Gentiloni abbandonò lentamente gli ideali estremisti, condividendo punti di vista più moderati e diventando particolarmente coinvolto nella politica verde e nell'ecologismo[18].
Gentiloni aveva tra le sue competenze la riforma del settore televisivo. Questa riforma aveva come scopo, secondo Gentiloni, l'adeguamento della cosiddetta legge Gasparri alla normativa UE (direttiva "Televisione senza frontiere")[26], soprattutto circa i tetti alla pubblicità.[27][28]
Il ddl "riforma Gentiloni" del 12 ottobre 2006[29], stabiliva l'esistenza di una posizione dominante laddove un soggetto superasse il 45% di raccolta pubblicitaria e aboliva il "sistema integrato di comunicazione" (SIC) introdotto dalla legge Gasparri. La legge abbassava inoltre la soglia pubblicitaria massima per le TV dal 18% al 16%, per favorire la redistribuzione, e prevedeva il trasferimento sul digitale di una rete ciascuna per RAI e Mediaset entro il 2009, liberando così frequenze e imponendone l'obbligo di vendita (vicenda Europa 7[30])[31][32][33]. Il disegno di legge non verrà però approvato.
A maggio 2007 viene varato un secondo testo di riforma che riguarda soltanto la RAI (atto Senato n. 1588/2007).[34] Tra gli aspetti principali, la proprietà sarebbe dovuta passare dal Ministero dell'Economia a una Fondazione; si sarebbe inoltre avuta una separazione tra TV finanziata dal canone e TV finanziata dalla pubblicità, inoltre sarebbero cambiate le regole di nomina del consiglio di amministrazione[35][36][37]. La riforma tuttavia non sarà approvata.
Il settore sarà poi di nuovo riformato nel successivo governo Berlusconi IV con il "decreto Romani" (D.Lgs. n. 44/2010)[38].
Sempre nel 2007 Gentiloni diviene oggetto di critica per una proposta di regolamentazione della comunicazione su internet che nel primo testo avrebbe costretto gran parte dei siti internet a registrazioni e adempimenti amministrativi[39][40]; Il testo è stato poi considerato un errore da parte dello stesso Gentiloni.[41]
Fondatore e deputato del PD
Nel 2007 Gentiloni è stato uno dei 45 membri del Comitato promotore nazionale del Partito Democratico (PD) che riuniva i leader delle componenti del costituendo partito.[20]
Da ministro degli esteri Gentiloni ha cercato di tracciare una via intermedia per l'Italia nello scenario di crisi multiple che la circonda, dalle guerre in Libia e Siria alle tensioni con la Russia. Gentiloni ha mostrato una forte vicinanza all'omologo statunitenseJohn Kerry e mantenuto aperto un canale di dialogo con l'omologo russoSergej Lavrov.
In sede europea, l'Italia di Gentiloni è stata tra gli Stati membri più riluttanti alla stipula e ai periodici rinnovi delle sanzioni alla Russia per l'occupazione della Crimea e la guerra del Donbass, e ha spesso sottolineato la necessità di solidarietà degli altri Stati membri con l'Italia per la gestione della crisi migratoria, arrivando a proporre nuovi patti politici come quello europeo con la Turchia con altri Paesi della sponda sud mediterranea[55].
In Libia Gentiloni è stato tra i principali sponsor di Fayez al-Sarraj come premier di conciliazione nazionale, pur con periodiche aperture all'uomo forte di Bengasi, Khalifa Haftar, sostenuto dall'Egitto. Il sostegno alla lotta delle forze libiche contro l'ISIS[56] lo ha fatto definire da questi ultimi come "ministro dell'Italia crociata"[57][58]. La sua posizione sulla Siria è rimasta più sfumata e in linea con i partner europei[59].
Come ministro degli affari esteri, Gentiloni ha dovuto confrontarsi con il rapimento, nel gennaio 2015, di Vanessa Marzullo e Greta Ramelli negoziando il rilascio delle due dietro pagamento di un riscatto dopo che erano state tenute in ostaggio da alcuni terroristi siriani per 168 giorni.
