Il composto fu preparato per la prima volta nel 1925 da Otto Ruff e Ernst Vidic facendo reagire fluoro su rutenio spugnoso.[4] Più conveniente risulta la sintesi diretta di Holloway e Peacock del 1963:[5] il rutenio metallico reagisce con un flusso di fluoro diluito con azoto, a circa 300 ºC. Si forma un olio viscoso verde scuro, dal quale RuF5 è separato per distillazione sotto vuoto.
2 Ru + 5 F2 → 2 RuF5
Struttura
RuF5 allo stato solido forma tetrameri (RuF5)4 formati da ottaedri RuF6 uniti da atomi di fluoro condivisi (vedi figura).[1][3] La struttura cristallina risulta monoclina, con costanti di reticolo a = 549,7 pm, b = 994,6 pm e c = 1253,1 pm, otto unità di formula per cella elementare.[6] In fase gassosa a 120 ºC sono presenti principalmente molecole trimere, assieme a una quantità minore di dimeri.[1][7]
Proprietà e reattività
RuF5 è un composto estremamente reattivo; si può maneggiare in recipienti di vetro a temperatura ambiente, ma già a 100 ºC il vetro è attaccato. È molto sensibile all'umidità e in acqua si idrolizza rapidamente formando RuO2 idrato e RuO4 gassoso.[5][8]
Reagisce con XeF2 (un fortissimo donatore di fluoro), formando vari composti ionici, a seconda dei rapporti stechiometrici utilizzati:[9]