L'Unione Sportiva Salernitana 1919, meglio nota come Salernitana, è una società calcistica con sede nella città di Salerno. Milita in Serie B, la seconda divisione del campionato italiano, alla sua 31ª partecipazione in questa serie.
Fondata il 19 giugno 1919 da una cordata capeggiata da Matteo Schiavone,[3][4][5][6] nel corso della sua storia è stata rifondata per tre volte: nel 1927[7] in seguito alla costituzione di un nuovo sodalizio, nel 2005[8][9] e nel 2011 per motivi finanziari.[10][11] L'attuale società fu, infatti, fondata come Salerno Calcio nel 2011 (aderendo all'art. 52.10 del regolamento federale), e riprese i segni distintivi della Salernitana.[12]
La squadra ha giocato sempre fra i professionisti, eccetto per l'annata 2011-2012, poiché ripartì dalla Serie D.[4] Si tratta della seconda squadra campana in ordine temporale (preceduta solo dal Napoli) ad aver gareggiato nel campionato di Serie A a girone unico, al quale ha preso parte nelle stagioni 1947-1948, 1998-1999 (retrocedendo in entrambe le occasioni per un solo punto), 2021-2022, 2022-2023 e 2023-2024. Secondo i criteri FIGC di tradizione sportiva, la Salernitana è al 35º posto, seconda miglior squadra campana dopo il Napoli.
Il club esordì in campionato vincendo sul campo il proprio girone e successivamente a tavolino la finale del campionato di Promozione 1919-1920 contro il Brasiliano (squadra napoletana che vinse l'altro girone), in quanto gli incontri terminarono 5-0 in casa sia all'andata sia al ritorno per i rispettivi padroni di casa, sicché occorse una terza finale ma per protesta i partenopei non si presentarono sul neutro di Nocera Inferiore, città situata nel salernitano, conferendo in questo modo la promozione in Prima Categoria alla Salernitana. Gli allora bianco-celesti si ritrovarono quindi nel massimo livello calcistico dell'epoca, ma non andarono mai oltre la fase regionale. Retrocessero nella stagione 1921-1922. Seguì una fusione con lo Sporting Club Audax Salerno.[13][15][16]
Nel 1922 nacque, così, la Salernitanaudax, sodalizio che per divergenze interne e problemi vari fermò l'attività nel 1925.[13][17][18] La Salernitana rinacque nel 1927 attraverso una fusione tra Salernitanaudax, Campania e Libertas, ripartendo dal terzo livello.[7][13][19] Ottenne la prima promozione in Serie B nel 1937-1938, ma vi rimase per una sola stagione.[20][21]
Sempre con Viani disputò la massima serie, in cui si fece conoscere positivamente attraverso il rivoluzionario schema di gioco del Vianema (ideato da Antonio Valese che lo suggerì all'allenatore facendolo conoscere in tutta Italia e da cui ebbe origine l'odierno catenaccio italiano), con cui ottenne preziosi pareggi e vittorie che soltanto per un punto non le consentirono di salvarsi. Tuttavia la retrocessione di quella Salernitana fu un argomento controverso, giacché alcune fonti sottolineano come la Roma di quegli anni fosse stata favorita dall'arbitro Vittorio Pera nella sfida per la salvezza con la compagine di Salerno.[13][33][34]
Seguirono poi otto anni di militanza in Serie B, fino a quando non retrocesse in Serie C nella stagione 1955-1956.[13][35][36] Il 28 aprile 1963, durante la partita Salernitana-Potenza morì il primo spettatore in uno stadio italiano: Giuseppe Plaitano, colpito accidentalmente da un proiettile sparato in aria da un poliziotto nel tentativo di placare una rissa in campo scaturita anche per questioni legate alla partita, ma anche per l'ira dei tifosi provocata dall'eccessiva vigoria con cui fu placato l'iniziale invasore solitario.[13][37][38][39]
Anche questa volta la permanenza in B durò per un solo campionato,[13][45][46] ma con l'arrivo dell'allenatore Delio Rossi i campani tornarono pochi anni dopo in Serie B ottenendo la promozione nel campionato 1993-94 anche grazie ai gol di Giovanni Pisano.[13][47][48] Successivamente, durante la presidenza di Aniello Aliberti fu nuovamente Serie A al termine di un campionato che vide di nuovo Delio Rossi in panchina. Grazie alla coppia-gol composta da Marco Di Vaio[49][50] ed Edoardo Artistico, nonché altri uomini come i difensori Ciro Ferrara e Vittorio Tosto, i fratelli Giacomo e Giovanni Tedesco e il capitano Roberto Breda a centrocampo, capaci di costituire una rosa competitiva, la squadra concluse al primo posto finale[51]. Nella Serie A 1998-1999 retrocesse per un solo punto, e la stagione si concluse tragicamente per alcuni tifosi: Vincenzo Lioi, Ciro Alfieri, Giuseppe Diodato e Simone Vitale che morirono in treno a causa di un incendio durante il viaggio di ritorno dopo aver assistito all'incontro in trasferta dell'ultima gara di campionato.[13][52]