Gentiloni ha cercato, senza successo, di tenere una linea di fermezza con l'Egitto in seguito all'omicidio di Giulio Regeni, crisi diplomatica culminata con il richiamo dell'ambasciatore italiano a Il Cairo (poi trasferito a Bruxelles). Anche con l'India la Farnesina di Gentiloni ha cercato di mantenere una linea di fermezza riguardo alla vicenda dei marò; il suo primo atto ufficiale è stato infatti quello di contattare i due sottufficiali di marina coinvolti nella crisi diplomatica tra India e Italia, assicurando in seguito al Parlamento una "rapida soluzione" della questione[60].
Gentiloni è stato inoltre il primo ministro europeo a recarsi a Cuba dopo l'accordo con gli Stati Uniti[61], e ha visitato l'Iran poco prima e subito dopo lo storico accordo sul nucleare[55].
Durante il suo mandato da ministro degli esteri sono più che triplicati i valori relativi alle licenze all'esportazione di armamenti, passando da meno di 2,9 miliardi di euro nel 2014 a oltre 8,2 miliardi di euro nel 2015, una cifra record dal dopoguerra. Tra questi primeggiano i programmi di cooperazione intergovernativa. Nel 2015 il MAECI non ha negato alcuna licenza di esportazione di armamenti. Dal 2014, inoltre, la relazione alle Camere sull'argomento non menziona i Paesi destinatari finali di tali armamenti, rendendone difficile il controllo di legalità[62]. Varie fonti hanno denunciato l'invio di oltre 5 000 bombe all'Arabia Saudita, parte belligerante della guerra in Yemen[63][64] così come di 3 600 fucili Benelli inviati alle forze militari dell'Egitto del presidente al-Sisi[65].
Il 21 marzo 2015 Gentiloni, assieme al ministro della difesaRoberta Pinotti, senza consultare deputati, senatori o farne parola in Parlamento, firma il Trattato di Caen con la Francia (per la quale erano presenti il Ministro degli Esteri Laurent Fabius e della Difesa Jean-Yves Le Drian), che stipula la cessione di trecentoquaranta chilometri quadrati di mare italiano, tra Sardegna, Liguria e arcipelago toscano, alla Francia. Dopo aver ratificato l'accordo, il 13 gennaio 2016 il governo francese sequestra il peschereccio Mina che, senza che i pescatori ne fossero a conoscenza, si trovava da quel momento in poi in acque territoriali francesi. Il peschereccio, portato sotto sequestro nel porto di Nizza da parte della Gendarmerie Maritime, viene riportato in Italia sotto pagamento di ottomila euro. Il Ministro Gentiloni decide di non intervenire nella questione diplomatica.[66][67][68] L'Italia non ha ancora ratificato l'accordo.[69]
Presidente del Consiglio dei ministri
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Il 5 dicembre 2016, a seguito della bocciatura del referendum costituzionale, il Presidente del ConsiglioMatteo Renzi annuncia le sue dimissioni[70], formalizzate il 7 dicembre[71]. Dopo le consultazioni dei giorni successivi, l'11 dicembre il presidente della RepubblicaSergio Mattarella affida a Gentiloni l'incarico di formare un nuovo governo, che il ministro degli esteri accetta con riserva[72][73]. A seguito delle consultazioni con i vari partiti, nel pomeriggio del 12 dicembre, il Presidente del Consiglio incaricato scioglie positivamente la riserva e accetta l'incarico, comunicando la lista dei ministri e prestando giuramento nelle mani del presidente della Repubblica alle ore 20:00.[74]
Tra il 13 e il 14 dicembre, il governo ottiene la fiducia alla Camera dei deputati con 368 voti favorevoli e 105 i contrari (con Movimento 5 Stelle, Lega Nord, ALA e Scelta Civica che abbandonano l'aula al momento del voto, mentre i deputati di Fratelli d'Italia protestano contro il Governo esponendo cartelli con la scritta "Al voto ora!"[75]) e, successivamente, la fiducia al Senato della Repubblica con 169 voti favorevoli e 99 contrari (anche in questo caso Lega Nord e ALA abbandonano l'aula al momento del voto[76]).
