Lo stemma, concesso con regio decreto del 28 marzo 1938[5], ha la seguente blasonatura:
«D'oro all'aquila di rosso.»
Il gonfalone, concesso con regio decreto del 4 giugno 1938[5], consiste in un drappo azzurro.
La bandiera, concessa con D.P.R. del 6 novembre 2008, è costituita da un drappo di rosso con la bordatura di azzurro, caricato dello stemma provinciale.[6]
«La Comunità provinciale ravennate, con tenace coraggio, indomito spirito patriottico e fierissimo contegno partecipava alla guerra di Liberazione nazionale, sopportando la perdita di un numero elevato dei suoi figli migliori e la distruzione di ingente parte del suo patrimonio monumentale ed edilizio. Splendido esempio di amor patrio ed ardente desiderio di libertà.» — Provincia di Ravenna, 1943-1945
Geografia fisica
Territorio
Situata lungo la costa romagnola, comprende territori di natura assai eterogenea che includono zone costiere, zone pianeggianti e zone di montagna nell'entroterra.
L'idrografia della zona è complessa dovutamente al fatto che il territorio costiero della pianura padana è il risultato di continue bonifiche avvenute nel corso dei secoli di quella che in tempi remoti era un'enorme laguna che formava un tutt'uno con quelle di Grado, Marano, Venezia e le vicinissime Valli di Comacchio con cui il territorio confina.
Tale peculiarità è ciò che oggi caratterizza il paesaggio e la fauna avicola, soprattutto quella delle zone costiere dove tutt'oggi sono rimaste delle importanti zone umide di carattere lagunare. Della bonifica del Reno ottenuta deviando il corso d'acqua che alimentava una zona umida molto più estesa di quella attuale nel letto dell'antico ramo primario del Po oggi rimangono la Valle Mandriole e la Piallassa della Baiona e Risega. Non meno importanti le valli dell'Ortazzo e Ortazzino che rimangono dalla bonifica della valle Standiana, anch'esse annoverate tra le zone umide importanti d'Italia.
Passando nell'entroterra il territorio assume caratteristiche sempre più padane fino al raggiungimento della zona pedemontana occupata dai territori di Faenza e Castel Bolognese salendo fino all'estremo confine con la Toscana nelle zone dei comuni di Brisighella e Casola Valsenio che sono i comuni più distanti dalla costa. L'altitudine massima è raggiunta dal monte Macchia dei Cani (968 m), ai confini tra Casola Valsenio e Palazzuolo sul Senio.
Degni di menzione sono il canale navigabile Candiano o Corsini, scavato artificialmente nel XVIII secolo, che collega la città di Ravenna al mare e costituisce parte integrante del sistema portuale, e il canale Naviglio-Zanelli[7], iniziato nel 1778 e inaugurato il 20 gennaio del 1783, che collega Faenza al fiume Reno e quindi al mare, passando per Bagnacavallo, e che costituisce ad oggi una delle vie d'acqua più importanti della provincia nonché uno degli assi strutturanti il territorio.
La riviera romagnola è famosa per il porto di Ravenna che costituisce un punto di riferimento logistico per lo scambio di merci e materie prime via mare. Escludendo la zona del porto tuttavia la costa è fondamentalmente formata da un litorale sabbioso piuttosto omogeneo, separato dall'entroterra da una pineta di pini domestici (Pinus pinea L.) che si estende dai lidi di Comacchio fino alle località balneari del lembo di costa forlivese che separa la provincia di Ravenna da quella di Rimini. Caratteristiche sono le dune della spiaggia della Bassona, presso Lido di Dante.
Il clima della provincia tende ad essere subcontinentale nelle aree interne, mentre lungo la costa vi è un'influenza marittima, seppur relativa, ma con alti tassi di umidità relativa. L'inverno è generalmente freddo, talvolta rigido in presenza di nebbia persistente da inversione termica e durante le irruzioni di aria polare pilotate dai venti di bora, quando sono possibili anche fenomeni nevosi.
