Nella stagione 1990-1991 l'Udinese disputa il campionato di Serie B, chiudendolo all'ottavo posto con 38 punti, ma 43 sono quelli che ha conquistato sul campo, data la penalizzazione di 5 punti per illeciti sportivi, retaggio della scorsa stagione, senza di essa i friulani avrebbero chiuso il torneo al terzo posto, con conseguente promozione in Serie A. Grande protagonista con le 22 reti insaccate l'attaccante Abel Balbo, che si è laureato capocannoniere del campionato cadetto, in coabitazione col foggiano Francesco Baiano e l'ascolano Walter Casagrande. Patròn dell'Udinese è divenuto Giampaolo Pozzo senza però ricoprire nessuna carica, per sua scelta. In questa stagione ufficialmente al vertice vi è un triunvirato formato da Gabriele Cianci, Silvano Meneghini e Marino Mariottini, poi da aprile 1991 si aggiunge Ferruccio Saro. Per l'Udinese si tratta di una stagione travagliata, che vede l'avvicendamento di ben tre tecnici, all'inizio Rino Marchesi, al quale subentra Pietro Fontana, per finire il campionato con Adriano Buffoni. I cinque punti di penalizzazione sono un pesante fardello psicologico, tanto per la squadra, ché per l'ambiente bianconero. Gradualmente in campionato l'Udinese recupera posizioni, grazie alle reti di Abel Balbo, con i bianconeri che riescono ad agganciare il quarto posto in primavera, ma in seguito un calo fisico e psicologico non permette di mantenerlo. Si chiude così in calo il torneo all'ottavo posto. A Udine la promozione è rimandata. Nella Coppa Italia i friulani superano nel primo turno la Casertana, nel secondo turno sono eliminati dal torneo per mano del Pisa.