dei suoi affluenti (tra cui va ricordato l'Aar);
a nord, nordest ed est il bacino del Mar Nero, mare raggiunto dalle acque di vari affluenti del Danubio, tra cui i più importanti sono il Lech, l'Inn, la Drava e la Sava.
Numerosi sono i laghi, quasi tutti di origine glaciale.
Le Alpi formano una parte della cintura orogenetica terziaria, chiamata catena Alpino-Himalayana, che si estende quasi ininterrottamente dall'Europa sud-occidentale fino all'Asia, formatasi come risultato della collisione tra la placca africana e la placca euroasiatica, evento in cui si è chiuso l'oceano della Tetide. Durante l'Oligocene e il Miocene enormi sforzi tettonici hanno premuto i sedimenti marini della Tetide, spingendoli contro la placca di Eurasia formando quindi le Alpi. All'interno della catena è quindi possibile ritrovare porzioni del vecchio basamento cristallino, che costituisce il substrato dei depositi marini, affiorante in superficie.
Il clima delle Alpi è il tipico clima delle zone montuose elevate. All'aumentare della quota diminuisce proporzionalmente la temperatura. A circa 3 000 metri di altitudine c'è il limite delle nevi perenni[25], che a questa altitudine il calore non riesce a fondere completamente. Gli inverni sono lunghi e con abbondanti nevicate, le estati sono fresche e piovose e quindi si formano ghiacciai anche di notevoli dimensioni.
All'aumentare dell'altitudine, diminuisce la pressione atmosferica e l'aria contiene minori quantità di umidità e di anidride carbonica[26]. Anche le piante risentono di questo fenomeno: infatti, l'acqua viene sottratta loro più rapidamente, mentre il loro livello di anidride carbonica diminuisce.
Il versante meridionale italiano delle Alpi gode in genere di un clima più mite rispetto ai versanti settentrionali e orientali grazie, oltre alla latitudine, anche all'azione schermante della catena montuosa rispetto ai venti provenienti da nord (tramontana), che, in caduta sottovento, possono provocare il tipico effetto föhn (o favonio)[27]. A parità di altitudine, Alpi Orientali e Centrali tendono ad essere più fredde rispetto a quelle Occidentali per allontanamento dall'Atlantico e avvicinamento al blocco euroasiatico, risentendo a volte delle correnti meridionali (scirocco e libeccio) schermate invece dall'Appennino settentrionale nel caso delle Alpi Occidentali.
La piovosità è più elevata rispetto alle zone di pianura circostanti (es. Pianura Padana) e con essa anche la nevosità per effetto dell'altitudine. La stagione più piovosa è l'autunno, seguita dalla primavera; l'inverno è rigido e moderatamente nevoso, mentre l'estate è fresca e umida, non mancando di frequenti rovesci e temporali. Il clima tende ad essere di tipo continentale o steppico, cioè freddo d'inverno e caldo e asciutto d'estate, nelle parti interne e a bassa quota delle valli alpine più sviluppate in lunghezza, come, ad esempio, la Valle d'Aosta e l'Alto Adige[28].
Il clima e l'idrologia delle Alpi sono soggette a cambiamenti sia di origine naturale sia antropica[29][30][31]. Le località più nevose dell'arco alpino italiano risultano essere Limone Piemonte, Madesimo e Sella Nevea.
Ambiente
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Un limite naturale della vegetazione è l'altitudine, che si nota dalla presenza dei principali alberi decidui — quercia, faggio, frassino e acero montano. Questi non raggiungono esattamente la stessa quota, né è frequente che crescano assieme, ma il loro limite superiore di crescita corrisponde in modo abbastanza accurato ai cambiamenti di temperatura verso un clima più freddo che è ulteriormente confermato dai cambiamenti nel manto erbaceo nativo. Questo limite di solito rimane circa a 1200 m sopra il livello del mare sul lato nord delle Alpi, ma a sud spesso sale a 1500 m, talvolta anche a 1700 m.
