(AR) الأمم المتحدة (ZH) 联合国 (EN) United Nations (FR) Organisation des Nations unies (RU) Организация Объединённых Наций (ES) Organización de las Naciones Unidas
L'Organizzazione delle Nazioni Unite, in sigla ONU, abbreviata in Nazioni Unite, è un'organizzazione intergovernativa a carattere mondiale. Tra i suoi obiettivi principali vi sono il mantenimento della pace e della sicurezza mondiale, lo sviluppo di relazioni amichevoli tra le nazioni, il perseguimento di una cooperazione internazionale e il favorire l'armonizzazione delle varie azioni compiute a questi scopi dai suoi membri.[3] L'ONU è l'organizzazione intergovernativa più grande, più conosciuta e più rappresentata a livello internazionale. Ha sede sul territorio internazionale a New York, mentre altri uffici principali si trovano a Ginevra, Nairobi e Vienna. Istituita dopo la seconda guerra mondiale con l'obiettivo di prevenire futuri conflitti, ha sostituito l'inefficace Società delle Nazioni.[4] Il processo che ha portato alla sua fondazione iniziò il 25 aprile 1945, quando i rappresentanti di 50 governi si incontrarono a San Francisco per una conferenza iniziando a redigere la Carta delle Nazioni Unite, poi approvata il 26 giugno dello stesso anno[5] ed entrata in vigore il 24 ottobre successivo, la data di inizio ufficiale delle attività. Ai sensi della Carta, gli obiettivi dell'organizzazione includono il mantenimento della pace e della sicurezza internazionale, la protezione dei diritti umani, la fornitura di aiuti umanitari, la promozione dello sviluppo sostenibile e il rispetto del diritto internazionale.[6] Al momento della fondazione, l'ONU contava 51 Stati membri, un numero poi cresciuto fino ad arrivare a 193 nel 2011,[7] rappresentando la stragrande maggioranza degli Stati sovrani del mondo.
Nei primi decenni di vita, l'obiettivo di preservare la pace nel mondo venne reso complicato dalla guerra fredda intercorsa tra gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica, con i loro rispettivi alleati. In quel periodo, le missioni ONU consistettero principalmente in attività di osservazione non armata e l'impiego di truppe leggermente armate con ruoli di monitoraggio, comunicazione e rafforzamento della fiducia.[8] L'adesione all'ONU è cresciuta in modo significativo a seguito della diffusa decolonizzazione avvenuta a partire dagli anni '60. Da allora, ottanta ex colonie hanno guadagnato l'indipendenza, tra cui undici territori fiduciari che erano stati monitorati dal consiglio di amministrazione fiduciaria.[9] A partire dagli anni '70, il bilancio delle Nazioni Unite per i programmi di sviluppo economico e sociale hanno superato di gran lunga le spese per il mantenimento della pace. Dopo la fine della guerra fredda, l'ONU spostò e ampliò le sue operazioni sul campo, intraprendendo un'ampia varietà di compiti complessi.[10]
Il direttore amministrativo delle Nazioni Unite è il segretario generale, attualmente è il politico e diplomatico portoghese António Guterres, che ha iniziato il suo mandato il 1º gennaio 2017 per poi essere riconfermato per un secondo mandato nel giugno 2021. L'organizzazione è finanziata da contributi volontari e valutati dei suoi Stati membri.
Alle Nazioni Unite, ai suoi dirigenti e alle sue agenzie sono stati conferiti diversi premi Nobel per la pace, sebbene alcune valutazioni della sua efficacia siano state contrastanti. Alcuni commentatori ritengono che l'organizzazione sia una forza importante per la pace e lo sviluppo umano, mentre altri l'hanno definita inefficace, di parte o corrotta.
Nel secolo precedente alla nascita delle Nazioni Unite, diverse organizzazioni, come il Comitato Internazionale della Croce Rossa, furono costituite per garantire protezione e assistenza alle vittime di conflitti armati e conflitti.[12] Nel 1914 un assassinio politico a Sarajevo scatenò una catena di eventi che portarono allo scoppio della prima guerra mondiale. Mentre sempre più giovani venivano inviati nelle trincee, voci influenti negli Stati Uniti e in Gran Bretagna iniziarono a chiedere l'istituzione di un organismo internazionale permanente che servisse a mantenere la pace nel mondo del dopoguerra. Il presidente statunitenseWoodrow Wilson divenne un fervente sostenitore di questa proposta e, nel 1918, fece includere una bozza di un tale organismo internazionale nella sua proposta in quattordici punti per porre fine alla guerra.
Due mesi dopo la firma dell'armistizio, gli Alleati si incontrarono con la Germania e l'Austria-Ungheria a Versailles per stabilire i termini formali della pace. Il presidente Wilson voleva la pace, ma il Regno Unito e la Francia non furono d'accordo, costringendo gli imperi centrali ex nemici a pesanti rimborsi per riparazioni di guerra. La Società delle Nazioni venne approvata e, nell'estate del 1919, Wilson presentò il trattato di Versailles e la Società delle Nazioni al Senato degli Stati Uniti per la ratifica. Il 10 gennaio 1920 la Società delle Nazioni nacque formalmente con la ratifica del patto della Società delle Nazioni da parte di quarantadue nazioni ed entrò così in vigore.[13]
Tuttavia, a un certo punto la Società delle Nazioni divenne inefficace quando non riuscì ad agire contro l'invasione giapponese della Manciuria, poiché, nel febbraio 1933, quaranta nazioni votarono affinché il Giappone si ritirasse, ma questi votò contro, uscendo dalla Società.[14] Successivamente, fallì anche il tentativo di evitare la seconda guerra italo-etiopica, nonostante si fosse tentato di intavolare trattative con Benito Mussolini.[15] Dopo questo insuccesso, l'Italia stessa e altre nazioni lasciarono la Società, rendendosi conto che il progetto era fallito, e iniziarono ad armarsi il più velocemente possibile.
