Sono in tutto 80 le nazionali qualificate almeno una volta per la fase finale di un mondiale. Di queste, venticinque hanno disputato almeno una semifinale, tredici sono arrivate a disputare una finalissima e otto hanno vinto la coppa, sei delle quali hanno ottenuto due o più successi.[1][2]
Le nazionali vincitrici hanno il diritto di mostrare, sul logo e sulla divisa, una stella per ogni trofeo conquistato. La federazione uruguayana, reputando le vittorie olimpiche di Parigi 1924 e di Amsterdam 1928 equivalenti alle vittorie di una coppa del mondo, ha deciso di fregiarsi di quattro stelle (due per i Mondiali FIFA e due per gli ori olimpici1924 e 1928).[3][4][5]
Con cinque titoli vinti, il Brasile è la nazionale più vincente (i verde-oro sono anche soprannominati Os Pentacampeões, ovvero "i Pentacampioni") ed è anche l'unica ad aver partecipato a tutte le edizioni organizzate; la Germania (dal 1954 al 1990 come Germania Ovest) e l'Italia seguono con quattro titoli e, rispettivamente, venti e diciotto partecipazioni. Il Brasile e l'Italia sono le uniche due nazionali ad aver vinto due titoli consecutivamente (1934 e 1938 per gli azzurri, 1958 e 1962 per i verde-oro). Nella finale 1970, le due nazionali si giocarono la conquista definitiva della Coppa Rimet (il terzo alloro garantiva il possesso definitivo del trofeo), che andò ai sudamericani. Dal 1974 il riconoscimento è il Trofeo Coppa del Mondo FIFA.
Solo due selezioni sono riuscite a disputare tre finali consecutive: la Germania Ovest nelle edizioni dal 1982 al 1990 (un titolo) e il Brasile in quelle dal 1994 al 2002 (due successi). Nelle ventidue finali finora disputate, solo in due occasioni si sono affrontate due nazionali già incontratesi precedentemente nell'atto conclusivo: Germania-Argentina, disputata per la prima volta nel 1986 (vittoria dei sudamericani), si è ripetuta nel 1990 e nel 2014 (due successi per i tedeschi); Brasile-Italia, dopo la finale di Messico '70, si è ripetuta nell’edizione di USA ‘94, sempre con la vittoria dei carioca, ai tiri di rigore. I tedeschi detengono il record di piazzamenti tra le prime quattro (13), mentre la Seleçao quello di partite totali disputate (114). I verdeoro sono inoltre primatisti per il numero di vittorie, di reti realizzate, della miglior differenza reti e del maggior numero di punti ottenuti (considerando 3 punti per ogni vittoria, 1 punto per i pareggi e 0 in caso di sconfitta).
Le due "decane" dei mondiali si sono affrontate tra loro due volte: nella finale del 2002, vinta dal Brasile 2-0, e nella semifinale del 2014, vinta dalla Germania (in casa dei rivali) 7-1.
Le selezioni europee hanno vinto tutte le rassegne iridate tenutesi in Europa, tranne quella disputatasi in Svezia nel 1958 (appannaggio del Brasile), mentre nei tornei che hanno avuto luogo in America si è visto alzare la coppa soltanto da parte di capitani sudamericani (Uruguay, Brasile e Argentina) fino al 2014, quando a Rio de Janeiro la vittoria è andata alla Germania.