Non si deve supporre che questa regione sia sempre segnata dalla presenza degli alberi caratteristici. L'intervento dell'uomo in molte regioni li ha quasi eliminati e, con l'eccezione delle foreste di faggi delle Alpi austriache, una grande foresta di alberi decidui è rara. Molte regioni, dove tali alberi esistevano una volta, sono state occupate dal pino silvestre e dall'abete rosso, che soffrono meno le devastazioni delle capre, i peggiori nemici della vegetazione arborea.
Tra i ruminanti, uno dei più significativi mammiferi delle Alpi è lo stambecco, che ha rischiato l'estinzione. Salvato grazie all'istituzione del Parco Nazionale del Gran Paradiso, è stato poi reintrodotto anche in altre aree protette delle Alpi ed è oggi considerato fuori pericolo[32].
L'affine camoscio alpino ha visto anch'esso una forte diminuzione per la caccia eccessiva, ma con problemi meno gravi dello stambecco; è diffuso in tutta l'area alpina, seppur in modo discontinuo[33]. I camosci alpini appartengono alla stessa specie dei camosci dei Carpazi (Rupicapra rupicapra, sottospecie diverse), ma non dei camosci degli Appennini, che sono invece una sottospecie di Rupicapra pyrenaica[34].
Sono diffusi inoltre il cervo rosso (o cervo nobile), il capriolo e, in qualche zona, anche il daino, introdotto dall'uomo già in epoca medioevale. Successivamente in alcune parti delle Alpi (p. es. Adamello, Alpi Marittime) è stato introdotto il muflone[35].
I carnivori più grossi erano il lupo grigio, l'orso bruno e la lince europea, tutti cacciati intensamente e scomparsi dall'intero arco alpino entro il 1915 circa, con la sola eccezione di una piccola popolazione di orsi in Trentino. Il lupo è tornato sulle Alpi a partire dalle popolazioni appenniniche, raggiungendo, intorno al 1990, le Alpi Occidentali[36] e, dopo il 2000, anche le Alpi Centrali[37]. Anche nelle Alpi Orientali è ormai accertato da pochi anni l'arrivo del lupo[38], dove però potrebbero incontrarsi sia esemplari provenienti da ovest (lupi appenninici) che esemplari orientali (lupi balcanici provenienti dalla Slovenia).
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I francesi chiamano Grenoble "Capitale delle Alpi" (Capitale des Alpes), gli austriaci chiamano Innsbruck "Capitale delle Alpi" (die Haupstadt der Alpen), mentre in Italia viene chiamata Torino "Capitale delle Alpi" (892 649 abitanti), sorgendo in una pianura posta direttamente ai piedi delle Alpi.[40]
Nel 2013 la popolazione totale delle Alpi era di 14 232 088 abitanti; con un'area considerata di 190717 km² la densità media risultava di circa 74,6 abitanti/km².[41]
Di questi la maggior parte sono francofoni, germanofoni e italofoni. Significativa è anche la comunità slovena. Tuttavia, a causa dell'isolamento dovuto alla conformazione orografica, le Alpi hanno permesso più di altre aree la sopravvivenza di minoranze linguistiche. Ad esempio nelle valli Po, Maira e Varaita si è conservato per secoli l'uso della lingua provenzale, che invece il governo francese ha bandito dall'uso ufficiale e religioso. Analogamente è successo per la lingua francoprovenzale in Valle d'Aosta. Le lingue retoromanze o ladine (friulano, romancio e ladino dolomitico), poi, sono parlate solo (eccetto il friulano) nelle Alpi. Come solo nelle Alpi sono parlati alcuni dialetti tedeschi meridionali, come il Walser, il Cimbro e il Mocheno. Nelle vallate alpine meridionali sono parlate (di più che nella Pianura Padana) le lingue gallo-italiche, cioè il ligure, il piemontese, il lombardo e il veneto.
