Tale organismo ricalca il modello dello shadow cabinet britannico. Nel caso italiano, si tratta di un governo senza alcuna valenza giuridica, la cui funzione è, a detta dell'allora leader del Partito Democratico, di incalzare i ministri e avanzare proposte alternative[3]. L'unico precedente in Italia era stato il Governo ombra guidato nel 1989 dall'allora segretario del PCIAchille Occhetto.
Il Governo ombra presieduto da Veltroni è decaduto con l'elezione del nuovo segretario del Partito, Dario Franceschini, il 21 febbraio 2009[4]. Il nuovo segretario, pur essendo stato fra i componenti del Governo ombra, ha scelto una modalità diversa di organizzazione dell'iniziativa politica, dividendola in 12 dipartimenti con altrettanti responsabili, coincisi in parte con gli ex ministri-ombra[5].
Il governo ombra era composto da soli esponenti del Partito Democratico: non erano dunque presenti esponenti dell'Italia dei Valori, partito alleato del PD, né quelli dei Radicali Italiani (i cui esponenti facevano parte del gruppo parlamentare democratico in Parlamento). Per quanto riguarda i dipietristi, Veltroni ha spiegato la sua scelta[6] motivandola col fatto che i parlamentari dell'IdV hanno preferito creare gruppi parlamentari autonomi.[7]
Facevano parte del governo ombra: il segretario nazionale del PD, che lo presiedeva, i ministri-ombra, il vicesegretario del PD, i capigruppo di Camera e Senato, un portavoce e un coordinatore.[1]
I ministri-ombra erano in tutto ventuno, tanti quanti i ministri del governo in carica; il governo-ombra si distingueva da quest'ultimo per la presenza di un ministero-ombra della Comunicazione (mentre nel governo Berlusconi IV il Ministero delle comunicazioni è accorpato al Ministero dello sviluppo economico) e per l'assenza di un ministro-ombra dei Rapporti con il Parlamento (in quanto questa funzione era svolta dai i capigruppo nei due rami del Parlamento[8]).
Nove ministri-ombra su ventuno erano di sesso femminile, per una percentuale del 43% contro il 19% (4 ministri) del governo Berlusconi IV. L'età media del governo-ombra era di 52 anni, con tre esponenti al di sotto dei quarant'anni; per contro, l'età media dell'esecutivo nazionale è di 50 anni, con cinque esponenti meno che quarantenni.
Segue il prospetto completo dei componenti del governo ombra:
^abIl governo ombra - Ministri e incarichi, su partitodemocratico.it, Partito Democratico, 9 maggio 2008. URL consultato il 10 maggio 2008 (archiviato dall'url originale il 10 maggio 2008).
^Il governo ombra - Decade il governo ombra, su partitodemocratico.it, Partito Democratico, 25 febbraio 2009. URL consultato il 26 febbraio 2008 (archiviato dall'url originale il 28 febbraio 2009).
^Per costruire l'alternativa, su partitodemocratico.it, Partito Democratico (archiviato dall'url originale il 17 maggio 2008).
^Decade il governo ombra, su partitodemocratico.it. URL consultato il 26 febbraio 2009 (archiviato dall'url originale il 28 febbraio 2009).
^Composizione dipartimenti, su partitodemocratico.it. URL consultato il 26 febbraio 2009 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2009).
Il governo ombra - Ministri e incarichi, su partitodemocratico.it, Partito Democratico, 10 maggio 2008. URL consultato il 18 giugno 2021 (archiviato dall'url originale il 10 maggio 2008).
Le biografie dei ministri del Governo ombra, su partitodemocratico.it, Partito Democratico, 9 maggio 2008. URL consultato il 10 maggio 2008 (archiviato dall'url originale il 10 maggio 2008).