È stato il primo composto del kripton ad essere stato scoperto.[3] Si presenta come un solido cristallino incolore e volatile. Reagisce con forti acidi di Lewis per formare complessi dei cationi molecolari KrF+ e Kr2F+3.[4]
Proprietà e struttura
Il difluoruro di kripton, diversamente dal difluoruro di xenon (ΔHƒ° = -164 kJ/mol), è un composto endotermico, ΔHƒ° = +60 kJ/mol ed anche alquanto meno stabile cineticamente, tendendo a decomporsi sopra a 0°C.[5] Lo si può ottenere sottoponendo a scariche elettriche una miscela di kripton e fluoro a -183 °C.[6]
Il difluoruro di kripton allo stato solido è dimorfico, con una fase alfa, più stabile alle temperature più basse, e una fase beta, più stabile a quelle più alte, indicativamente sopra a circa -80 °C.[7] In quest'ultima la cella elementare è tetragonale a corpo centrato. La molecola KrF2 risulta essere lineare, come atteso dal modello VSEPR, e la distanza Kr−F è di 188,9 pm,[7] sensibilmente più corta di quella Xe–F (197,73 pm).[8]
Reazioni
Il difluoruro di kripton è un potentissimo ossidante e fluorurante, portando gli elementi a stati di ossidazione non comuni. È risaputo come una soluzione acquosa concentrata di HCl e HNO3 (≈ 3:1, detta Acqua regia) riesca ad ossidare l'oro da Au0 ad Au3+; a contatto con un forte eccesso di KrF2 l'oro passa da stato di ossidazione 0 a +5 secondo la seguente reazione:
Portando il sale ottenuto ad una temperatura compresa tra i 60 e i 65 °C, esso si decompone e in tal modo fornisce il potente acido di Lewispentafluoruro aurico AuF5:[6][9]
Questo può anche essere usato per ossidare/fluorurare lo xenon fino al suo esafluoruro:[10]
In questa forma il catione KrF+ riesce ad ossidare/fluorurare gli alogeni centrali in BrF5 e in ClF5 allo stato di ossidazione +7, dando rispettivamente [BrF6]+[SbF6]− e [ClF6]+[SbF6]−.[2][11]
KrF2 può ossidare/fluorurare l'argento metallico non solo a Ag(II) dando AgF2,[6] ma anche fino a Ag(III) dando il trifluoruro AgF3.[12][13]
^ab Abhik Ghosh e Steffen Berg, Arrow pushing in inorganic chemistry: a logical approach to the chemistry of the main group elements, Wiley, 2014, pp. 314-316, ISBN978-1-118-17398-5.
^ Nils Wiberg, Egon Wiberg e Arnold Frederik Holleman, Anorganische Chemie, 103. Auflage, De Gruyter, 2017, p. 465, ISBN978-3-11-026932-1.
^abc Erwin Riedel e Christoph Janiak, Anorganische Chemie, collana De Gruyter Studium, 10. Auflage, De Gruyter, 2022, pp. 424-425, ISBN978-3-11-069604-2.
^ab John F. Lehmann, Hélène P. A. Mercier e Gary J. Schrobilgen, The chemistry of krypton, in Coordination Chemistry Reviews, vol. 233-234, 1º novembre 2002, pp. 1–39, DOI:10.1016/S0010-8545(02)00202-3. URL consultato il 31 maggio 2024.