Il nome del comune si presume derivi molto probabilmente dall'omonima pianta che è presente in queste zone ma anche dalla sambuca, un'antica arpa triangolare usata in cerimonie religiose.
Storia
I primi nuclei abitati nella zona di Sambuco erano situati ai piedi dei monti Bersaio e Nebius. Successivamente questa area fece parte nel tempo dei domini delle varie casate del Piemonte come Angiò, Savoia e i Marchesi di Saluzzo. Negli anni venti Sambuco si sviluppò sotto il profilo edilizio nel settore militare. Fu costruita l'area delle caserme (16 strutture su 15.000 m²) e diversi edifici all'interno dell'abitato.
Nella parte a monte del paese è stata costruita la "Galleria Comando", una galleria all'interno della montagna con una rampa interna di accesso ed un punto di osservazione interrato.
Nel 2007 ebbe una certa risonanza mediatica quanto accaduto alle elezioni comunali, alle quali concorsero due liste composte totalmente da soggetti del tutto avulsi dalla realtà comunale: i votanti furono 5 sui 126 aventi diritto e la lista Alternativa dei cittadini, capeggiata da Massimo Calleri (all’epoca consigliere circoscrizionale a Torino in quota Fiamma Tricolore) e Renzo Rabellino, vinse su Sabrina Giovine del Partito Pensionati per 4 preferenze a 1. Ne scaturì una prolungata diatriba legale per iniziativa di esponenti della politica locale (su tutti il sindaco uscente Giovanni Battista Fossati), al termine della quale, il 9 aprile 2010, la Corte di cassazione invalidò l'elezione di tre anni prima, adducendo a motivo il fatto che alcuni candidati si erano messi in lista contemporaneamente in diversi comuni piemontesi.[4]
Simboli
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con DPR del 13 maggio 1957.
Lo stemma è troncato: nella parte superiore, di rosso, è raffigurato un fortilizio d'argento, merlato alla guelfa e fondato su un monte al naturale; lo sfondo verde di quella inferiore è attraversato da una strada romana lastricata, d'argento.
Il gonfalone è un drappo partito di rosso e di verde.[5]
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
Madonna del Roccasio
La chiesa principale è dedicata a Santa Maria; situata su di uno sperone roccioso, risale al XVI secolo ed è in stile barocco.
San Giuliano
È una cappella romanica dedicata al patrono san Giuliano, si trova all'interno del cimitero e risale al XII secolo. Le monofore in pietra tufacea sono la principale caratteristica dell'edificio religioso.
Le chiese delle frazioni
Nella frazione Moriglione è presente la cappella di San Lorenzo mentre in frazione Chiardoletta quella di Sant'Anna.
Altri edifici
In frazione Clauzio si trova il campanile di San Bartolomeo eretto a metà del Cinquecento in posizione di controllo su tutta la valle.
Società
Evoluzione demografica
A partire dall'ultimo trentennio del XIX secolo il comune ha conosciuto un forte spopolamento, che ha portato la popolazione residente da oltre mille unità ad appena un centinaio all'inizio del terzo millennio.
A fronte dello scarno popolamento, il territorio comunale si estende su una superficie molto estesa (47 km²). Il centro abitato si sviluppa su tre livelli: nella parte alta Sambuco (concentrico) dove, sulla via principale "Umberto I", si trovano quasi tutti i principali servizi. Nella parte intermedia Clauzio dove si trova il campanile municipale di San Bartolomeo, nella parte bassa Villetta dove è sviluppato l'allevamento con annessa area delle casermette (51.000 m² con 16 edifici utilizzati fino agli anni ottanta).
Economia
Dato il vasto territorio e l'assenza di industrie e simili, l'attività principale nel comune di Sambuco è l'agricoltura, in special modo l'allevamento di bovini e ovini; quanto a questi ultimi, Sambuco dà il nome alla pecora sambucana, razza tipica della Valle Stura.
Un ruolo importante lo riveste anche il turismo, favorito sia dal patrimonio naturalistico/ambientale che dal buon numero di strutture alberghiere presenti nel paese.
Amministrazione
Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.