La Salernitana tornò in Serie B, e dopo le prime stagioni in cui si propose tra le candidate per la promozione, si piazzò ventesima nel 2002-2003 ma non retrocesse per via del Caso Catania.[53] Nell'estate del 2005 tuttavia il club venne radiato dal professionismo per inadempienze finanziarie,[9][13] anche se il presidente Aliberti e altre figure nel mondo del calcio hanno sostenuto che quella Salernitana sarebbe stata eventualmente in grado di rateizzare il pagamento dei debiti.[54][55] In ogni caso, dopo una breve parentesi in Terza Categoria la società, nel corso del girone di andata venne messa in liquidazione fallimentare. Nel frattempo a Salerno nacque tramite lodo Petrucci una nuova società che ripartì dalla Serie C1[9], e ottenne la promozione in seconda serie nel campionato di Serie C1 2007-2008 anche grazie alle reti di Arturo Di Napoli[56].[57] La società in seguito acquisì i beni immateriali della precedente Salernitana, fra cui il marchio con l'ippocampo, e nella stessa stagione retrocesse nuovamente in terza serie al termine del campionato di Serie B 2009-2010.[58] Dopo aver lottato fino ai play-off, nel 2010-2011 non ottenne la promozione, e fu anzi costretta a scomparire in quanto la società fallì per debiti.[13]
Il calcio salernitano ripartì dalla Serie D 2011-2012 attraverso il Salerno Calcio, che venne fondato da Claudio Lotito e Marco Mezzaroma. Il sodalizio, che nella stagione successiva divenne Salernitana attraverso l'acquisizione dei beni immateriali utilizzati dalle società precedenti, ottenne due promozioni consecutive entrambe con Carlo Perrone allenatore. Si aggiudicò, inoltre, la Supercoppa di Lega di Seconda Divisione nel 2012-2013 e, con in panchina Angelo Gregucci la Coppa Italia Lega Pro 2013-2014.[13] Nella stagione 2014-2015, sotto la guida di Leonardo Menichini, ottenne con due giornate d'anticipo l'aritmetica certezza della promozione in Serie B.[59] Lo stesso Menichini subentrò nella stagione seguente, salvando i granata ai playout.[60]
Nel 2018-19, sotto la guida di Menichini (allenatore subentrato verso la fine del torneo) vinse la doppia sfida playout contro il Venezia, salvando la categoria sul campo,[61] anche se il Venezia sarà in seguito ripescato a causa dell'esclusione del Palermo.[62]
Il 19 giugno 2019 il club ha festeggiato i cento anni di attività. Per celebrare l'evento la società ha organizzato un triangolare estivo con il Bari e la Reggina, con le quali i granata sono gemellati[63], vinto dai pugliesi,[64] e modifica lo stemma sulla maglietta per la stagione 2019-20, richiamandosi a un logo utilizzato negli anni quaranta e ad altre peculiarità del suo passato.[65]
Nella stagione 2020-21 la squadra, allenata da Fabrizio Castori, conclude il campionato di Serie B al secondo posto dietro l'Empoli capolista e davanti al Monza terzo. Ottiene di conseguenza l'accesso diretto alla Serie A a 22 anni di distanza dalla precedente esperienza nella massima serie del 1998-99.[66] Il direttore sportivo è Angelo Mariano Fabiani
Tuttavia, la terza promozione in A dei granata fa emergere una spinosa questione societaria, relativa al ruolo del co-patron Claudio Lotito, contemporaneamente presidente dei campani e della Lazio. Non essendo possibile, ai sensi dell'articolo 16 bis delle N.O.I.F.[67], che uno stesso individuo sia comproprietario di due squadre nella stessa categoria, per iscriversi regolarmente alla Serie A la Salernitana avrebbe dovuto essere obbligatoriamente ceduta a una nuova gestione entro il 31 dicembre 2021. Per ovviare al problema, per tutto il girone di andata della Serie A 2021-2022 la squadra dell'Ippocampo viene inizialmente gestita da un trust, appositamente costituito[68], con al capo l'amministratore unico Ugo Marchetti, salvo poi venire ceduta all'imprenditore Danilo Iervolino, che formalizzando la sua offerta alle ore 23:58 del 31 dicembre[69] ne diviene il nuovo proprietario.[70]. Nella prima parte di stagione la Salernitana stanzia in fondo alla classifica collezionando 3 vittorie, 2 pareggi e 16 sconfitte. Nel girone di ritorno, complice una massiccia campagna d'acquisti invernale compiuta dal neo direttore sportivo Walter Sabatini e dal tecnico Davide Nicola, la squadra conquista un'insperata salvezza all'ultima giornata nonostante una sconfitta casalinga per 0-4 contro l’Udinese, diventando la prima squadra a salvarsi in Serie A con soli 31 punti (mai successo da quando è stata introdotta la vittoria a 3 punti).
