Il comune è situato sulla sinistra orografica del Buthier, nella bassa Valpelline. Si trova a Nord di Aosta, da cui dista circa 8 chilometri.
Il punto più alto del comune è raggiunto dalla vetta Becca di Viou (2855 m s.l.m.): è meta di molti escursionisti ed offre un panorama mozzafiato a 360° sulle cime valdostane.
Non lontano dal capoluogo si trova il ponte acquedotto di Grand Arvou, di epoca medievale, sul Rû Prévôt, oggetto di recente ristrutturazione.
In inverno le temperature sono particolarmente rigide in Valpelline, tanto che viene denominata localmente come Combe Froide (in francese) o Coumba fréda (in patois), cioè la "valle fredda".
Storia
Nel XII secolo il territorio comunale venne diviso in due feudi: in parte si trovò sotto la signoria dei Rhins, attribuita al vescovado di Aosta, e in parte venne ricompreso nella vasta area controllata dai signori di Quart, tra le più importanti e influenti nobili famiglie valdostane.[6]
Lo stemma e il gonfalone del comune sono stati concessi con decreto del presidente della Giunta Regionale del 24 febbraio 2000.[7]
«Inquartato: il primo, d'argento, alla porta urbana con arco a tutto sesto, sostenente la ghimberga cimata dal giglio, e unita a destra e a sinistra a due torri, merlate alla guelfa di quattro pezzi visibili, finestrate ciascuna di due di nero, il tutto di rosso, mattonato di nero, essa porta aperta del campo e accompagnata dall'orso di nero, collarinato d'argento, passante sotto l'arco; il secondo, d'azzurro, al serpente d'oro, posto in semicerchio, convesso verso la linea della troncatura, con la testa volta a destra, sostenente il guerriero, con il viso e le mani di carnagione, capelluto d'oro, armato di tutto punto d'argento, l'armatura guarnita d'oro, tenente con la mano destra la spada d'argento, guarnita d'oro, posta in palo, con la mano sinistra la coda del serpente; il terzo d'azzurro, alla testa di cervo d'oro, accompagnata da tre stelle dello stesso, male ordinate, la prima posta tra i palchi, le altre accanto alla bocca del cervo; il quarto d'oro, alla croce di Lorena trifogliata, con due palme uscenti dalla incrociatura della traversa inferiore, quella a destra in banda, quella a sinistra in sbarra, il tutto di verde. Ornamenti esteriori da Comune. Nastri portanti i colori dello Stato e della Regione.»
Nello stemma comunale sono riprodotti gli emblemi dei Quart, antichi signori di Roisan, e delle tre famiglie nobili che ebbero la loro residenza nel territorio del Comune: i de Rhins, i Cluselina e i Chamvillard.[8][9]
Il gonfalone è un drappo partito di rosso e di bianco.
Castello di Rhins, una casaforte del 1100 oggi trasformata in abitazione rurale
"Borna di Tau", grotta calcarea nella Comba di Rambert
Vari rû attraversano il territorio comunale, lungo cui è possibile fare passeggiate: il Rû Prévot, il Rû-Mort, il Rû Pompillard, il Rû des Vignes e il Rû Champapon.
Come nel resto della regione, anche in questo comune è diffuso il patois valdostano.
Cultura
Biblioteche
In Frazione Martinet 3 ha sede la biblioteca comunale.
Eventi
Carnevale della Combe Froide
A carnevale, di grande interesse la sfilata delle Landzette, le maschere tradizionali della Combe Froide. Tali maschere sono ispirate alla divisa delle truppe napoleoniche, che seminarono il terrore al loro passaggio nel maggio del 1800. Per esorcizzare questo evento, la popolazione della Combe froide (o Coumba Freida, in patois), la zona della Valpelline e della Valle del Gran San Bernardo, ha elaborato nei secoli una coloratissima parodia delle divise militari dell'epoca, e il giorno del carnevale percorrono tutti i comuni delle due vallate in maniera estremamente chiassosa e festosa.[11][12]
Federica Diémoz, La céréaliculture à Roisan de l'après-guerre jusqu'à nos jours à travers les témoignages ethnotextuels: à l'ombre de Cerlogne, 29 mars 2007, in Nouvelles du Centre d'études francoprovençales René Willien, 57, 2008, pp. 17–36
Anselme Pession, Deux précieux cartulaires des paroisses de Jovençan et Roisan, in Archivum Augustanum, 7, 2007, pp. 15–107