La Serie B 1990-1991 è stata la 59ª edizione del secondo livello del campionato italiano di calcio a girone unico, disputata tra il 9 settembre 1990 e il 26 giugno 1991 e conclusa con la vittoria del Foggia, al suo primo titolo.
Capocannonieri del torneo sono stati Francesco Baiano (Foggia), Abel Balbo (Udinese) e Walter Casagrande (Ascoli) con 22 reti a testa.
Il campionato vide l'affermazione del Foggia, che dopo essere uscito da uno dei momenti peggiori della sua storia, guidato dal boemo Zdeněk Zeman ritorna in Serie A dopo tredici anni, aiutato dal trio di attaccanti formato da Baiano, Rambaudi e Signori, capaci di realizzare insieme 48 delle 67 reti totali. I pugliesi ebbero accesso all’ultima edizione della Mitropa Cup. Alle spalle dei rossoneri si piazzò il Verona, che nonostante difficoltà finanziarie e societarie (protagoniste nei successivi anni del club scaligero) centrò subito la promozione, facendo ritorno in massima serie assieme alla Cremonese (miglior difesa, ma penultimo attacco insieme al Taranto) e all'Ascoli.
Diverse squadre alle loro spalle sperarono fino all'ultimo, ma chi più di tutte ebbe il diritto di mangiarsi le mani per un'occasione buttata fu l'Udinese, penalizzata di cinque punti, che le sarebbero stati sufficienti per ottenere il salto di categoria. Recriminazioni anche per il Padova che dopo un avvio incerto, alla vigilia dell'ultima giornata occupava la quarta posizione della graduatoria, in coabitazione con l'Ascoli: fu fatale ai biancoscudati la sconfitta di Lucca e il contemporaneo pareggio dei marchigiani a Reggio Emilia, che lì portò terminare la stagione a una sola lunghezza dalla massima serie.
Il Messina dopo un ottimo girone d'andata chiuso al secondo posto[1], in cui fu da solo in testa alla classifica per quattro giornate consecutive[2][3][4][5], nel girone di ritorno ebbe un crollo, riuscendo a salvarsi solo all'ultima giornata.
Sul fondo la prima a retrocedere fu il Barletta, nonostante facesse parte della rosa l'ex giallorosso Chierico, dopo le salvezze ottenute negli anni precedenti. Poco sopra terminarono Reggina e Triestina, cadute anch'esse in C1. La quarta retrocessa uscì da un gruppo in cui furono coinvolte numerose formazioni: si registrarono nove squadre in due punti, di cui cinque a quota 36. Cosenza e Salernitana furono costrette allo spareggio, mentre le altre tre compagini si salvarono in virtù della classifica avulsa; i campani riuscirono all'ultima giornata a evitare la retrocessione diretta, battendo 2-0 proprio i silani. Lo spareggio, disputatosi a Pescara, sancì la retrocessione dei granata che caddero di misura per un gol siglato da Marulla nei supplementari e furono costretti ad abbandonare la serie cadetta dopo un solo anno di permanenza.
Legenda:
Regolamento:
Note:
Lo spareggio retrocessione si è reso necessario per l'arrivo a pari punti di cinque squadre: Modena, Pescara, Avellino, Cosenza e Salernitana. La classifica avulsa decretò la salvezza di Modena, Pescara e Avellino. Si disputò così lo spareggio tra Cosenza e Salernitana in gara unica, il 26 giugno 1991 allo Stadio Adriatico di Pescara.
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