L'istituzione della città metropolitana di Reggio Calabria è avvenuta il 31 gennaio 2016, al termine del mandato naturale del presidente della provincia, Giuseppe Raffa, dopo un "semestre bianco" durante il quale c'è stata la transizione dalla Provincia alla città metropolitana.[4]
La geografia della città metropolitana, data l'estensione territoriale di 3183 km²[6], risulta essere contraddistinta da una grandissima varietà di caratteristiche territoriali, ambientali e paesaggistiche, che differenziano tra loro le varie zone.
La città metropolitana è l'unità territoriale sovracomunale[7] più meridionale della penisola italiana, costituisce la punta del cosiddetto stivale e si trova al centro esatto del mar Mediterraneo; si estende dalla costa del mar Tirreno allo Ionio da Rosarno a Punta Stilo per circa 220 km.
Il territorio della città metropolitana di Reggio è in gran parte interessato dall'orografia del massiccio dell'Aspromonte, costituita da tre versanti principali: sud orientale e meridionale ionico, caratterizzato da coste basse, sud occidentale e nord occidentale tirrenico, caratterizzato da coste alte, separati dalla zona centrale del massiccio.
Il territorio, che comprende il 28% della popolazione calabrese, conta 97 comuni; si estende per 3183 km² occupando il 21,1% del territorio della Calabria.
Dal punto di vista climatico la Città metropolitana di Reggio Calabria, territorio pienamente mediterraneo, presenta alcune anomalie rispetto alle caratteristiche che essa dovrebbe avere, considerando la posizione geografica e l'accentuato carattere marittimo. È l'elevata e prevalente montuosità del territorio, che racchiude alcune conche isolate dalle correnti aeree, a determinare in molte zone situazioni del tutto particolari. La città metropolitana di Reggio presenta due stagioni ben differenziate: un inverno anche rigido e umido, un'estate nettamente calda e asciutta.
L'influsso marittimo, che fa sentire i suoi effetti prevalentemente lungo la costa, si esaurisce via via che si procede verso l'interno, data la vicinanza dei rilievi al mare. È soprattutto d'inverno che sono veramente marcate le differenze. Mentre sulle coste la media di gennaio è di circa 10 °C, nelle zone interne, su quasi metà della città metropolitana, addirittura non supera i 4 °C, che, al di sopra dei 1.700 metri sull'Aspromonte, scendono anche al di sotto dello zero. Le montagne tuttavia esercitano un'influenza ancora più significativa sulla piovosità; in modo abbastanza netto si oppongono pianure costiere aride a zone montuose interne con precipitazioni frequentemente abbondanti, e soprattutto sul versante tirrenico, con piogge tra le più abbondanti dell'Italia peninsulare. In tutta l'area affacciata sul mare Tirreno i monti esercitano una determinante azione di cattura delle correnti umide di origine atlantica. Nella Catena Costiera e sull'Aspromonte si toccano e persino si possono superare i 2.000 mm annui di precipitazioni che, concentrandosi nell'inverno, fanno della città metropolitana uno tra i territori con più intensa caduta nevosa dell'Italia meridionale. Per contro tutta la fascia orientale, ionica, si colloca tra i 600 e i 1.000 mm annui.
Storia
La Città Metropolitana di Reggio Calabria corrisponde ai territori dell'antica provincia di Calabria Ulteriore Prima (nota anche come Calabria Ultra Prima o Calabria Reggina), istituita nel 1817 dalla divisione della Calabria Ulteriore in Ulteriore I e Ulteriore II.
A testimonianza dell'avvicendarsi nel tempo di invasioni e dominazioni, la Città metropolitana di Reggio è disseminata di esempi di architettura difensiva (torri, castelli, fortini)[8] tanto sulle alture e intorno ai principali centri urbani, quanto sulla costa: più recentemente, ai primi anni dell'Ottocento, con Gioacchino Murat, e fino alla seconda guerra mondiale, furono costruite batterie da costa a controllo dello stretto. Tra quelli in migliore o discreto stato di conservazione vanno menzionati:
L'adiacenza tra mare e ambienti dai tratti tipicamente montani determina nel territorio della Città metropolitana di Reggio Calabria una varietà di ambiti, connotati da specifici caratteri naturalistici. Nella complessità dei sistemi morfologici, idrografici e vegetazionali, nella conseguente ricchezza dei paesaggi, nella molteplicità degli ambiti, emergono due elementi dominanti: l'Aspromonte con il suo parco Nazionale e la costa. Il primo si propone come ambito naturalistico e culturale apparentemente unico, ma in realtà divaricato tra due sistemi che sono concretamente separati con caratteri differenti, a livello naturalistico ed identitario. Il secondo si impone per le sue caratteristiche di variegata bellezza ed anche in molti casi per il suo degrado, a cui si aggiunge la valenza simbolica e paesaggistica dello stretto di Messina che appare come spartiacque e nodo unificante con riferimento visivo e percettivo di tutto il sistema costiero.