Quanto alla religione, le Alpi sono prevalentemente cattoliche. Sono protestanti i cantoni svizzeri, escluso il Ticino, che è a maggioranza cattolica. Ma anche a questo riguardo bisogna dire che le Alpi, grazie alla configurazione del territorio, sono state per secoli il rifugio di una minoranza, la comunità valdese, che era sorta a Lione, ma ne era dovuta fuggire a causa delle persecuzioni.
La catena alpina rappresenta un ostacolo per le principali reti di trasporto transeuropee, potendo essere oltrepassate solo con valichi o tunnel. Fra i corridoi di attraversamento principali ricordiamo:
Le Alpi hanno avuto dal secolo scorso un importante sviluppo del turismo. Già nel XIX secolo gli inglesi benestanti esaltavano il concetto di Alpi come playground of Europe (v. Alpinismo). L'offerta dell'industria turistica alpina copre tutte le stagioni con proposte diversificate: sport invernali, turismo degli amanti delle escursioni e delle arrampicate, turismo termale, turismo religioso . Per molte comunità alpine il turismo è diventato la principale se non l'unica fonte di reddito[42] fagocitando le attività tradizionali, relegate ad un ruolo marginale.[43].
Secondo lo studio del 2021 di un rivenditore sportivo online, l'Italia offre "l'esperienza alpina definitiva". Con una quota di superficie del 27,3%, l'Italia offre le migliori condizioni per una vacanza attiva nelle Alpi. Lo studio conta un'infrastruttura turistica con 60 000 chilometri di sentieri, 253 rifugi di montagna e 20 327 alloggi per la notte, nonché un paesaggio alpino unico con 217 cime sopra i 3 000 metri e 38 cime sopra i 4 000 metri. Le regioni alpine più popolari in Italia sono l'Alto Adige, le Dolomiti e le Alpi Liguri sul Mar Mediterraneo.[44]
Gli ambientalisti e una parte degli abitanti locali temono però sempre maggiormente i danni che il turismo di massa può arrecare e invocano sempre più spesso dei limiti all'utilizzo turistico delle Alpi. Ad esempio, vengono costruite sempre più vie di comunicazione attraverso le montagne, vengono alterate le strutture dei villaggi, aumentano i rifiuti da smaltire. D'altra parte, lo sviluppo delle infrastrutture turistiche ha già toccato in diverse vallate il suo limite perché la superficie utile è limitata da pericoli naturali (valanghe, frane, ecc.). Alcune tragiche disgrazie negli ultimi anni (ad esempio a Galtür, in Tirolo, nel febbraio 1999) hanno evidenziato questa problematica.
Il turismo itinerante rappresenta invece un esempio di turismo ecologicamente sostenibile ("turismo dolce"), in particolar modo se riscopre vallate semi-abbandonate e minacciate dall'emigrazione, contribuendo ad assicurare una fonte di introiti per le popolazioni originarie. Questo tipo di turismo viene pubblicizzato in maniera esemplare dalla Grande Traversata delle Alpi in Piemonte.
La varietà paesaggistica, le bellezze culturali e le particolari condizioni climatiche sono prerequisiti ottimali per l'utilizzo turistico delle Alpi, poiché permettono offerte differenziate per i diversi interessi turistici (ad es. turismo di relax, attivo, di cura, culturale, ecc.). In estate sono possibili soggiorni riposanti o energizzanti (trekking, passeggiate, turismo balneare sui laghi), e soprattutto la vacanza sportiva nella sua forma più elevata, l'alpinismo. Questa è stata anche l'attività che ha inaugurato lo sviluppo turistico delle Alpi. In particolar modo fu il turismo inglese a lasciare un'impronta decisiva al termine del XIX secolo. Già all'epoca vennero organizzati dall'inglese Thomas Cook dei viaggi di massa dalla Gran Bretagna verso le Alpi. In inverno le Alpi sono un'attrattiva mondiale per gli sport invernali, fra i quali domina lo sci nelle sue diverse evoluzioni e varianti. Negli ultimi decenni il turismo invernale ha però ceduto il passo alla sua variante estiva in numerose aree della catena montuosa.
