Zingaretti è considerato uno dei membri più in vista dell'ala sinistra del PD.[4] È stato anche il primo presidente del Lazio a essere rieletto per un secondo mandato, risultando quindi il più longevo in carica.[5]
Mentre frequentava la scuola professionale, inizia il suo impegno nell'associazionismo prendendo parte al movimento per la pace nel 1982. A diciassette anni è tra i fondatori di un'associazione di volontariatoantirazzista denominata "Nero e non solo",[12] impegnata nelle politiche dell'immigrazione e per una società multietnica e multiculturale.
Nel 1998, a 33 anni, entra a far parte della Commissione che elabora la piattaforma politica dei socialisti per il nuovo secolo “Progresso Globale”, presieduta da Felipe Gonzales e composta, tra gli altri, da Martine Aubry, Shimon Peres e Ricardo Lagos. Si impegna, inoltre, per il processo di pace tra Israele e Palestina, organizzando numerose iniziative per favorire il dialogo tra i giovani laburisti israeliani e la gioventù di “Al Fatah”.
Nel 2000 è stato eletto segretario dei Democratici di Sinistraromani. L'anno successivo è uno dei principali promotori della candidatura di Walter Veltroni a Sindaco di Roma e contribuisce alla vittoria dell'Ulivo romano[17]. È stato fra i protagonisti di una stagione di risultati importanti per i DS romani e il centro-sinistra che nel 2003, dopo otto anni, tornano a essere il primo partito della Capitale, sconfiggendo la destra in tutta la provincia.
Elezione al Parlamento europeo
A marzo del 2004 viene candidato al Parlamento europeo, nella lista elettoraleUniti nell'Ulivo, per la circoscrizione Italia Centrale. La campagna elettorale si conclude con una vittoria: con 213.000 preferenze viene eletto europarlamentare e, nel corso della prima riunione di delegazione, viene nominato Presidente. È stato membro delle commissioni “Mercato Interno e Protezione dei Consumatori” e “Affari Legali”. Fa anche parte delle delegazioni interparlamentari per i rapporti con Israele e la penisola coreana, degli intergruppi parlamentari “Volontariato”, “Disabilità”, “Diritti delle persone omosessuali” e “Tibet”.
Nel 2005 è relatore del rapporto d'opinione “Sul futuro del tessile e dell'abbigliamento dopo il 2005”, nel quale invita la Commissione a verificare il rispetto, da parte dei suoi partner commerciali, degli impegni sottoscritti nell'ambito dell'Organizzazione Mondiale del Commercio. Sono molte le iniziative e le interrogazioni in difesa dell'industria tessile europea e per il “made in”, in cui affronta i rapporti con i mercati cinesi, la tutela dei consumatori e in particolare del made in Italy.
Dal dicembre 2006 all'ottobre 2007 lavora per la formazione degli amministratori locali, consiglieri e assessori delle giunte comunali, provinciali e regionali di Lazio, Umbria, Toscana e Marche, per far conoscere tutte le opportunità offerte dall'Unione europea e sfruttarle al meglio a vantaggio del territorio. In particolare, nel 2006 pubblicò la guida “Fondi strutturali e programmi comunitari” sulla nuova programmazione finanziaria dell'Unione europea per il periodo 2007-2013.
Dal 2005 al 2007 è relatore per il Parlamento europeo della direttiva Ipred2 sulle Sanzioni penali a tutela dei diritti di proprietà intellettuale e riesce a far approvare un progetto legislativo che per la prima volta introduce sanzioni penali uniformi in tutti gli Stati membri dell'Unione europea. La direttiva attribuisce sanzioni penali per i contraffattori che importano merci illegali e pericolose dai paesi extra-Ue. L'approvazione della direttiva gli vale il riconoscimento dell'International Herald Tribune e la candidatura al MEP Awards, il prestigioso riconoscimento che viene attribuito ogni anno ai deputati europei più meritevoli.
Il 18 novembre 2006 è eletto al primo turno Segretario dell'Unione regionale del Lazio dei Democratici di Sinistra. Il 14 ottobre 2007, nel corso delle prime elezioni primarie che danno vita al PD, viene eletto con 282.000 voti (85,31%) Segretario regionale nel Lazio per il nuovo partito.
