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Come esplicato dal regolamento, al punto 3, durante l'incontro ognuna delle due formazioni schiera in campo 11 calciatori: un portiere e 10 giocatori di movimento, i cui ruoli non sono specificati.[1] Oltre ai titolari, l'allenatore dispone delle riserve in panchina: il loro numero varia da un minimo di 3 ad un massimo di 12.[2] È consentito, di norma, un limite di 5 cambi.[3] Tale regola è tuttavia soggetta a modifiche, in particolare nelle amichevoli internazionali.[4]
Sempre il regolamento fissa in 7 uomini la quantità minima di calciatori per squadra da avere in campo per proseguire l'incontro[5]: qualora una squadra - per espulsioni o infortuni - si ritrovi al di sotto di tale limite, subisce la sconfitta a tavolino.[3]
Ruoli in campo
Gli 11 calciatori si dispongono in campo secondo il modulo impiegato. Ogni modulo viene espresso attraverso una terna di numeri a-b-c, dove a rappresenta il numero di difensori, b il numero dei centrocampisti e c il numero degli attaccanti utilizzati (il portiere, che è sempre pari a 1, viene omesso). Per esempio un 4-3-3 indica la presenza di 1 portiere, 4 difensori, 3 centrocampisti e 3 attaccanti.[3] Pur avendo ciascuno un compito diverso in base alla propria posizione (come la marcatura per il difensore, la costruzione del gioco per il centrocampista e la finalizzazione per l'attaccante), i giocatori di movimento hanno l'obiettivo comune del realizzare i gol; al portiere compete invece l'incarico di proteggere la porta.[3]
In ciascuna formazione va individuato un capitano, riconoscibile dalla fascia indossata al braccio sinistro.[3] Egli è - inoltre - l'unico calciatore abilitato a chiedere informazioni sulle decisioni dell'arbitro.[3]
Appartenenza alla società e professionismo
Il calciatore è legato alla società di appartenenza da un apposito contratto, alla cui scadenza o rescissione l'atleta si considera svincolato.[6]
Anche in ragione delle più recenti giurisdizioni in merito, tra cui la sentenza Bosman, la figura del calciatore è assimilata a quella del libero professionista o lavoratore.[6]