Oltre alle uscite, ci furono nazioni che non aderirono mai all'associazione o lo fecero solo per poco tempo, come gli Stati Uniti, che non aderirono mai ma la sostennero nei suoi principi e missioni economiche[16] e l'Unione Sovietica che fu membro solo dal 1934 fino al 1939 quando fu espulsa per via dell'invasione della Finlandia.[17]
Nel 1938 il Regno Unito e la Francia tentarono di negoziare direttamente con Hitler cogliendo tuttavia un insuccesso quando, nel 1939, la Germania nazistainvase la Cecoslovacchia. Quando, sempre nel 1939, scoppiò la seconda guerra mondiale, la società interruppe le sue attività e il suo quartier generale a Ginevra rimase vuoto per tutto il conflitto.[18]
Roosevelt introdusse per primo il termine “Nazioni Unite” per descrivere i paesi alleati. «Nel giorno di Capodanno del 1942, il presidente Roosevelt, il primo ministro Churchill, Maksim Litvinov, dell'URSS e Soong Tse-ven, della Cina, firmarono un breve documento che in seguito divenne noto come Dichiarazione delle Nazioni Unite e il giorno successivo i rappresentanti di altre ventidue nazioni aggiunsero le loro firme».[21]
Il termine “Nazioni Unite” è stato usato ufficialmente per la prima volta quando 26 governi firmarono questa Dichiarazione. Un grande cambiamento rispetto alla Carta Atlantica fu l'aggiunta di una disposizione per la libertà religiosa, che Stalin approvò dopo che Roosevelt insistette.[22][23] Al 1º marzo 1945, altri 21 stati avevano firmato.[24]
(EN)
«A JOINT DECLARATION BY THE UNITED STATES OF AMERICA, THE UNITED KINGDOM OF GREAT BRITAIN AND NORTHERN IRELAND, THE UNION OF SOVIET SOCIALIST REPUBLICS, CHINA, AUSTRALIA, BELGIUM, CANADA, COSTA RICA, CUBA, CZECHOSLOVAKIA, DOMINICAN REPUBLIC, EL SALVADOR, GREECE, GUATEMALA, HAITI, HONDURAS, INDIA, LUXEMBOURG, NETHERLANDS, NEW ZEALAND, NICARAGUA, NORWAY, PANAMA, POLAND, SOUTH AFRICA, YUGOSLAVIA
The Governments signatory hereto,
Having subscribed to a common program of purposes and principles embodied in the Joint Declaration of the President of the United States of America and the Prime Minister of Great Britain dated August 14,1941, known as the Atlantic Charter,
Being convinced that complete victory over their enemies is essential to defend life, liberty, independence and religious freedom, and to preserve human rights and justice in their own lands as well as in other lands, and that they are now engaged in a common struggle against savage and brutal forces seeking to subjugate the world,
DECLARE:
(1) Each Government pledges itself to employ its full resources, military or economic, against those members of the Tripartite Pact and its adherents with which such government is at war.
(2) Each Government pledges itself to cooperate with the Governments signatory hereto and not to make a separate armistice or peace with the enemies.
The foregoing declaration may be adhered to by other nations which are, or which may be, rendering material assistance and contributions in the struggle for victory over Hitlerism.»
(IT)
«Una dichiarazione comune da parte degli Stati Uniti d'America, il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, l'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, Cina, Australia, Belgio, Canada, Costa Rica, Cuba, Cecoslovacchia, Repubblica Dominicana, El Salvador, Grecia, Guatemala, Haiti, Honduras, India, Lussemburgo, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Nicaragua, Norvegia, Panama, Polonia, Sudafrica, Jugoslavia
I governi firmatari della presente Convenzione,
Dopo aver sottoscritto un comune programma d'intenti e principi sanciti nella Dichiarazione congiunta del Presidente degli Stati Uniti d'America e il Primo Ministro del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord del 14 agosto 1941, conosciuta come Carta atlantica,
Essendo convinti che la piena vittoria sui loro nemici è essenziale per difendere la vita, la libertà, l'indipendenza e la libertà religiosa, e di preservare i diritti umani e la giustizia nelle proprie e nelle altre nazioni, e che essi sono ora impegnati in una lotta comune contro la barbarie e la brutalità delle forze che cercano di soggiogare il mondo,
DICHIARANO:
(1) Ogni governo si impegni ad usare tutte le proprie risorse, militari o economiche, contro i membri del Patto tripartito: e dei loro seguaci con i quali si è in guerra.
(2) Ogni governo si impegna a cooperare con i governi firmatari della presente, e a non fare una armistizio o pace separata con i nemici.
Possono aderire a questa dichiarazione tutte le nazioni che sono, o che possono essere d'aiuto dando assistenza materiale e contributi nella lotta per la vittoria sull'Hitlerismo.»
