Il composto fu preparato per la prima volta nel 1961 per riscaldamento di rutenio polverizzato in atmosfera di fluoro, condensando i vapori formati di RuF6 su una superficie raffreddata con azoto liquido.[6]
Ru + 3 F2 → RuF6
Una procedura alternativa prevede di trattare RuF6– con una miscela AgF3/SbF5 in acido fluoridrico anidro a 0 ºC. In queste condizioni il fortissimo ossidante Ag3+ riesce a ossidare RuF6–:[4][5]
RuF6 è instabile, ma si può conservare per settimane a temperatura ambiente. È un solido volatile; allo stato vapore il composto ha un colore rossastro che ricorda quello del bromo. Riscaldato oltre 200 ºC si decompone rapidamente rilasciando fluoro:[6]
2 RuF6 → 2 RuF5 + F2
RuF6 attacca il vetro e si idrolizza violentemente a contatto con acqua.[1][6]
RuF6 è un ossidante e fluorurante fortissimo. Ad esempio ossida AsF3 e BiF3 rispettivamente a AsF5 e BiF5, riducendosi a RuF5 o RuF4. Reagendo con CS2 forma CF4 e SF4.[8]
(EN) H. H. Claassen, H. Selig, J. G. Malm, C. L. Chernick e B. Weinstock, Ruthenium hexafluoride, in J. Am. Chem. Soc., vol. 83, n. 10, 1961, pp. 2390–2391, DOI:10.1021/ja01471a039.