Questi due caratteri, il mare e la montagna, costituiscono due potenti riferimenti ambientali e culturali, sui quali si è innervata la storia del territorio reggino, in un complesso quanto controverso rapporto tra popolazione e ambiente, che ha dato luogo a lunghe permanenze e a convulse diaspore, a radicamenti e ad abbandoni.
Da un punto di vista naturalistico la complessa frammentazione del territorio reggino si affianca alla varietà di ecosistemi rari e paesaggi caratteristici mediterranei, che contribuiscono alla definizione di ambiti identitari come ad esempio, la Costa Viola, la Riviera dei gelsomini, la Vallata del Torbido e la Vallata dello Stilaro. A questi ambiti si affiancano altri contesti caratteristici come la Locride, con forte vocazione rurale, legate alle colture tradizionali, la Piana di Gioia Tauro, dove il ruolo assunto dal porto nei disegni strategici di carattere internazionale produce l'esigenza di coniugare l'obiettivo di rafforzamento logistico, produttivo e infrastrutturale, con le esigenze di tutela dell'ambiente e di rigenerazione del patrimonio delle risorse locali.
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti
Il grafico riporta l'evoluzione del numero dei residenti nel territorio corrispondente all'attuale città metropolitana dal 1861 al 2009[10].
Etnie e minoranze straniere
Al 1 gennaio 2021 nel territorio metropolitano di Reggio Calabria risultano essere regolarmente iscritti 28.733 stranieri[11].
Di sotto sono riportate le comunità con più di 100 persone:
La popolazione calabrese ha sempre parlato il dialetto calabrese che però, come la maggior parte dei dialetti italiani, non ha alcuna ufficialità.
Il dialetto reggino, che tra gli idiomi calabresi è quello parlato nella Calabria meridionale, si è evoluto negli anni: nato dal greco dei primi coloni calcidesi, che fu parlato fino all'età bizantina, fu arricchito dal latino non tanto sotto l'impero, ma più probabilmente in età medioevale con l'arrivo dei normanni.
La lingua ampiamente diffusa fino qualche secolo fa in tutta la Calabria meridionale, piena di influenze di greco antico, è oggi quasi scomparsa, poiché ha perso molto in favore dell'unità linguistica nazionale quindi dell'italiano. Su di esso però si sono sviluppati un tipo di dialetto ed una parlata molto particolari, che presentano molte analogie e similitudini con la lingua siciliana (definita infatti "Lingua Calabro-Sicula"), che dà alla lingua parlata una "cadenza" (accento) simile al siciliano. Il dialetto della città metropolitana reggina, nell'area compresa tra Scilla e Bova presenta infatti un'assenza delle consonanti "dure" tipiche del resto della Calabria, manifestando delle corrispondenze linguistico-lessicali con la lingua parlata in Sicilia.
Minoranze linguistiche
Nella città metropolitana di Reggio è tutt'oggi parlato il greco di Calabria, la versione del greco d'Italia usata in Calabria.
La Città metropolitana reggina è il centro monastico principale dell'Arcidiocesi ortodossa d'Italia e Malta con il Monastero greco-ortodosso di San Giovanni Theristis a Bivongi, che ha un Metochio a Gallicianò di Condofuri (Cappella della Madonna della Grecia); inoltre nella città metropolitana sorge anche il Monastero greco-ortodosso di Sant'Elia lo Speleota a Melicuccà, con i Metochi Cappella greco-ortodossa di San Biagio a Palmi, e Chiesa greco-ortodossa di Sant'Elia il giovane e Niceforo l'ortolanoe con il monastero dei Santi Elia e Filarete di Seminara.
Qualità della vita
Secondo la ricerca de Il Sole 24 Ore sulla qualità della vita nelle province italiane, la città metropolitana di Reggio nel 2011 si è collocata al 94º posto, avanzando di nove posizioni rispetto all'anno precedente[12]. Mentre secondo un'indagine analoga di Italia Oggi si trova all'85º posto, guadagnando otto posizioni rispetto all'anno precedente[13].
L'analisi condotta annualmente dal Il Sole 24 Ore sulla qualità della vita delle province italiane ha più volte sottolineato l'incidenza dell'elevata disoccupazione, soprattutto sulle prospettive per i più giovani.[14][15] Altrettanto alto è il tasso percentuale di NEET (giovani non occupati e non in istruzione e formazione).[16]
Ordine pubblico
Per quanto riguarda gli indicatori riferiti all'ordine pubblico, la città metropolitana si trova al 60º posto. La variazione del trend dei delitti totali rispetto all'anno 2005, a cui è stato attribuito valore 100, ha raggiunto il valore 94,60 e la città si trova al 16º posto. In riferimento ai furti in casa denunciati la città metropolitana di Reggio si trovi in buona posizione(16º posto) con 58,33 furti ogni 100 000 abitanti; per ciò che concerne gli scippi, rapine e borseggi si classifica in 47ª posizione con un indice complessivo di 55,68 ogni 100 000 abitanti.