Nella stagione 2022-2023, complice una maggiore continuità di risultati, la squadra granata ottiene una salvezza tranquilla e senza essersi mai posizionata tra le ultime tre, con la matematica della permanenza in A giunta alla 36ª giornata. Al termine della stagione, la squadra guidata da Paulo Sousa (subentrato all'esonerato Nicola a stagione in corso) si classifica 15ª con 42 punti, miglior piazzamento e record di punti di sempre in Serie A. Tuttavia nella stagione seguente, complice un'annata disastrosa, la squadra chiude la stagione all'ultimo posto e retrocede in Serie B con quattro giornate d'anticipo con appena 17 punti totalizzati, peggior rendimento di sempre nella Serie A a 20 squadre.
Cronistoria
Cronistoria dell'Unione Sportiva Salernitana 1919
19 giugno 1919 - Fondazione dell'Unione Sportiva Salernitana.
1919-1920 - 1ª nel girone B della Promozione Campania. Promossa in Prima Categoria dopo aver vinto la finale.
1922-1923 - Nel mese di dicembre diventa Società Sportiva Salernitanaudax grazie alla fusione con lo Sport Club Audax Salerno. Vince il campionato campano di Seconda Divisione venendo promossa.
1925-1926 - Al termine della stagione si scioglie e rimane inattiva.
1927 - Viene fondata l'Unione Sportiva Fascista Salernitana nella quale confluiscono i giocatori di Salernitanaudax, Campania Foot-Ball Club e Sport Club Libertas Salerno ripartendo dal campionato di Seconda Divisione.
1977-1978 - 6ª nel girone C della Serie C. Ammessa nella nuova Serie C1. Il club nel corso della stagione, viene inglobato in una nuova società e diventa Salernitana Sport.
11 agosto 2005 - A seguito dell'esclusione dal professionismo del club per problemi finanziari, viene fondata la Salernitana Calcio 1919 che aderisce all'art. 52.6 NOIF e viene iscritta in Serie C1.
2005-2006 - 5ª nel girone A della Serie C1. Perde la semifinale dei play-off.
26 luglio 2011 - A seguito del fallimento del club avvenuto al termine della stagione, viene fondato il Salerno Calcio che aderisce all'art. 52.10 NOIF e viene iscritto in Serie D.
2011-2012 - 1º nel girone G della Serie D. Promosso in Lega Pro Seconda Divisione.
La Salernitana nel corso degli anni ha prevalentemente indossato il bianco-celeste a righe verticali (nei periodi 1919-1922,[71] e 1929-1943[72]) e il granata (colore adottato una prima volta dal 1927 al 1929[73]) che contraddistingue il club dal 1943 a oggi. In tal senso, è degna di menzione la particolare stagione 2011-2012, quando il primo sodalizio salernitano appena rifondato si tinse in modo diverso, per questioni legate ai diritti sull'uso dei segni distintivi della Salernitana.
Simboli ufficiali
Stemma
Il simbolo della Salernitana è l'ippocampo. Venne adottato nel 1949, quando apparve per la prima volta sulle magliette della squadra grazie al pittore Gabriele D'Alma che ne disegnò una prima versione. Lo stemma non sempre è apparso sulle magliette di gioco: nella maggior parte dei casi serviva a rappresentare il logo della società, e non vi è traccia di esso fino alla fine degli anni 1970, quando comparve un cerchietto bianco con un ippocampo intero color granata al suo interno.[74]
L'ippocampo fu stilizzato nel 1986 a Dallas dal grafico americano Jack Lever, bagnato dalle onde marine e sormontato da cinque bastioni rievocanti le fortificazioni longobarde e normanne. Alla destra dell'ippocampo vi è una piccola stella con otto punte: ricorda il Follaro, antica moneta della Zecca di Salerno.[74]
Nel torneo di Serie B 1999-2000 la forma del logo della Salernitana cambiò leggermente: la torre con le onde marine fu sostituita da uno scudetto con sotto l'anno di fondazione 1919. Ancora oggi è adoperato, ma nel corso degli anni per questioni sui diritti fu talvolta sostituito da altri simboli.
