Il capoluogo, Laion, si trova a 1100m di altitudine. Il punto più basso è Novale di Sotto (Unterried), a 470 m, il più alto Raschötz, a 2270m.
Origini del nome
Il toponimo è attestato tra il 985 e il 1005 come Legian[6], nel 1142 come Laian[7] e nel 1564 come Laien[8] e deriva possibilmente dal nome di persona latinoLagius o Legius, col suffisso -anum e col significato di "terreno di Lagio".[9] Il nome è anche incluso nel toponimo dell'insediamento antico Sublavione/Sublavio a Ponte Gardena.
Storia
Recenti sondaggi archeologici hanno permesso di individuare, nella zona Wasserbühel, tracce di epoca retica e romana.[10] Il villaggio vero e proprio risulta comunque essere nato attorno alla proprietà medioevale della chiesa vescovile di Frisinga che qui possedeva un vasto latifondo. Non è un caso la prima menzione del paese è dovuta a una transazione fra il vescovo Gottschalk di Frisinga e il capitolo del suo domo, avvenuta nel 985-1005.[11] Anche la chiesa vescovile di Ratisbona era proprietaria di beni a Laion nel 1005-1015.[12] I vasti possedimenti di chiese vescovili bavaresi a Laion nel primo medioevo sono da ricondursi sia all'antica appartenenza della Valle Isarco al ducato baiuvaro degli Agilolfingi sia all'importanza geostrategica che la zona rivestì grazie alla sua posizione lunga la tratta del Brennero.[13]
Nel XIX secolo, autorevoli esponenti della germanistica vollero vedere i natali del poeta Walther von der Vogelweide nel maso Vogelweider, posto nel Lajener Ried (Novale), e spinsero all'erezione di un monumento al poeta a Bolzano, ove questo fu inaugurato nel 1889.[14] Ad oggi non è però chiara la vera origine del poeta.
Simboli
«Partito: nel primo d'argento, alla gabbia quadrata d'oro, entro cui è un uccello cantatore con la testa rivoltata; nel secondo di nero.»
Lo stemma del paese riprende le armi partite d'argento e di nero dei signori di Lajen und Teiss, che risalgono al 1147, e raffigura nella prima partizione un uccello rosso in una gabbia dorata. Tale simbolo è quello che si osserva nell'insegna araldica di Walther von der Vogelweide, il più famoso e celebrato poeta medievale tirolese.[15][16]
Monumenti e luoghi d'interesse
Chiesa di San Pietro, chiesa parrocchiale della frazione di San Pietro, consacrata nel 1767
Chiesa di Santa Caterina, in frazione Novale, XV secolo
Società
Ripartizione linguistica
La sua popolazione è in larga maggioranza di madrelingua tedesca:
^Elena Banzi, Römische Münzen aus Lajen/Wasserbühel, in «Der Schlern», 78, 2004, pp. 4-31.
^Tiroler Urkundenbuch, sez. II: Die Urkunden zur Geschichte des Inn-, Eisack- und Pustertals, vol. 1: Bis zum Jahr 1140, a cura di Martin Bitschnau e Hannes Obermair, Innsbruck, Universitätsverlag Wagner, 2009, pp. p. 282ss n. 170. ISBN 978-3-7030-0469-8
^Tiroler Urkundenbuch, II/1, op. cit, p. 301s n. 180.
^Josef Nössing, Vom Bistumsgut zur politischen Gemeinde. Zur historischen Sonderentwicklung einer Südtiroler Berggemeinde, in Gemeindebuch Lajen. Raum und Mensch im Wandel der Zeit, op. cit., pp. 66-80.
(DE) Gemeindebuch Lajen - Raum und Mensch im Wandel der Zeit, Laion, Comune, 1993.
Stefano Marconi, Analisi dendrocronologica di reperti lignei provenienti dall'abitato della media età del Ferro di Lajen/Laion (Bolzano), «Annali del Museo Civico di Rovereto» 22, 2006, pp. 73–88.