L'Asia ha ospitato il torneo nel 2002 (Giappone e Corea del Sud) e nel 2022 (in Qatar): entrambe le occasioni hanno visto trionfare una squadra sudamericana, rispettivamente il Brasile e l'Argentina. L'unica edizione del 2010 svoltasi in Africa (in Sudafrica) ha visto trionfare la Spagna: prima di allora, mai una compagine europea aveva vinto il titolo lontano dal Vecchio Continente.[1][2]
Sei nazionali hanno vinto il mondiale organizzato in casa: l'Uruguay nel 1930, l'Italia nel 1934, l'Inghilterra nel 1966, la Germania Ovest nel 1974, l'Argentina nel 1978 e la Francia nel 1998. L'Italia (assente nel 1930) e l'Uruguay (che non prese parte alle edizioni del 1934 e del 1938 per rinuncia) sono, inoltre, le uniche due Nazionali ad aver vinto consecutivamente le prime due edizioni del torneo a cui hanno partecipato. Infine, le due Coppe Rimet vinte dalla selezione uruguaiana sono state quelle a cui hanno partecipato il minor numero di squadre: tredici.[1][2]
Le uniche confederazioni calcistiche ad avere avuto nazionali vittoriose nel mondiale sono la CONMEBOL (America del sud) (dieci trofei, cinque per il Brasile tre per l'Argentina e due per l'Uruguay) e la UEFA (Europa) (dodici trofei, quattro per Italia e Germania, due per la Francia, uno ciascuno per Inghilterra e Spagna).[1][2]
La "maledizione" dei campioni in carica
C'è una sorta di "maledizione"[6] che aleggia sulle spalle delle nazionali chiamate a difendere il titolo di campione del mondo nella successiva edizione del torneo, fin dagli albori della manifestazione, ovvero a partire dall'Uruguay degli anni trenta. Campione uscente nella prima edizione organizzata nel 1930 (nonché due volte medaglia d'oro alle Olimpiadi del 1924 e del 1928), la Celeste fu impossibilitata a difendere il titolo in Europa: infatti la federazione platense decise di boicottare il mondiale italiano del 1934, per rispondere all'assenza delle maggiori selezioni europee, ree di aver disertato la rassegna sudamericana.[7]. La scelta di non partecipare fece dell'Uruguay anche la prima e ad oggi unica nazionale campione a non difendere il titolo nell'edizione successiva.
Successivamente toccò all'Italia una sorte simile: vincitrice nell'ultima rassegna prima dello scoppio della Seconda guerra mondiale, gli Azzurri furono incapaci di andare oltre il primo turno nell'edizione brasiliana del 1950 (anche a causa dei 9 titolari della nazionale italiana che erano periti nella tragedia di Superga il 4 maggio del 1949, ovvero gli "immortali" campioni del Grande Torino).
La sventura passò poi ai verde-oro: il Brasile, laureatosi campione nel 1962, fu fatto fuori al primo turno nella successiva edizione del 1966.
Nelle cinque edizioni della manifestazione da Giappone e Corea del Sud 2002 a Russia 2018, questo fenomeno si è ripetuto con singolare sistematicità: infatti in ben quattro di queste 5 manifestazioni, la nazionale chiamata a difendere il titolo è sempre uscita dalla competizione al primo turno. È infatti toccata la stessa sorte alla Francia nel 2002, all'Italia nel 2010, alla Spagna nel 2014 e alla Germania nel 2018.[8][9][10] La maledizione verrà poi interrotta dalla Francia nel 2022 arrivando in finale.
Ad integrare il quadro, in altre quattro occasioni le nazionali detentrici della coppa non andarono oltre il secondo turno: furono l'Inghilterra nel 1970, la Germania Ovest nel 1978, l'Argentina nel 1982 e l'Italia nel 1986.
Pertanto, in tredici edizioni su ventuno (escludendo la prima edizione in cui nessuno era campione in carica) la squadra detentrice non è riuscita a raggiungere le semifinali del torneo successivo.
L'Oceania è il solo continente a non aver mai organizzato un campionato mondiale di calcio.
Cinque paesi hanno ospitato due volte la fase finale di un campionato del mondo: il Brasile (nel 1950 e nel 2014), la Francia (nel 1938 e nel 1998), la Germania (nel 1974 - Germania Ovest - e nel 2006), l'Italia (nel 1934 e nel 1990) gli Stati Uniti (nel 1994 e nella prossima edizione del 2026) ed il Messico (nel 1970 e nel 1986). Quest'ultima nazione, con la rassegna 2026, diventerà la prima ad organizzare il torneo per tre volte.[2]
La distanza in anni fra la prima e la seconda edizione ospitata è di:
Messico, 16 anni[12] (tra la seconda e la terza assegnazione sono trascorsi 40 anni);
In totale il torneo iridato si è giocato in diciotto diverse nazioni, numero che salirà a diciannove contando anche l'edizione del 2026. Quella del 2002 è stata la prima ospitata da due paesi, mentre l’edizione 2026 sarà il primo mondiale a svolgersi in tre diverse nazioni: Stati Uniti, Messico (entrambe già teatro della fase finale in precedenza) e Canada, al debutto in veste di organizzatore.