Lavoro e disoccupazione
L'analisi effettuata da Il Sole 24 Ore sulla qualità della vita delle 107 provincie italiane nel 2010[17], ha individuato i principali problemi della città metropolitana di Reggio Calabria. Uno dei più annosi è la disoccupazione. Reggio si trova al 97º posto tra le provincie italiane per occupazione in percentuale sulla fascia di età 25-34 anni con un valore del 46,20% e al 92º posto per quota percentuale di occupazione femminile con un valore del 22,80%.
La città metropolitana di Reggio Calabria è in basso in classifica (85º posto) anche in riferimento al numero di fallimenti delle imprese: nel periodo compreso tra ottobre 2009 e settembre 2010 il tasso di imprese registrate che hanno dovuto cessare l'attività per fallimento è stato del 23,00‰. Contestualmente, anche lo spirito di iniziativa imprenditoriale si è rivelato molto basso: sono state solo 8,79 le imprese registrate ogni cento abitanti (92ºposto). Altro indicatore rilevante è il rapporto tra iscrizioni e cancellazioni annuali delle imprese alla Camera di commercio: la città metropolitana reggina è al 9º posto con il valore di 1,34, in lieve peggioramento rispetto all'anno precedente.
Ambiente
Secondo l'indice di Legambiente sull'ecosistema urbano dell'ottobre 2010, la città metropolitana di Reggio Calabria si trova in 86.a posizione su 103, con il punteggio percentuale di 41,30%, perdendo dieci posizioni rispetto all'anno precedente[18].
Inoltre in alcune spiagge del litorale reggino e della città persistono gravi problemi di inquinamento marino, a causa di alcune fogne abusive. Queste infatti sversano il loro contenuto direttamente a mare senza alcun trattamento, anche in posizione immediatamente adiacente al locale Lido comunale[19].
Problematica anche la situazione riferita alla potabilità delle acque. Secondo il rapporto di Legambiente del 2008[20] Reggio è al 95º posto in classifica in riferimento alla quantità di nitrati (NO3) in acqua potabile (Contenuto medio di 23 mg per litro). La classifica della capacità di depurazione[21] vede Reggio in 68.a posizione, con il valore dell'84%[20].
Nel 2009 Reggio è indietro anche nella classifica della raccolta differenziata: raccoglie solo il 13,1% di rifiuti differenziati sul totale dei rifiuti prodotti (85º posto in classifica).
Così come in tutta la Calabria, anche nella città metropolitana di Reggio è forte il problema legato alle ecomafie, ed in particolare in riferimento all'attività di associazioni criminali dedite all'abusivismo edilizio di larga scala[22].
Cultura
Biblioteche
Numerose le biblioteche comunali presenti nei vari centri del territorio reggino ma le principali e le più ricche in volumi si trovano in città. Tra esse:
Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione (SSPA).[23]
Musei
La Città metropolitana di Reggio può vantare diversi musei e sedi espositive[24] essenzialmente nel suo capoluogo ma anche in alcune delle sue città maggiori. A Reggio si ricorda il Museo nazionale che ospita i famosi Bronzi di Riace nonché reperti archeologici prevalentemente di provenienza greca.
Il principale teatro della Città metropolitana è senz'altro il teatro Francesco Cilea, ha una capienza di oltre 1.500 posti a sedere, dove si svolge la stagione concertistica, dei balletti, d'opera e di prosa. Al suo interno opera il "Coro Lirico Francesco Cilea", composto in massima parte da giovani diplomati in canto presso i Conservatori calabresi e di Messina, il coro è nato nel 1981 e si è costituito in Cooperativa nel maggio 1983[25].
Musica
Tra le principali rassegne musicali che si svolgono nella città metropolitana si citano il festival di musica jazz di Roccella Ionica, il Premio in memoria di Mia Martini di Bagnara Calabra, il Premio Internazionale in memoria di Mino Reitano di Fiumara di Muro e il Paleariza.
Dal 1980, ogni mese di agosto a Roccella Jonica si svolge un importante festival di musica Jazz, noto come "Roccella Jazz festival - Rumori Mediterranei[26], il cui cartellone annovera artisti di fama mondiale. Attualmente i concerti del festival si tengono anche in altri comuni nelle vicinanze, ma Roccella Ionica rimane la sede storica e principale e la denominazione del festival è rimasta invariata.
