Costituita nel 2018 mediante il trasferimento in città del Bassano a seguito del fallimento societario, è erede e continuatrice de facto della tradizione sportiva iniziata il 9 marzo 1902 con la fondazione dell'Associazione del Calcio in Vicenza (spesso siglato ACIVI) e poi transitata attraverso il Lanerossi Vicenza dal 1953 al 1989[3][4] e infine il Vicenza Calcio, fallito nel 2018.
Il Vicenza, fondato nel 1902 da un gruppo di cittadini capeggiati dal professor Tito Buy, preside del liceo Lioy[13], e dal docente di educazione fisica Antonio Libero Scarpa, è una delle più antiche società di calcio italiane. La formazione del primo consiglio direttivo avvenne il 9 marzo di tale anno[14], mentre il debutto agonistico avvenne il 18 maggio 1903 in un incontro amichevole valido per il campionato Provinciale per Scuole, che vide i vicentini prevalere su Cordellina, Baggio e Schio.
L'esordio ufficiale risale al campionato 1910-11: l'Acivi (come venne chiamato il Vicenza per i primi cinquant'anni, dall'acronimo della denominazione ufficiale di allora Associazione del Calcio in Vicenza) inaugurò il 12 febbraio 1911 il nuovo campo di Borgo Casale con una larga vittoria sul Bologna e a marzo terminò a punteggio pieno il girone Veneto-Emiliano, qualificandosi alla finale per il titolo. Tuttavia dovette soccombere, sia in trasferta che in casa, alla Pro Vercelli nei suoi anni d'oro.[14]
Negli anni precedenti alla prima guerra mondiale prese parte in più occasioni alle finali nazionali dell'Italia settentrionale, che si disputavano in un girone fra le vincenti dei gruppi regionali. Il Vicenza incontrò così varie volte il Bologna, la Juventus, il Milan, l'Inter, affermandosi fra le migliori squadre italiane.
Il Vicenza inizia gli anni 1920 gareggiando nella Prima Categoria divisa in vari gironi regionali. Nel 1921-22 si aggregò allo scisma delle grandi squadre, andando a disputare il campionato della C.C.I.: terminò ultimo nel girone A, piazzamento che lo condannava a dover disputare e vincere le qualificazioni interdivisionali contro squadre di Seconda Divisione per conquistare la salvezza. All'attuazione del Compromesso Colombo affrontò la qualificazione interdivisionale che perse contro il Derthona lasciando così la massima divisione nazionale.
Nella stagione 1924-25 il Vicenza vinse il girone eliminatorio di Seconda Divisione dopo spareggi con Udinese e Olympia Fiume, ma venne poi squalificato e declassato all'ultimo posto per le posizioni irregolari degli ungheresi Horváth e Molnár;[15][16] comunque non venne retrocesso perché la Federazione lo ripescò. Impreparato di fronte alle trasformazioni che avviavano il calcio italiano verso il professionismo, si fece travolgere dalle varie ristrutturazioni dei tornei, fino a precipitare nel 1929 al quarto livello della piramide calcistica nazionale.
Gli anni 1930 furono quelli della riscossa biancorossa, dopo un decennio da dimenticare. Nel 1932-1933 la squadra venne promossa in Serie B, dove rimase per due stagioni, per poi provare più e più volte la nuova promozione fra i cadetti. In quel periodo i biancorossi sfornarono talenti del calibro dei fratelli Umberto e soprattutto Romeo Menti, capitan "Neno" Rossi, Bruno Camolese, Luigi Chiodi, Giovanni Costa, mentre s'avviava sul viale del tramonto la stella di Piero Spinato, ancora oggi il giocatore che ha segnato più reti con la maglia del Vicenza.[15] Nell'annata 1939-1940 arrivò la promozione in Serie B con un netto vantaggio sulla seconda. L'8 settembre 1935 era frattanto stato inaugurato il nuovo stadio lungo il Bacchiglione, abbandonando definitivamente il campo di Borgo Casale. Nella partita inaugurale contro gli ungheresi del Soroksár esordì l'appena sedicenne Romeo Menti, il giocatore a cui, per un curioso gioco del destino, lo stesso stadio sarebbe stato intitolato nel 1949 dopo la scomparsa nella tragedia di Superga.[17]
All'inizio degli anni 1940 il Vicenza conquistò la massima divisione nazionale, grazie anche a una linea mediana passata alla storia come una delle migliori dell'epoca e formata da Osvaldo Fattori (poi all'Inter), Alfonso Santagiuliana (che giocò anche nel Grande Torino) e Luigi Abeni, la cui carriera fu stroncata dalla malattia.
La Serie A 1942-1943 si concluse con una storica salvezza, conquistata all'ultima giornata sconfiggendo per 6-2 la Juventus a Torino nel giorno di Pasqua del 1943.[18] Dopo l'8 settembre partecipò al girone Veneto del campionato di Guerra del 1944, rinunciando però alle finali nazionali.
Dopo la seconda guerra mondiale, il Vicenza tornò a giocare in Serie A, dopo il campionato misto del 1946. Nella Serie A 1946-1947, tornato il campionato a girone unico, il Vicenza si piazzò sorprendentemente al quinto posto (miglior marcatore della squadra fu il vicentino Bruno Quaresima); l'anno seguente tuttavia la squadra giunse all'ultimo posto (unica volta nella storia biancorossa che il Vicenza ha chiuso il campionato da fanalino di coda) e fu retrocessa.
Nel 1949 il Vicenza sfiorò l'immediato ritorno in Serie A, sfumato per un punto. Seguirono poi alcuni campionati di Serie B conclusi a metà classifica, caratterizzati da problemi economici.
Il 26 giugno 1953 accadde un evento che avrebbe cambiato la storia della società vicentina per molti decenni: la vecchia Acivi fu acquistata dal colosso laniero di Schio, la Lanerossi, fondata nel XIX secolo da Alessandro Rossi. Non si tratta del primo caso di sponsorizzazione calcistica in Italia, all'epoca ancora vietata, ma invece di un cosiddetto abbinamento, cioè una vera e propria acquisizione: la società calcistica divenne una costola dell'azienda tessile, portandone anche il nome e il simbolo – la "R" – sulle maglie (le sponsorizzazioni saranno permesse solo all'inizio degli anni 1980). Il logo rimase sulle maglie biancorosse fino alla stagione 1988-1989, anche se l'azienda non contribuiva economicamente più dagli inizi del decennio.
L'iniezione di fiducia e soprattutto di denaro liquido permise di allestire una squadra che ben presto, dopo una stagione di assestamento, tornò nel 1955 in Serie A dopo sette anni di attesa, con l'allenatore Aldo Campatelli e le reti di Enrico Motta. Al ritorno in massima serie il Vicenza conquistò una sorprendente salvezza con un nono posto.
Ai fasti della prima squadra si aggiunsero quelli della formazione primavera, che nel 1954 e nel 1955 conquistò due volte consecutivamente il torneo di Viareggio. Dalla squadra del Viareggio uscirono giocatori come Azeglio Vicini, Sergio Campana, Renzo Cappellaro, Mario David, Mirko Pavinato, Luigi Menti e molti altri che in seguito vestirono la maglia biancorossa in Serie A.
Nella seconda metà degli anni 1950, il reparto offensivo venne rafforzato con l'innesto di due sudamericani, dapprima Américo Murolo e nella stagione successiva Francisco Lojacono, oltre al vicentino Renzo Cappellaro.
A cavallo fra i due decenni il Vicenza conquistò salvezze e piazzamenti come due settimi posti consecutivi, e nel 1960-1961 l'allenatore Roberto Lerici (già giocatore biancorosso degli anni 1950) vinse il premio del Seminatore d'oro come miglior allenatore stagionale. Il Lanerossi mantenne le sue caratteristiche di provinciale, attenta ai bilanci, che valorizza i giovani, siano prodotti dal vivaio o provenienti da altre squadre, mantenendo un nucleo forte di giocatori sempre più bandiere, accogliendo di tanto in tanto grandi giocatori a fine carriera.
Nel 1962 arrivò il centravanti brasiliano trentenne Luís Vinício, che diede ulteriore lustro alla squadra. Nella Serie A 1963-1964 il Vicenza si issò al primo posto in classifica in coabitazione per tre partite consecutive, dalla 7ª alla 9ª giornata, conquistando al termine del campionato il sesto posto. Luis Vinicio nella stagione 1965-1966, nel suo anno di grazia, conquistò la classifica cannoniere con 25 reti (si dovranno aspettare ventisei anni perché un giocatore di Serie A segni tanto: sarà Marco van Basten nel 1991-1992), il Lanerossi giunse quinto.