Durante la guerra, "Nazioni Unite" divenne il termine ufficiale per gli alleati; ai paesi intenzionati ad aderire era richiesta la sottoscrizione della Dichiarazione e di schierarsi nel conflitto contro le Potenze dell'Asse.[25]
Successivamente, l'Assemblea generale scelse la città di New York come luogo dove stabilire il quartier generale dell'organizzazione; la costruzione dell'edificio iniziò il 14 settembre 1948 e venne completato il 9 ottobre 1952. Il luogo, come gli altri edifici che ospitano le ulteriori sedi delle Nazioni Unite a Ginevra, Vienna e Nairobi, sono designati come territorio internazionale.[35] Il ministro degli Esteri norvegese, Trygve Lie, venne eletto come primo segretario generale delle Nazioni Unite.[33]
Sebbene il mandato primario delle Nazioni Unite fosse il mantenimento della pace, la divisione tra Stati Uniti e Unione Sovietica spesso paralizzò l'organizzazione, permettendole di intervenire generalmente solo in conflitti distanti dalla Guerra Fredda.[36] Due notevoli eccezioni furono una risoluzione del Consiglio di sicurezza del 7 luglio 1950 che autorizzava una coalizione guidata dagli Stati Uniti a respingere l'invasione nordcoreana della Corea del Sud, approvata in assenza dell'URSS,[33][37] e la firma dell'accordo di armistizio coreano del 27 luglio 1953.[38]
Con il diffondersi della decolonizzazione negli anni 1960, all'organizzazione aderirono molte nazioni di recente indipendenza. Solo nel 1960, 17 nuovi stati si unirono alle Nazioni Unite, 16 delle quali appartenenti al continente africano.[41] Il 25 ottobre 1971, con l'opposizione degli Stati Uniti, ma con il sostegno di molte nazioni del Terzo mondo, la Repubblica popolare cinesecomunista ricevette il seggio cinese nel Consiglio di sicurezza al posto della Repubblica di Cina nota come Taiwan; tale decisione venne ampiamente considerata come un segnale del calo dell'influenza degli Stati Uniti nell'organizzazione.[47] Le nazioni del Terzo mondo organizzate nel G77, una coalizione sotto la guida dell'Algeria, divennero per breve tempo una potenza dominante alle Nazioni Unite.[48] La risoluzione 3379 dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, approvata il 10 novembre 1975 da un blocco comprendente l'Unione Sovietica e alcuni stati del Terzo mondo (con la strenua opposizione statunitense e israeliana), dichiarò il sionismo come una forma di razzismo; la risoluzione fu abrogata il 16 dicembre 1991, poco dopo la fine della guerra fredda.[49][50]
Con una crescente presenza del Terzo mondo e il fallimento della mediazione delle Nazioni Unite nei conflitti in Medio Oriente, in Vietnam e nel Kashmir, le Nazioni Unite spostarono sempre di più la loro attenzione su alcuni suoi obiettivi apparentemente secondari riguardanti lo sviluppo economico e lo scambio culturale.[51] Negli anni 1970, il bilancio dell'organizzazione dedicato allo sviluppo sociale ed economico era di gran lunga superiore al suo bilancio destinato al mantenimento della pace.
Dopo la guerra fredda
Dopo la guerra fredda, le Nazioni Unite aumentarono di molto le proprie azioni finalizzate al mantenimento della pace, assumendo più missioni in dieci anni di quante ne avessero avute nei quattro decenni precedenti.[52] Tra il 1988 e il 2000, il numero di risoluzioni del Consiglio di sicurezza adottate più che raddoppiò e il bilancio per le operazioni di peacekeeping della pace aumentò di oltre dieci volte.[53][54][55] Le Nazioni Unite negoziarono la fine della guerra civile di El Salvador, intrapresero con successo una missione di mantenimento della pace in Namibia e supervisionarono allo svolgimento delle elezioni democratiche nel Sudafrica post-apartheid e a quelle post-Khmer Rossi in Cambogia.[56] Nel 1991, le Nazioni Unite autorizzarono una coalizione guidata dagli Stati Uniti per respingere gli l'invasione irachena del Kuwait.[57]Brian Urquhart, sottosegretario generale dal 1971 al 1985, in seguito descrisse le speranze sollevate da questi successi come un «falso rinascimento» per l'organizzazione, date le missioni più travagliate che seguirono.[58]
A partire dagli ultimi decenni della guerra fredda, alcuni commentatori statunitensi ed europei criticarono l'organizzazione per la sua cattiva gestione e corruzione.[61] Nel 1984, il presidente degli Stati UnitiRonald Reagan, ritirò il finanziamento della sua nazione dall'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura (UNESCO) a seguito di accuse di cattiva gestione; scelta che venne seguita dal Regno Unito e da Singapore.[62][63]Boutros Boutros-Ghali, segretario generale dal 1992 al 1996, intraprese una riforma del segretariato, riducendo in le dimensioni dell'organizzazione[64][65] mentre il suo successore, Kofi Annan ha avviato ulteriori riforme gestionali di fronte alle minacce degli Stati Uniti di non versare le proprie quote.[65]
Dalla fine degli anni 1990 ai primi anni 2000, gli interventi internazionali autorizzati dalle Nazioni Unite assunsero una più ampia varietà di forme. La missione delle Nazioni Unite nella guerra civile in Sierra Leone del 1991-2002 venne integrata dai Royal Marines britannici mentre l'invasione dell'Afghanistan nel 2001 venne supervisionata dalla NATO.[66] Nel 2003, gli Stati Uniti invasero l'Iraq nonostante il Consiglio di sicurezza non avesse approvato l'azione, tornando a far crescere i dubbi sull'efficacia dell'organizzazione.[67] Con l'ottavo segretario generale, Ban Ki-moon, le Nazioni Unite intervennero con forze di pace in situazioni di crisi come la nel conflitto del Darfur in Sudan, il conflitto del Kivu nella Repubblica Democratica del Congo e inviarono osservatori e ispettori per appurare la presenza di armi chimiche nella guerra civile siriana.[68] Nel 2013, una revisione interna delle azioni delle Nazioni Unite intraprese nelle battaglie finali della guerra civile dello Sri Lanka del 2009 concluse che l'organizzazione aveva ottenuto un «fallimento sistemico».[69] Nel 2010, l'organizzazione subì la peggiore perdita di vite umane della sua storia, quando 101 persone morirono nel terremoto di Haiti.[70]
Nel 2000 si tenne il Vertice del Millennio per discutere il ruolo delle Nazioni Unite nel XXI secolo.[71] L'incontro di tre giorni è stato il più grande raduno dei leader mondiali nella storia e si concluse con l'adozione da parte di tutti gli Stati membri degli Obiettivi di sviluppo del millennio (MDG), un impegno per raggiungere lo sviluppo internazionale in settori quali la riduzione della povertà, l'uguaglianza di genere e la salute pubblica. I progressi verso questi obiettivi, che dovevano essere raggiunti entro il 2015, si sono rivelati in definitiva diseguali. Il vertice mondiale del 2005 ribadì l'attenzione delle Nazioni Unite sulla promozione dello sviluppo, del mantenimento della pace, dei diritti umani e della sicurezza globale.[72] Nel 2015 l'organizzazione promosse gli obiettivi di sviluppo sostenibile per conseguire gli obiettivi di sviluppo del Millennio.[73]
