Il monte Sant'Elia si trova nel comune di Palmi, in provincia di Reggio Calabria. Crinale costiero del massiccio dell'Aspromonte, è definito il «balcone sul mar Tirreno».[1] La montagna, nella quale insistono anche alcuni edifici residenziali, è anche uno dei tre centri abitati ufficiali di Palmi, secondo i dati Istat.[2]
«Ultimo anello di una catena, che si parte dalle selvagge alture degli Appennini per venire a specchiarsi sulle rive ridenti del Tirreno, esso da un lato giganteggia sopra una pianura lussureggiante che in talune ore del giorno sembra un mare lucente; dall'altro lato guarda coi mille occhi delle sue rupi l’immensa distesa del mare, che rumoreggia ai suoi piedi»
Il monte Sant'Elia occupa l'estremità meridionale del territorio comunale di Palmi, sovrastando il centro cittadino[3]. Con i suoi 579 metri s.l.m., la montagna risulta avere la massima altitudine comunale ed è il confine naturale a sud della Piana di Gioia Tauro. Inoltre, per la sua conformazione, è spesso descritto come un "braccio verso ponente" dell'Aspromonte[4], che degrada rapidamente verso il mar Tirreno[5] tramite un sistema di falesie[5], piccole spiagge e scogliere. Difatti, nel tratto di mare antistante il monte Sant'Elia e compreso nella Costa Viola[5], sono si trovano la baia della Marinella[6], la grotta delle Sirene[7], la grotta dell'Arcudace[7], la grotta Perciata[7] e lo scoglio di Pietra Galera.
Il nome della montagna, prima del X secolo, era monte Salinas.[10] Il nome derivava dal toponimo dato all'attuale piana di Palmi, cioè Turma delle Saline.[10] La Turma delle Saline era una suddivisione, in quel tempo, del tema di Calabria.[11][10]
A Partire dal XVII secolo al nome di Salinas venne affiancato anche quello di monte Aulinas.[12] Difatti è nel 1657 che il toponimo appare per la prima volta,[13] per via di una errata trascrizione.
Successivamente la montagna venne intitolata a Elia di Enna[14], in funzione della permanenza del santo sul monte nel IX secolo.
Le poche informazioni storiche pervenute sulla montagna riguardano quasi esclusivamente le vicende legate ai conventi e ai monaci[14][15][16] inerenti alla chiesa di Sant'Elia, più volte distrutta e riedificata nel corso dei secoli per i terremoti[17] o per conflitti bellici.[18]
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
L'unico luogo di culto della montagna è la Chiesa di Sant'Elia (1958), architettura moderna posta sulla sommità e costruita nell'area dove, fin dall'anno 884, vi furono edificati vari luoghi di culto[19] con conventi annessi, tra i quali una chiesa costruita da Sant'Elia lo Juniore. All'interno sono collocate le statue della Madonna della Montagna e di Sant'Elia profeta.
Punti panoramici
«Dalla cima del Sant'Elia, dalla balconata a mare della Villa Comunale, dalla gradinata della Torre, si gode un panorama che non è secondo a nessuno dei più famosi centri della riviera amalfitana»
I punti panoramici della montagna sono molti[21], grazie alla conformazione. Il punto panoramico principale è il Rocco Isola - Pelorosso, posto sulla sommità del monte[22], costituito da una serie di balconate realizzate con ringhiera e scale sopra i vari costoni della montagna[22]. Dalle suddette balconate è possibile ammirare tutta la costa tirrenica[21] da Capo Vaticano allo Stretto di Messina, il mar Tirreno, le Isole Eolie[21], il vulcano Etna[23] e tutta la città di Palmi. Sulla cima dal belvedere, tra l'altro, sono collocate tre croci bianche, a ricordo del monte calvario dove Gesù fu crocifisso.
Aree naturali
Sentieri ed escursionismo
Il Monte Sant'Elia è una meta privilegiata di escursionismo o trekking[3]. I due percorsi principali, effettuati dagli escursionisti, sono posti uno alle pendici della montagna, il "sentiero del Tracciolino", ed uno sulla cima della stessa[24]. Il "sentiero del Tracciolino", il cui percorso è posto a mezza costa lungo il fianco nord-est del monte[3], è inserito all'interno dei percorsi naturalistici della Calabria, e costituisce col suo itinerario a picco sul mare della Costa Viola, un richiamo per i turisti[3].
