I comuni di Chioggia, Cavarzere e Cona costituiscono un'exclave separata dal resto della città metropolitana, confinante con le province di Padova e Rovigo.
La morfologia del territorio evidenzia le oggettive difficoltà di interrelazioni socioeconomiche tra le varie realtà dei singoli circondari e comuni. Si nota che la città metropolitana ha un territorio a forma di "banana" con una lunghezza che misura all'incirca 120 km, e con una larghezza media di circa 25 km. Inoltre, la diversità è amplificata dalla vicinanza di importanti realtà cittadine appena al di là del confine (come Padova, Treviso e Pordenone) che molto spesso fungono da richiamo molto più forte della stessa città capoluogo, di cui peraltro si avverte la storica importanza.
Chioggia
In un viaggio ideale dal sud al nord della città metropolitana di Venezia, il primo grosso centro urbano è quello di Chioggia, realtà lagunare isolata che ha sempre avuto un rapporto ambivalente nei confronti di Venezia; attualmente la città intrattiene rapporti stretti anche con la vicina area della Saccisica e con Padova.
Riviera del Brenta e Miranese
Segue l'area della Riviera del Brenta, area da sempre a cavallo tra la dominazione veneziana e quella padovana, che condivide in parte i caratteri di entrambe le città perché, assieme all'area del Miranese, sono le zone in cui la storia e le relazioni economiche e culturali sono più vicine alla città di Venezia e al suo polo industriale.
Il Sandonatese è sempre stata una zona di confine tra il Dogado e il Trevigiano, area a cui buona parte del territorio fa attualmente riferimento per affinità socio-economiche, culturali e religiose. Interessato dalla bonifica fino agli anni trenta del Novecento, il circondario del Sandonatese presenta un'economia fondata su numerose piccole e medie imprese, sull'agricoltura (in particolare sulla produzione di ortaggi, frutta e vini DOC "Piave"[3]) e sul turismo (Cavallino-Treporti, Jesolo, Eraclea). Nell'area, oltre all'italiano, è parlata in prevalenza la variante Sandonatese del dialetto veneziano, mentre nella gronda lagunare i maggiori influssi derivano dal veneto parlato a Venezia. Dal punto di vista religioso il territorio è diviso tra la diocesi di Treviso e la diocesi di Vittorio Veneto a nord, mentre la zona costiera è compresa nel patriarcato di Venezia.
Portogruarese
Unica parte del territorio veneto che si trova oltre il fiume Livenza, il Portogruarese fu storicamente sotto la potestà del Friuli e solo in età napoleonica aggregato amministrativamente a Venezia, con l'eccezione della città di Caorle, che da sempre ha fatto parte del Dogado, ovvero del nucleo metropolitano della capitale fin dal momento della genesi della Repubblica di Venezia. In ambito religioso la situazione è sostanzialmente la medesima: gran parte del territorio rientra sotto la diocesi di Concordia-Pordenone, eccetto gran parte del comune di Caorle, compreso nel patriarcato di Venezia.[4]
Tuttora, nelle zone confinanti con la Regione Friuli Venezia Giulia, si stima che il 29% della popolazione parli correntemente il friulano. L'idioma è riconosciuto e tutelato ufficialmente come lingua minoritaria e storica nei comuni di San Michele al Tagliamento, Cinto Caomaggiore e Teglio Veneto in base alle delibere provinciali 20 aprile 2006, n. 32, e 21 dicembre 2006, n. 120[5][6].
Non è quindi un caso che, soprattutto nella parte più orientale della città metropolitana, probabilmente quella più distante dall'essenza veneziana, vi siano state volontà più o meno marcate di passare ad altro ente provinciale (o regionale, come nel caso della vittoria del "Sì" nel referendum di distacco dal Veneto e aggregazione al Friuli Venezia Giulia del comune di Cinto Caomaggiore) o per la creazione di una nuova provincia.
Storia
Fu dapprima abitata dagli Euganei; successivamente, in epoca protostorica, fu occupata dai Veneti. Essi, designati anche come Paleoveneti, si insediarono nell'attuale territorio della provincia (XI secolo a.C.), integrandosi con gli Euganei. Secondo la leggenda, erano guidati da Antenore, il quale, fuggendo da Troia, condusse il popolo degli Èneti, popolo alleato proveniente dalla Paflagonia, ad abitare le coste del Mar Adriatico.
Essendo Veneti e Romani popoli alleati, la latinizzazione dei primi fu pacifica. Nel 102 a.C. i Romani sconfissero nella zona Cimbri e Germani, aumentando così la loro influenza nel territorio fino a formare la Regio X Venetia et Histria. La nascita di Venezia non ha date precise. Circa nel 570 alcuni profughi provenienti dall'entroterra, specialmente da Aquileia, si rifugiarono in alcune isole della Laguna di Venezia al fine di sfuggire alle frequenti invasioni barbariche. Al quel tempo il territorio della provincia faceva parte dell'Impero Bizantino (Esarcato di Ravenna).