Qatar 2022 è stato il primo campionato mondiale di calcio ospitato in uno stato arabo, a maggioranza musulmana e a disputarsi nell'autunno dell'emisfero boreale, anziché tra primavera ed estate. Inoltre è stato il torneo giocato nella nazione più piccola, quattro anni dopo quello svoltosi nella più estesa (in assoluto).[13][14]
Il Brasile e la Germania sono le uniche nazionali ad avere sempre ottenuto la qualificazione sul campo (esclusi, quindi, i casi in cui c'era la qualificazione automatica, in quanto nazioni organizzatrici oppure campioni in carica, fino a quando questa possibilità era prevista dal regolamento).
I brasiliani, i tedeschi e l'Italia sono gli unici ad avere vinto almeno una volta entrambe le versioni del trofeo utilizzate fino ad oggi. La nazionale verdeoro, infine, è stata l'unica ad avere alzato il trofeo due volte vincendo tutte le partite della fase finale: nel 1970 (sei successi consecutivi) e nel 2002 (quando ha prevalso in tutte e sette gli incontri). La nazionale tedesca e quella argentina, invece, sono le uniche ad avere vinto due volte il campionato mondiale subendo una sconfitta nel corso del torneo, rispettivamente nel 1954 e nel 1974 i tedeschi e nel 1978 e nel 2022 gli argentini. L'altra nazionale che ha trionfato pur subendo una sconfitta durante la competizione è stata la Spagna (nel 2010).
Tutti i commissari tecnici che hanno guidato una nazionale alla vittoria del campionato mondiale avevano la nazionalità del paese vincitore. Vittorio Pozzo è l'unico commissario tecnico ad esserci riuscito in due edizioni diverse (alla guida dell'Italia nel 1934 e nel 1938).
Il commissario tecnico più giovane ad avere vinto un mondiale di calcio è Alberto Suppici che condusse alla vittoria l'Uruguay nella prima edizione del 1930 all'età di 31 anni. Il più anziano invece fu Vicente del Bosque, che vinse con la nazionale spagnola nel 2010 all'età di 59 anni.
Piazzamenti rispetto ai continenti di nazionali partecipanti e paesi organizzatori
Solo nazionali appartenenti a UEFA (Europa) e CONMEBOL (Sud America) hanno vinto almeno un titolo mondiale.[1][2] A seguire vi è una tabella che sintetizza il numero di vittorie in base a paese organizzatore e vincitore:
Continente del paese ospitante
Vittorie UEFA
Vittorie CONMEBOL
Totale
Europa
10
1
11
America del Nord
0
3
3
America del Sud
1
4
5
Asia
0
2
2
Africa
1
0
1
Oceania
0
0
0
Totale
12
10
22
Delle otto nazionali che hanno conquistato almeno un titolo, quattro sono riuscite a vincere al di fuori del proprio continente: il Brasile nel 1958 in Svezia, nel 1970 in Messico, nel 1994 negli Stati Uniti e nel 2002 in Corea del Sud e Giappone; l'Argentina nel 1986 in Messico e nel 2022 in Qatar; la Spagna nel 2010 in Sudafrica; la Germania nel 2014 in Brasile. Di queste, la selezione iberica è l'unica a non aver mai vinto nel proprio continente.[1][2]
Prestazione della squadra ospitante
Sei delle otto nazionali ad aver vinto il campionato mondiale hanno conquistato un titolo in casa. Le eccezioni sono rappresentate dal Brasile (campione per cinque volte extra muros, ma a secco nelle edizioni casalinghe del 1950 e del 2014) e dalla Spagna (organizzatrice nel 1982 e vincitrice in Sudafrica nel 2010).
L'Inghilterra (1966) ha vinto il suo unico trofeo nell'edizione ospitata. L'Uruguay (1930), l'Italia (1934), l'Argentina (1978) e la Francia (1998) vinsero il primo alloro in casa, ma successivamente hanno trionfato anche all'estero; invece la Germania (1974) riuscì ad imporsi prima in Svizzera nel 1954 e nel 1974 conquistò il secondo titolo davanti ai propri tifosi.
Gli italiani ed i tedeschi vinsero la competizione quando ospitarono per la prima volta il mondiale, ma non riuscirono a ripetersi quando l'organizzazione fu nuovamente di loro competenza. Nella seconda edizione organizzata dalle due nazioni, i tedeschi vinsero in Italia e gli italiani in Germania.