A grandi risultati seguono però anni in cui la salvezza era risicata, spesso all'ultima giornata. Fra le salvezze risicate, storica quella del 1972-1973, in cui il Lanerossi sembrava ormai spacciato, ma con tre vittorie nelle ultime tre giornate riuscì a risalire la china fino a uno spareggio con l'Atalanta, sconfitta su autogol. Tuttavia la fortuna abbandonò il Lanerossi nel 1975 quando, al ventesimo campionato consecutivo di Serie A, retrocesse in Serie B.
Dopo un'opaca stagione 1975-76 in cui rischiò addirittura di retrocedere in Serie C, il Lanerossi si presentò con poche speranze a quella 1976-77. Tuttavia il nuovo tecnico, Giovan Battista Fabbri, ebbe una intuizione: trasformò il giovane Paolo Rossi da ala destra dalle scarse prospettive in un eccellente centravanti, portando il Vicenza alla promozione in Serie A. Dopo un inizio titubante, la formazione biancorossa si dimostrò travolgente, grazie ai gol di Rossi, la sicurezza del libero Giorgio Carrera, le giocate di Franco Cerilli e Giancarlo Salvi, la diga di Mario Guidetti a centrocampo, l'inarrestabile Roberto Filippi.
Solo la Juventus fece meglio del Lanerossi. La squadra chiuse il campionato al 2º posto e approdò di diritto alla Coppa UEFA: rimane tuttora il miglior risultato assoluto di una neopromossa nella storia della massima serie italiana. Rossi divenne il nuovo fenomeno del calcio italiano: nel dicembre 1977 fu convocato in nazionale e a fine stagione vinse il titolo di capocannoniere con 24 reti, cifra rilevante per i tornei a 16 squadre. A giugno 1978 Rossi fece parte della squadra italiana ai mondiali di calcio in Argentina, dove gli azzurri giunsero quarti e il centravanti realizzò tre gol.
Al ritorno in Italia, si dovette affrontare il nodo della comproprietà del calciatore con la Juventus, a posteriori un bivio fondamentale nelle vicende biancorosse di fine anni 1970. L'operazione si risolse solo alle buste, con cifre fino ad allora mai impegnate in una singola sessione di calciomercato: Farina offrì ben 2 612 510 000 lire per assicurarsi l'altra metà del cartellino di Pablito.[19] Il notevole esborso si rivelò problematico per le risicate casse del Vicenza[19][20], ora costretta a cedere alcuni tra gli altri migliori elementi di Fabbri onde rientrare dell'investimento su «mister cinque miliardi» Rossi[21], oltreché ad affrontare il malumore del resto della rosa causa il diverso trattamento economico loro riservato.[20] In questo difficile contesto, i progetti di Farina fallirono nel breve volgere di una stagione: al debutto europeo, la squadra fu eliminata al primo turno di Coppa UEFA 1978-1979 dai cecoslovacchi del Dukla Praga, mentre in campionato, dopo non avere mai trovato un vero ritmo di gioco, scivolò lentamente a fondo classifica fino a un'impronosticabile retrocessione.[22] Il Lanerossi si ritrovò così in Serie B e, due anni dopo, addirittura in C1; magra consolazione fu la conquista, nella stagione 1981-1982, della Coppa Italia di Serie C.
Il 16 giugno 1985, pur con la giovane stella Roberto Baggio assente per infortunio, sul campo neutro del Franchi di Firenze il Vicenza, guidato in panchina da Bruno Giorgi, tornò in Serie B dopo il vittorioso spareggio promozione contro il Piacenza. L'anno seguente, il terzo posto maturato tra i cadetti pareva aver riaperto ai vicentini le porte della massima serie, tuttavia la CAF annullò la promozione per il coinvolgimento del club in uno scandalo scommesse: il colpo fu forte per la piazza vicentina, tanto che nel 1987 si ricadde in Serie C1.
Nell'estate 1989 la società rilevata da Pieraldo Dalle Carbonare cambiò nome dando l'addio al Lanerossi e alla sua "R", divenendo Vicenza Calcio.[3][4] Nella stagione 1989-1990 la squadra rischiò addirittura la retrocessione in Serie C2, in una travagliata annata segnata da ben tre cambi di guida tecnica. Il 7 giugno 1990 il Vicenza, guidato dalla bandieraGiulio Savoini, ottenne la salvezza nello spareggio contro il Prato sul campo neutro del Mazza di Ferrara, con il sostegno di un esodo di tifosi biancorossi che invasero la città estense. Nel 1990-1991 venne esonerato il tecnico Giuseppe Caramanno e subentrò Antonio Pasinato ma neanche lui riuscì a riportare il Vicenza in Serie B, obiettivo raggiunto due stagioni dopo con Renzo Ulivieri. Nel 1993-1994, l'allenatore toscano, pur senza grandi attaccanti, riuscì a salvare il Vicenza con un gioco corale che sarà la caratteristica di tutto quel periodo della squadra. Anche il suo successore, Francesco Guidolin, adottò una strategia volta a mettere in risalto le doti del gruppo e l'azione di tutta la squadra più che quella dei singoli giocatori.
L'anno successivo le prestazioni del capitano Giovanni Lopez, il terzino Gilberto D'Ignazio Pulpito e il mediano Domenico Di Carlo riportarono il Vicenza in massima serie, dove finì nono.
Addirittura meglio andò l'anno seguente, quello della consacrazione. Stante un campionato molto positivo, in cui il Vicenza fu capace di ottenere memorabili vittorie ai danni delle "tre grandi" Juventus, Inter e Milan, oltreché veleggiare per varie giornate quale capo classifica, la squadra catalizzò l'interesse grazie al suo cammino da rivelazione in Coppa Italia, che culminò fino alla doppia finale contro il Napoli: all'andata al San Paolo i biancorossi cedettero per 1-0, ma al ritorno, il 29 maggio 1997 al Menti, Giampiero Maini pareggiò subito i conti; si andò quindi ai tempi supplementari dove furono Maurizio Rossi e Alessandro Iannuzzi a entrare nella storia della squadra, realizzando allo scadere i gol che sancirono il 3-0 finale e assegnando al Vicenza il più importante trofeo della sua storia.
Frattanto nell'estate 1997 la società petrolifera English National Investment Company rilevò la maggioranza del club biancorosso: il Vicenza divenne così la prima squadra italiana ad avere una proprietà straniera.[23] Da detentori della coccarda tricolore, i biancorossi si guadagnarono il diritto di giocare, il 23 agosto 1997 allo stadio delle Alpi di Torino, la sfida di Supercoppa italiana, persa contro la Juventus. Nella stagione 1997-1998, dopo l'ottavo posto dell'anno prima, il Vicenza si salvò senza patemi, ma si lasciò un po' andare in campionato, distratto dall'impegno in Coppa delle Coppe dove, al contrario, sorprese spingendosi fino alle semifinali, estromesso solo dal Chelsea poi vincitore dell'edizione. Decisivo fu in ambito europeo l'apporto del bomber Pasquale Luiso, alla fine capocannoniere della manifestazione.
Con il sopravvenuto addio di Guidolin, l'annata successivo sancì la fine di questo ciclo, con una retrocessione seguita, però, da un'immediata promozione grazie alla vittoria del campionato di Serie B 1999-2000, con il tecnico Edoardo Reja in panchina e un prolifico attacco in cui si distinsero Gianni Comandini, il solito Luiso e il giovane Cristian Bucchi. Durò, tuttavia, solo un anno la permanenza in Serie A, poiché la stagione 2000-2001 si concluse con una nuova retrocessione tra i cadetti.
Nel dicembre 2004 avvenne il ritorno della società in mano di imprenditori locali e la nomina a presidente di Sergio Cassingena. Da questo momento la storia del Vicenza vide un decennio in Serie B fatto di salvezze in extremis e tre retrocessioni sul campo di cui due, nel 2005 e nel 2012, poi annullate grazie a sopraggiunti illeciti sportivi di altre squadre. Nel 2013 questo decennio si chiuse con il definitivo declassamento in terza serie a causa di ciclici problemi finanziari, che determinarono un pesante passivo nelle casse societarie.[24] Negli anni in Serie C il Vicenza fu allenato dall'ex capitano biancorosso Lopez.
Al termine del campionato 2013-2014 il Vicenza perse i play-off contro il Savona per la promozione in serie cadetta, ma venne ripescato in Serie B in sostituzione del fallito Siena[25][26] Nel campionato cadetto 2014-2015 la formazione si risollevò terminando al terzo posto, ma furono ancora fatali i play-off, stavolta contro il Pescara. Nel 2017 i biancorossi, nel frattempo rilevati da una nuova cordata di imprenditori vicentini, retrocesse in Serie C, fatto che acuì ulteriormente la crisi economica del club.