Oltre ad affrontare le sfide globali, le Nazioni Unite hanno cercato di migliorare la propria responsabilità e legittimità democratica impegnandosi maggiormente con la società civile e promuovendo un collegio elettorale globale.[74] Nel tentativo di migliorare la trasparenza, nel 2016 l'organizzazione ha tenuto il suo primo dibattito pubblico tra i candidati al segretario generale.[75] Il 1º gennaio 2017, il diplomatico portoghese António Guterres, che in precedenza era stato Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, è diventato il nono segretario generale. Fin da subito, Guterres ha messo in evidenza diversi obiettivi chiave per la sua amministrazione, tra cui un'enfasi sulla diplomazia per prevenire i conflitti, sforzi più efficaci per il mantenimento della pace e una sostanziale razionalizzazione dell'organizzazione affinché sia più reattiva e versatile alle esigenze globali.[76]
Sotto i sei organi vi sono, nelle parole di Linda Fasulo, «un'incredibile collezione di entità e organizzazioni, alcune delle quali sono in realtà più vecchie delle Nazioni Unite e operano con una quasi totale indipendenza da essa».[85] Queste includono agenzie specializzate, istituti di ricerca e di formazione, programmi e fondi e altre entità delle Nazioni Unite.[86]
Le Nazioni Unite obbediscono al principio Noblemaire, che è vincolante per qualsiasi organizzazione appartenente al sistema delle Nazioni Unite. Questo richiede stipendi che possano attirare e mantenere i cittadini dei paesi in cui i salari sono più alti, imponendo una parità di retribuzione per il lavoro indipendentemente dalla nazionalità del dipendente.[87][88] In pratica, l'ICSC fa riferimento al servizio civile nazionale più remunerativo.[89] Gli stipendi del personale sono soggetti a un'imposta interna gestita dalle organizzazioni delle Nazioni Unite.[87][90]
L'Assemblea generale è la principale assemblea deliberativa delle Nazioni Unite. È formata dai rappresentanti di tutti gli Stati membri, essa si riunisce in sessioni annuali regolari, ma è anche possibile convocarla per sessioni di emergenza.[91] L'assemblea è guidata da un presidente, eletto tra gli Stati membri su base regionale rotante, e 21 vicepresidenti.[92] La prima sessione si riunì il 10 gennaio 1946 nella Methodist Central Hall di Londra e comprendeva rappresentanti di 51 nazioni.[33]
Quando l'Assemblea generale decide su questioni importanti, come quelle relative al mantenimento della pace e della sicurezza, dell'ammissione di nuovi membri e alle questioni di bilancio, è richiesta la maggioranza dei due terzi dei presenti,[93][94] mentre tutti gli altri argomenti sono decisi a maggioranza.
Nel caso che il Consiglio di sicurezza non possa agire, l'Assemblea Generale può sostituirlo nella sua responsabilità primaria relativa alla violazione della pace, minaccia alla pace e atti di aggressione grazie ad una risoluzione del 1950. Ogni paese membro ha il diritto ad avere 5 rappresentanti nell'Assemblea ma dispone di un solo voto. L'Assemblea, secondo la Carta di San Francisco, non può fare uso della forza contro i Paesi ma può solo fare loro delle segnalazioni e raccomandazioni, ad eccezione della competenza prevista in caso di inerzia sopra menzionata del Consiglio di sicurezza. Inoltre, oltre all'approvazione delle questioni di bilancio, le risoluzioni non sono vincolanti per i membri. L'Assemblea può formulare raccomandazioni su qualsiasi questione che rientri nell'ambito di applicazione dell'organizzazione, ad eccezione delle questioni di pace e sicurezza che sono all'esame del Consiglio di sicurezza.[91]
I progetti di risoluzione possono essere trasmessi all'Assemblea generale dai suoi sei comitati principali:[95]
Primo Comitato (Disarmo e Sicurezza Internazionale)
Secondo comitato (economico e finanziario)
Terzo comitato (sociale, umanitario e culturale)
Quarto comitato (politica speciale e decolonizzazione)
Quinto comitato (amministrativo e di bilancio)
Sesto comitato (giuridico)
Oltre ai seguenti due comitati:
Comitato generale - un comitato di supervisione composto dal presidente dell'assemblea, dal vicepresidente e dai capi del comitato
Comitato delle credenziali - responsabile della determinazione delle credenziali dei rappresentanti delle Nazioni Unite di ogni nazione membro
Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite è incaricato di mantenere la pace e la sicurezza tra i paesi, dovendo intervenire per evitare che i contrasti fra i Paesi degenerino in conflitti e, in caso di guerra, fare tutto il possibile per ristabilire la pace. Mentre altri organi delle Nazioni Unite possono solo formulare "raccomandazioni" agli Stati membri, il Consiglio di sicurezza ha il potere, ai sensi dell'articolo 25 della Carta, di prendere decisioni vincolanti.[96] Le decisioni del Consiglio sono note come risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.[97]
Il Consiglio di sicurezza è composto da quindici Stati membri, di cui cinque sono i membri permanenti: Cina, Francia, Russia, Regno Unito e Stati Uniti, e i restanti dieci non permanenti vengono eletti a rotazione ogni due anni dall'Assemblea generale.[5][98] Ciascuno dei cinque membri permanenti detiene il potere di veto sulle risoluzioni, cioè la possibilità di impedire l'adozione di un provvedimento anche contro il parere degli altri 14 membri del Consiglio; tuttavia non è possibile evitare il dibattito. I 5 membri permanenti hanno dunque un ruolo dominante. In caso di mancato rispetto delle delibere, il Consiglio di sicurezza può decidere di sospendere le relazioni diplomatiche, e può applicare sanzioni economiche (tra cui i cosiddetti embarghi). I dieci seggi temporanei hanno una durata di due anni, con cinque Stati membri all'anno votati dall'Assemblea generale su base regionale.[98] La presidenza del Consiglio di sicurezza ruota in ordine alfabetico ogni mese.[99]
Il segretariato delle Nazioni Unite è guidato dal segretario generale, assistito dal vice segretario generale e da uno staff di funzionari pubblici internazionali provenienti da tutto il mondo.[100] Questo fornisce studi, informazioni e servizi necessari agli organismi delle Nazioni Unite per le loro riunioni. Svolge inoltre alcuni incarichi, secondo le indicazioni emesse del Consiglio di sicurezza, dell'Assemblea generale, del Consiglio economico e sociale e di altri organi delle Nazioni Unite.[101]
Il segretario generale funge da portavoce di fatto e leader dell'organizzazione e la sua posizione è definita nella Carta come "responsabile amministrativo".[102] L'articolo 99 stabilisce che il segretario generale possa portare all'attenzione del Consiglio di sicurezza «qualsiasi questione che a suo avviso possa minacciare il mantenimento della pace e della sicurezza internazionale», una frase che i segretari generali successivi a Trygve Lie hanno interpretato nell'ottica di aumentare il margine di azione sulla scena mondiale.[103]
Il segretario generale viene nominato dall'Assemblea generale, dopo essere stato raccomandato dal Consiglio di Sicurezza, dove i membri permanenti hanno potere di veto. Non vi sono criteri specifici per il rinnovo del mandato, ma nel corso degli anni è stato accettato che il segretario rimanesse in carico per uno o due mandati di cinque anni.[104] Al 2020, il segretario generale è António Guterres, che ha sostituito Ban Ki-moon nel 2017.