Vantaggi e pericoli
Attraverso il turismo di massa si creano posti di lavoro e introiti a livello regionale, e si può ridurre lo spopolamento delle aree montane. Il turismo alpino è però spesso concentrato solo in determinati territori, città o paesi. Nei grandi territori privi di turismo di massa l'emigrazione è infatti ancora rilevante. Spesso si incontrano a breve distanza aree di grande sfruttamento e "terre di nessuno", almeno a livello turistico. Questo fenomeno si riscontra prevalentemente nelle Alpi italiane, anche a causa della loro estensione.
Le popolazioni alpine sono ormai fortemente dipendenti dal turismo di massa. A questo fenomeno si sottomettono spesso intere aree del vivere civile, e talvolta le identità o le particolarità regionali si riducono a semplici cliché. Inoltre le condizioni di lavoro legate al turismo offrono spesso prospettive limitate e non interessanti (orari di lavoro estremamente flessibili, compensi ridotti, elevata stagionalità). I lavoratori che non vogliono o non possono sottostare a queste condizioni trovano soltanto le alternative dell'emigrazione o del pendolarismo.
L'intensivo turismo ha portato anche problemi ecologici[45], come inquinamento, problemi di smaltimento dei rifiuti, incremento del traffico stradale e "inquinamento estetico", ad esempio a causa di strutture altamente tecnologiche come le funivie, che hanno un notevole impatto ambientale.
^L'idea delle Alpi come catena montuosa più importante d'Europa è un'opinione largamente condivisa a livello internazionale, e dunque presente in numerosi testi. Se ne segnalano almeno alcuni, in varie lingue.
Picardi Ilenia, Clima Fukushima, edizioni Il Saggiatore,, 2011. ISBN 9788865761014.
AA. VV. Il grande libro delle domande e risposte, Script edizioni, 2012, p. 86.
(EN) Hrvoje Petrić, Ivana Žebec Šilj (a cura di), Environmentalism in Central and Southeastern Europe: Historical Perspectives, edizioni Rowman & Littlefield, 2017, ISBN 9781498527651.
(ES) AA. VV. Diccionario enciclopédico Espasa, volume 6, edizioni Espasa-Calpe, 1978, p. 189, ISBN 9788423947867.
^Molti testi anglosassoni (con l'importante eccezione dell'Enciclopedia Britannica) includono il territorio del Caucaso in Europa. Seguendo questo criterio, il monte Bianco viene superato in altezza dal monte Elbrus e da altre montagne della catena del Caucaso. Nella letteratura geografica italiana, russa e di altri paesi, invece, il confine sud-orientale viene posto lungo la depressione del Kuma-Manyč e il Caucaso è considerato parte dell'Asia. Questa seconda soluzione fu indicata nel 1730 dal geografo e cartografo svedese Philip Johan von Strahlenberg e adottata dalla Società geografica russa. Tra i testi che non considerano europea la regione del Caucaso (e che conseguentemente ritengono che il Monte Bianco sia il più alto d'Europa) si citano:
^Ferlaino, Rota La montagna italiana. Confini, identità e politiche, edizioni FrancoAngeli, 2013, p. 38. ISBN 9788820440800
^* Alex Cittadella, Breve storia delle Alpi tra clima e meteorologia, FrancoAngeli, 2019, p. 21 - ISBN 9788891781956;
Luigi Zanzi, Civiltà alpina, in: Luigi Luca Cavalli - Sforza, Civiltà alpina ed evoluzione umana, Jaca Book, 2012 - ISBN 9788816411746.
^Maria Anna Bertolino, Federica Corrado, Cultura alpina contemporanea e sviluppo del territorio, Franco Angeli 2017 - ISBN 9788891753984.
^Edoardo Martinengo, Le Alpi per l'Europa, Editoriale Jaca Book, 1988 - ISBN 9788816950498.
^Sul turismo come attività economica dominante nelle Alpi:
Francesco Giordana, La comunicazione del turismo tra immagine, immaginario e immaginazione, Franco Angeli, 2004, p. 64 - ISBN 9788846453730.