Dichiarato fallito e messo in esercizio provvisorio, nel 2018 il Vicenza rischiò addirittura la retrocessione in quarta serie, ma riuscì a salvarsi vincendo il doppio spareggio salvezza contro il Santarcangelo. Cessate definitivamente le attività sociali, il titolo sportivo del club viene ritirato dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio.[27]
A campionato concluso l'imprenditore Renzo Rosso acquistò il ramo societario dell'azienda biancorossa e lo conferì a un'altra squadra di sua proprietà, il Bassano, che grazie ad una deroga federale si trasferì a Vicenza e cambiò denominazione in L.R. Vicenza Virtus, ponendosi come erede de facto della storica tradizione calcistica vicentina.[28][29] Il Vicenza poté così rimanere in Serie C ed iscriversi al campionato 2018-2019 utilizzando però la matricola sportiva del Bassano (questo a sua volta rifondato e ripartito dalle divisioni dilettantistiche venete). Il primo anno della gestione Rosso terminò con la qualificazione al primo turno dei play-off, disputato a Ravenna e terminato sull'1-1: ciò comportò l'eliminazione dei vicentini per via del peggiore piazzamento in classifica.
La stagione regolare 2019-2020, sotto la guida del tecnico Domenico Di Carlo, ex calciatore biancorosso, si interrompe in anticipo a causa della sospensione del campionato dovuta alla pandemia di COVID-19, ma, trovandosi al primo posto in classifica al momento dell'interruzione del torneo, il Vicenza viene dichiarato vincitore del girone B di Serie C dal Consiglio federale della Federazione Italiana Giuoco Calcio, che ufficializza la promozione del club in Serie B.
La stagione 2020-2021 vede i biancorossi centrare una tranquilla salvezza; nel mentre il 9 febbraio 2021 l'assemblea dei soci approva la modifica della denominazione sociale in L.R. Vicenza S.p.A.[1]
Nel campionato 2021-2022 il Vicenza invece si ritrova nelle retrovie; il clima intorno alla squadra viene inoltre intaccato dai dissidi tra la tifoseria e la società, con i supporter che manifestano il proprio disappunto per la scarsità di risultati e l'assenza di dialogo, mentre la dirigenza a più riprese ribatte loro aspramente rimarcando i cospicui investimenti effettuati. Il Lane riesce a sventare la retrocessione diretta solo all'ultima giornata della stagione regolare, ma la discesa in Serie C viene infine sancita dal doppio confronto nei play-out contro il Cosenza.
Nuovamente nella stagione successiva la squadra rende al di sotto delle attese, subendo molte sconfitte che infine la privano della possibilità di lottare per la promozione diretta; al contempo tuttavia il 12 aprile il Vicenza vince la cinquantesima edizione della Coppa Italia di Serie C contro la Juventus Next Gen.
La stagione 2023/2024 si apre con il mister Aimo Diana alla guida della squadra biancorossa; dopo un girone di andata estremamente al di sotto delle aspettative, l'uscita dalla Coppa Italia di Serie C contro il Rimini e una tifoseria in piena contestazione, l'arrivo di Mister Stefano Vecchi in panchina cambia le cose, con il record di 23 risultati utili consecutivi. La striscia viene però interrotta dalla sconfitta nella finale play-off contro la Carrarese.
Cronistoria
Cronistoria del L.R. Vicenza
1902 - 9 marzo: fondazione dell'Associazione Del Calcio In Vicenza.
4 dicembre 1908 - L'Associazione Del Calcio In Vicenza assorbe l'Olympia, altro club vicentino, e da questa incorporazione la denominazione diviene Associazione Del Calcio Di Vicenza.[7]
1908-1909 - 2º alle eliminatorie Venete del campionato della F.G.N.I, partecipa, poi, al campionato italiano di Prima Categoria indetto dalla FIGC e riservato a squadre "pure italiane" (composte cioè solamente da italiani). Ammesso direttamente in semifinale in quanto unica veneta; viene eliminata dall'US Milanese per 1-2 (a Vicenza) e 0-8 (a Milano).
1912-1913 - 1º nella sezione veneto-emiliana della Prima Categoria dopo aver vinto lo spareggio. 5º nel girone finale della Prima Categoria Alta Italia.
1913-1914 - 1º nella sezione veneto-emiliana della Prima Categoria. 5º nel girone finale dell'Alta Italia.
1914-1915 - 1º nel girone F del torneo maggiore della Prima Categoria. 3º nel girone semifinale D dell'Alta Italia.
1915-1919 - Attività sospesa per l'esposizione in prima linea del territorio berico sul fronte della prima guerra mondiale.
1920-1921 - 3º nel girone B della sezione veneta della Prima Categoria. Al termine del campionato, secessiona aderendo alla C.C.I..
1921-1922 - 12º nel girone A della Prima Divisione della C.C.I. Perde la qualificazione contro i vincitori della cadetteria. Retrocesso in Seconda Divisione. A fine campionato, integra l'Unione Sportiva Studentesca Vicentina al club.
1922-1923 - 7º nel girone E della Seconda Divisione dopo aver perso lo spareggio. Retrocesso in Terza Divisione.
1923-1924 - 1º nel girone C del Veneto della Terza Divisione. 1º nel girone finale dopo aver vinto lo spareggio. Promosso in Seconda Divisione.
1924-1925 - 1º nel girone D della Seconda Divisione dopo aver vinto gli spareggi. Viene punito per i tesseramenti irregolari degli ungheresi Horváth e Molnár, e relegato all'ultimo posto con conseguente retrocessione. Successivamente, la società addiviene ad un compromesso con la FIGC che lo reintegra in organico in soprannumero.
1925-1926 - 9º nel girone D della Seconda Divisione. Retrocesso nel nuovo Direttorio Divisioni Inferiori Nord per riforma dei campionati.
1928 - A fine stagione, la società assorbe il Circolo Cotonificio Rossi di Vicenza e da questo inglobamento la denominazione diviene Associazione Calcio Vicenza.[30]
2004-2005 - 17º in Serie B. Retrocesso e poi reintegrato di diritto in seguito alla retrocessione del Genoa per illecito sportivo che annullò l'originario esito sfavorevole del play-out.
2011-2012 - 19º in Serie B. Retrocesso e poi riammesso in seguito all'esclusione del Lecce per illecito sportivo che invalidò l'originario esito sfavorevole del play-out.
2013-2014 - 5º nel girone A della Lega Pro Prima Divisione. Perde i quarti di finale dei play-off, ma viene ripescato in Serie B a completamento organici.
2018 - Il 18 gennaio, il Vicenza Calcio S.p.A. viene dichiarato fallito e conclude la stagione in esercizio provvisorio. Il 31 maggio, subentra il Bassano di Bassano del Grappa, che rileva i cespiti della vecchia società all'asta di liquidazione, cambiando denominazione in L.R. Vicenza Virtus S.p.A. e trasferendo la sede sociale a Vicenza.
2018-2019 - 8º nel girone B della Serie C. Perde il primo turno dei play-off.
1902-1908 Associazione Del Calcio In Vicenza (ACIVI)
1908-1928 Associazione Del Calcio Di Vicenza (ACIVI) (L'ACIVI assorbe l'Olympia, altro club vicentino, 4 dicembre 1908)[7]
1928-1932 Associazione Calcio Vicenza (ACIVI) (L'ACIVI assorbe il Circolo Cotonificio Rossi, altro club vicentino, 1928)[30]
1932-1945 Associazione Fascista Calcio Vicenza (La denominazione "Associazione Fascista Calcio Vicenza" fu imposta da Benito Mussolini come tributo al suo partito, come per molte altre squadre di calcio o discipline sportive)[31]
Sin dal 1902, i colori sociali del Vicenza sono il bianco e il rosso, le stesse tinte comunali della città veneta. La divisa utilizzata dalla squadra nelle sue partite casalinghe è tradizionalmente costituita da una maglia palata biancorossa, abbinata a pantaloncini e calzettoni bianchi, questi ultimi con risvolto rosso.
Nel corso della storia del club, l'uniforme vicentina ha subito varie modifiche. Inizialmente era sostanzialmente una camicia con pali molto stretti, abbinata a calzettoni rossi. Tra gli anni 1920 e 1930, oltre alla succitata maglia palata, erano in uso anche delle casacche bianche con fascia orizzontale rossa al centro del petto, o al contrario rosse con fascia centrale bianca, assieme a pantaloncini rossi; la fascia verrà eliminata nel decennio successivo, lasciando la divisa completamente bianca. Alla ripresa nel secondo dopoguerra, i vicentini sfoggiarono spesso una palatura più ampia rispetto a quella d'inizio Novecento.
