Condofuri (Κοντοχώρι, Kondochòri in greco di Calabria[3]) è un comune italiano di 4 656 abitanti[1] della città metropolitana di Reggio Calabria in Calabria.
Il comune è inserito nell'area linguistico-geografica Grecanica, caratterizzata cioè, dalla presenza di una lingua parlata e scritta strettamente imparentata con il greco antico.
Si trova poco all'interno della costa ionica, meridionale della Calabria, non molto lontano dallo Stretto di Messina a nord-ovest, poco più a ovest della Costa dei Gelsomini e con alle spalle l'Aspromonte.
Il nome del paese deriva dal greco "Konta-Korion", "Conda-Chorion" o forse "Conda-Chori", dove "Chorio" significa "Paese", probabilmente in riferimento alla vicinanza con Gallicianò o Amendolea, oggi frazioni, di cui un tempo rappresentava invece una parte della baronia[4]. In greco bizantino il nome del paese era Κοντοχώριον[senza fonte]. Dato il toponimo in greco antico greco/calabro "Kontofyria", molti storici sono del parere che il nome possa significare "covo di ladri", anche se non certe sono le ipotesi a tal riguardo.
Come testimonia l'agorà del paese, su cui sorge la chiesa, dove confluiscono tutte le stradine del piccolo centro abitato, Condofuri è di origini magnogreche, come d'altronde molti altri paesi della stessa area. L'ordinamento amministrativo francese del 1807 considerava Condofuri "Luogo", cioè "Università", del governo della vicina Bova. Un successivo decreto, risalente al 1811, istituiva i Circondari e i Comuni e Condofuri fu posta a capo delle frazioni di Gallicianò ed Amendolea. Un'altra legge borbonica, questa volta del primo maggio 1816, consolidò il ruolo di Comune di Condofuri che, allo stesso tempo, passò dalla provincia di Catanzaro a quella di Reggio Calabria. Gallicianò ed Amendolea erano considerate sottocomuni, San Carlo un villaggio. Nel 1943 la stazione di Condofuri fu teatro di un bombardamento alleato nel quale persero la vita soldati e civili.
Lo stemma e il gonfalone del comune di Condofuri sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 29 gennaio 2003.[5]
«Stemma di azzurro, al centauro d'oro, capelluto e allumato di nero, in profilo, testa e busto in maestà, la mano sinistra poggiata sul fianco, tenente con la mano destra il ramoscello di ulivo di verde, fogliato di cinque, due foglie per parte, la quinta sulla sommità, posto in palo, il centauro passante sulla pianura fasciata di nero e d'oro. Ornamenti esteriori da Comune.»
Il gonfalone è un drappo di verde.
Abitanti censiti[6]
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2019 la popolazione straniera residente era di 404 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
Il comune ospita un istituto comprensivo e un istituto alberghiero.
Il comune condofurese raduna numerosi centri, ciascuno in diversa misura legato alla cultura grecanica.
Le frazioni sono: Amendolea (Dialetto Greco-Calabro: Ameddalià, Amegdalià), Barone, Carcara, Gallicianò (Dialetto Greco-Calabro: Gallikianò), Condofuri Marina (Limmara), Grotte, Lapsè (Dialetto Greco-Calabro: Lampsè), Lugarà (Dialetto Greco-Calabro: Lygarià), Mangani, Muccari, Palermo (Dialetto Greco-Calabro: Pànormo), Pietra, Plembaci (Dialetto Greco-Calabro: Plymvàki), Rodì (Dialetto Greco-Calabro: Rhòdi), Rossetta, San Carlo, Santa Lucia, Schiavo, Stazione, Straci (Pellegrina).
Condofuri è attraversata dalla Strada statale 106 Jonica.
Il comune era la sede della società di calcio A.C.D. Condofuri 2009, che ha disputato campionati dilettantistici regionali. Allo stato attuale, nel comune di Condofuri, non si ha nessuna società di calcio
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