Altre nazioni inoltre hanno avuto degli exploit durante i tornei da loro organizzati: la Svezia (seconda classificata nel 1958), il Cile (terza nel 1962), la Corea del Sud (quarta nel 2002), il Messico (quarti di finale raggiunti nel 1970 e nel 1986) e il Giappone (ottavi di finale raggiunti per la prima volta nel 2002, risultato poi eguagliato nel 2010 in Sudafrica, nel 2018 in Russia e nel 2022 in Qatar), la Russia (quarti di finale nel 2018, record dalla caduta dell'Unione Sovietica, il cui risultato migliore era stato il quarto posto ottenuto nel 1966). Questi sono stati i migliori risultati mai ottenuti da tali nazionali, proprio conseguiti nel loro paese.
Nel 2010 il Sudafrica e nel 2022 il Qatar sono state le uniche squadre ospitanti a non superare il primo turno.
Nel corso degli anni, a causa dei cambiamenti politici, molte nazionali sono scomparse venendo sostituite da altre.
Ne è un esempio la Germania, che si qualificò ai mondiali del 1934 e del 1938 e poi, a causa della seconda guerra mondiale, fu divisa in Est ed Ovest, entrambe le quali in seguito si sarebbero qualificate per la fase finale dei Mondiali. Dopo la riunificazione nel 1990, la nazionale tedesca unita è sempre stata presente nella fase finale della competizione.
Un altro Stato che fu diviso in due è la Cecoslovacchia. Dalla sua nascita nel 1918 dopo la dissoluzione dell'Impero austro-ungarico, si qualificò ad otto mondiali e riuscì ad arrivare in finale due volte, perdendole entrambe: nel 1934 con l'Italia e nel 1962 con il Brasile. Dopo la sua divisione nei due rispettivi stati nel 1992, la Repubblica Ceca si è qualificata per la prima volta al mondiale tedesco del 2006, dove arrivò terza nel girone dietro ad Italia e Ghana; la Slovacchia, invece, si è qualificata all'edizione successiva in Sudafrica, riuscendo ad arrivare seconda nel girone e venendo eliminata dai Paesi Bassi agli ottavi.
Anche la Jugoslavia seguì un percorso simile: sotto questo nome riuscì a qualificarsi otto volte fino al 1990, ottenendo come massimi risultati la semifinale nel 1930 (in quell'edizione non ci fu la finale per il terzo posto) ed il quarto posto nel 1962. Nei primi anni novanta si divise poi in Macedonia, Bosnia ed Erzegovina, Croazia, Slovenia e Repubblica Federale di Jugoslavia, ribattezzata Serbia e Montenegro nel 2003. Successivamente la Serbia e Montenegro si divise nuovamente in Serbia e Montenegro, mentre nel 2016 il Kosovo ha ufficialmente aderito alla FIFA. Tra queste non si sono ancora qualificate per una fase finale dei mondiali Macedonia del Nord (nuova denominazione dal 2019), Montenegro e Kosovo.
Le statistiche considerano il numero di squadre attuali per confederazione.
AFC: Se non si considera Israele, le partecipanti sono 13 su 46, cioè il 28,26%
OFC: Se non si considera l'Australia membro OFC, l'unica partecipante rimane la Nuova Zelanda su un totale di 13 nazionali, cioè il 7,69%
Migliori prestazioni in base alla confederazione
Finora, le migliori prestazioni sono state ottenute dalla UEFA (Europa) e dalla CONMEBOL (Sudamerica). Le due confederazioni hanno vinto rispettivamente dodici e dieci titoli e tutte le nazionali giunte finora in finale sono affiliate a queste due confederazioni. Solo tre squadre non appartenenti ad esse sono riuscite nell'impresa di raggiungere le semifinali: gli Stati Uniti (nel 1930), la Corea del Sud (nel 2002) e il Marocco (nel 2022). L'Oceania è stata rappresentata quattro volte e solo una volta una squadra oceaniana ha superato il primo turno: l'Australia nel 2006 (che si è ripetuta nel 2022, dove però ha partecipato come affiliata all'AFC, la confederazione asiatica).