Tra le annate 1963-1964 e 1966-1967 c'è stato poi il ritorno a una maglia dai pali molto fitti; nell'ultima stagione è stata indossata anche una maglia bianca con sbarra diagonale rossa. Dagli anni 1970 i pali verticali tornano a una larghezza standard; con la fine del decennio, inoltre, il Lanificio Rossi cominciò a fornire come seconde e terze maglie modelli con colori sgargianti, tra cui il verde, l'azzurro, il blu e il giallo, molto semplici e minimali, marchiate solo dalla classica "R" dell'azienda affissa sul petto.
Nella stagione 1981-1982 comparve sulle maglie biancorosse il primo sponsor ufficiale: la Yuma Jeans, che vi restò fino all'annata 1983-1984.
Fino alla stagione 1995-1996 la maglia presentava una palatura più fitta; mentre dalla stagione 1996-1997 alla stagione 1998-1999 la divisa appariva con meno pali.
Nella stagione 2012-2013 la seconda divisa verde fluorescente venne utilizzata talvolta anche come divisa dei portieri.[38][39]
Per quanto riguarda le variazioni stilistiche, nelle terze maglie scure prodotte da Biemme e Lotto, utilizzate nella metà degli anni novanta, si segnalò il colletto bicromatico di bianco e rosso.[40][41][42]
Nella Serie A 1996-1997 il portiere Luca Mondini, essendo appassionato di rugby, si concordò con il fornitore tecnico Biemme, nell'indossare diverse stravaganti maglie personalizzate a strisce orizzontali bicromatiche (biancoverdi, giallonere, bluarancioni e biancorosse).[43][44]
La stagione 2001-2002 rappresentò per il Vicenza quella celebrativa dei primi cento anni dalla sua fondazione. Per celebrare la ricorrenza del centenario, la Umbro elaborò una divisa classica: la maglia ripresentò la comparsa della storica R a sinistra, e la mutazione del logo della V divenuta dorata per quella stagione e collocata al centro della maglia.
In tema di maglie rimane curioso quanto accadde il 4 ottobre 2008 allo Stadio Omobono Tenni di Treviso: la partita Cittadella-Vicenza iniziò con svariati minuti di ritardo in quanto l'arbitro Riccardo Tozzi fece cambiare ai calciatori berici la loro maglia, cromaticamente simile a quella del Cittadella, sicché il magazziniere del Vicenza corse ad acquistare delle maglie gialle fosforescenti in un negozio di Treviso fuori dallo stadio, con l'incoveniente della numerazione sbagliata che non corrispose a quella reale dei giocatori vicentini, oltre alla mancanza delle scritte dei cognomi sul retro.[45][46][47]
Nella stagione 2016-2017 in occasione del 20º anniversario della conquista della Coppa Italia 1996-1997, sulla maglia del Vicenza fu presente uno stemma celebrativo per rievocare la storica vittoria della coccarda tricolore.[48]
Nella storia del Vicenza, per via dei prestigiosi traguardi raggiunti dalla squadra biancorossa, le due maglie storiche rimangono quella del Real Vicenza che sfiorò lo scudetto della stagione 1977-1978, e quella del Vicenza dei miracoli di Francesco Guidolin di metà anni novanta con lo sponsor Pal Zileri.
Gli inizi
Anni 1920-1930
Anni 1930-1940
Anni 1940-1960
Anni 1960-1970
Anni 1970-oggi
Simboli ufficiali
Stemma
Evoluzione dello stemma
Dal 1902, anno di fondazione, alla stagione 1952-1953, il club utilizzò come simbolo uno scudo svizzeropartito a sinistra con una croce bianca in campo rosso (mutuata dallo stemma araldico della città di Vicenza), a destra palato in bianco e rosso. La fascia cuspidale, su fondo bianco, recava la dicitura A.C. VICENZA a lettere stampatelle rosse.
Nella stagione 1953-1954 (a seguito del passaggio sotto il controllo della Lanerossi) subentrò un anciletroncato: nel campo superiore, su fondo bianco, s'inscriveva la mutata ragione sociale LANEROSSI A.C. VICENZA (a lettere stampatelle auree), mentre nel campo inferiore, su fondo palato di bianco e rosso, campeggiava la celebre R annodata (sempre color oro), simbolo dell'azienda tessile di Schio.
Vera protagonista della simbologia societaria (in quanto unico elemento a campeggiare sulle maglie da gioco), la R della Lanerossi rimase in uso fino alla stagione 1988-1989.
Nel 1989,[3][4] a seguito della fine della "stagione Lanerossi" e del cambio di denominazione in Vicenza Calcio, l'artista Antonio "Toni" Vedù dell'Anonima Magnagati disegnò un nuovo emblema: di base si trattava di uno scudo francese moderno bianco bordato di rosso (salvo che nella parte superiore), quasi completamente occupato da una larga V rossa con all'interno una riga bianca, la quale sulla sinistra si tramutava in una croce (evocante l'araldica cittadina). In capo al tutto era apposta la dicitura VICENZA CALCIO 1902, a lettere rosse.
A seguito di un accordo con il gruppo Marzotto (divenutone frattanto proprietario), nella stagione 2001-2002 (in concomitanza col centenario di fondazione) la R della Lanerossi tornò a campeggiare sulle divise biancorosse. Previo rinnovo dell'accordo, dalla stagione 2006-2007 essa è tornata ad essere parte integrante delle maglie vicentine, diventando una sorta di "stemma secondario".
Nel 2018, a seguito del fallimento del Vicenza Calcio, la subentrante L.R. Vicenza Virtus di Renzo Rosso ha scelto di dismettere l'emblema del 1989[3][4] in favore del ripristino della sola R, che torna così ad essere l'effettivo stemma societario. A partire da essa è stato così concepito un nuovo identificativo (in uso solo per l'ambito amministrativo e comunicativo, ma non sulle maglie da gioco), nel quale il simbolo Lanerossi (colorato di rosso) è inserito in un cerchio (egualmente rosso) aperto nella parte superiore; al di sotto di esso campeggia l'epigrafe L.R. VICENZA 1902, a lettere stampatelle nere.
Inno
L'inno ufficiale della società è Inno biancorosso, inno della tifoseria, principale e storico. È il più antico e risale ai primi anni 1960. Venne realizzato su richiesta della proprietà del Lanerossi che, dopo essere stata la prima azienda italiana ad acquistare una squadra di calcio di Serie A, voleva lasciare un ulteriore segno nella storia calcistica vicentina. Questo inno si canta tuttora allo stadio (seppur con alcuni goliardici adattamenti operati dai tifosi). Nel 2018, a seguito della rifondazione del club, quest'inno è ritornato ad essere l'inno ufficiale, venendo eseguito nelle partite casalinghe.[52][53][54]
Oltre a questo ci sono diverse altre canzoni:
Grande Vicenza 1902-1992 90 anni, inno composto nel 1992 in occasione dei 90 anni di storia compiuti dal Vicenza;
Cuore biancorosso, inno inciso a scopi benefici cantato nel 1997 dall'allenatore Francesco Guidolin e dai calciatori biancorossi, per celebrare la vittoria della Coppa Italia 1996-1997;
Forza Vicenza avanti Vicenza forza Vicenza campione Vicenza, inno composto in anni recenti dall'argentino tifoso biancorosso Miguel Angel Regalado;
Vicenza cuore biancorosso, inno composto dal deejay Manuel Negrin nel 2012 e cantato da Luca Menti; il titolo fu scelto tramite un sondaggio sul sito ufficiale del Vicenza Calcio, venendo fatto ascoltare negli Anni 2010 durante l'entrata in campo dei calciatori biancorossi allo stadio Menti e al termine delle partite.
Mascotte
Il Vicenza ha una propria mascotte ufficiale: Gatton Gattoni. La sua storia parte nel campionato di Serie B 1994-1995 quando un'agenzia pubblicitaria vicentina decise di creare un'immagine da associare alla squadra di calcio: si pensò di scegliere un personaggio fumettistico che sapesse riassumere un'immagine rappresentativa per i vicentini insieme a fiducia e sostegno per i colori biancorossi.
