Collegato alla suddetta facoltà, prende il nome dallo psicologo e medico francescano Agostino Gemelli, che fondò nel 1921 l'Università Cattolica e con i suoi 1611 posti letto[1], è uno dei più grandi ospedali d'Italia ed uno dei più grandi ospedali privati d'Europa[2].
Nel 2023, nella classifica annuale del magazine Usa Newsweek, è risultato il migliore ospedale italiano[3][4] per il terzo anno consecutivo[5].
Opera nell'ambito del Sistema Sanitario Nazionale italiano, oltre ad erogare prestazioni in regime di attività privata, con le sue funzioni che non si limitano alle attività di tipo ospedaliero, ma comprendono anche la ricerca scientifica in campo medico-biologico, l'insegnamento delle discipline mediche e infermieristiche, la formazione permanente del personale sanitario.
Il Policlinico sorge sulle pendici di Monte Mario, nel quartiere Trionfale, su un terreno donato nel 1934 da papa Pio XI all'Istituto Giuseppe Toniolo di Studi Superiori, ente fondatore e garante dell'Università Cattolica. Il Policlinico fu progettato dall'architetto Gaetano Minnucci.
Il Policlinico è costituito da tre complessi sanitari principali: il Complesso Policlinico (con diciotto edifici di varie dimensioni), il Complesso Polifunzionale e la Piastra Polifunzionale. Nel primo sono ubicati reparti di degenza, ambulatori, laboratori e servizi rivolti ai pazienti ricoverati, ai visitatori quotidiani e al personale. Nel Complesso Polifunzionale, inaugurato nel 1997 ed unito al Complesso Policlinico mediante un ponte aereo coperto, sono ospitati gli ambulatori e i reparti della Clinica delle Malattie Infettive, il Centro di Malattie dell'Invecchiamento (CEMI) ed un centro PET. Nel 2004 è stata inaugurata la Piastra Polifunzionale, in cui sono ospitati in forma centralizzata laboratori di analisi, sale operatorie e il dipartimento d'emergenza e accettazione (D.E.A.) di secondo livello che svolge un'intensa attività avendo affrontato, nel solo 2018, ben 82.076 accessi totali (distribuiti tra i tre Pronto Soccorso: Centrale, Pediatrico e Ostetrico) di cui 2.442 in trasferimento da un altro ospedale.[6]
Nel 2021 l'IRCSS ha completato l'acquisto dell'adiacente Complesso Integrato Columbus, un tempo struttura privata, che la Fondazione gestiva di fatto dal 2015. Dal 1º febbraio ha anche formalizzato il passaggio alle proprie dirette dipendenze di tutto il personale ivi operante.[7] Già da marzo 2020, a seguito della pandemia di COVID-19, su richiesta della Regione Lazio il complesso era stato interamente adibito a ospedale COVID.[8]
Modello organizzativo ed attività
L'attività clinica è organizzata in 21 aree raggruppate in 8 "Poli" il cui compito è quello di organizzare l'attività assistenziale, la formazione, l'insegnamento e la ricerca delle 241 Unità, di cui 85 Unità Operative Complesse, 124 Unità Operative Semplici e 35 Unità Operative Semplici di Area, di cui sono responsabili. L'approccio utilizzato per mappare, integrare e valutare l'attività assistenziale di patologie frequenti e critiche è quello dei "percorsi clinici". Al 2018, l'organizzazione dell'attività clinica è la seguente[9]:
Polo di scienze gastroenterologiche ed endocrino-metaboliche
Area gastroenterologia
Area chirurgica addominale
Area endocrinologia e malattie del metabolismo
Polo di scienze cardiovascolari e toraciche
Area cardiovascolare
Area torace
Polo di scienze della salute della donna e del bambino
Area salute della donna
Area vita nascente, ostetricia e ginecologia
Area salute del bambino
Polo di scienze dell'invecchiamento, neurologiche, ortopediche e della testa-collo
Area invecchiamento, ortopedia e riabilitazione
Area testa-collo
Area neuroscienze
Polo di scienze oncologiche ed ematologiche
Area radioterapia oncologica
Area oncologia medica
Area ematologia
Polo di scienze di Medicina Interna, anestesiologiche, intensivologiche e delle emergenze
Area medicina interna e dell'urgenza
Area anestesiologia, rianimazione, terapie intensive e terapia del dolore
Polo di scienze Reumatologiche, dermatologiche, Immuno-allergologiche, urologiche e nefrologiche
Area urologia e nefrologia
Area reumatologia, allergologia e dermatologia
Polo di scienze delle immagini, di laboratorio e infettivologiche
Area diagnostica di laboratorio e malattie infettive
Area diagnostica per immagini
Tecnologie avanzate ed aree di eccellenza
Dal 2015, l'ospedale è dotato di una delle sale operatorie ibride più grandi e moderne d'Europa[10], un centro di Radioterapia oncologica altamente specializzato (Gemelli ART), unico nel suo genere in Italia[11] e il NEMO (NEuroMuscular Omnicenter) Clinical Center, altamente specializzato nella cura dei pazienti affetti da malattie neuromuscolari come la sclerosi laterale amiotrofica le distrofie muscolari[12]. Nel 2017 è stato inaugurato l'IPSE Center (Interactive Patient Simulation Experience), un centro di 1.200 m² alla simulazione medica, chirurgica e diagnostica[13].