Nel 2010 è stato protagonista di uno scontro interno al PD con il sindaco di FirenzeMatteo Renzi, che gli rimprovera "scarso coraggio" per non essersi voluto impegnare nella candidatura alle regionali laziali del 2010, considerandolo una valida alternativa alla candidatura di Emma Bonino (con la quale il centro-sinistra perse contro il centro-destra e Renata Polverini) in quanto politico di centro-sinistra più popolare nella regione.[13][19] La replica di Zingaretti alla dichiarazione di Renzi fu di non voler ridurre la politica al "carrierismo".[20]
Il 25 aprile, in occasione delle celebrazioni per il 65º Anniversario della liberazione, Zingaretti viene contestato per aver partecipato alla manifestazione organizzata a Roma presso Porta San Paolo insieme alla neo-presidente della Regione Lazio Renata Polverini. Verso il palco vengono lanciati oggetti, slogan e insulti, e Zingaretti viene colpito al volto da un limone.[21] Dopo pochi minuti Zingaretti e la Polverini sono costretti ad abbandonare la manifestazione.[22][23]
La sua amministrazione provinciale realizza una serie di apprezzati progetti, tra cui "Provincia Wi-Fi", che consiste nell'installazione in piazze, biblioteche e luoghi di ritrovo del territorio provinciale di apparati WiFi per l'accesso gratuito ad Internet.[13][24] Nel 2011 inaugura Porta Futuro,[25] un centro per l'orientamento, la formazione e il lavoro. Nato sulla scia di Porta 22 di Barcellona, la nuova struttura, che si trova nel rione Testaccio a Roma, gestisce l'empowerment dei cittadini e delle imprese della provincia capitolina. La sua giunta provinciale approvò una mozione per installare distributori di profilattici nelle scuole di Roma e provincia; l’iniziativa suscitò diverse critiche presso ambienti cattolici, in particolare dal cardinalevicario del papa a RomaAgostino Vallini, critiche di cui Zingaretti si disse «choccato».[13][26][27]
Da candidato sindaco di Roma a presidente della Regione Lazio
La corsa al Campidoglio
Il 28 giugno 2012, presso Casina Valadier al Pincio, annunciò di volersi candidare alle primarie[29] in vista delle prossime elezioni comunali di Roma per sfidare il sindaco uscente Gianni Alemanno, sebbene questa sua mossa abbia inizialmente trovato la contrarietà di una parte del suo stesso partito.[30] La candidatura ufficiale avvenne il 16 luglio durante una manifestazione in piazza San Cosimato a Trastevere, nel corso della quale annunciò la sua candidatura a sindaco di Roma.[31]
Apparentemente destinato a candidarsi alle elezioni amministrative del 2013 in primavera per il comune di Roma sino a pochi giorni prima, il 4 ottobre 2012 fa dietrofront ed annuncia invece in una conferenza stampa di volersi candidare ufficialmente alle imminenti elezioni regionali del Lazio, a seguito delle pressioni all'interno del partito, dopo le dimissioni anticipate della giunta guidata da Renata Polverini, a seguito dello scandalo che ha portato alla luce un sistema di fondi pubblici elargiti ai membri del Consiglio regionale del Lazio di cui aveva usufruito irregolarmente il membro del PdL (poi auto-sospeso) Franco Fiorito. "C'è un'emergenza democratica che sarebbe un crimine sottovalutare e questa è una priorità assoluta" ha affermato Zingaretti, nella prima dichiarazione rilasciata dopo l'annuncio della sua candidatura.[32][33]
Il 14 gennaio 2018Pietro Grasso, leader di Liberi e Uguali, ufficializza l'appoggio al presidente uscente, dopo aver stipulato un accordo che prevede l'esclusione di formazioni centriste nella mozione di Zingaretti.[37][38]
Il 4 marzo, sostenuto da una larga coalizione di centro-sinistra (PD, Lista Civica Zingaretti, LeU, +Europa, Insieme e Centro Solidale), viene rieletto per il secondo mandato con il 32,92% dei voti, contro il 31,17% dello sfidante di centro-destraStefano Parisi e il 26,98% della sfidante del Movimento 5 StelleRoberta Lombardi.[42] Con la proclamazione della Corte d'appello di Roma il 19 marzo, Zingaretti diventa così il primo presidente della Regione Lazio rieletto a essere stato rieletto dopo il primo mandato.[43]
Il 1º dicembre 2018 viene presentata in Consiglio regionale una mozione di sfiducia nei suoi confronti da parte dalla coalizione di centro-destra, che è stata respinta con 26 voti contrari e 22 favorevoli, con un no di un membro di Forza Italia e tre assenti.[6]