La primavera e l'autunno sono particolarmente miti, ma a tratti anche moderatamente piovose; l'estate è generalmente calda e afosa, con leggera brezza lungo la costa.
Non meno importanti sono le tratte che collegano il sistema ferroviario di Ravenna al porto; grazie al raddoppio della tratta per Russi si sono compiuti notevoli passi avanti nel collegamento tra l'Interporto di Bologna e lo scalo merci di Ravenna che hanno ridato vita alla piattaforma logistica.
Trasporto navale
Grazie all'istituzione delle linee ad alta velocità che collegano Ravenna alla Croazia è possibile attraversare l'Adriatico in sole due ore in aliscafo con collegamenti garantiti per Venezia, Rovigno, Lussino e Pola.
Aviazione
Dal punto di vista aereo la provincia non è ben servita: le principali aviosuperfici sono costituite dall'aeroporto di Lugo e da quello di Ravenna che tuttavia sono frequentati solo da aerei di piccola stazza ad uso degli aeroclub locali e di voli strettamente privati o turistici. I collegamenti più vicini risultano pertanto essere quelli degli aeroporti di Bologna, Forlì e Rimini, che costituiscono le principali vie di comunicazione aerea nazionale e internazionale della zona.
Sul territorio ravennate è presente anche un aeroporto militare in località Pisignano, nel comune di Cervia, che ospita le attività del 15º Stormo CSAR (Combat Search and Rescue) che qui opera dal 5 ottobre 2010. In particolare, nella base di Cervia vi sono gli elicotteri HH-3F del 83º Gruppo CSAR, che ha servizi di ricerca e soccorso degli equipaggi di volo in difficoltà, concorrendo, inoltre, ad attività di pubblica utilità quali la ricerca di dispersi in mare o in montagna, il trasporto sanitario d'urgenza di ammalati in pericolo di vita ed il soccorso di traumatizzati gravi.
Nella base di Cervia ha operato fino al giugno 2010 il Reparto di Volo 23º Gruppo Caccia con i velivoli F16 "Fighting Falcon".
Sfruttamento del territorio
Naturale
Il territorio è sfruttato prevalentemente ad uso agricolo e forestale, ampie sono le aree protette del Parco del Delta del Po come le oasi di Punte Alberete, le zone umide, le pinete costiere. Di particolare menzione sono le antiche saline presso Cervia, tutt'oggi in funzione, dove si estrae un sale di ottima qualità sin dai tempi dell'antica Roma. Di rilievo anche le cave di sabbia e ghiaia nella zona di S. Bartolo.
Agricolo
La campagna invece risulta coltivata prevalentemente a frutta nelle zone pianeggianti del comune di Ravenna, mentre i vitigni sono diffusi nelle zone verso Faenza e Lugo dove di particolare rilevanza vi sono le coltivazioni delle uve Albana e Sangiovese, i vitigni autoctoni quali il Burson e il Famoso nella zona di Bagnacavallo e il Centesimino, ossia la denominazione locale che viene data al Sauvignon rosso autoctono della zona di Oriolo dei Fichi presso Faenza. Sono di particolare rilievo anche le produzioni di olio di oliva della zona di Brisighella, in cui viene prodotto l'omonimo olio a denominazione di origine protetta. Il resto della campagna è coltivato prevalentemente a frutta del periodo estivo. L'industria agricola per la lavorazione della frutta ha il suo polo primario a Massa Lombarda, sede dell'omonima azienda produttrice di succhi di frutta.
Industriale
Presso le principali località sono site zone produttive di vario livello: di particolare menzione sono la zona industriale sita presso il porto di Ravenna che ospita tra le principali industrie chimiche e metalmeccaniche del panorama industriale italiano quali il gruppo Marcegaglia, Versalis (ex. complesso Enichem), Bunge (ex. Cereol del Gruppo Ferruzzi), nonché alcuni cantieri navali come la ditta Rosetti Marino e i cantieri nautici Dellapasqua.