Il primato per il maggior numero di successi consecutivi di una confederazione è detenuto dalle squadre europee (Italia nel 2006, Spagna nel 2010, Germania nel 2014, Francia nel 2018). Dopo Corea del Sud-Giappone 2002 la CONMEBOL era in vantaggio 9-8, dopo Qatar 2022 si trova sotto 12-10. Brasile, Argentina, Spagna e Germania sono state, finora, le uniche nazionali ad essersi imposte fuori dai loro confini continentali.
Se l'anno è indicato in grassetto il giocatore ha disputato la finale di quell'edizione. Se l'anno è indicato in corsivo il giocatore non è mai sceso in campo in quell'edizione del Mondiale.
Minor numero di reti subite in un'edizione dalla squadra campione del mondo:
2 Francia (1998: una su calcio di rigore contro la Danimarca nella fase a gironi ed una su azione contro la Croazia in semifinale), Italia (2006: autorete da palla inattiva contro gli Stati Uniti nella fase a gironi ed una su rigore contro la Francia in finale; questi elementi ne fanno l'unica nazionale a non aver subito una rete su azione nel corso di un'edizione vinta), Spagna (2010: entrambe su azione nella fase a gironi, contro Svizzera e Cile)
Più ampio margine di gol di scarto rispetto alla squadra perdente:
Detentore del titolo mondiale per più tempo consecutivamente:
Italia dal 10 giugno 1934 al 16 luglio 1950 (5880 giorni consecutivi, ovvero 16 anni 1 mese e 6 giorni)
Detentore del titolo mondiale per più tempo in assoluto:
Italia dal 10 giugno 1934 al 16 luglio 1950; dall'11 luglio 1982 al 29 giugno 1986; dal 9 luglio 2006 all'11 luglio 2010 (8792 giorni, ovvero 24 anni e 26 giorni)
Girone con tutte le squadre a pari punti (e anche pari differenza reti):
Partite disputate tra due nazionali detentrici di almeno un titolo mondiale per numero e tipologia di incontriː
Argentina-Brasileː 4 (1974, 1978, 1982, 1990) (tre volte al girone seconda fase, una volta ottavo di finale)
Argentina-Franciaː 4 (1930, 1978, 2018, 2022) (due al girone iniziale, una ottavo di finale, una finale)
Argentina-Germaniaː 7 (1958, 1966, 1986, 1990, 2006, 2010, 2014) (record di partite tra due nazionali detentrici di uno o più mondiali) (3 (2 consecutive) finale, 2 consecutive quarto di finale, 2 girone iniziale)
Argentina-Inghilterraː 5 (1962, 1966, 1986, 1998, 2002) (due al girone iniziale, un ottavo di finale, due quarti di finale)
Argentina-Italiaː 5 (1974, 1978, 1982, 1986, 1990) (tre volte al girone iniziale, una girone seconda fase, una semifinale)
Argentina-Spagnaː 1 (1966) (partita tra due nazionali detentrici di uno o più mondiali disputata il minor numero di volte) (girone iniziale)
Argentina-Uruguayː 2 (1930, 1986) (una finale, un ottavo di finale)
Brasile-Franciaː 4 (1958, 1986, 1998, 2006) (una finale, una semifinale, due quarti di finale)
Brasile-Germaniaː 2 (2002, 2014) (una finale, una semifinale)
Brasile-Inghilterraː 4 (1958, 1962, 1970, 2002) (due quarti di finale, due volte girone iniziale)
Brasile-Italiaː 5 (1938, 1970, 1978, 1982, 1994) (due volte finale, una volta semifinale, una finale per il terzo posto, una girone seconda fase)
Brasile-Spagnaː 5 (1934, 1950, 1962, 1978, 1986) (una girone finale, tre girone iniziale, una ottavo di finale)
Brasile-Uruguayː 2 (1950, 1970) (una partita decisiva per il girone finale, una semifinale)
Francia-Germaniaː 4 (1958, 1982, 1986, 2014) (due semifinali, una finale per il terzo posto, un quarto di finale)
Francia-Inghilterraː 3 (1966, 1982, 2022) (due al girone iniziale, un quarto di finale)
Francia-Italiaː 5 (1938, 1978, 1986, 1998, 2006) (una finale, due quarti di finale, una ottavo di finale, una girone iniziale)
Francia-Spagnaː 1 (2006) (partita tra due nazionali detentrici di uno o più mondiali disputata il minor numero di volte) (ottavo di finale)