Venne scelto un gatto personificato in un giocatore con tanto di maglietta del Vicenza. A fine campionato il Vicenza venne promosso in Serie A e per questo Gatton Gattoni divenne subito il portafortuna della squadra e dei tifosi. Se inizialmente l'agenzia scelse di dare alla mascotte una veste esclusivamente cartacea (appariva sul giornale della squadra e sui volantini dei tifosi) e cartellonistica, si arrivò infine alla realizzazione di una mascotte alta due metri e mezzo che a ogni partita intratteneva gli spettatori passeggiando per il campo da gioco; Gatton Gattoni scese fisicamente in campo il 12 maggio 1996, durante l’ultima partita di campionato, giorno in cui il Vicenza pareggiò in casa 2-2 contro la Sampdoria. Poco tempo dopo in ogni iniziativa del Vicenza Calcio si richiedeva la presenza della mascotte ufficiale. La "passeggiata" del pupazzo continua ancora adesso prima di ogni partita disputata al "Menti".
Gatton Gattoni oggi è anche una linea dei prodotti di merchandising del Vicenza Calcio. La sua popolarità nel mondo del calcio è ormai nazionale oltre a essere stato il primo esempio di mascotte ufficiale di una società di serie A.
Gatton Gattoni, mascotte della squadra dal 1994, in una campagna contro la violenza allo stadio.
Gatton Gattoni in campo nella partita Vicenza-Virtus Lanciano, stagione 2012-2013
Il primo stadio in cui giocò l'allora A.C. Vicenza fu il campo di Borgo Casale, nella zona est della città. Si trattava di un semplice campo da calcio senza spalti né tribune dove i giocatori biancorossi mossero i primi passi. L'interruzione dovuta alla prima guerra mondiale, portò la società a ricercare una nuova zona dove disputare le partite.
Dal 1919 venne realizzato un nuovo stadio a San Felice (zona ovest del capoluogo) che, per l’epoca, era un impianto sportivo moderno, dotato di tribuna in legno con spogliatoi. Nel corso degli anni '20 la tribuna fu poi edificata in cemento e gli spogliatoi portati nello spazio sottostante. Fu inaugurato domenica 22 giugno 1919 con ila disputa del match amichevole Vicenza - Triestina. Era soprannominato "stadio dea carbonea" (stadio della carbonella) in quanto, per livellare i solchi lasciati dai tacchetti di ferro, si ricorreva a coprirli con carbonina e pirite prese dalle vicine fonderie.
Dal 1935 la squadra gioca le sue partite casalinghe allo stadio Romeo Menti, da sempre di proprietà comunale.
L'impianto fu chiamato inizialmente Campo Sportivo del Littorio, in linea con le influenze fasciste dell'epoca. Inaugurato in occasione della festa patronale dell'8 settembre con una partita tra il Vicenza e il Soroksár di Budapest, venne successivamente danneggiato dai bombardamenti durante la seconda guerra mondiale, ristrutturato in pochi mesi (con l'eliminazione della pista di atletica leggera) e ridenominato, nel 1946, in Comunale.
Dopo la tragedia di Superga in cui perse la vita Romeo Menti, vicentino di nascita oltreché ex calciatore del Vicenza, il comune decise, nel 1949, di intitolare l'impianto sportivo alla sua memoria.
Ha subito diverse ristrutturazioni e adeguamenti nel corso degli anni. È un tipico stadio "all'inglese", con tribune e gradinate molto vicine al campo.
La struttura si sviluppava su un'area complessiva di 65000m² e si divideva in due unità simmetriche, una riservata alla Prima Squadra con spogliatoi, magazzino, sale mediche, palestra e annessi uffici dirigenziali e sale riunioni e una sala conferenze, ed una dedicata al settore giovanile con i medesimi servizi, oltre ad una grande palestra regolamentare per il lavoro all'interno ed i maggiori eventi. All'esterno la superficie si strutturava in 5 campi di calcio per gli allenamenti, di cui 4 in erba e uno ulteriore in terra battuta.
Dopo la prematura scomparsa, la società decise di intitolare il Centro Tecnico a Piermario Morosini[55] (già calciatore del Vicenza per tre stagioni).
A seguito del fallimento societario, il Centro Tecnico, che è stato sin dalla sua costruzione nel 2006 proprietà della società Sporting Club Isola srl (fallita anch'essa[56]) per quanto riguarda la struttura e River srl per quanto riguarda i 5 campi di calcio, è stato abbandonato.[57]
Dopo uno svolgimento degli allenamenti presso gli impianti sportivi comunali di Capovilla di Caldogno, da ottobre 2021 la prima squadra si allena nel nuovo centro tecnico denominato "Sporting Club 55" di proprietà della OTB Group, la holding che controlla la società biancorossa e localizzato a Fellette di Romano d'Ezzelino, alle pendici del Monte Grappa. Il nuovo impianto, che ospitava il settore giovanile già dal 2018, è dotato di un'area esclusiva per il LR Vicenza e un'altra area multifunzione aperta al pubblico, oltre ad una guest house dotata di sale e ambienti, in parte esclusivi e in parte comuni. Il centro sportivo è dotato di due campi regolamentari da calcio con tribuna, un campo da calciotto in erba sintetica, due campi da calcetto 6 vs 6 in erba sintetica, tre campi da calcetto 5 vs 5 in erba sintetica (coperti per la stagione invernale), sei campi da padel coperti per la stagione invernale, quattro campi da tennis in terra (di cui due coperti), due campi da beach volley, due piscine e una piscina idromassaggio. All'interno il centro presenta una palestra di 300 mq, un'area wellness con bagno turco e sale dedicate ai massaggi e terapie. Il centro si completa poi con spogliatoi, sale meeting e sale video per le riunioni e un'area bistrot.[58]
Società
La sede societaria si trova in largo Paolo Rossi 9, in una palazzina interna all'area dello Stadio Menti. Di fronte agli uffici societari si trova inoltre Casa Vicenza, una club house realizzata nel 2017 con area ospitality e sala stampa.
Organigramma societario
Il L.R. Vicenza è una società per azioni; dal 29 maggio 2018 è di proprietà della vicentina OTB Group di Breganze, holding dell'imprenditore Renzo Rosso. Oltre al gruppo OTB (che detiene la quota di maggioranza), dal 18 febbraio 2019 sono soci del L.R. Vicenza diverse altre società o imprenditori vicentini, tra cui la Better Silver Spa, la Cleops Srl (società di investimenti della Zambon Group Farmaceutici), la Dainese Spa, Futura (holding della famiglia Chilese), Marcello Cestaro, OMIS Spa, Paolo Scaroni, Pelletterie Sagi Srl, QDB Srl, Rino Mastrotto e la SIPE Spa (Gruppo Maltauro).
Attività di base, che raggruppa le squadre degli esordienti e pulcini;
Scuola calcio, che raggruppa i primi calci (7-8 anni) e i "piccoli amici" (5-6 anni)
Vicenza Academy, ovvero l'affiliazione di quasi 40 società calcistiche venete al Vicenza Calcio con lo scopo di valorizzarne i giovani talenti anche attraverso osservatori (ciascuno osservatore con una propria zona di lavoro anche extra regionale).
Tra la fine degli anni novanta e l'inizio degli anni duemila è da menzionare il vicentino Christian Maggio: cresciuto nel settore giovanile vicentino, esordì in prima squadra alla 1ª giornata della Serie A 2000-2001, affermandosi negli anni successivi altrove e in nazionale maggiore.
Le squadre giovanili si allenano a Vicenza negli impianti di via Gagliardotti, Stanga, Saviabona, San Pio X, Bertesinella e Pomari mentre a Bassano negli impianti di Cartigliano, Centro Giovanile e Sporting.
Negli ultimi anni diversi ex giocatori biancorossi a fine carriera hanno deciso di seguire i diversi ambiti del settore giovanile.
Organigramma settore giovanile
Organigramma
Responsabile di settore: Michele Nicolin
Segretario Settore Giovanile:: Gabriele Stevanin
Responsabile Attività di Base Area Vicenza: Davide De Pretto
Responsabile Attività di Base Area Bassano del Grappa: Claudio Conte
Responsabile Tecnico Settore Giovanile: Lorenzo Simeoni
Responsabile Scuola Calcio: Luigi Zanetti
Area tecnica attività agonistica
Allenatore Primavera: Lorenzo Simeoni
Allenatore in seconda: Andrea Rabito
Dirigenti: Giuseppe Sammarco, Bortolo Broglio, Fulvio Benetti, Rino Quagliato
Coordinatore preparatori atletici: Paolo Guderzo
Preparatori dei portieri: Carlo Gelmetti, Massimo Mattiazzo, Mirko Muraro
Medico: Dr. Paolo Vialetto
Fisioterapisti: Dr. Agostino Padovan, Dr. Paolo Dal Ferro
Prevenzione e recupero infortuni: Beniamino Dalla Riva
Il 25 aprile 2012 prende il via l'iniziativa della società cooperativa "Nobile Provinciale", con l'intento di creare un azionariato popolare per acquistare il Vicenza Calcio. Il nome deriva dall'appellativo che era stato coniato ai tempi del Lanerossi per identificare la squadra vicentina, capace di tener testa alle grandi squadre del calcio italiano. La "Nobile Provinciale" è patrocinata dal Comune e dalla provincia di Vicenza.
