Cristiana Collu (Cagliari, 1969) è una storica dell'arte, manager e docente italiana, dal 2024 Direttrice della Fondazione Querini Stampalia di Venezia.
Studi
Nel 1993 consegue la laurea magistrale in arte e letteratura presso la Facoltà di Lettere dell’Università degli Studi di Cagliari con una tesi in arte alto medievale. Prosegue il percorso di studi in Spagna, prima a Burgos (1993-1994) e poi a Madrid dove, tra il 1995 e il 1996, grazie a una borsa di studio per il Dottorato di ricerca in Storia dell'arte medievale all’Università Complutense, si specializza anche in studi museali con un Master in Museologia, uno in Museografia e un terzo in Design e allestimento mostre. Nel 2021 consegue all’Università Complutense di Madrid un Dottorato in Storia dell'arte contemporanea con una tesi dal titolo: Por una museologia desquiziada (Per una museologia out of joint).
MAN - Museo d'arte della provincia di Nuoro
Nel 1996, dopo una prima esperienza a Sydney, vince il concorso per la direzione del MAN Museo d'arte della provincia di Nuoro diventando a soli 27 anni la più giovane Direttrice di museo in Italia. A Nuoro presso il MAN dirige la ristrutturazione, il restauro dell’edificio e l’allestimento della nuova collezione che completa in soli due anni, e il museo apre per la prima volta nel 1999[1] con la mostra su Eduardo Chillida, La memoria e la mano.
Tra le principali mostre curate o ideate si ricordano: Padiglione Sardegna, Biennale Venezia (2011), Something Else (2009), Confini. Boundaries (2006), DNA: Dal novecento ad oggi (2005), Catastrofi minime (2003), Pay Attention, Please (2001), Miró. Orizzonte Lirico (2001), La Collezione del MAN (1999)[2]. Questa direzione le vale il premio del Ministero dei Beni Culturali per aver reso il MAN un "luogo di eccellenza nel panorama museale italiano" e il Premio ABO come miglior giovane direttrice di museo[3].
MART - Museo d'arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto
L’esperienza nuorese termina nel 2012 quando ottiene la direzione del MART Museo d'arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto dove presenta un nuovo e innovativo allestimento della collezione esponendo al pubblico circa 300 opere in una organizzazione diacronica. A Trento e Rovereto, dove rimane alla direzione fino al 2015, dirige la ristrutturazione e la riapertura della Galleria Civica di Trento, una delle due sedi del MART, e finalizza oltre 500 nuove acquisizioni organizzano oltre 30 mostre. Tra le principali mostre curate o ideate si ricordano: La guerra che verrà non è la prima. Grande guerra 1914 - 2014 (2014)[4], L’altro ritratto – Antonello da Messina (2013)[5], La Magnifica Ossessione (2012)[6]. Questa direzione le vale il Premio Artribune come miglior direttrice di museo in Italia[7].
Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea
Dopo un breve passaggio alla direzione dell’Istituto superiore regionale etnografico (ISRE di Nuoro), nel novembre 2015, attraverso la selezione internazionale del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo diventa Direttrice della Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma[8] dove ha avviato e portato a termine un ampio processo di trasformazione, riorganizzazione, gestione del museo e degli spazi espositivi[9]. Anche questa direzione, come nel caso del MART, le vale il Premio Artribune come miglior direttrice di museo in Italia[10].
Time is Out of Joint
In termini di allestimento museale avvia una profonda reinterpretazione della collezione del museo con l'innovativa mostra Time is Out of Joint (2016)[11] che, citando i versi dell'Amleto di William Shakespeare, indaga la nozione di tempo nella sua fluidità, non linearità, e stratificazione; la mostra in un solo anno raddoppia il numero di visitatori del museo rispetto alla gestione precedente[12]. In otto anni di mandato organizza 90 mostre temporanee, espone oltre 2000 opere della collezione e 3500 documenti degli archivi, finalizza le acquisizioni di oltre 500 opere, 39 archivi e 6000 libri fotografici, e promuove un rebranding totale del museo abbandonando il vecchio acronimo GNAM in favore di una nuova identità visiva e strategia di comunicazione[13]. Tra le principali mostre curate o ideate si ricordano: Picasso metamorfico (2023), Panorama XIX (2023); 100 Years of Modern Art (2022), HOT SPOT. Caring For a Burning World (2022), The Infinite Universe of Wuji – Masterpieces (2022), Io dico io – I Say I (2021), A distanza ravvicinata (2020), Joint is Out of Time (2019), Ragione e sentimento (2018), Time is Out of Joint (2016), The Lasting: l’intervallo e la durata (2016)[14].