Primissimo logo ufficiale della Salernitana
Logo adoperato intorno agli anni quaranta
Logo usato dalla stagione 1948-49
Logo utilizzato dal 1986 sino al 1999
Logo utilizzato dal 2005 al 2009
Stemma comunale, utilizzato come logo dal Salerno Calcio nella stagione 2011-2012
Logo attuale, già utilizzato dal 1999 al 2005 e fra il 2009 e il 2019 e utilizzato nuovamente a partire dal 2020
Logo utilizzato in occasione del centenario nella stagione 2019-2020
Inno
La Salernitana, negli anni recenti ha avuto un inno ufficiale dal titolo Il potere deve essere granata, che nacque nel 2007 dal cantante e musicista salernitano Sandro Scuoppo, il quale lo presentò per la prima volta a Salerno in piazza della Concordia nel corso della presentazione ufficiale (aperta al pubblico e stracolma di sostenitori entusiasmati dai nuovi acquisti, come ad esempio Arturo Di Napoli) della nuova rosa della squadra,[75] mentre la nuova società sorta nel 2011 non possiede ancora un inno ufficiale.
Mascotte
Ippo e Granatiello sono stati la mascotte della Salernitana in due periodi distinti, sorti per operazioni pubblicitarie e di marketing.
Ippo nacque da un'idea della Salernitana Sport di Aniello Aliberti nella stagione 1999-2000, secondo una precisa strategia di marketing che si sviluppò con l'apertura del primo Salernitana Store. In quel periodo con il nome "Ippo" veniva identificato sia il cavalluccio marino raffigurato sul logo a scudo (che era stato appena realizzato e che aveva sostituito il precedente logo con la "torre" e le onde marine), sia la mascotte presente allo Stadio Arechi, utilizzata anche come pupazzetto in vendita nel primo Salernitana Store.[74]
Nel 2005 nacque la Salernitana Calcio 1919, che nella stagione di Serie B 2007-2008 si forgiò di una nuova mascotte concessa dallo sponsor di quel periodo: Interauto Citroën. Tale sponsor offrì Granatiello, un leoneantropomorfo con indosso la maglia della Salernitana n. 10.[76]
L'attuale stadio della Salernitana, sito in via Allende prende il nome da Arechi II, principe longobardo sotto il quale l'antica Salerno visse un periodo di grande fioritura.[77] La Salernitana giocò la sua prima gara all'Arechi nella prima giornata di campionato contro il Padova terminata sul risultato di 0-0. Il nome "Arechi" fu però aggiunto a lavori ultimati, ossia solo nella partita inaugurale Italia-Ungheria 3-1 del 1º maggio 1991: per 15 giornate la Salernitana giocò in uno stadio privo di nome.[77] Il terreno di gioco misura 105 m di lunghezza per 68 m di larghezza. Una delle particolarità è la mancanza di una pista di atletica, che ha consentito di realizzare lo stadio di forma rettangolare; ciò permette di assistere agli incontri senza l'ostacolo visivo della pista e senza influenzare la capienza.[78]
In precedenza i granata giocavano allo Stadio Donato Vestuti sito in piazza Casalbore, che fu inaugurato il 2 gennaio 1931 con una amichevole Salernitana-Gladiator dopo due anni di lavori e, per volere del regime fascista, con il nome di Stadio Littorio.[79] Terminata la guerra e caduto il fascismo a Salerno, il Littorio venne cambiato in Stadio Comunale dal 1945 al 1952[80], e successivamente "Donato Vestuti" dalla stagione 1952-1953[81] in onore al primo fondatore di una squadra di calcio a Salerno: il Salerno FBC (nel 1913). Nel 1962 lo stadio Vestuti fu protagonista di un film girato a Salerno e a Napoli: "Le quattro giornate di Napoli" del regista Nanni Loy. Nel 1990 la Salernitana traslocò nello stadio di via Allende, e il Vestuti venne utilizzato dai granata nel 2004 per presentare la rosa ufficiale al pubblico, e attualmente è utilizzato da altre rappresentative sportive salernitane, come la Salernitana Femminile.[82] Prima ancora del Vestuti, la Salernitana disputava le proprie gare interne sul campo di Piazza d'Armi.[83]
Il centro sportivo "Vincenzo Volpe" di Salerno, situato come l'attuale stadio in via Salvador Allende, è diventato dal febbraio 2014 il centro di allenamento della prima squadra e delle rose giovanili granata.[84]
Il complesso fu sede degli allenamenti della Salernitana anche nel corso della gestione di Aniello Aliberti, e per qualche tempo anche sotto la gestione di Antonio Lombardi.[85]
La struttura, prima di divenire l'impianto per gli allenamenti della Salernitana nel 2014, ha subito un profondo cambiamento, come l'ampliamento del terreno di gioco, la ristrutturazione degli spogliatoi e degli altri locali di servizio come la palestra annessa e l'infermeria, e sono stati migliorati gli impianti presenti, come il sistema di illuminazione. Ne è venuto fuori un centro di allenamento moderno e funzionale, grazie a un investimento che supera il milione e mezzo di euro.[86]
Dal 17 febbraio 2016,[87] la Salernitana ha iniziato ad allenarsi anche in un nuovo centro di allenamento, il "Mary Rosy" di Pontecagnano Faiano.
