Visse e lavorò a Torino dove fu tra l'altro responsabile per quasi un ventennio di Tuttolibri, l'inserto settimanale de La Stampa dedicato alle novità letterarie. Di famiglia, però, è originario della Liguria: gli Orengo sono patrizi genovesi provenienti da Orange e Nico Orengo aveva il titolo di marchese, benché mai ostentato[1], anche se riportato sulla lapide della tomba, nel cimitero di La Mortola.
Spesso i suoi romanzi sono ambientati in Liguria nella riviera di Ponente, regione in cui trascorreva spesso alcuni mesi dell'anno (ad esempio La curva del latte e La guerra del basilico)[7] o nella zona piemontese delle Langhe (Di viole e liquirizia). Ne Gli spiccioli di Montale aveva avuto modo di attaccare la speculazione edilizia che aveva deturpato quelle zone, trovandosi poi ad affrontare (e vincere) un procedimento giudiziario.
Nel 2006 pubblica Hotel Angleterre, un'appassionante indagine narrativa in cui dimostra ancora una volta tutta la sua notevole sensibilità stilistica e letteraria.
Il suo ultimo romanzo è Islabonita, pubblicato nel 2009.
Ricoverato per problemi cardiaci, è morto all'ospedale torinese le Molinette[8].
Opere
Motivi per canzoni popolari, Farigliano, Nicola Milano, 1964.
Per preparare nuovi idilli, Milano, Feltrinelli, 1969.
l’Orata, la Triglia, l’Acciuga, 3 filastrocche di Nico Orengo, acquerelli di Ugo Giletta. Stampato in 43 copie, edizione 3772. Giugno 2000. Edizioni Pulcinoelefante, Osnago, (Milano).
Traduzione di Oscar Wilde, Il principe felice (Happy Prince), Rivarolo Canavese, Schialvino-Edizioni di Smens, 2000.
Traduzione di Tim Burton, La sposa cadavere. Siete invitati alle nozze (Tim Burton's Corpse Bride), Torino, Einaudi, 2006. ISBN 88-06-18475-X.
Omaggio a G. B. Bodoni, Poesia di Nico Orengo, acquerelli di Ugo Giletta, Stampato in 43 copie, edizione 6679. Novembre 2006. Edizioni Pulcinoelefante, Osnago, (Milano)
Per Cesare Pavese, Poesia di Nico Orengo, acquerelli di Ugo Giletta. Stampato in 33 copie, edizione 7359. Luglio 2008. Edizioni Pulcinoelefante, Osnago (Milano)
^È stato usato nel necrologio, pubblicato sulla Stampa il giorno successivo alla scomparsa, e riportato sulla lapide della tomba, nel cimitero di La Mortola.
^Albo d'oro, su premionazionaleletterariopisa.onweb.it. URL consultato il 7 novembre 2019.