Les Ansermy, Arbénache, Arlaz, Arnad-Le-Vieux, Arsines, Avieil, La Barmaz, Barmes, Barmelongue, Le Beau-Crest, Berrial, Blanchettaz, Les Bioles, Bonavesse, Le Borget, Champagnolaz, Le Canton-Quelet, Champ, Château, Chez-Fornelle, Le Clapey, Le Clos-de-Barme, Le Closé, Côte, Le Crest, Échallod, Échallogne, Échavy, L'Étral, Les Gerbes, La Glaire, Le Buissey, L'Hostel, Lenguesse, Machaby, Maison-Vieille, Le Marténis, La Mélon, Le Mantiou, Le Mériou, Les Millières, Montagne-Verdoyen, Montéyas, Le Moulin, Les Novaley, Le Palaquiou, Le Pellouas, Péralive, Le Pied-de-Ville, Le Praz-Enfer, Prouve, Le Raffor, La Ravésaz, Reille, La Revire, Le Rissaney, Les Roléty, Ronc-de-Praye, Le Ronc-Viermin, Ronchas, Ruffy, Salé, Sisan, Le Quiovas, La Torrettaz, Les Vachères, Ville[1]
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 9 maggio 1997.[9]
«Inquartato: nel primo, interzato in fascia, la prima e la terza di rosso, la seconda d'argento, con la crocetta patente di rosso, accompagnata da due stelle di cinque raggi, dello stesso, una a destra, l'altra a sinistra; nel secondo, di nero al leone d’argento, allumato e linguato di rosso; nel terzo, interzato in fascia, la prima e la terza fascia, di argento, la seconda, di rosso; nel quarto, di rosso alla croce d'argento. Ornamenti esteriori da Comune.»
La parte sinistra dello scudo riprende il blasone di Vallaise, che è fasciato di rosso e d’argento, la fascia d'argento in capo caricata di una crocetta patente di rosso, accostata da due stelle dello stesso; seguono i simboli del Ducato di Aosta (di nero, al leone d'argento, armato e linguato di rosso) e di Savoia (di rosso, alla croce d'argento).
Il complesso della Caserma difensiva Tenente Lucini e delle Batterie di Machaby e del Colle La Cou (oggi distrutta) rappresentavano una fortificazione del XVII-XVIII secolo, ancillare al Forte di Bard : oggi il cosiddetto Forte di Machaby è stato trasformato in ostello e ritrovo del Centro di Formazione Alpinistica[11][12].
Architetture civili
Il ponte di Echallod, ristrutturato dopo l'alluvione del 2000, è percorribile solo a piedi da allora.[13]
Aree naturali
Nel territorio comunale, al confine con Perloz, si trova il sito di interesse comunitario del Col de Fenêtre (codice SIC: IT1205110) a tutela della stazione di Paeonia officinalis subsp. officinalis, specie rara in Valle d'Aosta. Per visitare il sito si percorrono i sentieri delle peonie tra Perloz e Arnad.[14]
Siti archeologici
In località Machaby, all'inizio del villaggio, si trova la pietra della fertilità, detta anche scivolo delle donne o guiata, pietra legata a rituali magici celtici. Presenti anche alcune iscrizioni rupestri.[15]
Le pareti di gneiss del gran Pilastro di Machaby, il caratteristico sperone roccioso montonato che sovrasta il villaggio Champagnolaz, offrono varie vie d'arrampicata[21]. A Machaby si trova inoltre il Pilastro Lomasti, dal nome di uno scalatore precipitato da questa parete di roccia.
Dal 2013 Arnad è rappresentata calcisticamente dalla società sovracomunale Pont Donnaz Hône Arnad Évançon (siglato PDHAE), che ha rilevato l'eredità della precedente U.S.D. Hône-Arnad 2008, mai spintasi oltre le divisioni regionali. Scaturito dalla progressiva fusione di tre club, negli anni 2010-2020 il P.D.H.A.E. si è imposto ai vertici del calcio valdostano, conquistando quale maggior successo la partecipazione alla Serie D. Suo campo casalingo è lo stadio comunale di Montjovet; la società usufruisce anche dello stadio comunale La Kiuva di Arnad[22].
^Giuseppe Ortolano, "La pietra della fertilità di Machaby (AO)" in 101 luoghi misteriosi e segreti in Italia da vedere almeno una volta nella vita, Newton Compton, 2012, ISBN 978-88-541-4301-2
^Dati 2011. Cfr. Anna Maria Pioletti (a cura di), Giochi, sport tradizionali e società. Viaggio tra la Valle d'Aosta, l'Italia e l'Unione Europea, Quart (AO), Musumeci, 2012, pp. 74-100, ISBN978-88-7032-878-3.
^ Francesco Prinetti, Andar per sassi. Le rocce alpine fra natura e cultura. Valle d'Aosta, Canavese, Valsesia, Quart (AO), Musumeci, 2010, p. 83, ISBN978-88-7032-857-8.
Elida Noro Desaymonet, Augusta Champurney Cossavella, Arnad in Valle d'Aosta: quasi un secolo di memoria, Ivrea, Priuli & Verlucca, 1986.
(FR) Arnad, avec la collaboration de Champurney Augusta, Donat Nouchy et Bonel Alexandre, Aoste: Région autonome Vallée d'Aoste. Département de l'instruction publique, XXIe Concours Cerlogne, Arnad, 2-3-4 mai 1983, 1983.
(FR) Donat Nouchy, L'église d'Arnad, Novara: De Agostini, 1959.
(FR) Pierre-Étienne Duc, Histoire de l'église paroissiale d'Arnad sous le vocable de S. Martin évêque de Tours, Aoste: Imprimerie Damien Lyboz, 1865.
Andrea Duc, Arrampicare ad Arnad e dintorni, Torino: Centro documentazione alpina, 1988
Mémoires: L'église d'Arnad et ses huit siècles d'existence, Société académique, religieuse et scientifique du Duché d'Aoste, 21, 1926, pp. 182–187.
Roberto Bertolin, Coutumes e devozioni della parrocchia di Arnad nel XVIII secolo, in Treinadan 2002, pp. 24–31
Guglielmo Lange, Arnaz: chiesa parrocchiale di San Martino, Torino: Società piemontese di archeologia e belle arti, 1959.
Marco Zaccarelli, La decorazione tardo-gotica della chiesa di San Martino ad Arnad-le-Vieux, Roma : "L'Erma" di Bretschneider, 1986.
Carlo Carducci, I restauri della chiesa romanica di Arnad, Torino: Fanton, 1952.
Joseph Bréan e Fausto Vallainc, Ricordo del santuario di Machaby, Ivrea: Scuola tipografica artigianelli, 1940.
Fernanda Favre, Associazione nazionale alpini - Sezione valdostana, Alpini di Arnad: in Jugoslavia dopo l'8 settembre 1943 testimonianze e memorie raccolte in una comunità della Valle d'Aosta, Scarmagno : Priuli & Verlucca, 2006.