Società
La squadra di calcio maschile della Salernitana, fondata il 19 giugno 1919 come associazione con il nome Unione Sportiva Salernitana, è una nuova società a responsabilità limitata,[88] costituita il 26 luglio 2011 con il nome Salerno Calcio, in quanto rifondata a seguito del fallimento della precedente società nello stesso anno, acquisendone il titolo sportivo e assumendo la denominazione ufficiale Unione Sportiva Salernitana 1919 il 12 luglio 2012. La società, avente sede legale in via Salvador Allende s.n.c. a Salerno[88] e iscritta alla Camera di Commercio della stessa città,[88] risulta avere, al 2023, 101 dipendenti e un capitale sociale di 10 000 euro.[88]
Dal 13 gennaio 2022 il club è controllato dall'imprenditoreitalianoDanilo Iervolino.[89][90] Questo controllo di Iervolino sulla Salernitana è esercitato tramite la società italiana IDI s.r.l., proprietaria del club granata con il 100,00% del capitale, in qualità di socio unico[89] e, a sua volta, di appartenenza per intero a Iervolino.
Il club è membro network dell'European Club Association (ECA),[91] organismo privato che rappresenta le società calcistiche a livello europeo e riconosciuto dall'UEFA.
Nel marzo 2015, la società campana ha messo all'asta la possibilità di vivere una intera giornata con il club al migliore offerente, sulla piattaforma benefica "CharityStars". La somma è stata devoluta in beneficenza all'ANGELS, un'associazione che si occupa di curare e salvaguardare i bambini che vivono nelle zone colpite dalla guerra.[101]
Il 30 dicembre 2014, il club granata ha preso parte a un'amichevole disputata allo Stadio Vito Simone Veneziani contro il Monopoli a sostegno di Armandino De Sio, piccolo tifoso granata colpito da cancro.[102]
Settore giovanile
Il settore giovanile della U.S. Salernitana 1919, si compone di: Beretti, Juniores, Allievi Nazionali, Allievi Regionali, Giovanissimi Nazionali, Giovanissimi Regionali, Mini Giovanissimi, Esordienti, Esordienti a 9 e Pulcini.[103]
Tra i titoli conquistati dal settore giovanile della Salernitana sono da citare quello della vittoria del Campionato nazionale Dante Berretti nel 1969 dalla formazione Juniores, guidata da Mario Saracino[4][104][105] e il titolo di Campione della Campania ottenuto nel 2009 dagli Allievi Regionali allenati da Egidio Sironi.[106]
Nel periodo della gestione di Antonio Lombardi, con il nome di Salernitana Calcio 1919 è stata titolare della scuola calcio Associazione Sportiva Salernitana Piccoli Granata che ogni anno organizzava anche campi estivi per bambini.[115][116] Dal febbraio 2015 la gestione di Lotito e Mezzaroma ha aperto la nuova scuola calcio ufficiale, che svolge tutte le attività al Campo Volpe.[117]
La Salernitana nella cultura di massa
"Da quando non ci sei... non è più domenica!" fu la scritta di uno striscione del 2012 esposto nel centro di Salerno che riprese alcune parole di una canzone di Cesare Cremonini il quale qualche giorno dopo dichiarerà sul social network di Twitter: "Mi è sempre stata simpatica la Salernitana e la sua storica tifoseria".[118] La scritta era dovuta al fatto che l'identità dell'allora Salerno Calcio non era quella della Salernitana. Il 19 giugno 2012, in occasione del 93º anniversario della nascita del club, nella città di Salerno si assistette a un corteo stracolmo di sostenitori della squadra che chiedevano a gran voce il ritorno in campo della Salernitana in un clima (con bandiere e vessilli granata agganciati ai balconi delle case di Salerno e dintorni) che spinse l'allora sindaco Vincenzo De Luca a incitare i dirigenti del Salerno affinché la storia della Salernitana (coi suoi segni distintivi) venisse recuperata quanto prima.[119]
In un concerto estivo del 2014 -per la "Festa dell'Amicizia"- a Bellizzi (SA) il noto cantante Nino D'Angelo si presenta sul palco con due sciarpe: una del Napoli e l'altra della Salernitana, rilasciando in seguito una dichiarazione dove afferma che da tifoso azzurro « [...] mi auguro che la Salernitana salga in categorie che più la competono, per poter giocare un bel derby all'insegna della sportività che deve contraddistinguere la nostra terra».[120] Lo stesso Nino D'Angelo menziona la Salernitana nel film Tifosi del 1999: la squadra di cui fa il tifo la guardia che deve scarcerare Gennaro Scognamiglio (interpretato da Nino D'Angelo), quest'ultimo tifoso azzurro.