La Corte internazionale di giustizia, con sede a L'Aia, nei Paesi Bassi, è il principale organo giudiziario delle Nazioni Unite. Istituita nel 1945 dalla Carta delle Nazioni Unite, la Corte iniziò a lavorare nel 1946 come successore della Corte permanente di giustizia internazionale. È composta da 15 giudici con un mandato di 9 anni e sono nominati dall'Assemblea generale; ogni giudice deve essere di una nazione diversa e non può avere altri incarichi né di natura politica né amministrativa.[105][106] Nell'esercizio delle proprie funzioni, essi godono dell'immunità diplomatica secondo quanto previsto dall'Articolo 105 dello Statuto. La procedura di elezione dei giudici è la seguente: il Segretario generale propone una lista di candidati; successivamente, l'Assemblea generale e il Consiglio di sicurezza iniziano a votare indipendentemente uno dall'altro; i giudici eletti saranno coloro che avranno la maggioranza assoluta in entrambi gli organi amministrativi. Se dopo questa procedura vi sono ancora dei seggi da coprire, si procede a una votazione ulteriore.
La sua sede si trova nel Palazzo della Pace a L'Aia, condividendo l'edificio con l'Accademia del diritto internazionale dell'Aia, un centro privato per lo studio del diritto internazionale. La funzione principale della Corte è di risolvere le dispute fra Stati membri delle Nazioni Unite che hanno accettato la sua giurisdizione. Essa esercita una funzione giurisdizionale riguardo all'applicazione e l'interpretazione del diritto internazionale. Il tribunale ha ascoltato casi relativi a crimini di guerra, interferenze statali illegali, pulizia etnica e altre questioni.[107] La Corte può essere chiamata anche da altri organi delle Nazioni Unite per fornire pareri consultivi.[105]
Il Consiglio economico e sociale (ECOSOC) è l'organo consultivo e di coordinamento dell'attività economica e sociale delle Nazioni Unite e delle varie organizzazioni a esse collegate. Conta 54 membri, eletti dall'Assemblea generale per un mandato di tre anni. Il presidente viene, invece, eletto per un mandato di un anno e scelto tra gli Stati piccoli o medi appartenenti all'ECOSOC. Il consiglio si riunisce annualmente a luglio, a New York o a Ginevra. Considerate separate dagli organismi specializzati che coordina, le funzioni dell'ECOSOC comprendono la raccolta di informazioni, la consulenza alle nazioni membri e la formulazione di raccomandazioni.[108][109] A causa del suo ampio mandato che comprende il coordinamento di molte agenzie, esso è stato a volte criticato come scarsamente rilevante.[108][110]
In conformità all'articolo 68 della Carta, il Consiglio ha fondato molti organi sussidiari che sono subordinati all'Assemblea generale, che dà loro le direttive.
UNCCPCJ - Commissione per la prevenzione del crimine e la giustizia penale
Il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite è l'organo con il compito di supervisionare il rispetto e le violazioni dei diritti umani in tutti gli stati aderenti alle Nazioni Unite (anche quelli che hanno votato contro la creazione del Consiglio), e informare l'opinione pubblica mondiale dello stato dei diritti umani nel mondo. Dal 2006 ha sostituito la precedente Commissione per i diritti umani dell'Assemblea generale, ampliandone i poteri.
Tra gli organi principali, lo Statuto delle Nazioni Unite prevedeva anche il Consiglio di amministrazione fiduciaria. Questa istituzione ha di fatto cessato di esistere con la fine dei regimi di amministrazione fiduciaria; l'ultimo territorio in amministrazione fiduciaria è stato Palau, che è diventato indipendente dagli Stati Uniti il primo ottobre 1994: si è trattato dell'ultima occasione in cui il Consiglio ha operato. La chiusura formale è stata, tuttavia, concordata solo nel summit tenutosi a New York dal 14 al 16 settembre 2005.
«La Carta delle Nazioni Unite delinea le seguenti regole per l'adesione:
1. L'adesione alle Nazioni Unite è aperta a tutti gli altri Stati amanti della pace che accettano gli obblighi contenuti nella presente Carta e, a giudizio dell'Organizzazione, sono in grado e disposti a svolgere tali obblighi.
2. L'ammissione di tale Stato all'Organizzazione delle Nazioni Unite sarà deliberata con una decisione dell'Assemblea generale su raccomandazione del Consiglio di Sicurezza. Capitolo II, articolo 4.[115]»
Il Gruppo dei 77 (G77) delle Nazioni Unite è una coalizione libera di paesi in via di sviluppo, pensata per promuovere gli interessi economici collettivi dei suoi membri e creare una capacità di negoziazione congiunta rafforzata nelle Nazioni Unite. Settantasette nazioni hanno fondato il gruppo, ma a novembre 2013 l'appartenenza è stata estesa fino a raggiungere i 133 paesi membri.[120] Il gruppo è stato fondato il 15 giugno 1964 tramite la "Dichiarazione congiunta dei Settantasette Paesi" emessa alla Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo (UNCTAD). Il gruppo tenne il suo primo grande incontro ad Algeri nel 1967, dove venne adottata la Carta di Algeri e stabilì le basi per le sue strutture istituzionali permanenti.[121] Con l'adozione negli anni 1970 del Nuovo ordine economico internazionale da parte dei paesi in via di sviluppo, il lavoro del G77 si diffuse in tutto il sistema delle Nazioni Unite.