Il Premio Mia Martini[27], viene istituito nell'anno 1995 a Bagnara Calabra, città natia della grande interprete della canzone italiana, per volontà del regista Nino Romeo con l'intento di ricordare l'amica scomparsa e di valorizzare e promuovere la cultura del canto e della musica, fornendo ai giovani partecipanti occasioni d'incontro con operatori artistici, culturali e professionali del settore.
Dal 2009, in agosto a Fiumara di Muro, paese natale del famoso cantante Mino Reitano, si svolge il Premio Internazionale in memoria del cantante[28].
Il Paleariza, che vuol dire Antica Radice in greco di Calabria, è un festival etno-culturale-musicale che si svolge annualmente nell'area grecanica della città metropolitana di Reggio Calabria.
Cucina
La cucina reggina è strettamente collegata alla vita religiosa e spirituale e comporta regole e abitudini spesso legate alle ricorrenze che risalgono ai tempi antichi, essendo il risultato di quasi 3.000 anni di storia, dalla Magna Grecia all'Unità d'Italia.
Piatti tipici
Molti i piatti tipici che caratterizzano la cucina della città metropolitana reggina, tra essi alcuni sono:
Le "frittole" altro non sono che le carni meno pregiate del maiale, cucinate sapientemente da mani esperte nella "caddara", un caratteristico pentolone di rame zincato, la cui cottura, alimentata dal fuoco della legna, avviene lentamente e, come si suol dire, nel proprio grasso.
U "suffrittu": si tratta di un secondo piatto composto di frattaglie di vaccino in pezzetti (trippa, rene, intestino) accuratamente puliti e raschiati in acqua bollente e limone e quindi stufati in salsa molto rossa e piccante.
I "maccarruni": si tratta dei maccheroni con il buco, che venivano lavorati abilmente con i ferri sottili utilizzati per lavorare la lana.
Le "fave a maccu": si tratta di fave secche, sgusciate pazientemente, fatte sfaldare a mo' di purè, da amalgamare con abbondante cipolla e, in alcuni casi mescolate con la pasta lunga, anche spaghetti, spezzata prima di essere buttata in pentola.
Il pescespada, proposto sotto forma di delicati involtini con ripieno di mollica, olive, capperi e prezzemolo cosparso di salmoriglio con abbondante aglio, oppure gratinato con il pomodoro a pezzetti e la mollica, o ancora nella sua variante alla ghiotta, con pomodorino fresco, cipolla, olive bianche o nere e capperi.
Il pesce stocco, quello secco, che viene sapientemente ammollato in acqua corrente con acque delle sorgenti dell'area aspromontana, l'arte della lavorazione artigianale e la cucina, sono le cose più importanti per ottenere la qualità migliore dello Stocco. Lo stocco di Mammola è stato incluso nell'elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. Lo stocco viene preparato in diversi modi: insalata crudo, arrostito, con patate, a frittelle, viene preparato con pomodorini e condito con aglio, olio e peperoncino, si può anche gustare cucinato alla "ghiotta", con olive, capperi, cipolla, patate e poca salsa di pomodoro.
Costardelle, piccoli pesci azzurri muniti di minuscola spada, si gustano preferibilmente con una cottura che li propone "'ndorati e fritti" o a cipuddata, praticamente cosparsi di aceto, aglio e cipolla dopo essere stati fritti.
Frittelle di "nannata": si tratta del neonato pesce azzurro, che viene consumato anche crudo, condito con succo di limone ed un goccio di olio.
Altri prodotti che caratterizzano l'alimentazione reggina, nei lunghi inverni ma anche in altre stagioni dell'anno, sono le salsicce secche o le soppressate, ma pure i vasi delle conserve, che possono essere confezionati con giardiniera oppure con pomodori secchi sott'olio.
Dolci tipici
Miele, mandorle, fichi secchi, agrumi sono alcuni degli ingredienti che danno colore e profumo alla vasta gamma di dolci tradizionali che imbadiscono le tavole reggine. Tra essi:
La "nzudda" rimane il simbolo di questa antichissima tradizione: miele caramellato, farina e fichi secchi prendono le forme più curiose e simpatiche per essere venduti sui colorati banconi dei venditori ambulanti, spesso dentro caratteristiche cassapanche.
I "petrali", dolcetti ripieni di fichi secchi, noci e canditi, e decorati con cioccolato e zucchero.
I "cuddhuraci", decorati con uova sode: le forme sono varie ma le più usate sono il paniere e la colomba. Un tempo la massaia usava fare un cuddhuraci particolare per la nuora o il genero, generalmente a forma di cuore e con un gran numero di uova, sinonimo di abbondanza, purché dispari per questione di superstizione.
Gli "struffoli" anche noti come "pignolata di miele", polpettine di pasta dolce, fritte in olio di oliva e unite tra di loro dal miele.