La Salernitana è anche accennata nel film Al bar dello sport, realizzato durante la stagione sportiva 1983-1984, con protagonista Lino Banfi il quale nella finzione scenica, anche grazie ai suggerimenti di un amico del "Bar dello Sport" interpretato da Jerry Calà e alla vittoria per 1-3 dei campani a Reggio Calabria (l'ultima delle gare presenti in schedina, come affermato dallo speaker radiofonico) fa "13" al Totocalcio. Nella realtà tale partita non si è mai giocata, dato che la squadra di Reggio più prossima ai salernitani militanti in Serie C1 era la Reggina, che in quella stagione militava in Serie C2.[121]
Nel romanzo La ricreazione è finita di Dario Ferrari, il protagonista dice"Va bè,ma è tipo Real Madrid Salernitana, ci fosse stato Martesana,ancora ancora ".
Nella canzone Picasso, di Willie Peyote, una strofa recita: "non esco da una settimana e anche questa sera resto a casa c’è Cremonese – Salernitana. Ok é una scusa ma ho promesso, il tuo pensiero è un vento freddo e se ti incontro so che perdo”. Il cantante è stato poi inquadrato in tribuna allo stadio Zini, dopo qualche giorno dall'uscita del singolo, proprio in occasione del posticipo dell'ultima del campionato di serie A 2022-23 Cremonese - Salernitana.[122]
Nella stagione calcistica di Serie B 2004-2005 la Salernitana dell'allora presidente Aniello Aliberti, subito dopo aver battuto per 6-1 il Cesena in campionato, decise di ritirare la maglia numero 4 in onore dell'allora capitano nonché "bandiera" Roberto Breda che si avviava a terminare la sua carriera da calciatore.[139] Nella stagione seguente però la società della Salernitana fallì, e la maglia numero 4 venne ripristinata dalla Salernitana Calcio 1919 di Lombardi che la consegnò a Geōrgios Kyriazīs nel suo primo anno di Serie B.[139]
La Salernitana e le Nazionali di calcio
Nazionale italiana
Pasquale Mazzocchi è stato il primo calciatore italiano della Salernitana a essere convocato nella Nazionale maggiore, il 16 settembre 2022[140][141][142]. Il 26 settembre successivo, ha fatto il suo esordio in azzurro, subentrando a Giovanni Di Lorenzo al novantesimo minuto dell'ultimo match di Nations League contro l'Ungheria, divenendo il primo calciatore del club campano a vestire la maglia della nazionale italiana[143].
L'elenco che segue indica tutti i giocatori che contano almeno una presenza nella Nazionale Italiana Under-21 quando sono appartenuti alla Salernitana. Alcuni di essi possano vantare presenze nella Nazionale maggiore quando hanno fatto parte di altri club.[144] Accanto ai nomi, tra parentesi è indicato il numero di presenze con gli azzurrini e le reti segnate, mentre erano in forza alla Salernitana.
Willy Kargus, nella stagione 1922-23, è stato in assoluto il primo calciatore straniero ingaggiato dalla Salernitana; ma non ha mai disputato partite con la Nazionale tedesca. Il primo calciatore granata convocato nella propria Nazionale è stato il turco Bülent Eken[145].