Particolarmente importante è l'industria di estrazione del gas metano del quale Ravenna è uno dei principali centri di estrazione di tutta Italia. Sempre presso il porto industriale è presente tutto l'indotto di aziende che si occupano della manutenzione delle piattaforme di estrazione.
Altrettanto rilevante il polo di produzione della ceramica presso Faenza. Sempre presso Faenza è d'interesse la presenza di un polo come la Minardi che, oltre al team di Formula 1, opera prevalentemente nella lavorazione della fibra di carbonio.
Cultura
L'aspetto più rilevante della cultura locale è rappresentato dalla città di Ravenna, universalmente nota per la ricchezza del patrimonio artistico di mosaici paleocristiani e bizantini risalenti al V e VI secolo; dal 1996 ben otto monumenti ravennati sono stati inseriti nella Lista del Patrimonio Mondiale Unesco.
Da segnalare la città di Faenza dove si trova il museo della ceramica. Di particolare interesse sono anche gli edifici neoclassici quali la Villa Rotonda dei Laderchi, sulla strada per Brisighella. Nei rioni si trovano gli allenamenti delle varie discipline medievali che si svolgono durante il Palio del Niballo.
Tra le altre mete turistiche della provincia sono da ricordare il borgo medievale di Brisighella, il centro storico di Bagnacavallo con la "piazza Nuova", "il Cardello" (casa natale di Alfredo Oriani) a Casola Valsenio, i pavimenti della Villa Romana ed il seicentesco Palazzo "San Giacomo" a Russi.
La provincia di Ravenna è ricca di musei, la maggior parte dei quali sono ricompresi nel Sistema Museale della Provincia di Ravenna, nato nel 1997 per valorizzare questo patrimonio provinciale.
Turismo e strutture ricettive
La maggior parte delle strutture turistiche sono condensate nella zona della costa, la riviera romagnola costituisce una meta storica della tradizione italiana sin dai tempi del ventennio fascista in cui vennero create le prime colonie giovanili. Nel 1992 è sorto adiacente al bacino della Standiana il parco divertimenti di Mirabilandia.
Gastronomia
La peculiarità della zona è la forte influenza del mare che influenza anche le località più interne nell'arte della preparazione del pesce, piuttosto diffusa in tutta la provincia.
La gastronomia locale è la stessa che accomuna quasi tutta la Romagna, la piadina romagnola è uno dei cibi più famosi. Altrettanto diffusi sono i salumi quali il prosciutto crudo, il salame tipico romagnolo, la mortadella, i ciccioli verdi e la coppa di testa che costituiscono, assieme al formaggio squacquerone, l'accompagnamento tipico della piadina.
Primi piatti
Anche nel ravennate esiste una cultura del formaggio grana: tipicamente i cappelletti romagnoli sono un tortello di pasta ripieno di un composto di grana, uova e ricotta o formaggio campagnolo (localmente detto anche furmai murbi ovvero formaggio morbido) e noce moscata.
Altrettanto tipiche sono le lasagne al forno, parimenti diffuse nelle Marche e nel resto dell'Emilia-Romagna, i curzoli (curzùl) ovvero una specie di spaghetto a pasta dura poco lavorata e la pasta all'uovo condita con ragù, prevalentemente composto da carne macinata di maiale e di manzo.
Secondi
La tipica grigliata di carne mista comprende vari tagli di carne suina, castrato (agnellone), bistecca alla fiorentina; viene sovente abbinata alla piadina romagnola ed al vino Sangiovese.
Vini
I vini tipici sono quelli di produzione tipicamente romagnola come:
In grassetto sono indicate le città metropolitane. In luogo delle province, in Sicilia vi sono i liberi consorzi comunali; in Valle d'Aosta le funzioni della provincia sono espletate direttamente dalla regione, in Friuli-Venezia Giulia le province sono state abolite come enti amministrativi e rimangono esclusivamente come unità territoriali sovracomunali non amministrative; mentre in Trentino-Alto Adige le province sono enti autonomi sui generis.