Il trifluoruro di bromo è il composto inorganicointeralogeno tra bromo e fluoro con formula BrF3. In condizioni normali è un liquido volatile di colore paglierino e odore irritante. Ha forti proprietà fluoruranti, anche se meno di ClF3. Viene usato per produrre esafluoruro di uranio, UF6, nella lavorazione e riprocessamento dei combustibili nucleari. BrF3 è un composto pericoloso, tossico e corrosivo, che esplode a contatto con acqua o composti organici.
Struttura
BrF3 è un composto molecolare; la molecola ha forma a T, con simmetria C2v, analogamente alle specie ClF e IF3. Questa struttura è in accordo con la teoria VSEPR, che prevede che le due coppie di elettroni non condivise occupino due posizioni equatoriali in uno schema di base di bipiramide trigonale. La distanza tra l'atomo di bromo e gli atomi di fluoro assiali è di 1,81 Å, mentre il fluoro equatoriale dista 1,72 Å. L'angolo tra il fluoro equatoriale e quelli assiali è un po' minore di 90°; l'angolo osservato è di 86,2° a causa della notevole repulsione generata nel piano equatoriale tra le due coppie non condivise.[1][2]
Sintesi
BrF3 fu descritto per la prima volta nel 1906 da Paul Lebeau, che lo ottenne facendo reagire bromo e fluoro a 20 °C:[3]
BrF3 è un agente fluorurante energico, anche se meno forte di ClF3. Allo stato liquido BrF3 è un solvente aprotico ionizzante e può essere usato per preparare fluoruri binari a partire da metalli e ossidi. Ad esempio:[1]
Il liquido conduce elettricità, dato che dà autoionizzazione:
I due ioni [BrF2]+ e [BrF4]– sono presenti nel solvente puro solo in piccola quantità (circa 0,09 M), dato il valore della costante di autoionizzazione (8,0 x 10–3 a 8 °C).[2]
Sali contenenti gli ioni [BrF2]+ e [BrF4]– si possono ottenere per reazione con altri fluoruri. Con fluoruri ionici BrF3 agisce come acido di Lewis. Ad esempio con KF:[2]
Con fluoruri molecolari accettori di ioni F– più forti di BrF3 si ha invece la formazione di sali contenenti [BrF2]+. Ad esempio:[2]
Sicurezza
BrF3 è un composto molto reattivo e pericoloso. Esplode a contatto con acqua o composti organici. Provoca ustioni alla pelle, agli occhi e all'apparato respiratorio.[5]
Note
^ab N. N. Greenwood, A. Earnshaw, Chemistry of the elements, 2ª ed., Oxford, Butterworth-Heinemann, 1997, ISBN0-7506-3365-4.
^abcd C. E. Housecroft, A. G. Sharpe, Inorganic chemistry, 3ª ed., Harlow (England), Pearson Education Limited, 2008, ISBN978-0-13-175553-6.
^ Matheson Tri-Gas, Scheda di sicurezza di BrF3 (PDF), su mathesongas.com. URL consultato il 25 maggio 2011 (archiviato dall'url originale il 13 maggio 2012).