Il 29 dicembre 2016 vengono nominati quarantuno tra viceministri e sottosegretari di Stato che completano la squadra di governo che in serata prestano giuramento nelle mani del presidente del Consiglio.
La notte dell'11 gennaio 2017, di ritorno da Parigi dalla sua prima visita ufficiale all'estero, Gentiloni viene colto da un lieve malore (rivelatosi poi essere un principio d'infarto) e sottoposto a un intervento di angioplastica al Policlinico Gemelli di Roma.[77][78]
Politiche sociali
Nel mese di febbraio 2017 vengono aggiornati dal governo i nuovi livelli essenziali di assistenza in collaborazione con il ministro Beatrice Lorenzin: un documento giuridico in cui una persona specifica quali azioni intraprendere per la propria salute se non è più in grado di prendere decisioni da soli a causa di malattia o incapacità. Con questa legge, la volontà vivente è diventata legale in Italia. La legge fornì anche il rifiuto di cure per la fine del vita. Il disegno di legge è stato duramente contrastato da molti politici cristiano-democratici e social conservatori di Forza Italia, Lega Nord, Fratelli d'Italia, mentre era sostenuta da PD, Movimento 5 Stelle, Movimento Democratico e Progressista e Sinistra Italiana. La Chiesa cattolica, guidata da papa Francesco, non ha presentato grandi obiezioni alla legge, affermando che occorreva trovare un equilibrio con la prevenzione del trattamento eccessivo o dell'ostinazione terapeutica.[79]
Il 19 maggio 2017 il Consiglio dei ministri, su proposta di Gentiloni e del ministro della SaluteBeatrice Lorenzin, ha approvato una legge di decreto contenente misure urgenti di prevenzione dei vaccini che ha reintrodotto la vaccinazione obbligatoria, portando il numero di vaccini obbligatori da 4 a 12 e non permettendo a coloro che non sono stati vaccinati di frequentare la scuola.[80][81]
Politiche del lavoro
Il governo Gentiloni ha portato a termine alcune delle riforme avviate dal precedente governo Renzi, tra cui quella della protezione civile. Vengono inoltre approvate le deleghe sulla riforma della scuola e sulla legge Cirinnà. Nel marzo 2017 il suo governo ha proposto e successivamente ottenuto l'abrogazione dei voucher, che furono introdotti dal secondo governo Berlusconi ed estesi nell'utilizzo dal governo Monti, e ha successivamente introdotto un reddito di inclusione per i cittadini meno abbienti, oltre al contributo dato per l'istituzione di una legge contro il cyberbullismo.
Nel marzo 2018 il tasso di disoccupazione era di circa l'11%, inferiore agli anni precedenti, e la percentuale della disoccupazione giovanile era la più bassa dal 2011, pari al 31,7%. Questi dati sono stati considerati da molti come la prova di una robusta ripresa economica iniziata nel 2013, dopo la crisi finanziaria che ha colpito l'Italia nel 2011.[82]
Durante il suo mandato, Gentiloni e il suo ministro dell'internoMarco Minniti, hanno promosso politiche più rigorose in materia di immigrazione e pubblica sicurezza, per ridurre il numero di immigrati verso l'Italia e per contrastare la propaganda populista promossa dall'estrema destra della Lega Nord[84]. Nel luglio 2017 il governo ha promosso il cosiddetto "Codice Minniti", che deve essere sottoscritto dalle ONG che si occupano del salvataggio dei richiedenti asilo nel Mediterraneo.[85]
Alcune ONG si sono rifiutate di firmare il nuovo codice di condotta; Medici Senza Frontiere è stato il primo ente benefico ad annunciare ufficialmente il suo "NO" al codice, dicendo che non c'erano condizioni in cui firmare. Di fronte al crescente malcontento e al controllo da parte delle autorità italiane, libiche e dell'UE, MSF ha dovuto sospendere le proprie attività nel Mediterraneo. L'ONG tedesca Sea Watch ha detto che il codice era "in gran parte illegale" e "non salverà vite, ma avrà l'effetto opposto".
