Alla fine del 2013 era iniziata la costruzione del nuovo tunnel, deliberata dal parlamento francese nel 2007 e successivamente da quello italiano; i lavori proseguirono a rilento e furono fermati nel mese di maggio 2017 a seguito dell'intervento della magistratura italiana[5]; successivamente l'Anas revocò l'appalto alla ditta aggiudicataria, che fu riassegnato in data 15 maggio 2019 al consorzio Edilmaco, classificatosi secondo nell'iniziale gara di appalto[6]. I lavori sono ripresi nella primavera del 2020, ma l'alluvione del 2-3 ottobre 2020 ha causato - tra l'altro - il crollo della strada all'imbocco del vecchio tunnel, sul versante francese, per cui i collegamenti stradali tra Limone e la confinante val Roia sono sospesi a tempo indeterminato[7].
Stazione sciistica tra le più nevose d'Italia, Limone è conosciuta con l'appellativo di "regina delle Alpi Marittime".[8]Le piste del comprensorio della "Riserva Bianca" si estendono per totali 80 km su 3 aree (Limone-Sole, Tre Amis, Limonetto), tra loro collegate. Una quarta area (quella di Limone-Cros) è stata abbandonata nel 1998 alla scadenza tecnica della seggiovia (la prima costruita a Limone, nel 1948) che consentiva di raggiungere i tre sovrastanti ski-lift. Nel 2005-2006 sono stati realizzati con finanziamenti pubblici (in parte connessi alle Olimpiadi invernali di Torino 2006) tre impianti di proprietà comunale: la cabinovia "Severino Bottero" (Limone-Sole), la seggiovia quadriposto "Cabanaira" (Tre Amis) e la seggiovia biposto "Pernante" (Limonetto). Il parco-impianti, nel suo complesso, è stato quasi completamente rinnovato tra il 2000 ed il 2012 grazie all'indispensabile apporto della fam. Morzenti.
Il toponimo Limonus, attestato per la prima volta in una pergamena del 1290 conservata presso l'Archivio di Stato di Tenda, non ha alcun legame con il limone (che pure è raffigurato nello stemma comunale almeno dal 1614[10]). Esso trae origine dal termine celticolimo, designante la pianta dell'olmo.[11]
Forse dal greco leimon, cioè luogo erboso; forse dalla voce dialettale limount.
Le fortune turistiche di Limone Piemonte, iniziate nella seconda metà dell'Ottocento, dipesero dalla presenza del treno e dalla vicinanza con località rinomate come Sanremo, Montecarlo e Nizza.
Simboli
Lo stemma è stato riconosciuto con decreto del capo del governo del 28 novembre 1932.[12]
«D'argento, al limone gambuto e fogliato al naturale. Ornamenti esteriori da Comune.»
Il gonfalone, concesso con D.P.R. del 4 settembre 1997, è un drappo di verde.[13]
Gli stranieri residenti a Limone Piemonte al 1º gennaio 2013 sono 48 e rappresentano il 3,3% della popolazione residente. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione straniera residente erano:
Il centro storico è di stampo tipicamente alpino. Negli anni 1960 e 1970 si è registrata una consistente espansione urbanistica; la quasi totalità delle nuove costruzioni è stata acquistata da turisti liguri e piemontesi.
Dal 1947, Limone si trova sul confine italo-francese, per effetto del passaggio alla Francia del confinante comune di Tenda.
Frazioni
Limonetto è una frazione situata a 1300 metri di altitudine. È anch'essa meta di turisti grazie alla possibilità di escursioni e alla presenza di impianti per gli sport invernali (collegati al comprensorio Riserva Bianca così come l'abitato di Limone Piemonte). Nelle sue vicinanze si trovano un tratto di strada romana lastricata e l'Alpe di Papa Giovanni realizzata negli anni Sessanta da don Francesco Brondello che fu anche uno degli ideatori degli impianti di risalita.
Panice è una frazione collocata lungo la Strada Statale 20, distante 4 chilometri da Limone. A Panice Sottana si trova un anello per la pratica dello sci di fondo; mentre nella poco distante Panice Soprana (detta anche Limone 1400) si trova uno dei tre punti di partenza degli impianti di risalita.
Fino all'apertura del traforo ferroviario, buona parte della popolazione era dedita al trasporto di merci (con muli, buoi o cavalli) tra il porto di Nizza e la pianura piemontese; in seguito, molti abitanti emigrarono verso la Costa Azzurra. Oggi l'economia locale si basa prevalentemente sul turismo sia invernale attirato dal comprensorio sciistico della Riservabianca che estivo grazie alle attrattive storiche come la Via del Sale, strada bianca realizzata secoli addietro per motivi commerciali e militari che va dalla zona dei Forti del Colle di Tenda a Monesi percorrendo in quota suggestivi paesaggi sul confine fra Italia e Francia e molto apprezzata da chi la percorre in bicicletta ed e-bike gratuitamente sia da chi con pagamento di pedaggio la percorre con moto o fuoristrada.
La ricettività alberghiera è stata assai ridotta (circa 500 posti-letto), mentre quella nelle case private è di circa 20.000 posti-letto. La maggior parte delle residenze private appartiene a famiglie liguri, storicamente amanti della villeggiatura montana in estate e dello sci in inverno. In tempi più recenti si è intensificata la presenza di villeggianti francesi e monegaschi, provenienti dalla vicina Costa Azzurra. [Fonte?]
Limone è fra le principali stazioni sciistiche della provincia di Cuneo, sia per lunghezza totale delle piste che per numero di impianti di risalita. Il primo impianto di risalita (una "slittovia", cioè una slitta trainata da una fune) vi venne realizzato nel 1937. Seguì nel 1948 la prima seggiovia ed in seguito si ebbe il progressivo ampliamento del dominio sciabile che portò, nel 1975, alla realizzazione della "Riserva Bianca" con circa 100 km di piste (estese dalla conca del Cros a quella di Limonetto). Attualmente le piste si estendono per circa 80 km mentre gli impianti di risalita raggiungono la quota di 2.070 metri presso il Monte Alpetta, da dove (con una pista lunga 3,8 km ed un dislivello di oltre 1.000 metri) si può ridiscendere direttamente in paese.
Grazie ai fondi olimpici (integrati da finanze proprie del Comune, pari a circa il 30% della spesa totale) sono state realizzate la cabinovia "Severino Bottero", la seggiovia quadriposto "Cabanaira" e la seggiovia biposto di Limonetto; tutti 3 questi impianti sono di proprietà comunale. Parallelamente, la società LIFT (nata nel 1999 dalla fusione tra le preesistenti società di gestione degli impianti) ha realizzato le seggiovie quadriposto "Carosello", "Colle di Tenda", "Pancani/Pian del Leone", "Belvedere" e biposto "Pian del Sole". Tale utilizzo dei fondi olimpici è stato possibile in quanto le piste vennero inserite nell'evento di "Torino 2006" come piste di allenamento e di riserva per l'eventuale effettuazione di gare; ed è seguita a precise prese di posizione delle località sciistiche piemontesi "minori", che protestavano per gli investimenti "a senso unico" precedentemente compiuti dalla Regione Piemonte nella zona del Sestriere, in occasione dei Campionati mondiali di sci alpino, svoltisi appena nel 1997.[senza fonte]
Le Olimpiadi invernali di Torino 2006 hanno portato giovamento anche a questa località, le cui piste sono state omologate per gli allenamenti e come possibile sede delle competizioni in caso di mancato innevamento di quelle della Val di Susa.