Medicinema
Nel 2016, in collaborazione con la Onlus MediCinema Italy, l'ospedale ha completato ed inaugurato la sala cinematografica MediCinema, da 130 posti, in grado di accogliere pazienti in sedia a rotelle ed allettati[14]. Si tratta del primo ospedale in Italia ad avere le strutture per la "cinematerapia" disponibili per i propri pazienti ed i loro familiari.
Collaborazione con Qatar Foundation Endowment
Nel luglio 2017, Qatar Foundation Endowment (QFE) e Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli annunciano la firma di un accordo per la gestione dell’Ospedale Mater Olbia Hospital a Olbia, in Sardegna[15]. Il Mater Olbia Hospital, acquisito da QFE attraverso la piattaforma europea d’investimenti nel maggio 2015, è stato negli anni seguenti oggetto d’ingenti interventi strutturali e tecnologici che ne hanno portato all'apertura definitiva nel gennaio 2019.
Pazienti celebri
Il Policlinico Gemelli fu al centro dell'attenzione internazionale durante il pontificato di papa Giovanni Paolo II quando, nel 1981, il papa vi fu operato d'urgenza a seguito dell'attentato perpetrato ai suoi danni da Mehmet Ali Ağca. Nel corso degli anni il pontefice vi fu ricoverato varie altre volte (l'ultima due mesi prima della sua morte, nel 2005):[16] per questa ragione egli soprannominò l'appartamento al decimo piano dove veniva ricoverato: il "Vaticano Terzo"[17][18] (il secondo corrisponde alla residenza estiva di Castel Gandolfo). Nel giugno del 2009 una statua a lui dedicata fu svelata davanti all'ingresso principale dell'ospedale. Altri famosi pazienti sono stati i politici Giulio Andreotti, Walter Veltroni e Francesco Cossiga, il Premio Nobel per la paceMadre Teresa di Calcutta, il fisico teorico Stephen Hawking, il sacerdote Georg Ratzinger, fratello maggiore di papa Benedetto XVI[19] e, infine, Papa Francesco, ricoverato dal 4 al 14 luglio 2021 per un intervento al colon. Fu ricoverato nel mese di aprile del 2023 a seguito di una bronchite respiratoria. Papa Francesco, nel mese di giugno 2023, viene nuovamente ricoverato al policlinico, per un'operazione intestinale, a cui farà seguito una degenza benevola per lo stesso Santo Padre, che lascerà la struttura ospedaliera il 16 giugno 2023. Grande folla, testate giornalistiche e televisive riprendendo la scena di commozione. Il papa afferma: " Sono ancora vivo".
^Bilancio di Missione 2023, su policlinicogemelli.it, Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS - Università Cattolica del Sacro Cuore. URL consultato il 12 luglio 2024.
^Bilancio di Missione 2018 (PDF), su policlinicogemelli.it, Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli - Università Cattolica del Sacro Cuore. URL consultato il 2 giugno 2019 (archiviato dall'url originale il 2 giugno 2019).
^Bilancio di Missione 2018 (PDF), su policlinicogemelli.it, Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli - Università Cattolica del Sacro Cuore. URL consultato il 2 giugno 2019 (archiviato dall'url originale il 2 giugno 2019).