Nel dicembre 2017, il Gentiloni ha annunciato la missione di mantenimento della pace che consiste nell'invio di 450 soldati in Niger, per aiutare le forze locali nella lotta contro i trafficanti di migranti e il terrorismo islamico[86]. L'accordo è stato raggiunto insieme al presidente della repubblica franceseEmmanuel Macron, il quale ha dichiarato che le truppe francesi, che erano già nella zona, collaboreranno con quelle italiane.[87]
Il 12 ottobre 2017 la legge elettorale è stata approvata dalla Camera dei deputati con 375 voti a favore e 215 contrari, con voto segreto[92][93]. Mentre il 26 ottobre viene approvata definitivamente al Senato della Repubblica con 214 voti a favore e 61 contrari.[94]
Paolo Gentiloni sostiene fortemente l'integrazione europea e un'Europa a più velocità. Durante il suo governo, Gentiloni ha affrontato diverse situazioni di politica estera impegnative, come la crisi del debito europeo, la guerra civile in Libia, l'insurrezione dell'Islam in Medio Oriente.
Nell'aprile 2017 è stato invitato alla Casa Bianca dal presidente Trump, dove i due leader hanno discusso della grave crisi causata dalle guerre civili in Libia e Siria, le tensioni con la Russia di Vladimir Putin e il loro partenariato chiave contro il terrorismo islamico.[99][100]
Come primo ministro, ha ospitato il 43° vertice del G7 a Taormina, in Sicilia. Questo vertice è stato il primo per lui e anche per il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, il primo ministro May e il presidente Macron.
Mentre era in carica, Gentiloni ha costruito una serie di strette relazioni con i paesi arabi del Golfo Persico, basata in particolare su accordi commerciali riguardanti il petrolio e la produzione offshore di concessioni. Gentiloni visitò la penisola araba tre volte pensando alla sua premiership. Il 1º maggio 2017 si è recato in Kuwait, dove ha avuto incontri bilaterali con l'emiro Sabah al-Ahmad e il principe ereditario Nawaf Al-Ahmad; in seguito il premier visitò i soldati italiani di stanza in Kuwait come parte della coalizione anti-ISIL.
Nel maggio 2017, ha avuto un viaggio ufficiale in Cina per incontrare il presidente Xi Jinping e il primo ministro Li Keqiang, per discutere della One Belt One Road Initiative, una strategia di sviluppo proposta dai cinesi che si concentra sulla connettività e la cooperazione tra i paesi eurasiatici.
Il 16 e 17 maggio Paolo Gentiloni si è recato a Soči, dove ha incontrato il presidente russo Vladimir Putin. I due leader hanno sottolineato la loro speranza per un allentamento delle sanzioni internazionali contro la Russia e per una riapertura di un dialogo tra Russia e NATO. Hanno anche firmato sei accordi economici tra l'Eni italiano e il russo Rosneft.
Il 20 settembre, il Primo Ministro Gentiloni ha parlato all'Assemblea generale delle Nazioni Unite durante il vertice annuale delle Nazioni Unite a New York. Gentiloni ha concentrato il suo discorso sul problema del cambiamento climatico, sull'affrontata della crisi dei migranti e sulla lotta contro il terrorismo islamico.