Le Nazioni Unite, a seguito dell'approvazione da parte del Consiglio di sicurezza, inviano operatori di pace nelle regioni in cui un conflitto armato è terminato recentemente o sospeso, al fine di far rispettare i termini degli accordi di pace e per scoraggiare i combattenti dal riprendere le ostilità. Poiché le Nazioni Unite non mantengono una propria forza militare, queste sono fornite volontariamente dagli Stati membri. I soldati appartenenti a tali forze di pace sono talvolta soprannominati "caschi blu" per il loro equipaggiamento distintivo.[123][124] Nel 1988, le forze di pace dell'ONU, nel loro insieme, hanno ricevuto il premio Nobel per la pace.[125]
Uno studio della RAND Corporation effettuato nel 2005 ha riscontrato che le Nazioni Unite hanno avuto successo in due dei tre delle missioni di mantenimento della pace.[127] Sempre nel 2005, il rapporto sulla sicurezza umana documentava una diminuzione del numero di guerre, di genocidi e di violazioni dei diritti umani dalla fine della Guerra Fredda e presentava prove, sebbene circostanziali, che le iniziative internazionali, guidate principalmente dalle Nazioni Unite fossero la principale spiegazione di ciò.[128] Le situazioni in cui le Nazioni Unite non solo hanno agito per mantenere la pace, ma sono anche intervenute, includono la guerra di Corea (1950-1953) e l'autorizzazione all'intervento in Iraq nella prima guerra del Golfo (1990-1991).[129]
Le Nazioni Unite hanno anche espresso critiche per i fallimenti percepiti. In molti casi, gli Stati membri hanno mostrato riluttanza a raggiungere o applicare le risoluzioni del Consiglio di sicurezza. Le divergenze in seno al Consiglio di sicurezza sull'azione e l'intervento militari non sono riuscite a prevenire il genocidio in Bangladesh nel 1971,[130] il genocidio cambogiano negli anni 1970[131] e il genocidio in Ruanda nel 1994.[132] Allo stesso modo, l'inazione delle Nazioni Unite è stata accusata di non aver impedito il massacro di Srebrenica nel 1995 o di essere stata poco incisiva nel prevenire la guerra civile somala nei primi anni 1990.[133] Le forze di pace delle Nazioni Unite sono state anche accusate di aver commesso stupri su bambini, approfittato della prostituzione ed essersi macchiate di abusi sessuali durante alcune missioni di mantenimento della pace nella Repubblica Democratica del Congo,[134] ad Haiti,[135] in Liberia,[136] nel Sudan,[137] nel Burundi e in Costa d'Avorio.[138] Alcuni studiosi hanno citato le forze di pace delle Nazioni Unite dal Nepal come la probabile fonte dell'Epidemia di colera ad Haiti del 2010, che ha ucciso oltre 8 000 haitiani, successiva al terremoto di Haiti del 2010.[139]
Uno degli scopi primari delle Nazioni Unite è "promuovere e incoraggiare il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali per tutti, senza distinzioni di razza, sesso, lingua o religione", e gli Stati membri si impegnano a intraprendere "azioni comuni e separate" per proteggere questi diritti.[143][144]
Nel 1948, l'Assemblea generale adottò una Dichiarazione universale dei diritti umani, redatta da un comitato guidato da Eleanor Roosevelt e che includeva l'avvocato francese René Cassin. Tale documento proclama i diritti civili, politici ed economici fondamentali che devono essere comuni a tutti gli esseri umani, sebbene la sua efficacia nel raggiungere tali obiettivi sia stata messa in dubbio fin dalla sua stesura.[145] La Dichiarazione funge da «programma standardizzato per tutti i popoli e tutte le nazioni» piuttosto che come un documento giuridicamente vincolante, ma è comunque diventata la base di due trattati vincolanti: il Patto internazionale sui diritti civili e politici del 1966 e il Convenzione internazionale sui diritti economici, sociali e culturali.[146] In pratica, sebbene le Nazioni Unite non siano in grado di intraprendere azioni significative contro le violazioni dei diritti umani senza che vi sia una risoluzione del Consiglio di sicurezza, esse svolgano un lavoro sostanziale nelle indagini e nella segnalazione di irregolarità.[147]
Un altro scopo primario delle Nazioni Unite è «raggiungere la cooperazione internazionale per risolvere i problemi internazionali di carattere economico, sociale, culturale o umanitario».[144] Numerosi organismi sono stati creati per raggiungere questo obiettivo, principalmente sotto l'autorità dell'Assemblea generale e dell'ECOSOC.[156] Nel 2000, i 192 Stati membri delle Nazioni Unite hanno concordato di raggiungere otto Obiettivi di sviluppo del Millennio entro il 2015[157] ma in quell'anno si è dovuto lanciare gli Obiettivi di sviluppo sostenibile al fine di conseguire i precedenti.[73] Gli Obiettivi di sviluppo sostenibile possono contare su di un quadro di finanziamento associato chiamato Agenda di azione di Addis Abeba.