Il sito di Interesse Comunitario, denominato "Costa Viola e Sant'Elia", costituisce il tratto di costa compresa tra gli abitati di Scilla e Palmi[26]. I versanti della costa sono formati da rocce intrusive e metamorfiche, coperti da depositi di rocce sedimentarie e sedimenti sciolti di ambiente marino costiero e continentali sabbioso-conglomeratici[26]. Lungo i ripidi versanti vengono coltivate, attraverso terrazzamenti, uve pregiate di gaglioppo, malvasia e zibibbo[26]. Un tempo i vigneti venivano raggiunti dai contadini attraverso dei sentieri o addirittura con delle barche che costituivano anche il mezzo di trasporto dell'uva durante la vendemmia[26]. Le rupi costiere, formanti talora alte falesie, sono ricche di specie come la dianthus rupicola[26]. Sono presenti boschi di leccio, arbusteti termo-mediterranei e pre-steppici e vegetazione casmofitica tipica delle scogliere[26].
La Zona di protezione speciale denominata "Costa Viola", che comprende come detto gran parte della montagna, è una delle zone europee più importanti per la migrazione primaverile dei falconiformi e di altri grandi veleggiatori lungo la costa. La ZPS si estende dalla Marina di Palmi verso lo stretto. Queste zone includono, inoltre, siti montani con morfologie pianeggianti in cui sono presenti formazioni di ambienti umidi effimeri.
La montagna sportivamente è da sempre legate soprattutto al ciclismo. In dodici edizioni del Giro d'Italia la città di Palmi è stata attraversata dalla carovana del Giro ed in tutte, ad eccezione della tappa del 25 maggio 1982 in cui Palmi era sede di partenza, i ciclisti hanno percorso in salita o in discesa la strada che collega la città alla sommità della montagna.
Ma la scalata del monte Sant'Elia è legata soprattutto al Giro della Provincia di Reggio Calabria[33]. Difatti la salita, con pendenze che arrivano anche al 12%, ha spesso fatto la differenza decidendo il vincitore finale della gara. La scalata del Sant'Elia venne percorsa fin dalla prima edizione del giro, nel 1920[33], e rimase fissa nei tracciati di gara fino all'edizione del 1969[33]. Anche successivamente, seppur non in modo continuativo, la salita è rimasta la scalata principale della corsa. Nel passato, i più grandi nomi del ciclismo italiano hanno dato spettacolo nell'ascesa alla vetta. Tra questi vi furono[33]: Fausto Coppi, Gino Bartali, Felice Gimondi, Fiorenzo Magni, Gastone Nencini e Vittorio Adorni.
Tra le scalate storiche va certamente citata quella del 1950, quando Fausto Coppi ascese la montagna staccando Gino Bartali di 5 minuti e 54 secondi[33]. La scalata del 1952 vide invece la lotta tra Fiorenzo Magni e Gino Bartali. Fausto Coppi tornò a legare il proprio nome alla salita nel 1954[33] e 1955[33] (anno in cui Gastone Nencini fu costretto a cedere il passo al campionissimo sulle ultime rampe). Però quest'ultimo arrivò prima alla vetta nel 1958[33]. Nella corsa del 1966 la scalata fu vinta dal celebre scalatore Vito Taccone[33], mentre nel 1969 arrivò primo alla vetta Vittorio Adorni con, alle sue spalle, Felice Gimondi[33]. Roger De Vlaeminck è il più noto ciclista straniero a legare il proprio nome alla scalate del Sant'Elia, arrivando primo in vetta nel 1974. L'ultimo campione che diede battaglia sulla salita è, probabilmente, Francesco Moser nell'edizione del 1976[33].
Infrastrutture e trasporti
Strade
La principale arteria stradale che passa vicino al monte Sant'Elia è la strada statale 18 Tirrena Inferiore, dalla quale inizia l'ex strada provinciale che percorre la sommità della montagna fino alla chiesa e al belvedere.
Mobilità urbana
Per quanto riguarda i trasporti urbani la montagna è collegata al centro cittadino di Palmi dall'azienda municipale di trasporti, denominata Piana Palmi Multiservizi, tramite la linea Palmi-Sant'Elia.[34]
^A. Riccò, E. Camerana, M. Baratta, G. Di Stefano - "Il terremoto del 16 novembre 1894 in Calabria, Relazione Scientifica della comm. incaricata degli studi dal Regio Governo" pag. 30
^Notizie sulle chiese di Palmi (PDF), su lavocedeltirreno.it. URL consultato il 5 maggio 2013 (archiviato dall'url originale il 24 febbraio 2013).