Estensione della giunta al Movimento 5 Stelle
Benché alle regionali laziali sia del 2013 sia del 2018 il Movimento 5 Stelle si fosse scontrato con il Partito Democratico e con lo stesso Zingaretti, quest'ultimo agli inizi di marzo 2021 avvia un rimpasto della sua giunta regionale del Lazio, allargandola al M5S, in linea con il progetto nazionale di alleanza PD-M5S da rilanciare sul territorio laziale, dove il PD stesso dà il via libera.[44][45] Il 12 marzo, con un accordo basato su un programma, entrano in giunta le pentastellateRoberta Lombardi e Valentina Corrado, rispettivamente con le deleghe regionali alla transizione ecologica e al turismo ed enti locali.[46]
La campagna elettorale di Zingaretti per le primarie si è basata su una piattaforma socialdemocratica, il cui scopo era quello di abbandonare i modi di fare, le politiche liberali e centriste di Matteo Renzi e spostare il PD più a sinistra, portandosi al contempo nella sua mozione a sostegno persone che hanno sostenuto Renzi in passato.[51] I temi principali della campagna erano la giustizia sociale e la lotta alla disuguaglianza economica.[52]
Alle elezioni primarie del partito svoltesi il 3 marzo riceve una valanga di voti, 1 035 955 preferenze pari al 66%, risultando primo dei candidati, battendo gli sfidanti Martina e Giachetti.
Il 17 marzo 2019 viene ufficialmente proclamato segretario del PD dall'Assemblea nazionale del partito,[59] dove Zingaretti può contare su 653 delegati sui 1.000 componenti totali. Nello stesso giorno, propone all'Assemblea la nomina a presidente del Partito Democratico di Paolo Gentiloni, che viene eletto con solo 86 astenuti e nessun contrario.[60][61]
Il 16 giugno 2019 nomina la nuova segreteria del partito (organo che lo coadiuverà nella gestione delle decisioni politiche), composta da otto uomini e sette donne tra politici e dirigenti delle principali correnti che hanno sostenuto Zingaretti all’ultimo congresso, venendo attaccato dalla minoranza renziana del partito, su tutti il capogruppo PD al SenatoAndrea Marcucci.[65][66][67][68]
Nello stesso periodo Zingaretti si trova ad affrontare lo scandalo all'interno del CSM riguardante l'inchiesta per corruzione su Luca Palamara, presidente dell'Associazione Nazionale Magistrati dal 2008 al 2012, nel quale risultano coinvolti gli esponenti del PD Cosimo Ferri e Luca Lotti, quest'ultimo in lizza per entrare nella sua segreteria nazionale (in segno d'apertura ai renziani) e che di conseguenza si autosospende dal PD.[67][68][69][70] Anche in quest'occasione i renziani attaccano Zingaretti per non essere intervenuto in modo più diretto sulla vicenda; in particolare Maria Elena Boschi afferma «Sono arrivati più attacchi a Lotti dall’interno del Pd che dagli avversari politici […] ».[67][68]
Dimissioni da segretario, elezione alla Camera e fine del mandato regionale
Il 4 marzo 2021, dopo settimane di tensioni all'interno del partito, Zingaretti annuncia a sorpresa con un post su Facebook l'intenzione di dimettersi dalla carica di segretario del Partito Democratico; nello stesso post Zingaretti spiega di averlo fatto "per amore dell’Italia e del partito", definisce la sua situazione interna "uno stillicidio" e attacca duramente le correnti del PD, accusandole di "pensare più alle poltrone che al bene del Paese".[78][79][80]
Il giorno seguente Zingaretti formalizza le sue dimissioni con una lettera alla presidente del partitoValentina Cuppi.[81][82] Il 14 marzo successivo, Enrico Letta torna in Italia dalla Francia per succedergli alla guida del partito, su proposta di Zingaretti stesso e appoggiato da altri dirigenti,[83] venendo eletto dall'Assemblea nazionale con 860 voti a favore, 2 contrari e 4 astenuti.[84]
L’11 novembre 2022, come largamente anticipato, Zingaretti ha rassegnato le proprie dimissioni da Presidente della Regione per incompatibilità con la carica di deputato, spianando così la strada a nuove elezioni regionali nel Lazio.[86][87] Fino all’elezione e all'insediamento del suo successore, la carica è assunta ad interim dal vicepresidente Daniele Leodori.