Architettura
In termini architettonici avvia un processo di trasformazione, riorganizzazione e riallestimento del palazzo storico costruito da Cesare Bazzani con una riqualificazione architettonica funzionale all’ampliamento della Galleria Nazionale originariamente progettato da Luigi Cosenza[15].
Sostenibilità
In termini di sostenibilità ambientale, dal 2015 inizia un piano di ottimizzazione delle risorse museali con un programma di 8 anni mirato al miglioramento dell’efficienza energetica e decarbonizzazione dell’edificio[16]. La Galleria Nazionale diventa il primo museo in Europa a ottenere la certificazione ISO 50001[17] azzerando completamente la riduzione di emissioni climalteranti.
Femminismo
Una particolare attenzione durante tutta la sua attività è dedicata all’organizzazione di mostre personali di artiste e progetti speciali dedicati al femminismo. Tra questi si ricordano in particolare il progetto Women Up con otto anni di approfondimenti sul femminismo tra mostre, festival, eventi, acquisizioni, open-call (2015 – ancora in corso), la digitalizzazione e la pubblicazione dell’intero Archivio Carla Lonzi e il festival Women Out of Joint. Il femminismo è la mia festa (2018)[18].
Nel 2021 diviene, per un breve periodo, Direttrice ad interim della Galleria Borghese a Roma.
Insegnamento e altre attività
Ha insegnato e insegna Museologia e Storia dell'arte presso l’Università La Sapienza di Roma (2006-2007), l’Università di Sassari (2007-2011), l’Università di Cagliari (2007-2012), l’Università di Trento (2013-2014) e la LUISS Business School (2022-oggi). È co-fondatrice e membro permanente della Fondazione Scuola Alta Formazione Donne di Governo e partecipa in veste di membro ad importanti commissioni, giurie e comitati scientifici come, ad esempio, la Giuria Internazionale della 58ª Biennale Arte di Venezia (2019), la Commissione Bacchelli (Presidenza del Consiglio dei Ministri, dal 2022)[19], il Simposio internazionale di scultura Tuwaiq e il Riyadh Art | Expert Panel, Royal Commission (Riyadh, Arabia Saudita, dal 2019), la Quadriennale di Roma (2018), il Premio TERNA (2009-2014) e altri.
Note
- ^ Storia e sede del MAN, su museoman.it.
- ^ Archivio mostre del MAN, su museoman.it.
- ^ Cristiana Collu dal MAN al MART, su lanuovasardegna.it.
- ^ Al MART di Rovereto una mostra evento, su panorama.it.
- ^ Grande successo per Antonello da Messina, su stilearte.it.
- ^ La magnifica ossessione del MART, su ilsole24ore.com.
- ^ Premi Artribune 2014, su artribune.com.
- ^ Selezione pubblica per i direttori dei musei italiani, su MIBACT, 1º agosto 2015. URL consultato il 26 giugno 2016 (archiviato dall'url originale il 18 settembre 2016).
- ^ La rivoluzione della storica dell'arte alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, su ilgiornaledellarte.com.
- ^ Premi Artribune 2023, su artribune.com.
- ^ Time is Out of Joint, su lagallerianazionale.com.
- ^ La Galleria Nazionale di Roma? Al pubblico piace. Visitatori raddoppiati con il nuovo allestimento, su artribune.com.
- ^ Report e indagini, la trasparenza della Galleria Nazionale, su lagallerianazionale.com.
- ^ Le mostre della Galleria Nazionale, su lagallerianazionale.com.
- ^ Ala C – Il progetto dell'ampliamento della Galleria Nazionale, su lagallerianazionale.com.
- ^ La Galleria Nazionale e il percorso per la sostenibilità ambientale, su lagallerianazionale.com.
- ^ Galleria Nazionale. Prima in Europa, su ilgiornaledellarte.com.
- ^ Otto anni di indagine sul femminismo aella Galleria Nazionale, su lagallerianazionale.com.
- ^ Nomina consulenti della Commissione Bacchelli (PDF), su presidenza.governo.it.
Voci correlate
Collegamenti esterni