È uno dei centri turistici internazionali di maggiore rilievo della regione, conosciuto per il suo paesaggio naturale, le bellezze marine e i monumenti storici. La città è stata un'importante meta del Grand Tour.
È situata su una collina a 206 m di altezza sul livello del mare, sospesa tra rocce e mare su un terrazzo del monte Tauro, sulle pendici meridionali dei monti Peloritani della riviera ionica con l'Etna sullo sfondo.
Il clima è tipicamente mediterraneo, senza eccessi di caldo estivo o di freddo invernale. L'estate è lunga e soleggiata, ma secca, ventilata e mai afosa. L'inverno è breve e mite ed è la stagione più piovosa. La neve è rara, ma nel corso degli anni si è vista durante forti ondate di freddo. Degna di nota la grande nevicata del 6-7 gennaio 2017, la più intensa da oltre 50 anni.
In base alla media trentennale di riferimento 1961-1990, la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta a +11,0 °C; quella del mese più caldo, agosto, è di +26,6 °C[6].
Sono molte le notizie sull'origine di Taormina (Tauromenion, Tauromenium, dal toponimo in greco antico Ταυρομένιον), ma non sono ben documentate né attendibili. L'ipotesi più accettata è quella che collega il nome alla posizione collinare della città.
I naxioti superstiti occuparono un territorio sul Monte Tauro, dove vivevano i Siculi insieme ad altri ioni che vi si erano trasferiti da Naxos. Detti fatti si verificarono negli anni della XCVI Olimpiade (396 a.C.), quando il condottiero cartagineseImilcone II fece guerra ai Sicelioti e distrusse Messana. Minacciati da Dionisio, i naxioti si trasferirono in massa a Tauromenion, colle naturalmente fortificato. A Dionisio, che voleva riprendersi con forza il territorio dei Tauromeniti, risposero che apparteneva loro di diritto, perché i loro antenati greci ne avevano preso possesso prima di loro, scacciando gli abitanti locali.
Lo storico Vito Amico (1697-1762) afferma che questa versione sulle origini di Taormina fornita da Diodoro è contraddetta nel 16º libro, quando sostiene che Andromaco radunò i sopravvissuti all'eccidio di Naxos del 403 a.C. e li convinse ad insediarsi nel 358 a.C. sulle pendici del vicino colle "dalla forma di toro". Il nascente centro abitato prese il nome di Tauromenion, toponimo composto da Toro e dalla forma greca menein, che significa 'rimanere'[7].
Mentre le notizie fornite da Cluverio concordano con la seconda versione di Diodoro, Strabone narra che Taormina ebbe origine dagli Zanclei (messinesi) e dai Nassi. Ciò chiarirebbe in qualche modo l'affermazione di Plinio, il quale sostiene che Taormina in origine si chiamava Naxos.
Secondo la testimonianza di Diodoro, Taormina, governata saggiamente da Andromaco, progredì e risplende in opulenza e in potenza. Nel 345 a.C., sbarcò da CorintoTimoleone e raggiunse Tauromenion per chiedere l'appoggio militare della città contro la tirannide di Dionisio II che da Siracusa si estendeva su tutta la Sicilia ad est del fiume Salso.
Dominio dei tiranni di Siracusa
Taormina fu poi inclusa nel regno ellenistico di Agatocle, che, appena conquistato il potere, ordinò l'eccidio di molti uomini illustri della città a lui avversi e mandò in esilio Timeo, figlio di Andromaco. Il regno siceliota fondato da Agatocle continuò ad esistere durante la Prima e la Seconda guerre puniche sotto i suoi successori Iceta, Pirro, Gerone II, Gelone II e Geronimo, e Taormina vi soggiacque senza interruzioni fino alla conquista romana della Sicilia nel 212 a.C.
Epoca romana
Nel 212 a.CRoma dichiara tutta la Siciliaprovincia romana. I suoi abitanti vengono considerati alleati dei Romani, e nella seconda orazione contro VerreCicerone accenna che la città è una delle tre "Civitates foederatae"[8], che nomina "Civis Notabilis"[9][10]. Di conseguenza i suoi abitanti non sono tenuti a pagare decime o armare navi e marinai in caso di necessità.