Nel luglio del 2023 Zingaretti viene chiamato a sostituire Gianni Cuperlo alla presidenza della Fondazione del Partito Democratico.[88]
Nicola Zingaretti è principalmente noto per la sua attività alla guida della Giunta regionale del Lazio. È stato il primo dei Presidenti del Lazio a essere rieletto per un secondo mandato, risultando quindi anche il più longevo in carica (poco meno di 10 anni, da marzo 2013 a novembre 2022).
Iniziative regionali
Sotto la guida della giunta Zingaretti viene: approvata una nuova normativa in ambito di spettacolo dal vivo e di promozione culturale,[94] istituito il Registro Tumori della Regione Lazio,[95][96] istituito il fondo regionale in favore dei soggetti interessati dal sovra-indebitamento o dall'usura,[97][98] approvata la prima legge sulla geotermia,[99] approvata la nuova normativa sulle dimore storiche e sui parchi regionali,[100] istituito il nuovo sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali della Regione,[101] approvata la legge regionale riguardo alla coltivazione della Cannabis per scopi produttivi, alimentari ed ambientali,[102][103] approvata la nuova normativa sugli ecomusei,[104][105] varata la legge per l'istituzione del servizio civile regionale[106][107] e approvata la nuova legge per la rigenerazione urbana ed il recupero edilizio.[108][109]
Il Lazio risulta essere la prima regione a introdurre l'obbligo per i medici operanti nei Consultori pubblici, ancorché obiettori di coscienza, di certificare la richiesta di aborto delle donne.[111]
A giugno 2016 Zingaretti emanò un decreto con cui autorizzava l’azienda ospedaliera San Camillo-Forlanini ad aumentare a due il numero di ginecologi da assumere tramite quello stesso concorso, specificando le funzioni che i nuovi dirigenti medici avrebbero assolto, ovvero praticare interruzioni di gravidanza;[20] il Movimento per la Vita e altre associazioni di medici cattolici presentarono ricorso contro il decreto. Ad agosto 2016 il TAR del Lazio diede ragione alla Regione Lazio e respinse il ricorso, giudicandolo «infondato».[12][16]
Sanità regionale
Nel settembre 2018 la giunta Zingaretti approvò una legge regionale contenente misure urgenti di prevenzione dei vaccini che ha reintrodotto la vaccinazione obbligatoria, mantenendo a 12 il numero dei vaccini obbligatori e non consentendo a chi non è stato vaccinato di frequentare la scuola.[112]
Tale scelta suscitò dei dubbi da parte di alcuni osservatori, riguardo la nuova destinazione dei rifiuti indifferenziati;[113][114] ancora a luglio 2019 il piano di smaltimento rifiuti della Regione risultava quello aggiornato al 2012.[115] Di conseguenza Roma ha dovuto fronteggiare una emergenza dovuta al mancato smaltimento dei rifiuti che in precedenza avveniva tramite Malagrotta, inducendo la Regione Lazio e il comune di Roma a stringere accordi per smaltire l'immondizia capitolina in impianti siti in altre regioni italiane (Abruzzo, Veneto, Puglia, Emilia-Romagna e Lombardia) o addirittura all'estero (Austria, Germania e Portogallo), tanto che Roma è il comune italiano con la più alta tassa sui rifiuti.[115]
Istituzione dell'Agenzia di Protezione Civile