La pignolata glassata, dolce tradizionalmente tipico del periodo di carnevale, pigne di pasta dolce, fritte in olio di oliva e cosparse di glassa al cioccolato e al limone in modo da formare un'unica montagnola bicolore.
Vini
Tra i migliori vini e più famosi vanno menzionati:
Ma ottimi vini sono anche quelli provenienti dal Palmese e, sulla costa ionica con il famoso "Palizzi".
Una menzione particolare meritano i vini di Bianco: il "Montonico" e il "Greco", ormai famosi in tutta Italia, che sono piuttosto da dessert o comunque liquorosi.
Eventi, feste e fiere
È molto ricco il cartellone delle manifestazioni a carattere storico-rievocativo che si svolgono nel territorio reggino, degne dei principali eventi europei. La principale è la Varia di Palmi, festa inserita nella lista del patrimonio orale e immateriale dell'umanità dall'UNESCO[29]. Altre feste importanti sono anche il Palio di Ribusa di Stilo, il Corteo storico di Seminara, il Palio delle Marinerie dello Stretto di Scilla e la festa di San Rocco a Palmi. Del calendario, fitto di appuntamenti, ecco i principali eventi:
Processione dell'Addolorata, venerdì Santo, processione molto emozionante che rappresenta la Madonna vestita di nero che si incontra con il corpo del figlio morto;
Affruntata, periodo di Pasqua, anch'essa molto emozionante rappresenta la Madonna che incontra il figlio risorto;
Passione di Cristo è una rappresentazione della vita di Cristo nel periodo della sua passione, essa avviene durante il periodo di Pasqua nelle vie del paese anch'essa è molto emozionante e raccoglie molti turisti.
Via Crucis del martedì Santo, Coena Domini e Visita ai Sepolcri il giovedì Santo, Processione dell'Addolorata all'alba e Agonia di N.S. Gesù Cristo e Processione della Pietà e Processione dei Misteri in notturna il venerdì Santo, Affrontata domenica di Pasqua
Tradizionali e secolari riti Pasquali: il Giro delle Croci, la processione della Madonna Addolorata, L'Agonia, la processione del Monumentu, A Cunfrunta
Le dinamiche sociali, economiche ed insediative che hanno determinato gli attuali caratteri del territorio sono l'esito di processi storici complessi. Tra essi:
la complessa e articolata struttura morfologica del territorio, che ha condizionato sia le forme dell'insediamento che le relazioni funzionali, economiche e sociali;
le grandi catastrofi (i terremoti del 1783, del 1908 e le alluvioni degli anni 50), che hanno inciso sulla storia dei luoghi, sulle dinamiche sociali ed economiche, sulle organizzazioni insediative, determinando spesso l'azzeramento del patrimonio storico dei luoghi;
i processi migratori sviluppatisi a partire dall'inizio del secolo scorso, che hanno modificato radicalmente gli assetti del territorio reggino.
Il sistema insediativo della Città metropolitana di Reggio Calabria si presenta con una forte concentrazione di territorio urbanizzato e popolazione sulle coste e conseguente addensarsi di funzioni e infrastrutture sociali e di collegamento. I comuni con più di 10 000 abitanti[30] della città metropolitana di Reggio Calabria sono:
Staiti, con i suoi 184 abitanti, è il comune meno popolato della Città Metropolitana e dell'intera Calabria.
Economia
L'esame della composizione del valore aggiunto per settori economici mostra come la Città Metropolitana di Reggio Calabria continui ad essere interessata da un importante peso del settore dei servizi, con un'incidenza sulla formazione della ricchezza metropolitana pari all'80,4% (Italia 70,4%). Occorre evidenziare che tale incidenza è il risultato di una significativa rilevanza del commercio, delle attività consulenziali e professionali (es. legale ed amministrazione), della Pubblica Amministrazione e del settore della mobilità e della logistica.
Analizzando il contributo fornito dall'agricoltura si osserva che, con un valore pari al 4,5%, Reggio Calabria presenta all'interno della Calabria l'incidenza più elevata dopo Vibo Valentia (5,8%), ma anche un peso notevolmente superiore a quello delle province del Mezzogiorno (3,5%) e dell'Italia in generale (2,1%).
Per quanto riguarda il contributo dell'industria alla formazione del valore aggiunto reggino, con un livello pari al 15,2%, risulta il più contenuto sia se confrontato con le altre province della Calabria, sia con il corrispettivo valore regionale (17,5%), del Mezzogiorno (20,9%) e nazionale (27,5%). In particolare, il settore manifatturiero, fornendo l'8,9% del valore aggiunto metropolitano, si distanzia dal valore medio regionale pari a 10,3%, da quello del Mezzogiorno (13,8%) ma, soprattutto, dalla quota nazionale (21,4%). Il settore edile presenta, invece, un peso più in linea con il valore medio nazionale (6,1%), anche se, da un confronto a livello regionale, emerge che l'apporto fornito dalle costruzioni alla ricchezza locale (6,3%) è inferiore a quello delle altre province calabresi[31].