Nel corso della prima guerra servile (134 – 132 a.C.) Tauromenium viene occupata dagli schiavi insorti, che la scelgono come caposaldo sicuro. Stretti d'assedio da Pompilio, resistono a lungo sopportando anche la fame. Cedono solo quando uno dei loro capi, Serapione, tradendo i compagni, lascia prendere la roccaforte.
Nel 36 a.C., nel corso della guerra fra Sesto Pompeo ed Ottaviano, le truppe di quest'ultimo sbarcano a Naxos per riprendere la città a Sesto Pompeo che l'aveva occupata in precedenza. Per ripopolare Tauromenium dopo i danni della guerra, ma anche per presidiarla, Ottaviano, divenuto Augusto, nel 21 a.C. invia una colonia di Romani a lui fedeli, e nel contempo espelle gli abitanti a lui contrari.
Secondo una diffusa leggenda, con l'avvento del CristianesimoSan Pietro destina a Taormina il vescovo Pancrazio, che già prestava la sua opera di conversione nella regione, con questa nomina determinando di fatto la sede del primo vescovado in Sicilia.[11] Pancrazio avrebbe costruito la prima chiesetta sulle pendici orientali della città dedicata ai santi Pietro e Paolo apostoli; ma l'effettiva esistenza di questo personaggio non risulta da alcun documento storico: le prime menzioni risalgono a dopo la fine del dominio islamico.
Certo è che Taormina occupa una posizione strategica importante per la tenuta militare del territorio circostante: per 62 anni è l'ultimo lembo di terra dell'Impero romano d'Oriente in Sicilia insieme a Rometta e più volte resiste agli assalti dei saraceni[12], fino al 902.
Assedio del 902 e dominio musulmano
Il 1º agosto 902, dopo un assedio, Taormina viene espugnata dagli Arabi.[13] Con la tipica esagerazione di tutte le cronache medievali, si narra che i suoi abitanti maschi sarebbero stati tutti decapitati, e tra loro il vescovo san Procopio, la cui testa sarebbe stata portata su un piatto d'argento al capo delle truppe saracene, l'aghlabideIbrāhīm II[14]. Di sicuro la strage fu grande, contò molte donne e bambini e fu aggravata dall'indole crudele e dall'instabilità caratteriale di Ibrāhīm II.
Nonostante ormai tutta la Sicilia fosse unificata nel potente Emirato di Sicilia, nel 911, però, la componente cristiana riprese il controllo della città, approfittando del traumatico passaggio del potere avvenuto nell'anno precedente tra la dinastia sunnitaaghlabide e quella ismailitasciita dei Fatimidi.
L'emiro sicilianoAḥmad b. al-Qurhub, rimasto fedele alla deposta dinastia aghlabide di Qayrawān, organizzò una spedizione per riprendere il controllo di Taormina, inviando nel 913 suo figlio Alī ad assediare la città che, tuttavia, resisté strenuamente, tanto da indurre l'assediante a rinunciare all'impresa.
Nel 919 il nuovo emiro di Palermo Sālim ibn Rashīd, fedele ai Fatimidi, concedeva una tregua a Taormina e ad altre fortezze del Val Demone.
La tregua finì quando nel 962 l'emiro di SiciliaHasan I pose di nuovo Taormina sotto un assedio durato sette mesi e finito con la resa nel 963; le ragazze più belle furono portate all'imam fatimide al-Muʿizz, mentre le altre furono rese schiave. Molti degli abitanti superstiti fuggirono per ripararsi tra le montagne circostanti.
Della città si impossessò il Gran Conte Ruggero, il quale, espugnato Castronovo, volse alla conquista del Val Demone, cingendo d'assedio la città attraverso la costruzione di ben ventidue fortezze; nondimeno, i difensori arabo-siculi dell'Emirato siciliano, ormai sgretolato, resistettero per molto tempo prima di capitolare nel 1078.