Sul turismo alpino in genere:
Luca Savoja, La costruzione sociale del turismo, G. Giappichelli, 2005 - ISBN 9788834853672.
^F. Bartalletti, Prospettive turistiche nelle Alpi, in Politiche per lo sviluppo sostenibile della montagna (curatore Antonio Massarutto), edizioni FrancoAngeli, 2013, p. 108. ISBN 9788846494405.
^Letteratura e sport: per una storia delle Olimpiadi..., edizioni Interlinea, 2006, p. 52. ISBN 9788882125608.
^Fest. de verb. sign. I, s.v.album: Sabini tamen alpum dixerunt: unde credi potest nomen Alpium a candore nivium vocitatum.
^Essendo numerosissimi i testi che usano questa suddivisione, se ne riportano solo alcuni, a mero titolo di esempio, tra quelli più diffusi delle principali case editrici.
Carlo Griguolo, Chiara Forgieri, Daniela Romagnoli, Il nuovo giramondo, edizioni Paravia, 2014, p. 16 ISBN 9788839507532;
Eduardo Garzanti ed altri, Il libro Garzanti della Geografia, edizioni Garzanti, 1995, p. 50;
F. Cassone, D. Volpi, M. Ramponi, F. Dobrowolni, L'Argonauta, edizioni Lattes, 1996, p. 59;
G. Pittella (a cura di), Itinerari attraverso l'Italia, edizioni Giunti Marzocco, 1990, p. 94;
Guide rosse del TCI, volume Trentino-Alto Adige, Touring editore, p. 12;
Valerio Lugani (a cura di), Meravigliosa Italia, enciclopedia delle regioni, volume Trentino-Alto Adige, edizioni Aristea (capitolo Il suo aspetto);
Giuseppe Morandini, Trentino-Alto Adige. 2ª edizione riveduta e aggiornata, edizioni UTET, 1971, p. 49;
M. Carazzi, F. Lebrun, V. Prevot, S. Torresani, Spazi e civiltà, edizioni Giunti-Marzocco, 1981, tav. 20;
Ricciarda Simoncelli, Conoscere l'Italia, edizioni Le Monnier, 1984, p. 22;
Lorenzo Bersezio, I territori dell'uomo, Edizioni De Agostini, 1999, p. 143.
Per la Partizione delle Alpi: Nomi e limiti delle grandi parti del sistema alpino, Comitato Geografico Nazionale Italiano, Atti del IX. Congresso Geografico Italiano tenuto dal 22 al 30 aprile 1924. Vedi Elenco descrittivo delle grandi parti del Sistema Alpino, p. 146 (JPG) (archiviato dall'url originale il 23 giugno 2019).;
Per la suddivisione didattica: Enciclopedia Treccani, voce Prealpi.;
Per la classificazione austro-tedesca delle Alpi Orientali: Autori vari, enciclopedia L'Universo, volume 82, Edizioni 4-6, Istituto geografico militare, 2002, p. 486. (DE) Franz Grassler, Alpenvereinseiteilungen der Ostalpen (AVE). Zeitschrift des Deutschen und Österreichischen Alpenvereins, 1984, pp. 215-224.
^Secondo il criterio seguito in molti paesi, la cima più alta del continente europeo è il Monte Bianco, in quanto i territori del Caucaso, dove sorgono monti più alti, non vengono considerati parte dell'Europa, ma dell'Asia. Tra i testi che considerano asiatica la regione del Caucaso (e conseguentemente considerano il Monte Bianco come vetta più alta d'Europa) si citano:
AA. VV., Calendario Atlante De Agostini 2013, edito da De Agostini, 2012, ISBN 9788851117054p. 80.).
(EN) voce Europe (Europa) dell'Enciclopedia Britannica Europe. (Europe - Enciclopedia Britannica). Nel caso in cui invece i territori caucasici siano considerati europei, ossia secondo il criterio seguito da molti testi anglosassoni, con l'importante eccezione dell'Enciclopedia Britannica, il monte europeo più alto risulterebbe essere l'Elbrus.