Boulaye Dia, il 21 novembre 2022, in Qatar, è stato il primo calciatore granata a disputare una partita dei Campionati mondiali di calcio; in seguito, nella medesima competizione mondiale, ha anche realizzato una rete, il 26 novembre 2022, nella partita Qatar-Senegal[146]. Il 22 novembre 2022 anche il difensore Dylan Bronn è sceso in campo per la Tunisia, contro la Danimarca, divenendo così il secondo calciatore in forza alla Salernitana a prendere parte a un Mondiale di calcio. Infine, il 26 novembre 2022 un terzo calciatore granata, l'attaccante Krzysztof Piątek ha preso parte ai Mondiali in Qatar, disputando il secondo tempo della partita Polonia-Arabia Saudita.
Il 16 luglio 2023, il portiere messicano Guillermo Ochoa è stato il primo calciatore della Salernitana a vincere una competizione ufficiale con la propria Nazionale maggiore, sollevando al cielo, da capitano, la Gold Cup Concacaf[147].
L'elenco che segue indica tutti i giocatori stranieri che contano almeno una presenza nelle proprie rispettive nazionali quando sono appartenuti alla Salernitana.
Note: * In grassetto i giocatori attualmente in forza alla Salernitana.
Palmarès
Essendo stata rifondata per tre volte (nel 1927, nel 2005 e nel 2011), la Salernitana pur potendo annoverare la vittoria di diversi campionati e titoli dalla fondazione del 1919 a oggi, presenta sulla propria bacheca solo le coppe conquistate a partire dalla rifondazione del 2011, peraltro le uniche pienamente ufficiali vinte a livello di prima squadra.
Se nel periodo compreso tra il 2005 e il 2011 non risultano significative vittorie di trofei, tutti i riconoscimenti conquistati dalla Salernitana fino al 2005 vennero vinti all'asta fallimentare da Vincenzo Aliberti, nipote dell'ex presidente Aniello, e attualmente ne risulta detentore, con l'eccezione del Trofeo Dante Berretti del 1969, che venne regalato nel 2012 da Aniello Aliberti alla famiglia dell'avv. Peppino Tedesco, allora presidente della società la cui formazione giovanile, Juniores, lo vinse.[159]
Oltre a tutti i campionati e trofei ufficiali e semi-ufficiali sotto elencati, i granata hanno vinto anche alcune coppe a carattere amichevole: la Coppa AG Nocerina nel 1924,[160] la Coppa Amicizia nel 1979,[161][162] il Trofeo Parmacotto nel 1991-92,[163][164] il Trofeo Uhlsport - Città di Vipiteno nel 1997,[165] e il Trofeo Kenon nel 2020.[166]
La tabella tiene conto dei 91 campionati disputati a livello nazionale (inclusa la stagione in corso). Dal conteggio sono dunque esclusi il torneo vinto del campionato di secondo livello 1919-1920 perché giocato su base regionale e i campionati di primo livello delle stagioni 1920-1921, 1921-1922, 1923-1924, 1924-1925 dove la squadra non accede alle fasi successive del girone regionale.
Statistiche di squadra
Nella classifica della tradizione sportiva, che tiene conto di tutte le 65 squadre di calcio che hanno militato almeno una volta nella massima serie nazionale, la Salernitana si colloca al 36º posto, mentre nella classifica perpetua si piazza al 53º posto con 145 punti.[171]
Secondo un'indagine condotta e pubblicata annualmente da due società specializzate in sondaggi e ricerche di mercato, la StageUp e la Ipsos, al 2023 la squadra poteva contare in Italia su un seguito stimato in circa 186 000 tifosi,[180] un dato in forte crescita rispetto alle rilevazioni degli anni precedenti.[181][182]
Storia
La Salernitana ha da anni una delle tifoserie più calorose dell'Italia meridionale, come dimostrato dai numeri relativi alla presenza di pubblico allo stadio nel corso degli anni. Anche le tante suggestive coreografie proposte dalla Curva Sud "Siberiano" (chiamata così in nome del deceduto Capo Ultras Carmine Rinaldi, soprannominato appunto "Il Siberiano") nel corso dei decenni contribuiscono a evidenziare il forte attaccamento dei tifosi alla propria squadra.[183][184][185][186] Il noto giornalista sportivo Federico Buffa parlava così del tifo salernitano: "Reputo che sia la sezione distaccata del San Lorenzo. Nettamente la curva più creativa d’Italia. Le curve sono più o meno omologate, loro hanno proprio un'altra sezione ritmica: sono originali"[187].