Francia-Uruguayː 4 (1966, 2002, 2010, 2018) (tre al girone iniziale, un quarto di finale)
Germania-Inghilterraː 5 (1966, 1970, 1982, 1990, 2010) (una finale, una semifinale, una quarto di finale, una ottavo di finale, una girone seconda fase)
Germania-Italiaː 5 (1962, 1970, 1978, 1982, 2006) (una finale, due semifinali, una girone iniziale, una girone seconda fase)
Germania-Spagnaː 5 (1966, 1982, 1994, 2010, 2022) (tre al girone iniziale, una girone seconda fase, una semifinale)
Germania-Uruguayː 4 (1966, 1970, 1986, 2010) (due volte finale per il terzo posto (la più disputata), una quarto di finale, una girone iniziale)
Inghilterra-Italiaː 2 (1990, 2014) (finale per il terzo posto, girone iniziale)
Inghilterra-Spagnaː 2 (1950, 1982) (una girone iniziale, una girone seconda fase)
Inghilterra-Uruguayː 3 (1954, 1966, 2014) (un quarto di finale, due girone iniziale)
Italia-Spagnaː 3 (1934 (due volte), 1994) (quarto di finale in entrambi i casi)
Italia-Uruguayː 3 (1970, 1990, 2014) (due volte girone prima fase, una ottavo di finale)
Spagna-Uruguayː 2 (1950, 1990) (una girone finale, una girone iniziale)
Stadio Pocitos: durante il primo incontro valevole per il gruppo 3 fra Romania e Perù, gli astanti furono ufficialmente oltre 2 500, ma le ricostruzioni ne accertano circa 300[81]
Stadio più a nord ospitante una partita del mondiale:
^abIl calcio in Nordamerica e in Sudamerica è gestito da due confederazioni diverse, pertanto ai fini statistici vanno considerati come due continenti distinti.
^nel 1986 era stata scelta la Colombia, ma insorsero problemi economici che la portarono a rinunciare.
^abÈ membro ufficiale AFC solo a partire dal 2006, precedentemente è stata membro ufficiale OFC.
^È membro ufficiale UEFA solo a partire dal 1994, precedentemente è stato: membro ufficiale AFC (dal 1954 al 1974), membro provvisorio OFC (durante le qualificazioni ad Argentina '78), membro provvisorio UEFA (durante le qualificazioni a Spagna '82), di nuovo membro provvisorio OFC (durante le qualificazioni a Messico '86 ed Italia '90) ed infine di nuovo membro provvisorio UEFA (dal 1991 al 1994).
^(EN) Records mount for Final-bound Dutch, su fifa.com, 6 luglio 2010. URL consultato il 7 luglio 2010 (archiviato dall'url originale il 9 luglio 2010).
^abcdefgLa rassegna iridata del 1950 non prevedeva una finale secca, ma un quadrangolare: l'ultimo incontro tuttavia fu la finale de facto, nonostante al Brasile bastasse un pareggio per laurearsi campione.
^Nell'edizione 1978, vinta dall'Argentina, non era prevista la semifinale ma una seconda fase con due gironi da quattro squadre, con la prima classificata direttamente ammessa alla finale e la seconda direttamente ammessa alla finale per il terzo posto.
^Milano ha ospitato la partita inaugurale del 1990. Nel 1934 non vi fu un match inaugurale, ma le prime partite si giocarono in 8 città diverse, fra cui il Milano.
^Lo stadio Giuseppe Meazza ha ospitato la partita inaugurale del 1990. Nel 1934 non vi fu un match inaugurale, ma le prime partite si giocarono in 8 stadi diversi, fra cui il Meazza, allora Stadio Comunale di San Siro.
^In taluni casi lo stadio aveva due nomi diversi a seconda dell'edizione: qui è riportato il più recente. Inoltre il Giants Stadium viene considerato diverso dal nuovo MetLife Stadium, in quanto costruito a fianco dello stesso al fine di rimpiazzarlo.
^Nel 1934 vi furono 8 partite inaugurali disputate in contemporanea. La prima e l'ultima partita del 1950 si giocarono al Maracana, ma l'ultima partita non era ufficialmente una finale. Nel 1962 vi furono 4 partite inaugurali in contemporanea.