Il Vicenza nella cultura di massa
Il Vicenza, essendo uno dei club italiani che hanno disputato il maggior numero di campionati di Serie A, è presente in varie opere della cultura italiana; sia in ambito cinematografico e televisivo che in quello musicale, svariando anche nel ludico dei videogiochi.
In ambito cinematografico, è degno di nota Ultimo minuto,[60][61][62] film del 1987 diretto da Pupi Avati e interpretato da Ugo Tognazzi, Elena Sofia Ricci, Marco Leonardi e Diego Abatantuono; il Vicenza, lo Stadio Romeo Menti e la tifoseria della Curva Sud sono accreditati nei titoli di coda.[63] In questa pellicola sia l'interno e l'esterno dello stadio vennero utilizzati come location per girare le riprese. I colori biancorossi della squadra protagonista del film e alcune caratteristiche ricollegano al Vicenza, emblema della classica squadra di provincia del calcio nazionale di quegli anni. Le riprese della curva vicentina vennero effettuate il 26 aprile 1987 durante la partita Vicenza-Cesena.[64] Lo stadio è riconoscibile anche per la presenza degli striscioni biancorossi degli ultrà vicentini e del cartellone pubblicitario Pal Zileri collocato sopra al centro della Curva Sud.
In ambito musicale, il gruppo musicale punk rock vicentino Derozer ha scritto la canzone Fedeli alla tribù in onore della trasferta del Vicenza allo Stamford Bridge di Londra contro il Chelsea nella semifinale di ritorno della Coppa delle Coppe 1997-1998.[79] Al Vicenza è inoltre dedicata una canzone del 2018 della cantante Francesca Michielin, La Serie B, ispirata alla retrocessione nella serie cadetta nel 2001 della squadra biancorossa.[80][81][82]
Sono 75 gli allenatori che dal 1902 hanno assunto la guida tecnica del Vicenza.[89] Tra le loro nazionalità prevale quella italiana.
Il primo allenatore della storia biancorossa fu il professore Antonio Libero Scarpa, il quale guidò la squadra dal 1902 al 1908; sempre in quel periodo, dal 1903 al 1908 fu inoltre presidente del Vicenza.
A vantare il mandato tecnico più lungo è tuttora il vicentino Giulio Fasolo, rimasto alla guida della squadra per 10 stagioni di cui 7 consecutive, dal 1908-1909 al 1914-1915, ed in seguito all'attività sospesa tra il 1915 e il 1919 per l'esposizione in prima linea del territorio vicentino sul fronte della prima guerra mondiale, fu nuovamente allenatore dal 1919-1920 al 1921-1922. Giulio Fasolo fu allenatore quando la squadra vicentina sfiorò lo scudetto della stagione 1910-1911.
Negli anni venti e trenta furono parecchi gli allenatori stranieri, il primo della storia biancorossa fu l'austriacoFranz Sedlacek, il quale guidò la squadra nella stagione 1922-1923.
Un allenatore che ha segnato la storia biancorossa è stato G.B. Fabbri. Tecnico del Vicenza dal 1976 al 1979, fu alla guida della squadra vicentina che sfiorò lo scudetto della stagione 1977-1978. Il tecnico emiliano ebbe l'intuizione di spostare Paolo Rossi da ala destra a centravanti prolifico.[90]
Il Vicenza ha avuto svariati presidenti illustri e dalle personalità assai spiccate sin dalle origini, parecchi dei quali membri dell'aristocrazia vicentina.
La squadra fu fondata dal patriota e garibaldino Tito Buy,[72] primo presidente nel 1902, assieme al presidente onorario, il conte e deputato Felice Piovene.[95]
Il generale e politico Augusto Bucchia fu presidente quando la squadra sfiorò lo scudetto della stagione 1910-1911.[96]
Negli anni successivi altre personalità spiccate furono l'ingegnere Virginio Tonini, il tenente generale Luigi Maglietta, l'onorevole deputato e pilota automobilistico Tullio Cariolato, il mecenate e marchese Antonio Roi (negli anni venti, trenta e quaranta), il conte e notaio Tommaso Valmarana (negli anni trenta e cinquanta), il nobile Ludovico Thiene (a cavallo tra gli anni quaranta e cinquanta), l'accademico Franco Barbieri, il nobile e grande ufficiale Rodolfo Gavazzi (proprietario del colosso laniero Lanerossi), il politico Delio Giacometti e l'accademico e storico Virgilio Marzot.[97]
Giuseppe Farina è il presidente della squadra biancorossa che sfiorò lo scudetto della stagione 1977-1978. La sua è stata la presidenza più duratura della storia del club, rimanendo in carica alla guida del Vicenza per dodici anni, dal 1968 al 1980.
Sotto la presidenza del fondatore di Pal Zileri, l'imprenditore Aronne Miola, al termine della stagione 1999-2000 i biancorossi ottennero l'ultima promozione in Serie A.
Di seguito la lista dei presidenti dall'anno di fondazione a oggi.[100][101]
Tra i giocatori che hanno vestito la maglia biancorossa, il Vicenza ha lanciato nel mondo del calcio due campioni che hanno vinto il Pallone d'oro: Paolo Rossi e Roberto Baggio. La maggior parte dei calciatori ad essere scesi in campo con la maglia del Vicenza è di nazionalità italiana.
Il goleador brasiliano Luís Vinício conquistò la classifica cannonieri della Serie A 1965-1966 con 25 reti restando tuttora il calciatore straniero ad aver segnato più gol nel Lanerossi.
Nel decennio successivo, negli anni 1970 si ricordano soprattutto i protagonisti del Real Vicenza che sfiorarono lo scudetto della Serie A 1977-1978, trascinati dal centravanti Paolo Rossi: Pablito si laureò capocannoniere del campionato con 24 reti e divenne il calciatore del Vicenza più prolifico con la maglia della Nazionale italiana con 7 gol.
Negli anni 1990 si ricordano i giocatori che si aggiudicarono la Coppa Italia 1996-1997, fra i quali i due uruguaiani Marcelo Otero e Gustavo Méndez, entrambi vincitori della Copa América 1995. Il centravanti Pasquale Luiso divenne il capocannoniere della Coppa delle Coppe 1997-1998 con otto marcature, inflitte a tutte le quattro squadre europee affrontate.
Tra il 2001 e il 2008 in Serie B vi militò Stefan Schwoch che con 135 marcature complessive è attualmente il marcatore più prolifico di tutti i tempi nella storia della serie cadetta.
Di seguito i giocatori nella rosa del Vicenza che hanno giocato con la Nazionale maggiore; il debutto e il numero di presenze quando indossavano la maglia biancorossa.
Di seguito i giocatori nella rosa del Vicenza che hanno giocato con la Nazionale Under-23; il debutto e il numero di presenze quando indossavano la maglia biancorossa.
Di seguito i giocatori nella rosa del Vicenza che hanno giocato con la Nazionale Under-21; il debutto e il numero di presenze quando indossavano la maglia biancorossa.
Di seguito i giocatori nella rosa del Vicenza che hanno giocato con la Nazionale olimpica; l'Olimpiade e il numero di presenze quando indossavano la maglia biancorossa.
Di seguito è presentato il palmarès della società; si tiene conto esclusivamente di competizioni nazionali e confederali.[122] Tra i trofei non confederali ma comunque significativi, si segnalano la Benelux Cup dell'edizione 1959-1961[123] e la Uhrencup dell'edizione 1965; a livello giovanile annovera inoltre alcune prestigiose affermazioni quali il Torneo Città di Arco nelle edizioni 1974, 1979 e 1980, e il Torneo Città di Vignola nell'edizione 1978.
Nel campionato 1910-1911 il Vicenza disputò la doppia finalissima nazionale contro la Pro Vercelli, ovvero i due incontri, antecedenti all'istituzione del campionato a girone unico, che misero di fronte la compagine vincitrice del campionato nordoccidentale con quella vincitrice del campionato veneto-emiliano per decidere la squadra campione d'Italia.
La squadra ottenne nella stagione 1977-1978 il secondo posto in Serie A, suo miglior piazzamento finale di sempre nell'era del girone unico, che gli valse una storica partecipazione alla Coppa UEFA 1978-1979.
Nella Serie A 1996-1997, il Vicenza riuscì a sconfiggere tutte e tre le big (Juventus, Inter e Milan), impresa riuscita in quell'edizione oltre ai berici anche al Parma.