^* Enrico Camanni (a cura di), Il Grande Dizionario Enciclopedico delle Alpi, in collaborazione con Club Alpino Italiano, edizioni Priuli & Verlucca, 2007. ISBN 9788880683926.
Sylvain Jouty, Pascal Kober, Dominique Vulliamy, Dictionnaire encyclopédique des Alpes, volume 1, edizioni Glénat, 2006. ISBN 9782723435277.
^(EN) Aulagnier, S., Kranz, A., Lovari, S., Jdeidi, T., Masseti, M., Nader, I., de Smet, K., Cuzin, F., 2008, Capra ibex, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 23 dicembre 2017.
^ Paolo Angelini e Marcello Emma, La convenzione delle Alpi per la popolazione e la cultura alpine, in Popolazione e cultura: le Alpi di oggi, FrancoAngeli, 2015, p. 21.
^ AA.VV., Cambiamenti demografici nelle Alpi (PDF), Segretariato permanente della Convenzione delle Alpi, p. 17. URL consultato il 23 maggio 2017 (archiviato dall'url originale il 12 aprile 2017).
^Michil Costa, FuTurismo. Un accorato appello contro la monocultura turistica,2020, Raetia, ISBN 978-88-7283-789-4
^Marco Aime, Davide Papotti, L'altro e l'altrove. Antropologia, geografia, turismo, cap.II Modalità di produzione e circolazione dell'immagine turistica, pag. 115 Imolti volti delle Alpi, Einaudi, 2012, ISBN 978 8806 20505 8
Amedeo Benedetti, Enciclopedia Italiana Treccani e la montagna illustrata, "La Rivista", Torino, Club Alpino Italiano, settembre-ottobre 2008, pp. 71–73.
Halaman ini berisi artikel tentang sungai yang berada di Kalimantan Tengah. Untuk sungai yang berada di Kalimantan Barat, lihat Sungai Kapuas. Bagian hilir Sungai Kapuas yang juga disebut Sungai Kapuas Murung Muara sungai Kapuas Murung dan sekitarnya Sungai Kapuas (bagian hilirnya disebut Sungai Kapuas Murung[1]) adalah sungai yang terletak di Kabupaten Kapuas, Provinsi Kalimantan Tengah. Sungai ini memanjang dari Desa Tumbang Bukoi, Kecamatan Mandau Talawang sampai Desa Batanjung, Ke...
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Maximiliano Arias Nazionalità Uruguay Italia Altezza 185 cm Peso 79 kg Calcio Ruolo Centrocampista, Difensore Squadra Sud América Carriera Squadre di club1 2005-2009 Peñarol42 (2)[1]2009 Fénix11 (1)2010 Astra Ploiești2 (0)2010-2011 Rampla Juniors12 (2)2011-2012 Querétaro1 (0)2012→ Liverpool (M)8 (1)2013 Brescia5 (0)2014 Fénix1 (0)2014-2015 Rampla Juniors7 (0)2015 Sud América1 (0)2015→ El Tanque Sisl...
British actor (born 1953) Roger AllamAllam in 2009BornRoger William Allam (1953-10-26) 26 October 1953 (age 70)Bow, London, EnglandOccupationActorYears active1976–presentSpouseRebecca SaireChildren2Websiteall-allam.com Roger William Allam (born 26 October 1953) is a British actor, who has performed on stage, in film, on television and radio. He played Inspector Javert in the original London production of the stage musical Les Misérables, First Officer Douglas Richardson in the aw...
1978 video game 1978 video gameGee BeeNorth American arcade flyerDeveloper(s)NamcoPublisher(s)JP: NamcoNA: Gremlin IndustriesDesigner(s)Toru IwataniProgrammer(s)Shigeichi IshimuraSeriesGee BeePlatform(s)ArcadeReleaseJP: October 1978NA: 1978Genre(s)Pinball, block breakerMode(s)Single-player, multiplayer (alternating turns) Gee Bee[a] is a block breaker/video pinball hybrid arcade game developed and published by Namco in 1978. The player controls a set of paddles with a rotary knob, wit...