Con il passare dei secoli Venezia si fece sempre più indipendente e nel 697, ad Eracliana, venne eletto il primo doge. Successivamente, con la distruzione di Eracliana (805) e di Malamocco (810) - divenuta capitale nel 742 - la capitale fu nuovamente spostata, questa volta a Rialto (Venezia).
Nel Basso Medioevo, Venezia, ormai importante repubblica marinara, è totalmente indipendente da Bisanzio e inizia la sua espansione nell'entroterra. Nel 1260 fu sconfitta la famiglia degli Ezzelini. In risposta alle minacciose mire espansionistiche dei Visconti di Milano, nel 1395 anche Venezia cominciò a invadere i territori vicini. Già nel 1410 i territori della Regio X Venetia et Histria erano riuniti, comprese Padova e Verona. All'inizio nel XVI secolo la repubblica comprendeva i territori dalle Alpi Giulie a Crema, l'Istria, la Dalmazia, Cipro e parte della Morea. L'"Atlantizzazione" conseguente alla scoperta dell'America di Cristoforo Colombo, la caduta dell'Impero Bizantino e il rafforzamento dell'Impero ottomano indebolirono i commerci nel mar Mediterraneo e la Repubblica dapprima orientò la sua economia all'agricoltura, poi si rese neutrale.
Nel 1797 Napoleone invase la Repubblica e con il trattato di Campoformio la cedette all'Austria. Dopo la sconfitta definitiva di Napoleone, l'Impero austriaco fondò una provincia di Venezia sulla circoscrizione del Dipartimento Adriatico, ente a sua volta istituito dal Governo del Regno Italico napoleonico. Il Dipartimento comprendeva il territorio del Dogado a cui furono, a più riprese, aggregati i cantoni friulani (suddivisione amministrativa francese equivalente al mandamento) di Aquileia, Latisana e Portogruaro. Con la dominazione austriaca il Dipartimento fu convertito nella provincia di Venezia, a cui furono però sottratti i mandamenti friulani, che vennero reinseriti nella provincia del Friuli (tranne il mandamento di Portogruaro che rimase a Venezia). Col passaggio all'Italia si celebrarono le prime elezioni provinciali, il 23 dicembre 1866.[7]
Nel 2014 fu ufficialmente istituito il nuovo ente denominato Città metropolitana di Venezia, che sostituisce la soppressa Provincia. Le elezioni del Consiglio Metropolitano si sono svolte il 9 agosto del 2015, mentre la prima riunione, che ha sancito l'istituzione ufficiale della Città Metropolitana, è stata il successivo 31 agosto. Primo sindaco metropolitano è, per diritto, il sindaco del capoluogo Luigi Brugnaro.
«Partecipazione ai soccorsi durante gli eventi atmosferici nella Regione Veneto, 30 gennaio – 18 febbraio 2014» — Roma, decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, 18 luglio 2016
[8]
Società
Abitanti censiti
Stranieri residenti
Al 1º gennaio 2022 gli stranieri residenti nella Città metropolitana di Venezia erano 91.600, pari al 10,91% della popolazione residente (839.396 abitanti).
Il maggior tasso di stranieri si registra nel comune di Venezia (16,34%), mentre il minimo è a Chioggia (4,33%).
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Il servizio dei trasporti pubblici lagunare e su gomma è fornito dal gruppo ACTV per la città di Venezia e Chioggia; esso fornisce anche alcuni collegamenti extraurbani da e per la città di Venezia. Il servizio extraurbano nella città metropolitana è servito anche dalla società ATVO che cura i trasporti nella zona orientale della città metropolitana e nel veneto orientale, con sede a San Donà di Piave.
^Al fine di «sottolineare l'attualità editoriale della ricerca» dal 2003 Legambiente ha preferito nominare il dossier con l'anno in cui inizia a essere distribuito al pubblico, nonostante i dati si riferiscano all'anno precedente; così il rapporto 2003 riporta i dati 2002, il 2004 i dati 2003 e così via. Per praticità, qui sono stati riportati i dati relativi all'anno di ricerca e non all'anno di pubblicazione, pertanto i dati 2002 sono in realtà quelli riportati nel rapporto 2003, i dati 2003 sono quelli del rapporto 2004 e via dicendo.
^La città metropolitana rappresenta uno dei 10 enti amministrativi del territorio italiano (città metropolitane) identificati dalla legge del 7 aprile 2014 n. 56 recante "Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni".
^Consorzio Tutela Vini del Piave DOC Copia archiviata, su vinidelpiave.com. URL consultato il 15 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 4 luglio 2014).
In grassetto sono indicate le città metropolitane. In luogo delle province, in Sicilia vi sono i liberi consorzi comunali; in Valle d'Aosta le funzioni della provincia sono espletate direttamente dalla regione, in Friuli-Venezia Giulia le province sono state abolite come enti amministrativi e rimangono esclusivamente come unità territoriali sovracomunali non amministrative; mentre in Trentino-Alto Adige le province sono enti autonomi sui generis.