Sotto la guida della giunta Zingaretti viene inoltre istituita l'Agenzia regionale di Protezione Civile, con l'intento di snellire e raccordare il lavoro di vigili, polizia e delle associazioni di volontariato. Il nuovo organismo si avvale solo di personale interno alla Regione, evitando il ricorso a personale esterno, compresi gli incarichi dirigenziali che potranno essere assegnati ad amministratori già in corpo all'ente. Gli impegni di spesa, esclusi i capitoli di bilancio destinati ad hoc che non potranno superare i 200.000 euro all'anno, saranno controllati da una commissione apposita. In tutto questo la Regione farà da regia e punto di raccordo con la centrale operativa, programmando, coordinando i vari enti locali e i volontari. Altre novità sono l'istituzione del Centro funzionale multi-rischio, della Sala operativa unificata permanente e del Comitato regionale di protezione civile. La legge per l'istituzione dell'Agenzia stabilisce inoltre l'eliminazione del bollo auto per i mezzi di protezione civile e garantisce la gratuità della consulta dei volontari.[116][117]
Nell'ambito dell'inchiesta "Mondo di mezzo" sulla cosiddetta Mafia Capitale Zingaretti viene indagato dalla procura di Roma per corruzione e turbata libertà degli incanti. L'indagine ha inizio in seguito alle dichiarazioni di Salvatore Buzzi, che afferma di aver pagato delle tangenti a Zingaretti in cambio di appalti pubblici.
Il 6 ottobre 2016 la Procura chiede l'archiviazione delle accuse contro Zingaretti.[129]
La Procura aveva in precedenza deciso di mantenere il massimo riserbo sull'inchiesta, che viene rivelata agli organi di stampa (e a Zingaretti stesso) solo dopo la richiesta di archiviazione.
Il 7 febbraio 2017 il GIP di Roma dispone l'archiviazione delle accuse contro Zingaretti.[130]
Accusa di falsa testimonianza (archiviata)
Sempre nell'ambito dell'inchiesta "Mondo di Mezzo", nel novembre 2017 Zingaretti è indagato dalla procura di Roma per falsa testimonianza, per alcune dichiarazioni pronunciate dallo stesso in Aula.[131]
Il 20 aprile 2018 la Procura chiede l'archiviazione dell'accusa che viene dunque disposta.[132]
Accusa di finanziamento illecito (archiviata)
Il 19 marzo 2019 il settimanale L'Espresso rivela che Zingaretti è indagato dalle procure di Roma e Messina con l'accusa di finanziamento illecito per presunte elargizioni effettuate dagli avvocati Pietro Amara e Giuseppe Calafiore. Le accuse non hanno trovato riscontri probatori[133] e anche in questo caso la Procura ha successivamente chiesto e ottenuto l'archiviazione dell'accusa.[134]
Abuso d’ufficio, falsità commessa da pubblico ufficiale e rifiuto d’atti d’ufficio (archiviata)
Il 22 gennaio 2021 Zingaretti è indagato, assieme al suo assessore alla Sanità Alessio D’Amato, per abuso d’ufficio, falsità commessa da pubblico ufficiale e rifiuto d’atti d’ufficio. Con loro sono indagate con le stesse accuse altre sette persone, tra cui Andrea Tardiola e Renato Botti.[135][136][137] Il 2 novembre 2021 il Giudice per le indagini preliminari ha disposto l'archiviazione per Zingaretti e gli altri indagati.[138]
^abZingaretti Nicola, su meetingrimini.org, Meeting Rimini, 24 agosto 2011. URL consultato il 24 ottobre 2018 (archiviato dall'url originale il 1º settembre 2018).
^Preservativi a scuola, la Chiesa dice no, su CORRIERE DELLA SERA.it - Roma, 25 giugno 2009. URL consultato l'8 marzo 2020 (archiviato dall'url originale il 12 dicembre 2013).
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