La ferrovia Milano-Venezia, all'epoca della costruzione conosciuta come Ferrovia Ferdinandea, è una delle più importanti linee ferroviarie italiane. Essa collega il capoluogo della Lombardia, Milano, col capoluogo del Veneto, Venezia.
Il 14 ottobre 1835 la Camera di Commercio di Venezia sottopose la domanda al Governo delle province venete. Il Governo si mostrò interessato e venne formata una commissione di cinque membri per avviare studi più approfonditi. Il 28 gennaio 1836 la commissione pose a Varé una serie di domande tendenti a chiarire in dettaglio i problemi possibili e le possibili soluzioni. Il progetto di Varé tendeva semplicemente a unire le due capitali del Regno Lombardo-Veneto per la via più breve.
La linea fu costruita per tratti e il primo tronco ad essere completato ed inaugurato, il 12 dicembre 1842, fu il Padova-Marghera. Il ponte sulla Laguna Veneta fu invece aperto il 11 gennaio 1846: in precedenza la città veneta era comunque collegata alla linea ferroviaria grazie ad un servizio su natanti diretto a Marghera. In successione furono poi aperti il Padova-Vicenza (11 gennaio 1846) e il Milano-Treviglio (17 febbraio 1846).[11][12] La Prima guerra di indipendenza rallentò la costruzione degli altri tratti: il Verona-Vicenza fu inaugurato il 3 luglio 1849, seguito dal Coccaglio[13]-Brescia-Verona (22 aprile 1854) e dal Treviglio-Bergamo-Coccaglio (12 ottobre 1857). Il percorso originario era lungo 285 km e prevedeva il passaggio lungo la direttrice oggi nota come Treviglio-Bergamo-Rovato. Con l'inaugurazione del tronco diretto Treviglio-Rovato, avvenuta il 5 marzo 1878, la ferrovia assunse l'attuale fisionomia[14]. Dal 1956 la trazione su tutta la linea è a corrente elettrica a 3000 Volt a corrente continua.
Nel 2007 è stato completato il quadruplicamento della ferrovia nel tratto compreso tra Milano e Treviglio, per meglio separare il traffico locale suburbano [15] da quello regionale e della lunga percorrenza.
I capoluoghi di provincia serviti dalla linea sono Brescia, Verona, Vicenza, Padova i quali risultano essere anche i principali nodi di interscambio con altre linee sia statali, gestite da RFI, sia regionali, esercite da Ferrovienord e da Sistemi Territoriali.
Percorso
«Lungo il percorso, dal treno, vedemmo prima Padova e poi Verona venirci incontro, dirci addio fino quasi alla stazione, e mentre noi ci allontanavamo, ritornare, esse che non partivano, l'una alle sue pianure, l'altra alla sua collina.»
Il tratto Padova-Venezia è inoltre utilizzato dai servizi (Frecciarossa, Italo, InterCity e InterCity Notte) diretti a Roma, con eventuale prosecuzione verso Napoli o Salerno.
Tra Verona e Brescia effettuano servizio ulteriori Italo e Frecciarossa da e per Roma e Napoli.
^Il tracciato originario della linea passava per Bergamo, la tratta diretta Treviglio-Rovato (via Chiari) fu attivata nel 1878.
Bibliografia
Giancarlo Ganzerla, Binari sul Garda - Dalla Ferdinandea al tram: tra cronaca e storia, Brescia, Grafo, 2004, ISBN88-7385-633-0.
Ulteriori approfondimenti (non utilizzati nella stesura della voce):
Mario Bicchierai, 1835-1857. Progetti e inaugurazioni, in I treni della Milano-Venezia, fascicolo speciale di Tutto treno, vol. 13, n. 133, 2000, pp. 14-19.
Mario Bicchierai, L'epoca eroica. La SFAI, la Rete Adriatica e le FS, in I treni della Milano-Venezia, fascicolo speciale di Tutto treno, vol. 13, n. 133, 2000, pp. 20-27.
Mario Bicchierai, Il potenziamento, la nuova Centrale e i Rapidi, in I treni della Milano-Venezia, fascicolo speciale di Tutto treno, vol. 13, n. 133, 2000, pp. 28-34.
Mario Bicchierai, Dalla ricostruzione agli anni Ottanta, in I treni della Milano-Venezia, fascicolo speciale di Tutto treno, vol. 13, n. 133, 2000, pp. 35-49.
Mario Bicchierai, Orario cadenzato e sviluppo, in I treni della Milano-Venezia, fascicolo speciale di Tutto treno, vol. 13, n. 133, 2000, pp. 50-63.
Francesco Bloisi, Francesco Maria, Italia ferroviaria. RFI maps, in Tutto treno tema, n. 27, 2012, pp. 20-25, 30-35, 95-98.
Giovanni Spinelli, Un caso ferroviario: la correzione del tracciato della Ferdinandea fra Milano e Brescia (1860-1878), in Studi bresciani, n. 15, 1984, pp. 7-28.