Dal 1272 a fare il governatore di Taormina fu Giovanni Natoli Barone di Sparta[15].
Quando la sede vescovile venne trasferita nella città, Taormina divenne città demaniale, compresa prima nella diocesi di Troina e poi in quella di Messina.
Nel 1675, in occasione della rivolta antispagnola di Messina, Taormina rimase fedele alla Corona di Spagna e al Regno di Sicilia. Per tale motivo venne assediata dai francesi, alleati di Messina, che la espugnarono nel settembre del 1676. I francesi Orleans non la ritenevano una città importante, tanto che per un certo periodo fu posta sotto la giurisdizione militare della vicina Savoca che poco prima si era arresa ai francesi, concludendo con questi una vantaggiosa capitolazione. Nel 1678, sconfitti i francesi, Taormina ritornò sotto l'egida dell'Impero spagnolo, all'interno del quale il Regno di Sicilia era ricompreso sotto la guida di un viceré, con gli antichi privilegi.
Dalla fine del XVIII secolo ai giorni nostri
Nonostante l'occupazione del Regno di Napoli dalle truppe napoleoniche nel 1799, il Regno di Sicilia non fu mai invaso: si mantenne indipendente e uscì vincitore dalle guerre napoleoniche. Per questo motivo il re di SiciliaFerdinando III volle ringraziare Taormina per la sua antica fedeltà ai Borbone e, durante una visita ufficiale, in segno di riconoscimento donò al sindaco dell'epoca Pancrazio Ciprioti l'Isola Bella.
I Borbone resero più facile l'accesso alla città, che sin dai tempi dei romani avveniva dall'angusta consolare Valeria che si inerpicava fra le colline, tagliando il promontorio del Catrabico e realizzando così una strada litoranea che congiungeva facilmente Messina a Catania.
Molte nazioni europee e famosi scrittori ed artisti (Goethe, Maupassant, Houel ed altri) manifestarono interesse verso l'ameno luogo e le sue bellezze archeologiche. Da allora Taormina si sviluppo e divenne meta del turismo elitario, inizialmente proveniente soprattutto dall'Inghilterra: vi risiedevano Florence Trevelyan (1852-1907), figlia di Edward Spencer Trevelyan (1805-1854), e Catherine Ann Forster (1815-1877). Dopo un lunghissimo viaggio, rientrata per un periodo in patria, Trevelyan decise di ritornare a vivere a Taormina che trasformò radicalmente insieme al suo circondario. Sposò poi Salvatore Cacciola, professore di chirurgia all'università di Bologna, Gran Maestro massone ed illuminato teosofista, che fece sindaco di Taormina per oltre un ventennio tra alterne vicende.
Trevelyan dapprima aiutò gratuitamente i La Floresta ad ampliare il primo albergo di Taormina, l'hotel Timeo, in seguito acquistò lo scoglio di S. Stefano, trasformandolo in un paradiso terrestre soprannominato poi Isola Bella durante una discussione tra lei ed il barone tedesco e fotografo omosessuale Wilhelm von Gloeden. Comprò 87 lotti di terreno per realizzare tra il 1897 ed il 1898 un parco che battezzò “Hallington siculo” in onore di Hallington Hall, il piccolo villaggio nel Lincolnshire dove aveva vissuto. Dopo la sua morte, affinché il parco rimanesse ai taorminesi e non agli inglesi, fu fatto espropriare da Cesare Acrosso, unico nipote maschio di Cacciola, d'accordo con Giovanni Colonna duca di Cesarò, al quale venne intestato con Regio Decreto Legge 528 del 18 febbraio 1923.
Ben presto Taormina divenne famosa nel mondo, sia per le sue bellezze paesaggistiche, panorami, colori, per i quadri dell'Etna innevato e fumante che declina sino al mare turchese, sia per la sua permissività e "trasgressione", per i suoi "dotti cenacoli", per il "mito d'Arcadia", per la sua sfrenata "dolce vita".