Conclusione della legislatura e Politiche 2018
Il 28 dicembre 2017 Gentiloni sale al Palazzo del Quirinale in veste di presidente del consiglio uscente per far partire l'iter dello scioglimento delle Camere.[101]
A seguito anche del termine della XVII legislatura, come da prassi, il 24 marzo 2018 ha rassegnato le dimissioni da Presidente del Consiglio nelle mani del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, rimanendo comunque in carica per il disbrigo degli affari correnti fino al 1º giugno, giorno in cui gli succede Giuseppe Conte.[104]
Il 28 giugno 2018, durante un'intervista a Otto e mezzo di Lilli Gruber, Gentiloni ha annunciato la sua intenzione di contribuire alla formazione di un'ampia coalizione di centro-sinistra, che è stata vista da molti come un'intenzione di ritornare a Palazzo Chigi.[107]
Con la nascita del Governo Conte II tra il PD, M5S e LeU, durante il primo Consiglio dei Ministri del 5 settembre 2019, viene formalizzata la sua candidatura come commissario europeo spettante all'Italia alla Presidente designata Ursula von der Leyen. Il 10 settembre 2019 Ursula von der Leyen annuncia la nomina di Gentiloni a commissario europeo per l'economia. È il primo italiano a ricoprire tale carica. Ha la competenza anche sulla fiscalità e l'unione doganale[7]. La presidente von der Leyen gli ha anche affidato la gestione del raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile[111]. È entrato in carica il 1º dicembre dello stesso anno, e per tale motivo il giorno dopo si dimette dalla carica di deputato, incompatibile con quella di commissario europeo.
All'inizio di marzo 2020, Gentiloni è stato nominato dalla presidente von der Leyen a far parte della task force speciale della Commissione per coordinare la risposta dell'Unione europea alla pandemia di COVID-19.
^Camera dei Deputati - Paolo Gentiloni Silveri, su Camera dei Deputati - Paolo Gentiloni Silveri. URL consultato il 2 settembre 2022 (archiviato dall'url originale il 4 dicembre 2021).
«Casa Gentiloni è uno degli appartamenti del palazzo interamente di proprietà dei discendenti del famoso conte Ottorino Gentiloni Silverj, uomo di fiducia di Papa Pio X e promotore del «patto» con il quale i cattolici tornarono a votare nelle elezioni del 1913.»
^Paolo Gentiloni, su argomenti.ilsole24ore.com, Il Sole 24 Ore, 24 febbraio 2016. URL consultato l'11 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 30 agosto 2016).
^News, su pubblicitaitalia.it (archiviato dall'url originale il 28 settembre 2007).
^Il dibattito pubblico tra Gentiloni e Fedele Confalonieri, presidente di Mediaset, in un dibattito televisivo (nel programma Otto e mezzo di Giuliano Ferrara, sulla rete televisiva LA7, il 23 maggio 2006) fu comunque criticato da parte di Marco Travaglio su L'Unità:« [...] chi dovrebbe smantellare il Conflitto di interessi e il trust ne discute con il presidente dell'azienda che incarna il conflitto d'interessi e il trust.» Nei secoli Fidel, Marco Travaglio, rubrica Uliwood Party, l'Unità, 25 maggio 2006, p = 4 Archivio l'Unità.
^ Sergio Maistrello, A che punto sono le “leggi” di internet?, in Apogeo Editore, 3 marzo 2009. URL consultato il 4 settembre 2022 (archiviato dall'url originale il 19 maggio 2019).
^Durante un'intervista nel febbraio 2015 in merito alla crisi legata al gruppo terroristico islamista dello Stato Islamico ha dichiarato che « [...] se necessario, l'Italia sarà pronta a combattere in Libia contro l'Isis, perché non possiamo accettare che a poche ore di navigazione dall'Italia ci sia una minaccia terroristica attiva». Dallo Stato islamico è stato definito "Ministro degli Esteri dell'Italia crociata". Bandiera Isis a Roma? Siamo pronti a combattere in Libia: il Ministro degli Esteri suona la carica, su infiltrato.it, 14 febbraio 2015. URL consultato il 4 settembre 2022 (archiviato il 22 ottobre 2021).
^Per esempio, avvertendo il Cremlino che "sulle macerie di Aleppo non si costruisce la pace in Siria".
^Marò, Gentiloni: «Soluzione rapida», su lettera43.it, 20 novembre 2014. URL consultato il 20 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 5 gennaio 2016).