Secondo il rapporto di Confindustria sugli indicatori economici e sociali regionali e provinciali del 2011, posta uguale a 100 la media nazionale del periodo 2008-2009, nella città metropolitana reggina l'indicatore sintetico elaborato nel volume raggiunge un valore di 72,4, collocandosi all'ottantanovesimo posto, migliore performance tra le province calabresi[32].
Struttura produttiva e servizi alle imprese
Forza lavoro (anno 2007): 186.341 – Occupati: 166.851 – Disoccupati: 19.490
Le condizioni climatiche permettono anche la coltivazione dell’Annona, frutto esotico che ha ottenuto il De.c.o. (Denominazione comunale di origine). L’area calabrese dello stretto di Messina è l’unico territorio europeo in cui il particolare microclima rende possibile la crescita dell’annona.
Industria
Per quanto riguarda le aree di sviluppo industriale sono localizzate prevalentemente sulla fascia tirrenica ed in particolare nella Piana e nell'area dello Stretto con un prolungamento fino a Saline Joniche[33]. In tale contesto assume un ruolo fondamentale il porto di Gioia Tauro, che fino a poco tempo era considerato luogo irrisolto dell'industrializzazione ed oggi rappresenta grande opportunità della Città Metropolitana e della Regione.
Le principali aree industriali sono:
Area industriale di Gioia Tauro-Rosarno-San Ferdinando, estesa 1483 ha compresa l'area portuale, dove sono localizzate aziende le cui produzioni industriali sono orientate verso il comparto alimentare, la lavorazione del legno e dei metalli.
Area del Consorzio ASI (Area Sviluppo Industriale), estesa per 550000 m² nel comune di Reggio Calabria e per 870000 m² tra i comuni di Villa San Giovanni e Campo Calabro le cui produzioni sono orientate nella fabbricazione di prodotti plastici e chimici, di locomotive e materiale ferrotranviario, nonché la lavorazione agroalimentare.
Altre aree industriali minori sono presenti in San Giorgio Morgeto (artigianato); Taurianova, Siderno, Oppido Mamertina, Stilo (artigianato e piccola industria); Polistena (informatica, tessile, alimentari, ferro, legno). Nel territorio tra Montebello Jonico e Melito di Porto Salvo è stata localizzata un'area industriale nella quale si concentrano produzione e distribuzione di energia elettrica, fabbricazione di trasmittenti radio, costruzione locomotive, fabbricazione grassi e olii vegetali.
Energia
Nel comune di Rizziconi opera la società "Rizziconi Energia SpA" del Gruppo EGL che è proprietaria di una centrale termoelettrica a ciclo combinato della potenza da 760 MW[34].
Artigianato ed enogastronomia
Le produzioni artigianali ed enogastronomiche caratterizzano l'economia del territorio reggino, con un'ampia varietà di produzioni tipiche. Infatti, alcune di esse operano nel settore vitivinicolo, altre nel settore olivicolo, altre nel settore della pasticceria artigianale, altre nel settore dei sottoli e dei sottaceti ed altre nel settore delle ceramiche artistiche, della lavorazione del legno, tutte con produzioni di eccellenza che caratterizzano e distinguono il territorio della Città Metropolitana di Reggio Calabria.
Pesca
L'attività della pesca è assai antica e molto radicata nel tempo, soprattutto nei borghi marinari.
Si rileva la presenza di imprese nel settore di attività Pesca, piscicoltura e servizi connessi in quasi tutti i comuni costieri della Città metropolitana. Le imbarcazioni da pesca sono concentrate nei porti principali di Palmi, Gioia Tauro, Bagnara, Villa San Giovanni, Reggio Calabria, Melito ma anche lungo la costa tra Villa San Giovanni e Scilla. L'attività di pesca è principalmente costituita da piccola pesca.
La città di Reggio Calabria e alcuni comuni della città metropolitana, principalmente Gioia Tauro per la zona Tirrenica e Siderno per la zona ionica, possiedono importanti poli commerciali e aziendali di rilevanza metropolitana e regionale. Il commercio rappresenta uno dei principali volani occupazionali dell'intero territorio reggino. Nel periodo compreso tra il 31.12.2008 e il 30.11.2009 la Città Metropolitana di Reggio Calabria ha visto aumentare la sua base imprenditoriale di 504 unità ponendola al 15-esimo posto tra le province italiane[35].