Il Vicenza è la sedicesima società italiana per numero di partecipazioni (30) nel Campionato di Serie A sin dal 1929, anno dell'istituzione del torneo a girone unico, mentre si colloca diciottesima nella Classifica perpetua della Serie A dal 1929. Altri importanti piazzamenti si hanno nella Serie B 1954-1955, nella Serie B 1976-1977 e nella Serie B 1999-2000, dove la squadra biancorossa giungendo prima, conquista la promozione in Serie A. Al 4 giugno 2023, dei 986 incontri nella massima serie, 296 sono state le vittorie dei biancorossi, 300 i pareggi e 390 le sconfitte, con 1014 gol segnati e 1261 subiti. La vittoria con il maggior scarto fu un 12-1 contro il Monfalcone, nella stagione 1938-1939. La sconfitta più netta fu un 16-0, inflitta dall'Inter, nella stagione 1914-1915. La squadra berica disputò solo una volta il campionato di quarto livello (la Seconda Divisione 1929-1930) come il peggiore in cui abbia militato.
Di seguito i record all time in partite di campionato.
Di seguito le Top 10 dei primatisti di presenze e reti in campionato, più eventuali play-off e play-out. In grassetto eventuali giocatori in rosa.[126][127]
Il Vicenza ha numerosi tifosi sia in Italia che all'estero[128][129].
Il movimento ultras arriva a Vicenza nel 1974.[130][131] Nel novembre dell'anno seguente nascono i primi due gruppi della tifoseria organizzata berica: Ultras e I Marines[132], che risiedevano in Curva Sud ed avevano entrambi un teschio come simbolo, anche se il primo striscione a comparire in gradinata fu Sanguinari Curva Sud con l'acronimo di S.C.S[133]. Oltre a questi due gruppi, altre frange di tifo organizzato furono i Vigilantes, gruppo principale e storico della Curva Sud, nati nel 1978 e scioltisi il 1º settembre 2012, dopo 34 anni di presenza[134]: il simbolo dei Vigilantes era una testa incappucciata, detto boia[132], con due mannaie incrociate sullo sfondo.
Oltre ai Vigilantes, gli altri tre gruppi storici della Curva Sud furono il Fabio Group, la Caneva Berica e i Kapovolti. Il Fabio Group, avente come simbolo il tao[132], fu fondato nel 1990 in memoria della morte del tifoso dei Vigilantes Fabio Cucco. La Caneva Berica fondata nel 1990 aveva come simbolo una damigiana di vino[135] mentre i Kapovolti fondati nel 1993, avevano come logo un volto di un uomo ubriaco con la lingua fuori molto simile al mostro di Frankenstein. Fino alla stagione 1997-1998 i tifosi del Fabio Group e dei Kapovolti risiedevano in Curva Sud; poi dalla stagione 1998-1999 si stabilirono entrambi in Curva Nord[133]. Nel 2004 dallo scioglimento di questi due gruppi ne nacque la Curva Nord Vicenza (C.N.VI) e poi trasferitisi nei Distinti a seguito delle norme sui tifosi ospiti ai quali fu riservata la Curva Nord.[136]
A Vicenza a cavallo tra la seconda metà degli anni ottanta e la prima metà degli anni novanta, avvenne anche un'esperienza di curva federata[137], con un patto speciale di unione e collaborazione reciproca. Gli esponenti della Curva Sud decisero di fondare il D.U.C.S. (Direttivo Ultrà Curva Sud)[133][138], anche detto C.U.C.S. (Commando Ultrà Curva Sud)[139], con il compito di mediare fra tutti i gruppi presenti in Gradinata Sud per mettersi d'accordo nell'organizzazione delle coreografie, delle trasferte in treno e a stabilire comportamenti di collaborazione e unità tra i vari gruppi, onde evitare litigi, tafferugli e momenti tesi tra di essi.
Nella seconda metà degli anni ottanta, in particolari situazioni, il D.U.C.S. era riunito sotto il nome dello striscione Vecchia Guardia[141]. Questa era un gruppo nato dagli stessi fondatori dei Vigilantes[139], il cui striscione veniva posizionato al centro della Curva Sud[142] dagli stessi Vigilantes, utilizzato in momenti delicati per la sorte del Vicenza, come nelle due stagioni biancorosse più sofferte, 1988-1989 e 1989-1990, quando il Vicenza rischiò di retrocedere in Serie C2 entrambe le volte.
Oggi[non chiaro] i principali gruppi della Curva Sud sono: South Terrace Vicenza, Lanerossi Crew 1902, Lanerossi Youth, Banda Thiene, Caneva Berica, e Vecchia Guardia.[143]
La rivalità più accesa è sempre stata e rimane quella con il Verona.[158][159] La sfida tra berici e scaligeri, per antonomasia il "derby del Veneto", costituisce la maggiore rivalità calcistica della regione, oltre ad esserne il confronto più sentito: biancorossi e gialloblù sono infatti i due club veneti più antichi e vincenti. Questa storica rivalità periste con incidenti anche al giorno d'oggi.
Un'altra storica rivalità con gravi scontri e disordini è quella con il Napoli[160][161][162]: questo rapporto da sempre antagonistico tra le due tifoserie, venne accentuato ancor di più nella metà degli anni 1990, durante le partite casalinghe al Menti, con incidenti dentro e fuori dallo stadio vicentino avvenuti nel marzo 1996[163], nel gennaio[160] e maggio 1997[161][162]; oltre ai violenti episodi verificatisi nella doppia finale di Coppa Italia dello stesso anno: all'andata al San Paolo con lancio di razzi, bombe carta e arredo bagno, mentre al ritorno al Menti con l'accoltellamento di un supporter vicentino da parte di tifosi partenopei e gli spari di bengala provenienti dalla Curva Nord occupata dagli ultrà azzurri verso la Tribuna e i Distinti che provocarono l'ustione al volto di un sostenitore biancorosso[133][164].
Sono pessimi anche i rapporti con i sostenitori delle tre big del calcio italiano: Juventus (i legami di odio con la tifoseria juventina si rafforzarono ancor di più nel febbraio e ottobre 1996, quando ebbero luogo notevoli scintille tra i Vigilantes Vicenza e il gruppo ultras bianconero Fighters)[133], Milan[133] (al Menti nell'aprile 1999 si verificarono incidenti quando i supporters rossoneri giunti a Vicenza, intonarono cori irridenti inneggianti alla futura retrocessione dei biancorossi in Serie B) e Inter (rivali da sempre, accentuata anche dal gemellaggio che univa la tifoseria gialloblu e nerazzurra)[138][152].
A livello internazionale l'unica rivalità degna di nota è quella con gli ultras del Chelsea[171], risalente al 1998 durante la doppia semifinale di Coppa delle Coppe disputata contro gli inglesi (quando un gran numero di sostenitori del Verona era presente nello stadio vicentino insieme ai tifosi londinesi).
^Acronimo ufficioso, poiché il marchio Lanerossi non è formalmente parte della ragione sociale, cfr. Tiziano Bullato, TvA Notizie: Il Lane riparte da stadio e progetto, TvA Vicenza, 7 luglio 2018, a 0 h 18 min 23 s.
^L'Udinese fu fondata nel 1896 come società polisportiva, istituendo successivamente nel 1911 la propria sezione calcistica, cfr. La nascita dell'Acciù, su udinese.it. URL consultato il 21 aprile 2023 (archiviato dall'url originale il 16 giugno 2013).
^In precedenza la Pro Vercelli nel 1908 e la Novese nel 1922 avevano vinto il campionato nazionale da neopromosse, ma si trattava di campionati antecedenti all'istituzione della Serie A a girone unico.
^Franco Pozzan, Angelo Bazzea, Guido Meneghetti, Una leggenda in biancorosso 2 – La passione per il Vicenza Calcio 1966-2006 Quarant'anni di incrollabile fede biancorossa – Centro Coordinamento Clubs Biancorossi, 2006
^Telecronache delle semifinali e finali di andata e ritorno della Coppa Italia 1996-1997, Gianni Cerqueti e Carlo Nesti, 6 febbraio 1997, 25 febbraio 1997, 8 maggio 1997 e 29 maggio 1997.
Alberto Belloni, Guido Meneghetti, Luca Pozza, I cento anni della Nobile Provinciale, Vicenza, Edizioni Archimedia, 2002.
AA.VV., L'ACIVI: L'Associazione Calcio Vicenza, Vicenza, Edizione La Tifoidea, 1930.
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Luca Ancetti, Il sacco nero – Casa editrice Inedita Veneta, Montecchio Maggiore (VI), 1999.