Irish former Sinn Féin politician (b. 1954) Arthur MorganTeachta DálaIn officeMay 2002 – February 2011ConstituencyLouth Personal detailsBorn (1954-07-23) 23 July 1954 (age 69)Omeath, County Louth, IrelandPolitical partySinn Féin Arthur Morgan (born 23 July 1954) is an Irish former Sinn Féin politician who served as a Teachta Dála (TD) for the Louth constituency from 2002 to 2011.[1] Morgan was born in Omeath in County Louth. Educated locally, he joined the small f...
English writer (1905–1993) Quennell (left) with James Stephens in 1929 Sir Peter Courtney Quennell CBE (9 March 1905 – 27 October 1993) was an English biographer, literary historian, editor, essayist, poet, and critic.[1] He wrote extensively on social history. In his Times obituary he was described as the last genuine example of the English man of letters.[2] Anthony Powell called him The Last of the Mandarins.[3] Life Born in Bickley, Kent, he was the son of arch...
Questa voce o sezione sull'argomento centri abitati della Campania non cita le fonti necessarie o quelle presenti sono insufficienti. Puoi migliorare questa voce aggiungendo citazioni da fonti attendibili secondo le linee guida sull'uso delle fonti. Cancello ed Arnonecomune LocalizzazioneStato Italia Regione Campania Provincia Caserta AmministrazioneSindacoRaffaele Ambrosca (La scelta) dal 10-6-2018 TerritorioCoordinate41°04′24.24″N 14°01′31.51″E...
Переселе́нчество — процесс перемещения, главным образом крестьянства, из густонаселённых регионов Российской империи в малозаселённые окраинные районы на свободные земли. Вызывалось главным образом перенаселённостью деревни и аграрными кризисами, вызванными отс�...
You can help expand this article with text translated from the corresponding article in Danish. (January 2023) Click [show] for important translation instructions. Machine translation, like DeepL or Google Translate, is a useful starting point for translations, but translators must revise errors as necessary and confirm that the translation is accurate, rather than simply copy-pasting machine-translated text into the English Wikipedia. Do not translate text that appears unreliable or lo...
Struttura dello ione idrossido Il gruppo idrossile (gruppo idrossilico o idrossile secondo la nomenclatura IUPAC, o impropriamente ossidrile o ossidrilione) è un gruppo funzionale di formula -OH caratteristico di idrossidi, alcoli e fenoli, ma presente anche nel gruppo acido carbossilico (-COOH). L'anione ad esso corrispondente, chiamato ione idrossido o ione idrossile, ha formula chimica OH − {\displaystyle {\ce {OH-}}} ed è responsabile della basicità, sia secondo la definizione o...
SMK Negeri 54 JakartaInformasiDidirikan25 Februari 1984AkreditasiANomor Pokok Sekolah Nasional20100156Kepala SekolahHamidah Nasir, S.PdJurusan atau peminatan1. Teknik Pendinginan dan Tata Udara 2. Teknik Komputer dan Jaringan 3. Teknik Kendaraan Ringan OtomotifRentang kelasX-XIIKurikulumKurikulum 2013 RevisiJumlah siswa967 siswaStatusSekolah Menengah Kejuruan NegeriAlamatLokasiJl. Bendungan Jago No. 53, Serdang, Kemayoran, Jakarta Pusat, DKI Jakarta, IndonesiaTel./Faks.(021) 4...
Miss Grand International 2019Valentina Figuera, Miss Grand International 2019.Tanggal25 Oktober 2019Tempat Poliedro de Caracas, Caracas, VenezuelaPembawa acaraClara SosaLeo AldanaStasiun televisiTelevenFacebookBugaboo TVTVLAO HDOnDirecTVPeserta60Finalis/Semifinalis21DebutArmeniaBashkortostanIrlandiaPulau ReunionTidak tampilArgentinaBelgiaKambojaTanjung VerdeKepulauan CookDenmarkInggrisEthiopiaFinlandiaGhanaHong KongJamaikaKazakhstanKoreaKosovoLaosMoldovaMongoliaNorwegiaSelandia Baru...