Lo scrittore catanese Massimo Simili, nella sua opera umoristica I pazzi a Taormina (Rizzoli, 1948), descrive un periodo in cui non passava giorno che a Taormina[18] non accadesse qualcosa di "folle" grazie ai suoi estrosi e famosi frequentatori. Ciò che era permesso a Taormina creava scandalo persino nella "internazionale" Capri dove, per esempio, l'armiere tedesco Krupp aveva cercato, senza riuscirvi, di ricreare i "cenacoli taorminesi" in cui efebi locali ed ancelle erano al centro delle "scene". Krupp a Capri fu travolto dallo scandalo e pochi giorni dopo si tolse la vita per la vergogna a Brema.
Sorsero molti alberghi, tutti gestiti da famiglie taorminesi. Il paese di pescatori e contadini e di benestanti borghesi si trasformò in una cittadina di commercianti, albergatori, costruttori. Durante la seconda guerra mondiale fu sede del comando tedesco della Wehrmacht, per cui il 9 luglio 1943, giorno del patrono san Pancrazio vescovo, Taormina subì due devastanti bombardamenti degli aerei alleati che distrussero parte della zona sud e un'ala del famoso albergo San Domenico, in cui era in corso una riunione dell'alto comando tedesco.
Il 26 e 27 maggio 2017 la città ha ospitato il vertice internazionale del G7[19].
Città turistica internazionale
Essendo una città turistica internazionale, molte spie inglesi durante il fascismo si erano ben camuffate e uscirono allo scoperto appena entrarono le truppe alleate. Nel dopoguerra Taormina si ingrandì senza alterare le proprie bellezze naturali e sino al 1968 rimase una città di villeggiatura prettamente invernale per un turismo ricco ed individuale, tant'è che i migliori alberghi aprivano ad ottobre e chiudevano a giugno. Era frequentata da scrittori di fama come Roger Peyrefitte, Truman Capote, André Gide, D.H. Lawrence, Salvatore Quasimodo, Tennessee Williams, la russa Anna Achmàtova[20], dai nobili come Giuliana d'Olanda, dai reali di Svezia e di Danimarca, dal Presidente della Finlandia Urho Kekkonen, da personaggi illustri e famosi come Soraya, Ava Gardner, Romy Schneider, Liz Taylor, Richard Burton, Dino Grandi, Willy Brandt, Greta Garbo, che svernavano per mesi negli alberghi taorminesi trascorrendo le giornate, ma soprattutto le notti, nei tipici locali notturni dell'epoca e continuando così quella dolce vita iniziata con la Belle Époque.
Taormina ha ispirato la denominazione di 'Toormina', un sobborgo della città australiana di Coffs Harbour.[21]
Simboli
Lo stemma di Taormina è stato riconosciuto con decreto del capo del governo dell'11 maggio 1928.[22]
«D'azzurro, alla donna coronata da regina, tenente con la destra un mondo e con la sinistra lo scettro, dai fianchi in giù con la forma di tauro, il tutto al naturale. Ornamenti esteriori da Città.»
Una delle più antiche testimonianze dello stemma cittadino si trova scolpito nel Duomo e raffigura una figura femminile con corpo di toro a quattro zampe che tiene in mano i simboli dell'egemonia del territorio (il castello di Mola e il castello Regio).[23][24]
Chiesa di Sant'Agostino sede della biblioteca comunale
Palazzo Ciampoli, XV secolo
Villa Trevelyan Cacciola (ora villa comunale duca Colonna di Cesarò), XIX secolo
Lista Candidature UNESCO
Nel 2006 l'Isola Bella assieme a Taormina sono state iscritte nella lista delle candidature a sito UNESCO per avere il riconoscimento di sito Patrimonio dell'Umanità.[38]
Secondo le statistiche ISTAT[40] al 1º gennaio 2017 la popolazione straniera residente nel comune era di 745 persone, pari al 7% della popolazione.
Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:[40]
Numerose sono le manifestazioni e gli eventi che ogni anno, soprattutto nella stagione estiva, hanno sede a Taormina.