Commercio marittimo
Il porto di Gioia Tauro, primo porto italiano nelle attività di transhipment di merci containerizzate, è uno dei più importanti hub del traffico container nel bacino del Mediterraneo. Il maggior punto di forza del porto è la sua localizzazione baricentrica rispetto alle rotte intercontinentali che solcano il Mediterraneo da un estremo all'altro, da Suez a Gibilterra. Altri elementi di forza sono le idonee caratteristiche fisiche e infrastrutturali (fondali profondi, banchine rettilinee, ampi piazzali di stoccaggio a ridosso delle banchine, ecc.) e la sua collocazione sul territorio continentale, che gli consente un collegamento diretto con la rete infrastrutturale terrestre europea. Il porto presenta una configurazione a canale. Attualmente in esso sono operativi un terminal container in concessione alla M.C.T. (Medcenter Container Terminal) che si sviluppa lungo il lato nord del canale, ed un terminal auto (gestito dalla società BLG Automobile Logistics Italia), localizzato in corrispondenza dei piazzali adiacenti al bacino di evoluzione nord. L'accessibilità viaria all'area portuale è garantita dall'autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria (collegata al porto tramite un raccordo tangenziale) e dalla strada statale 18. Il porto è inoltre connesso alla rete ferroviaria nazionale mediante la linea San Ferdinando-Rosarno, a doppio binario di cui uno elettrificato.
Mercato turistico
Già consolidato ma sempre in forte crescita è il mercato turistico in tutta la città metropolitana, con la sua ricchissima offerta naturalistica storica e culturale.
È stato inaugurato nel 2007 il Trebus "Melito Porto Salvo - Reggio Calabria - Villa San Giovanni" della RFI, che collega tutta l'area metropolitana e l'hinterland di Reggio Calabria lungo l'asse costiero.
Nella Città Metropolitana di Reggio sorgono numerosi porti commerciali e turistici, inoltre a Reggio ha sede la direzione marittima della Calabria. I principali scali marittimi nella Città Metropolitana sono:
il porto di Reggio Calabria, tra i più importanti della regione è collegato con Malta, con le isole Eolie e con Messina, le navi traghetto e gli aliscafi effettuano un intenso traffico tra le due città dello stretto; con oltre 10 milioni di passeggeri trasportati all'anno, è il secondo in Italia nel settore[36];
il porto di Gioia Tauro, nato per servire un centro siderurgico mai realizzato, è stato riconvertito oggi ad altra destinazione divenendo il più grande scalo commerciale del mar Mediterraneo, è sede di autorità portuale;
Porto di Palmi, scalo turistico e peschereccio della Costa Viola, sorge sul litorale del Lido di Palmi in località Tonnara. La struttura è il principale scalo turistico del litorale tirrenico della Calabria meridionale, con i suoi 200 posti barca.
Porto di Roccella Ionica, scalo turistico e peschereccio. La struttura è il principale scalo turistico del litorale ionico della Calabria meridionale, con i suoi 450 posti barca.
il porto di Saline Joniche, nato per servire il polo industriale chimico mai entrato in funzione, oggi è insabbiato a causa dell'erosione costiera;
Scilla, sulla costa del Mar Tirreno, pittoresca località balneare colma di mito e leggenda, dove si pratica ancora oggi la pesca tradizionale del pesce spada. In particolare la zona di Chianalea di Scilla è definita uno dei borghi più belli d'Italia[37].
Bova, situata sul versante del mar Ionio, nella vallata dell'Amendolea, è la "capitale" della cultura grecanica. È definita uno dei borghi più belli d'Italia[38].
Gerace, nell'entroterra della locride, è una cittadina medievale, con alcune antiche abitazioni scavate nella roccia, un castello normanno, molte importanti chiese monumentali, tra cui un'antica cattedrale anch'essa normanna. È definita uno dei borghi più belli d'Italia[39].
Seminara, cittadina immersa nel verde degli Ulivi delimitata dall'Aspromonte e dal mar Tirreno, considerata dagli studiosi una "città-museo"[40] conserva nella Basilica-Santuario Madonna dei Poveri la veneratissima statua lignea della Madonna dei Poveri, ritrovata più di mille anni fa e per questo considerata la statua lignea più antica del Meridione[41], l'ospedale della SS Trinità ovvero l'ospedale più antico della Calabria[42] e nella Chiesa di San Marco il maggior numero di opere cinquecentesche della Calabria con opere di grandi autori come Antonello Gagini[43] Nel territorio comunale sono presenti: il Monastero ortodosso dei Santi Elia il Giovane e Filarete l'Ortolano, il Borgo dei Pignatari dove si produce la rinomata ceramica seminarese ancora oggi lavorata a mano secondo la tradizione, la spiaggia di Cala Janculla (o Cala Iunculla), considerata la "perla della Costa Viola"[44], inserita nel 2003 tra le 10 spiagge più belle d'Italia e nominata sito di interesse comunitario. Tutto il litorale seminarese rientra Zona di protezione speciale.