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Anna Belloni, Le due divise - Storia dell'Associazione Calcio Vicenza 1902-1919 e dei giocatori caduti durante la Grande Guerra, Vicenza, Cooperativa Tipografica degli Operai S.r.l., dicembre 2016, p. 488, ISBN978-88-98569-45-8.
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Angelo Taglieri, V per Vicenza – Urbone Publishing, Sant'Andrea di Conza (AV), 2021.
Luciano Zanini, Cuori BiancoRossi dal 1902, Bassano del Grappa (VI), Editrice Artistica Bassano, 2022.
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Sejarah Kota Ambon, sebagai sebuah kota yang menjadi ibu kota Provinsi Maluku, Indonesia, berkelangsungan selama lima abad. Pada mulanya, pulau Ambon didiami oleh suku Ambon yang berasal dari pulau Seram di sisi utara Ambon.[1] Cikal bakal Kota Ambon mulai ada setelah datangnya para penjelajah Portugis ke Maluku pada 1513 M.[2] Setelah itu, muncullah berbagai perkampungan yang terus menerus berkembang hingga menjadi Kota Ambon seperti sekarang. Kota ini diincar oleh bangsa Ero...
Saint Vincent dan Grenadines padaOlimpiade Musim Panas 2020Kode IOCVINKONKomite Olimpiade Saint Vincent dan GrenadinesSitus webwww.svgnoc.org (dalam bahasa Inggris)Penampilan pada Olimpiade Musim Panas 2020 di TokyoPeserta3 dalam 2 cabang olahragaPembawa bendera (pembukaan)Shafiqua MaloneyPembawa bendera (penutupan)N/AMedali 0 0 0 Total 0 Penampilan pada Olimpiade Musim Panas (ringkasan)198819921996200020042008201220162020 Saint Vincent dan Grenadines berkompetisi di Olimp...
San Francesco SolanoSan Francesco Solano in un dipinto attribuito a Pedro Diaz Sacerdote e missionario NascitaMontilla, 10 marzo 1549 MorteLima, 14 luglio 1610 (61 anni) Venerato daChiesa cattolica Beatificazione30 giugno 1675 da papa Clemente X Canonizzazione27 dicembre 1726 da papa Benedetto XIII Ricorrenza14 luglio Patrono diArgentina, Cile, Bolivia, Paraguay, Perù, Montilla Manuale Francesco Solano, in spagnolo Francisco (Montilla, 10 marzo 1549 – Lima, 14 luglio 1610),...
Questa voce sull'argomento cestisti messicani è solo un abbozzo. Contribuisci a migliorarla secondo le convenzioni di Wikipedia. Segui i suggerimenti del progetto di riferimento. Héctor Guerrero Nazionalità Messico Pallacanestro Carriera Nazionale 1948-1955 Messico Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. Modifica dati su Wikidata · Manuale Héctor Guerrero Delgado, detto Tarzan (Chihuahua, 24 novembre 1926 – Chihuahua, 20 luglio 1986[1][2&...
Roti lapis pelautSebuah roti lapis pelaut, disajikan di Richmond's New York DeliNama lainSailor sandwichJenisRoti lapisTempat asalAmerika SerikatDaerahVirginiaDibuat olehNew York Deli, Richmond, VirginiaBahan utamaPastrami, knackwurst, keju Swiss, mustard pedas, roti gandumSunting kotak info • L • BBantuan penggunaan templat ini Roti lapis pelaut (bahasa Inggris: sailor sandwich) adalah roti lapis dengan isian daging pedas dan keju yang populer di restoran di wilayah Richmond, V...
Legal status of a child born to parents who are legally married For other uses of legitimacy and illegitimate, see Legitimacy. Bastardy redirects here. For the 1972 play, see Bastardy (play). For the 2008 film, see Bastardy (film). The examples and perspective in this article deal primarily with Europe and North America and do not represent a worldwide view of the subject. You may improve this article, discuss the issue on the talk page, or create a new article, as appropriate. (April 2023) (...
Species of flowering plant Vendayam and Vendhayam redirect here. For the 2011 film, see Vengayam. Fenugreek Scientific classification Kingdom: Plantae Clade: Tracheophytes Clade: Angiosperms Clade: Eudicots Clade: Rosids Order: Fabales Family: Fabaceae Subfamily: Faboideae Genus: Trigonella Species: T. foenum-graecum Binomial name Trigonella foenum-graecumL.[1] Fenugreek greens Fenugreek (/ˈfɛnjʊɡriːk/; Trigonella foenum-graecum) is an annual plant in the family Fabaceae, wi...
Questa voce sugli argomenti calciatori canadesi e calciatori cileni è solo un abbozzo. Contribuisci a migliorarla secondo le convenzioni di Wikipedia. Segui i suggerimenti dei progetti di riferimento 1, 2. Cristián Gutiérrez Nazionalità Canada Cile Altezza 181 cm Peso 65 kg Calcio Ruolo Difensore Squadra Univ. de Concepción CarrieraGiovanili 2012-2014 Colo-Colo5 (0)Squadre di club1 2015-2016 Colo-Colo21 (0)2017→ Unión Española11 (0)2017-2018→ ...
American college basketball season 2017–18 North Carolina Central Eagles men's basketballMEAC tournament championsNCAA tournament, First FourConferenceMid-Eastern Athletic ConferenceRecord19–16 (9–7 MEAC)Head coachLeVelle Moton (9th season)Assistant coaches Luke D'Alessio Reggie Sharp Eric Wilson Home arenaMcDougald–McLendon GymnasiumSeasons← 2016–172018–19 → 2017–18 MEAC men's basketball standings vte Conf Overall Team W L PCT W ...
This article needs additional citations for verification. Please help improve this article by adding citations to reliable sources. Unsourced material may be challenged and removed.Find sources: Zerograd – news · newspapers · books · scholar · JSTOR (January 2020) (Learn how and when to remove this message) 1989 filmZerograd, Zero CityDirected byKaren ShakhnazarovWritten byKaren Shakhnazarov Aleksandr BorodyanskyStarringLeonid FilatovOleg BasilashviliV...
1973 novel by Jean Raspail The Camp of the Saints Cover of the first editionAuthorJean RaspailOriginal titleLe Camp des SaintsTranslatorNorman ShapiroCountryFranceLanguageFrenchPublisherÉditions Robert LaffontPublication date1973Published in English1975Media typePrint (hardback and paperback)ISBN978-0-684-14240-1OCLC1174645Dewey Decimal843/.9/14LC ClassPZ4.R227 Cam PQ2635.A379 The Camp of the Saints (French: Le Camp des Saints) is a 1973 French dystopian fiction novel by ...
البنك المركزي المغربي (بنك المغرب) في عام 2007، حافظ القطاع المالي في المغرب على بيئة اقتصادية مواتية لمزيد من نمو النشاط المصرفي بعد عام جيد للغاية للقطاع في عام 2006. لم تتأثر البنوك المغربية إلى حد كبير بأزمة الائتمان بسبب ارتباطها المحدود بالأسواق المالية العالمية. ارتفع ع�...
Study of general and fundamental questions For other uses, see Philosophy (disambiguation). The statue The Thinker by Auguste Rodin is a symbol of philosophical thought.[1] Part of a series onPhilosophy Philosophy portal Contents Outline Lists Glossary History Categories Disambiguation Philosophies By period Ancient Ancient Egyptian Ancient Greek Medieval Renaissance Modern Contemporary Analytic Continental By region African Egypt Ethiopia South Africa Eastern philosophy Chinese I...
هذه المقالة يتيمة إذ تصل إليها مقالات أخرى قليلة جدًا. فضلًا، ساعد بإضافة وصلة إليها في مقالات متعلقة بها. (يونيو 2013) يقارن الجدول التالي بين أبرز برامج توليد الطلب. معلومات عامة الحزمة الترخيص التسعير التسويق بنظام برمجي البرمجيات كخدمة[1] $500+/شهر[2] الأوكوا (Eloqua) الب...
Use of natural catalysts to perform chemical transformations This article is about natural catalysts used to perform chemical transformations. For large biological molecule that acts as a catalyst, see Biocatalysts. Three dimensional structure of an enzyme. Biocatalysis utilizes these biological macromolecules to catalyze small molecule transformations. Biocatalysis refers to the use of living (biological) systems or their parts to speed up (catalyze) chemical reactions. In biocatalytic proce...
Чемпионат СССР по лёгкой атлетике 1975 Город-организатор Москва Медалей 37 Открытие 27 июля 1975 Закрытие 30 июля 1975 Дата 1975 Стадион Центральный стадион имени В. И. Ленина Москва 1974Киев 1976 Соревнования по лёгкой атлетике на VI летней Спартакиаде народов СССР проходили с 27 по 30 ию�...