Public land-grant research university in San Juan, Puerto Rico University of Puerto Rico, Río PiedrasFormer nameEscuela Normal Industrial (1901-1903)MottoHistoria veritas vitae ministra (Latin)Motto in EnglishHistory serves as the truth of lifeTypePublic land-grant research universityEstablishedMarch 12, 1903; 121 years ago (March 12, 1903)Parent institutionUniversity of Puerto RicoAccreditationMSCHEAcademic affiliationSea-grantSpace-grantBudget$202.5 million (2020)[1...
Alfredo Bigatti Alfredo Bigatti (1898–1964) was an Argentine sculptor, medalist, and visual artist. Born in Buenos Aires, Bigatti studied and then taught at the Academy of Fine Arts, and then toured numerous countries in Europe from 1924 through 1928, including studying in Paris with Antoine Bourdelle. Bigatti's major work is probably the National Flag Memorial in Rosario, Santa Fe, in collaboration with architects Ángel Guido and Alejandro Bustillo, and fellow sculptors José Fioravanti a...
McDonnell Aircraft CorporationNasibMerger dengan Douglas Aircraft CompanyPenerusMcDonnell DouglasDidirikan1939Ditutup1967KantorpusatSt. Louis, Missouri McDonnell Aircraft Corporation adalah sebuah produsen kedirgantaraan Amerika yang berbasis di St Louis, Missouri. Perusahaan ini didirikan pada 16 Juli 1939 oleh James Smith McDonnell, dan terkenal karena pesawat tempur militer, termasuk F-4 Phantom II, dan pesawat ruang angkasa berawak termasuk kapsul Mercury dan kapsul Gemini. McDonnell Airc...
Akhil KumarPresident Kalam menganugerahkan Penghargaan Arjuna kepada Akhil Kumar.Informasi pribadiKewarganegaraanIndiaWarga negaraIndiaLahir27 Maret 1981 (umur 43)Faizabad,[1] Uttar Pradesh, IndiaKediamanRohtak, Haryana, IndiaPekerjaanPetinju kelas bantamTinggi168 cm (5 ft 6 in) Rekam medali Tinju putra Mewakili India Pesta Olahraga Persemakmuran 2006 Melbourne Kelas bantam Kejuaraan Asia 2007 Ulan Bator Kelas bantam Akhil Kumar (lahir 27 Maret 1981) adalah s...
لمعانٍ أخرى، طالع خابور (توضيح). 35°08′33″N 40°25′51″E / 35.1425°N 40.430833333333°E / 35.1425; 40.430833333333 نهر الخابور نهر الخابور المنطقة البلد سوريا الخصائص الطول 320 كم المجرى المنبع الرئيسي الفرات المصب نهر الفرات مساحة الحوض 37.081 كم² الجغرافيا الروافد نهر ديصان ...
Cet article est une ébauche concernant un film français. Vous pouvez partager vos connaissances en l’améliorant (comment ?) selon les conventions filmographiques. Paris-Manhattan Les acteurs Patrick Bruel et Alice Taglioni entourant la réalisatrice Sophie Lellouche au Festival de Cabourg 2012. Données clés Réalisation Sophie Lellouche Acteurs principaux Patrick BruelAlice Taglioni Pays de production France Genre Comédie Durée 77 min Sortie 2012 Pour plus de détails, voir Fic...
تشيرنوغولوفكا علم شعار الإحداثيات 56°00′53″N 38°23′23″E / 56.014722222222°N 38.389722222222°E / 56.014722222222; 38.389722222222 تاريخ التأسيس 1710 تقسيم إداري البلد روسيا[1][2] خصائص جغرافية المساحة 2.023 كيلومتر مربع ارتفاع 150 متر عدد السكان عدد السك...