Stilo, cittadina medievale ricca di storia, fu residenza e città natale del filosofo Tommaso Campanella, con un castello normanno e un'importante chiesa bizantina, la Cattolica. È definita uno dei borghi più belli d'Italia[45].
Gambarie, nel cuore dell'Aspromonte a 1.450 m s.l.m., è la prima stazione sciistica del meridione, famosa per le piste, per gli impianti di risalita e le strutture alberghiere, l'ambiente naturale, i suggestivi paesaggi; è considerata tra le più importanti località turistiche invernali dell'Italia meridionale.
Mammola, cittadina d'arte e di gastronomia. Da visitare: il borgo antico, caratteristico per le piccole case con portali in granito, strette viuzze, piccole piazze, antiche Chiese e Palazzi gentilizi; il Museo Santa Barbara; il santuario di San Nicodemo alla Limina (risalente al X secolo); il geosito della Miniera Macariace; il mulino ad acqua. Rinomata la gastronomia con lo Stocco di Mammola cucinato in vari modi, la ricotta affumicata tipica di Mammola, la "pizzata", i funghi, i salumi e l'olio extra vergine di oliva ricavato da una cultura locale (Grossa di Mammola o Mammolese).
Gioiosa Jonica, Medievale è il suo Borgo, dove c'è il Castello sulla roccia, punto più alto che domina l'abitato, e la Chiesa Matrice, il culto più antico del luogo, all'interno della cinta muraria, accessibile dalla porta Falsa e dalla porta Barletta, quest'ultima dalla scalinata dietro la Fontana Ferdinando I, altro monumento storico, che si trova in Piazza Plebiscito con al centro il palco musicale in ghisa; dalla Porta Falsa si attraversa parte del Borgo sino alla chiesa di San Rocco, Santuario dell'omonimo santo protettore, 'Festa di San Rocco' molto conosciuta per il suo ballo votivo a suono incessante di tamburi, al fianco del luogo di culto, la Chiesa dei SS. Pietro e Paolo in stato di abbandono e il Palazzo Amaduri, sede della Pinacoteca, con all'interno esposizione di dipinti tra cui di Mattia Preti “La Regina Tomiri e la testa di Ciro il Grande” e reperti archeologici del Naniglio; scendendo s'incontra la chiesa di San Nicola e, di fronte, la chiesa della Santissima Trinità, subito dopo la chiesa dell'Addolorata, edificio sacro in stile neoclassico, tra i luoghi più belli e ricchi di tutta la diocesi di Locri-Gerace. La bella facciata con il grande portale tra quattro colonne doriche, all'interno la 'Pietà' di Giuseppe Cavalieri e altre sculture; la navata, decorata a stucchi di ottima lavorazione; vi sono opere di gran pregio, tra cui il monumentale organo a 22 registri e 1400 canne, della seconda metà del XIX secolo. Sul territorio anche due, dei tre, monasteri esistenti. Il monastero dei Padri Agostiniani fondato nel 1569 si trova sulla Collinetta dei Pini e il convento dei Padri Minori Osservanti, sorto durante la seconda metà del XVI secolo il cui edificio è oggi adibito a Palazzo Municipale. In questo percorso del centro storico da ammirare i tanti palazzi del '600 e '700 tra cui: Ajossa, Amaduri, Linares, Macrì, Naymo-Pellicano-Spina, Passarelli, Pellicano-Castagna, Ripolo-Girardis, Totino, Zarzaca, con portali granitici finemente lavorati. Fuori dal centro abitato, tra la chiesa dell'Annunziata e di Santa Maria delle Grazie, l'area archeologica e il Naniglio di età romana imperiale, del II-III secolo d.C. A Gioiosa Jonica si può gustare il "Pezzo Duro", tipico gelato gioiosano.
^ (PDF) Ecosistema urbano 2010 (PDF), su risorse.legambiente.it. URL consultato il 6 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 23 novembre 2010).
^ab (PDF) Ecosistema urbano 2008 (pag.38-39) (PDF), su legambiente.eu. URL consultato il 5 febbraio 2009 (archiviato dall'url originale il 20 luglio 2011).
^la capacità di depurazione è rappresentata dall'indice sintetico di % di abitanti allacciati agli impianti di depurazione, giorni di funzionamento dell'impianto di depurazione, capacità di abbattimento del C.O.D. (domanda chimica di ossigeno)
In grassetto sono indicate le città metropolitane. In luogo delle province, in Sicilia vi sono i liberi consorzi comunali; in Valle d'Aosta le funzioni della provincia sono espletate direttamente dalla regione, in Friuli-Venezia Giulia le province sono state abolite come enti amministrativi e rimangono esclusivamente come unità territoriali sovracomunali non amministrative; mentre in Trentino-Alto Adige le province sono enti autonomi sui generis.