Il Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (UNDP), un'organizzazione per l'assistenza tecnica basata su sovvenzioni fondata nel 1945, è uno dei principali organismi nel campo dello sviluppo internazionale. L'organizzazione pubblica anche l'indice di sviluppo umano, una misura comparativa che classifica i paesi in base a ricchezza, alfabetizzazione, istruzione, aspettativa di vita oltre ad altri fattori.[158][159] L'Organizzazione per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO), anch'essa fondata nel 1945, promuove lo sviluppo agricolo e la sicurezza alimentare.[160] L'UNICEF(il Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia) è stato istituito nel 1946 per aiutare i bambini europei dopo la seconda guerra mondiale e successivamente ha ampliato la sua missione al fine di fornire aiuti in tutto il mondo sostenendo la Convenzione sui diritti dell'infanzia.[161][162]
Il Gruppo della Banca mondiale e il Fondo Monetario Internazionale (FMI) sono agenzie indipendenti e osservatori nell'ambito delle Nazioni Unite, secondo un accordo del 1947, istituite inizialmente separatamente dalle Nazioni Unite attraverso gli Accordi di Bretton Woods del 1944.[163] La Banca mondiale offre prestiti per lo sviluppo internazionale, mentre l'FMI promuove la cooperazione economica internazionale e concede prestiti di emergenza ai paesi indebitati.[164]
A partire dalla formulazione del Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente (UNEP) nel 1972, l'organizzazione ha reso le questioni ambientali una parte importante della propria agenda. Gli scarsi successi ottenuti nei primi due decenni di lavoro in questo settore ha portato ad organizzare, nel 1992, il Summit della Terra a Rio de Janeiro, in Brasile, al fine di tentare di darne nuovo slancio.[174] Nel 1988, l'UNEP e l'Organizzazione meteorologica mondiale (OMM), un'altra organizzazione delle Nazioni Unite, hanno istituito il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico, con il compito di valutare e fornire rapporti riguardo allo stato della ricerca sul riscaldamento globale.[175] Il protocollo di Kyoto, sponsorizzato dall'ONU e firmato nel 1997, ha fissato alcuni obiettivi, riguardanti la riduzione delle emissioni inquinanti in atmosfera, legalmente vincolanti per gli Stati ratificanti.[176]
Le Nazioni Unite sono finanziate attraverso contributi volontari provenienti dagli Stati membri. L'Assemblea generale approva un bilancio ordinario e determina la valutazione per ciascun membro. Ciò si basa sostanzialmente sulla capacità relativa di ciascun paese di pagare, misurata dal suo reddito nazionale lordo (RNL), con adeguamenti in base al debito estero e al basso reddito pro capite.[178] Il bilancio biennale per il periodo 2012-2013 è stato in totale di 5 512 milioni di dollari statunitensi.[179]
L'Assemblea ha stabilito il principio secondo cui le Nazioni Unite non dovrebbero dipendere finanziariamente da alcun membro per sostenere le proprie operazioni; pertanto, esiste un valore, che stabilisce l'importo massimo che qualsiasi membro può proporre per il bilancio normale. Nel dicembre del 2000, l'Assemblea ha rivisto la scala delle valutazioni in risposta alle pressioni degli Stati Uniti. Nell'ambito di tale revisione, il massimale del bilancio ordinario è stato ridotto dal 25% al 22%.[180] Per i paesi meno sviluppati, viene applicato un tasso massimo dello 0,01%.[178] Oltre ai tassi massimi, l'importo minimo valutato per qualsiasi stato membro (o tasso "minimo") è fissato allo 0,001% del bilancio delle Nazioni Unite.[181]
Una parte sostanziale delle spese delle Nazioni Unite è destinata alle missioni riguardanti la pace e la sicurezza, questa voce di bilancio viene valutata separatamente dal bilancio principale.[182] Il budget per il mantenimento della pace per l'anno fiscale 2015-2016 è stato di 8,27 miliardi, grazie ai quali è stato possibile sostenere 82 318 soldati dispiegati in 15 missioni in tutto il mondo.[126] I maggiori contribuenti finanziari per le missioni di mantenimento della pace promosse dalle Nazioni Unite per il periodo 2019-2021 sono prevenuti dagli Stati Uniti (27,89%), dalla Cina (15,21%), dal Giappone (8,56%), dalla Germania (6,09%), dal Regno Unito (5,78%), dalla Francia (5,61%), dall'Italia (3,30%) e dalla Federazione russa (3,04%).[183]
Programmi speciali delle Nazioni Unite non inclusi nel bilancio ordinario, come l'UNICEF e il Programma alimentare mondiale, sono finanziati con contributi volontari di governi membri, società e privati.[184][185]
Dalla sua fondazione, vi sono state molte richieste e proposte di riforma dell'organizzazione, ma vi è sempre stato uno scarso consenso su come farli. Alcuni vorrebbero che le Nazioni Unite svolgessero un ruolo maggiore o più efficace negli affari mondiali, mentre altri propendono per ridurre il suo ruolo ai soli scopi umanitari. Vi sono state anche numerose richieste di aumentare il numero di partecipanti al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, di introdurre modalità differenti per l'elezione del segretario generale e di introdurre un'Assemblea parlamentare delle Nazioni Unite. Jacques Fomerand ha affermato che la divisione più duratura delle Nazioni Unite è quella tra le nazioni più ricche del nord e quelle in via di sviluppo del sud. Le nazioni del sud vorrebbero un'organizzazione più autoritaria e con un'assemblea generale più forte, consentendogli così di avere più potere negli affari mondiali, mentre le nazioni del nord preferirebbero un'organizzazione che adottasse una strategia laissez-faire in campo economico concentrandosi maggiormente sulle minacce transnazionali come il terrorismo.[188]