Dal 1983 gli eventi più significativi sono realizzati nell'ambito di Taormina Arte, l'istituzione culturale che cura l'organizzazione della rassegna di musica, teatro e danza. Nella programmazione rientra anche il Taormina Film Fest, il Festival del cinema di Taormina, erede della Rassegna cinematografica di Messina e Taormina, nata nel 1960, che per un ventennio ospitò il David di Donatello. Nell'ambito del Festival del cinema, al Teatro antico, vengono consegnati i Nastri d'argento, premi conferiti dai giornalisti cinematografici. Dal 2005Taormina Arte organizza ad ottobre il Giuseppe Sinopoli festival, rassegna dedicata al grande direttore d'orchestra, scomparso nel 2001, per anni direttore artistico di Taormina Arte. Nell'ambito di Taormina Arte, al Teatro Greco, ogni anno a metà giugno si svolge la consegna del Premio internazionale di giornalismo Taormina Media Award W. Goethe, ideato e diretto da Dino Papale; fra i giurati annovera alcuni accademici del Premio Nobel.
Dal 2010 si svolge Taobuk (Taormina International Book Festival), che, raccogliendo la tradizione di Taormina quale capitale cosmopolita della letteratura, è fucina di incontri e dibattiti, con ospiti italiani e internazionali non solo della letteratura, ma anche del cinema, filosofia, arte, musica, ristorazione. Dallo stesso anno si tiene anche Taomoda Week, settimana internazionale della moda.
Infrastrutture e trasporti
Taormina si raggiunge dall'Autostrada A18 Messina-Catania ed è interessata dalla strada statale 114 Orientale Sicula Messina-Siracusa.
Il comune di Taormina fa parte della regione agraria n.10 (Colline litoranee di Taormina)[43].
Sport
Hanno sede nel comune le società di calcio: A.S.D. Città di Taormina militante nel campionato di Eccellenza, Taormina Soccer School che si occupa di settore giovanile e scuola calcio.
La società Taormina Sporting Club, fondata nel 1925, ha riscosso successi nel nuoto e nel tennis, conquistando titoli nazionali e regionali, sia individuali che societari.
Ciclismo
Giro d'Italia
Taormina è stata sede della cosiddetta "Grande Partenza" del Giro d'Italia nell'edizione del 1989, con il via ufficiale della corsa dato il 21 maggio alla volta di Catania, dove si concluse la prima tappa con la vittoria dell'olandese Jean-Paul Van Poppel.[44] In totale, la città è stata sede di tappa della "Corsa Rosa" in cinque occasioni (due partenze e tre arrivi).[44]
Galleria d'immagini
Porta Messina
Fontana barocca del 1635
Palazzo Corvaja
Chiostro di San Domenico
Scorcio della Villa comunale
Note
^Dati Istat 2011, su istat.it. URL consultato il 22 maggio 2014.
^Grazie alla presenza di numerosi sorgenti d'acqua potabile, alle cisterne ed agli acquedotti sotterranei.
^Alcune enciclopedie del XIX secolo sostengono che Taormina sarebbe caduta nel 906, dopo un assedio di due anni, cfr. ad esempio AA.VV., Nuova enciclopedia italiana ovvero dizionario generale di scienze lettere, industrie, ecc. (sesta edizione), Torino, Unione Tipografico-Editrice Torinese, 1887, p. 898. Nella stessa enciclopedia, a p. 406, viene riportata la data corretta (il 902). Altri testi datati (come gli Annali d'Italia del Muratori) riportano come data il 908, a causa di un errore dei copisti della Cronaca di Cambridge, cfr. Michele Amari, Storia dei Musulmani di Sicilia, Volume secondo, Firenze, Felice le Monnier, 1858, p. 83.
Gaetano Saglimbeni, Taormina la storia, i peccati, i grandi amori, prefazione di Giancarlo Cortese, Novara, Edizioni La Rocca, 2012, ISBN978-88-97159-13-1.