Il paese trae la sua importanza dal fatto che si trova all'incrocio tra la val Pusteria e la val Badia, di cui è il primo centro abitato.
Origini del nome
Il toponimo è attestato come ad Sanctum Laurentium nel 1060-1070[5], come S. Laurenzen nel 1320 e come S. Lorenzen nel 1419, mentre Sebato deriva dal nome della statio romana di Sebatum, i cui resti si trovano nei pressi del paese. Dal 1923 al 1940 si chiamò San Lorenzo e poi San Lorenzo in Pusteria.[6][7]
Storia
Con la fondazione della città di Brunico verso la metà del Duecento da parte del vescovo di Bressanone, da sempre politicamente attivi nell'area pusterese, i conti del Tirolo puntarono sulla creazione di un borgo concorrenziale da contrapporre all'iniziativa vescovile, individuandolo in San Lorenzo.[8] Finché il potere tirolese non riuscì a imporsi anche a Brunico, San Lorenzo fu notevolmente sponsorizzato da esso. Sino al 1610, S. Lorenzo era anche la parrocchia di riferimento per Brunico. La separazione segnò il definitivo sorpasso di Brunico a svantaggio di San Lorenzo.
Lo stemma raffigura san Lorenzo, con una palma nella mano destra ed una graticola in quella sinistra, su sfondo argento. L'emblema è usato dal XVII secolo, ma appare già su sigilli dal 1271.[10]
Nel 2011 è stato inaugurato il museo Mansio Sebatum che espone i ritrovamenti archeologici effettuato in loco ed espone la storia del popolo dei Saevates, del Norico, e della mansio d'epoca romana.[11]
Nel capoluogo comunale sorge la chiesa di San Lorenzo Martire, annessa alla quale vi è la cappella Egerer, mentre presso la frazione di Onies, si trova una piccola statua raffigurante l'apostolo San Giacomo, oggi custodita all'interno di una piccola cappella fatta costruire nel 1844 dal contadino Josef Elzenbaumer, dove prima si trovava un grosso abete "devotivo". Accanto alla cappella, tutt'oggi si trova una grande pietra che mostrerebbe le impronte della testa e delle mani del santo, secondo una delle saghe dell'Alto Adige.[12]
Società
Ripartizione linguistica
La popolazione è in larga parte di madrelingua tedesca:
^ Oswald Redlich (a cura di), Die Traditionsbücher des Hochstifts Brixen vom zehnten bis in das vierzehnte Jahrhundert, Wagner, Innsbruck 1886 (= Acta Tirolensia. Urkundliche Quellen zur Geschichte Tirols, 1), n. 176–177.
^(DE) Franz-Heinz Hye, Stegen, Altstegen, St. Lorenzen - ein Problem der historischen Topographie und Jahrmarktgeschichte, verursacht durch die Gründung von Bruneck, in Kunst und Kirche in Tirol. Festschrift Karl Wolfsgruber, a cura di Josef Nössing e Helmut Stampfer, Bolzano, Athesia, 1987, pp. 37-46.
^ Alessandro Bernasconi, Giovanni Muran, Le fortificazioni del Vallo Alpino Littorio in Alto Adige, Trento, editore Temi, maggio 1999, pp. 328 pagine, ISBN88-85114-18-0.
(DE) Hubert Stemberger, St. Lorenzen im Pustertal - kleiner geschichtlicher und kunstgeschichtlicher Führer durch die Marktgemeinde, San Lorenzo, Comune, 1991.
(DE) Reimo Lunz, Aus der Geschichte von St. Lorenzen im Pustertal, in "Südtirol in Wort und Bild", 52-53, 2008-2009, pp. 1–12.
(DE) Stephan Demetz, Kirchen in der Marktgemeinde St. Lorenzen, Bolzano, Pluristamp, 2008.