Sono gemellati anche con il Brescia[190] per manifestazioni, da parte dei salernitani, di solidarietà, vicinanza e aiuto alla famiglia di Roberto Bani, tifoso bresciano morto allo stadio Arechi nel 1997 durante una partita di fine campionato tra la Salernitana e il Brescia[189][191] e sono stati inoltre gemellati con i tifosi del Monopoli.[192] In anni più recenti risultano gemellati anche con i tifosi dello Schalke 04[193][194] e sono in ottimi rapporti anche con la tifoseria del Liverpool: sia i tedeschi sia gli inglesi hanno assistito alle gare dei granata dal vivo, ospiti in curva a Salerno, esprimendo ammirazione.[195]
La Salernitana nacque come società polisportiva, includendo tra i propri ambiti varie attività come atletica, ciclismo, nuoto, canottaggio, lotta, pugilato, podismo e ovviamente calcio. L'obiettivo di Matteo Schiavone, il principale socio fondatore della società nel 1919 era quello di racchiudere tutti questi sport in un unico sodalizio. L'esperienza, tuttavia, durò solo per pochi anni, anche dopo la fusione con lo S.C. Audax Salerno del 1922 che diede vita alla temporanea Salernitanaudax,[209] ma l'attenzione si focalizzò via via sempre più verso la sola sezione calcistica.[210]
Tra le prime attività della Salernitana sono da menzionare sia l'atletica leggera[5] sia la corsa, quest'ultima una prima volta nel luglio 1919 dato che la società organizzò l'evento della "Popolarissima", il doppio giro podistico di Salerno, a cui presero parte non soltanto gli atleti iscritti nella società organizzatrice, ma provenienti da tutta la Campania.
^L'infrazione riguardò una partita contro la Cavese che finì 8-0 sul campo, dove i dirigenti della Cavese fecero dichiarare al portiere Cozzi di essere stato convinto da due emissari di Salerno a subire quante più reti possibili. Anche escludendo i punti ottenuti in quella partita, la Salernitana avrebbe comunque vinto aritmeticamente il proprio girone
^Dal 1990-1991 al 2009-2010, fonte: Luigi Cerone, Maglie e sponsor, una carrellata infinita, su salernoinprima.it, 4 novembre 2010 (archiviato dall'url originale il 18 febbraio 2013).
^Dal 1980-1981 al 2009-2010, fonte: Vitale, pp. 264-384, per gli sponsor tecnici vengono considerate le foto presenti nel libro, mentre gli sponsor ufficiali sono citati stagione per stagione.
^Rosa Salernitana 1988-1989 (JPG), su salernomania.it. URL consultato il 5 maggio 2012 (archiviato dall'url originale il 25 luglio 2014).
^Nei fatti l'incarico, formalmente assegnato all'allenatore in seconda, fu conferito a Willy Kargus, allenatore-giocatore che ai tempi era sprovvisto del patentino per allenatori.
^Nei fatti continuò ad essere allenatore in seconda, dato che l'attaccante Lucio Mujesan che non disponeva del tesserino per allenare, fu in realtà allenatore/giocatore della Salernitana. Fonte: Vitale, p. 247
^Nei fatti continuò ad essere allenatore in seconda, dato che l'attaccante Lucio Mujesan che non disponeva del tesserino per allenare, fu in realtà allenatore/giocatore della Salernitana. Fonte: Vitale, p. 252
^La società è gestita da Tommaso Prudenza fino al 10 ottobre 1948
^Commissario straordinario fino al 16 novembre 1955, poi presidente.
^Le mansioni di presidente sono state svolte da Franco Del Mese come amministratore delegato.
^Le mansioni di presidente sono state svolte da Antonio Loschiavo come amministratore delegato.
^abNei suoi anni di proprietà la carica di presidente è stata lasciata formalmente scoperta per uno o più periodi.
^Campionato misto della Lega Nazionale Centro-Sud disputato in qualità di società di Serie B ai sensi del regolamento ufficiale, e senza aver accesso al girone finale di Divisione Nazionale.
^In occasione del derby Salernitana-Benevento del 9 ottobre 2016 alcuni gruppi organizzati dello Schalke 04 hanno assistito alla gara ospitati dai salernitani in Curva Sud Siberiano. Inoltre, il gruppo granata della "Nuova Guardia 1990 Ultras" era presente allo stadio dello Schalke 04 in curva con i tedeschi per assistere alla partita Schalke 04-Darmstadt e riconfermare la stima reciproca.
^All’Arechi in scena la festa d’Europa, su lacittadisalerno.gelocal.it. URL consultato il 2 novembre 2016 (archiviato dall'url originale il 4 novembre 2016).
^ Antonio Lucignano, Verso Napoli-Salernitana, derby o testacoda?, su Gol del Napoli, 21 gennaio 2022. URL consultato il 28 gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 28 gennaio 2022).
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