Dopo la seconda guerra mondiale, il Comitato francese di Liberazione nazionale stentava ad essere riconosciuto dagli Stati Uniti come legittimo governo della Francia, e quindi il paese fu inizialmente escluso dalle conferenze portarono alla nascita delle Nazioni Unite. Il futuro presidente franceseCharles de Gaulle criticò, dunque, l'organizzazione definendola un machin ("aggeggio") commentando che non era convinto che un'alleanza di sicurezza globale avrebbe contribuito a mantenere la pace nel mondo, preferendo la stipula di trattati di difesa diretta tra i paesi.[189] Durante la Guerra Fredda, sia gli Stati Uniti che l'Unione Sovietica hanno ripetutamente accusato l'ONU di favorire l'altro. Nel 1953, l'Unione Sovietica forzò effettivamente le dimissioni di Trygve Lie, il Segretario Generale, rifiutandosi di trattare con lui, mentre negli anni 1950 e 60 un famoso adesivo americano recitava: «Non si può scrivere comunismo senza le Nazioni Unite».[190] In una dichiarazione a volte erroneamente citata, il presidente George W. Bush dichiarò nel febbraio 2003 (riferendosi all'incertezza delle Nazioni Unite nei confronti delle provocazioni irachene sotto il regime di Saddam Hussein) che «le nazioni libere non permetteranno alle Nazioni Unite di dissolversi nella storia come un'inefficace, società di dibattito irrilevante».[191][192][193] Al contrario, il presidente francese, François Hollande, ha dichiarato nel 2012 che «la Francia si fida delle Nazioni Unite. Sa che nessuno stato, per quanto potente, può risolvere problemi urgenti, lottare per lo sviluppo e porre fine a tutte le crisi ... La Francia vuole che le Nazioni Unite siano il centro della governance globale».[194] Critici come Dore Gold, un diplomatico israeliano, Robert Wistrich, uno studioso britannico, Alan Dershowitz, uno studioso americano, Mark Dreyfus, un politico austriaco e la Lega antidiffamazione considerano eccessiva l'attenzione delle Nazioni Unite sul trattamento israeliano dei palestinesi. Nel settembre 2015, il saudita Faisal bin Hassan Trad è stato eletto presidente della commissione Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite che nomina esperti indipendenti, una mossa criticata dai gruppi sostenitori per i diritti umani.[195][196][197]
Dal 1971, la Repubblica di Cina di Taiwan è stata esclusa dalle Nazioni Unite e da allora le sue richieste di rientro sono state sempre respinte. Ai cittadini di Taiwan non è inoltre permesso di entrare negli edifici delle Nazioni Unite con passaporti emessi da Taiwan. In questo modo, i critici concordano sul fatto che le Nazioni Unite stanno fallendo i propri obiettivi e linee guida di sviluppo. Questa critica portò anche pressioni dalla Repubblica Popolare Cinese, che considera i territori amministrati da Taiwan come un proprio territorio.[198][199]
I critici hanno anche accusato le Nazioni Unite di inefficienza burocratica, sprechi e corruzione. Nel 1976, l'Assemblea generale ha istituito la Joint Inspection Unit (Unità di ispezione congiunta) al fine di individuare inefficienze all'interno dell'organizzazione. Durante gli anni 1990, gli Stati Uniti hanno trattenuto le proprie quote per via dell'inefficienza e hanno iniziato a pagarle solo a condizione che fossero introdotte sostanziali riforme. Nel 1994, l'Ufficio delle Nazioni Unite per i servizi interni (OIOS) venne istituito dall'Assemblea generale per fungere sorvegliante sull'efficienza della organizzazione stessa.[200] Nel 1994, l'ex rappresentante speciale del Segretario generale delle Nazioni Unite in Somalia, Mohamed Sahnoun, ha pubblicato "Somalia: The Missed Opportunities",[201] un libro in cui analizza le ragioni del fallimento dell'intervento delle Nazioni Unite del 1992 nel paese, mostrando che, tra l'inizio della guerra civile somala nel 1988 e la caduta del regime di Siad Barre nel gennaio 1991, le Nazioni Unite hanno perso almeno tre opportunità per prevenire grandi tragedie umane; quando le Nazioni Unite hanno cercato di fornire assistenza umanitaria, sono state totalmente sorpassate dalle organizzazioni non governative, la cui competenza e dedizione si dimostrarono nettamente in contrasto con l'eccessiva cautela e le inefficienze burocratiche delle Nazioni Unite. Se non fossero state intraprese riforme radicali, avvertì Mohamed Sahnoun, le Nazioni Unite avrebbero continuato a rispondere a tali crisi con improvvisazione.[202] Nel 2004, le Nazioni Unite hanno accusato che il proprio programma Oil-for-food recentemente concluso, in cui all'Iraq era stato permesso di vendere petrolio in cambio di prodotti per le esigenze di base della popolazione, era stato colpito da una diffusa corruzione, tra cui tangenti per miliardi di dollari. Un'indagine indipendente creata dalle Nazioni Unite ha scoperto che molti dei suoi funzionari erano stati coinvolti, oltre a sollevare alcune domande "significative" sul ruolo di Kojo Annan, figlio di Kofi Annan.[203]
Nel valutare le Nazioni Unite nel loro insieme, Jacques Fomerand ha scritto «i risultati raggiunti dalle Nazioni Unite negli ultimi 60 anni sono impressionanti nei loro termini. I progressi nello sviluppo umano nel corso del XX secolo sono stati notevoli, e le Nazioni Unite e le sue agenzie hanno certamente aiutato il mondo a diventare un posto più ospitale e vivibile per milioni di persone».[204] Valutando i primi 50 anni della storia delle Nazioni Unite, l'autore Stanley Meisler ha invece osservato che «le Nazioni Unite non hanno mai realizzato le speranze dei propri fondatori, ma hanno realizzato un nondimeno», citando il ruolo avuto dall'organizzazione nella decolonizzazione e i suoi numerosi e riusciti sforzi nel mantenimento della pace.[205] Lo storico britannico Paul Kennedy ha affermato che nonostante l'organizzazione abbia subito alcuni importanti contrattempi, «se si considerano tutti i suoi aspetti, le Nazioni Unite hanno portato grandi benefici alla nostra generazione e ... porteranno benefici anche alle generazioni dei nostri figli e nipoti».[206]
Le caratteristiche principali dell'apparato delle Nazioni Unite, come i privilegi di veto di alcune nazioni nel Consiglio di Sicurezza, sono spesso descritte come fondamentalmente non democratiche, contrarie alla missione delle Nazioni Unite e come la principale causa di inazioni su genocidi e crimini contro l'umanità.[207][208]
Note
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^"Others entities having received a standing invitation to participate as observers in the sessions and the work of the General Assembly and are maintaining permanent offices at Headquarters" cfr. www.un.org - Stati ed entità non membri (archiviato dall'url originale il 9 maggio 2009).
^"29 November 2012 – The General Assembly today voted to grant Palestine non-member observer State status at the United Nations, while expressing the urgent need for the resumption of negotiations between Israel and the Palestinians leading to a permanent two-State solution" cfr. General Assembly grants Palestine non-member observer State status at UN (archiviato dall'url originale il 2 gennaio 2013).
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^Book Review by Gail M. Gerhart in Foreign Affairs, March/April 1995 Somalia: The Missed Opportunities, 2 April 2015 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015).
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