Durante la seconda guerra mondiale, nel periodo dell'occupazione tedesca e della Repubblica Sociale Italiana, a Demonte trovarono rifugio i cinque componenti della famiglia ebrea ferrarese dei Tedeschi, fino al loro espatrio in Svizzera. Protagonista della loro salvezza, fu il partigiano Lorenzo Spada, che oltre a trovare loro ricovero in zona provvide all'organizzazione e alla copertura delle spese per la loro fuga, conclusasi felicemente la notte dell'8 febbraio 1944.
Ferito in un conflitto a fuoco Spada sarà arrestato e impiccato nella piazza di Demonte che oggi porta il suo nome. Per il suo impegno di solidarietà nei confronti degli ebrei perseguitati, il 4 novembre 1974, l'Istituto Yad Vashem di Gerusalemme ha conferito a Lorenzo Spada l'alta onorificenza dei giusti tra le nazioni.[5]
Il 20 luglio 2000, il Parlamento Italiano ha istituito il 27 gennaio come Giorno della Memoria a ricordo delle vittime dell'Olocausto e in onore di coloro che (come Lorenzo Spada) a rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati.
Simboli
Lo stemma è stato riconosciuto con decreto del Capo del Governo del 21 novembre 1928.[6]
«Di rosso, alla banda d'argento, caricata di tre pesci d'azzurro, posti in banda sulla fascia, dalla quale nasce dalla parte superiore un monte di tre cime, d'oro, cimato di un uccello al naturale. Ornamenti esteriori da Comune.»
Lo stemma storico si trova descritto nella Bibliografia storica degli Stati della monarchia di Savoia del 1893.[7]
Il gonfalone, concesso con regio decreto del 24 agosto 1928[6], è un drappo di rosso al palo di bianco.
Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2017, i cittadini stranieri residenti a Demonte sono 130[11], così suddivisi per nazionalità, elencando per le presenze più significative[12]:
^Israel Gutman, Bracha Rivlin e Liliana Picciotto, I giusti d'Italia: i non ebrei che salvarono gli ebrei, 1943-45, Milano, Mondadori, 2006, pp. 221-222.
^abDemonte, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 28 ottobre 2024.
«Di rosso, alla banda d'argento, carica di tre pesci d'azzurro, nel verso della pezza; la banda accompagnata, in capo, da un ristretto di rupe, sostenente un uccello, il tutto d'argento.»