I temi propagandistici dell'antisemitismo sono tutte quelle tematiche volte ad accrescere e a rinfocolare la paura e l'odio nei confronti degli ebrei. In particolar modo le canard (false notizie, pettegolezzi e leggende metropolitane) diffusesi tra l'alto medioevo e tutto il periodo del rinascimento assunsero valore di discriminazione volta a sviluppare sentimenti antisemitici.
Voci infondate sull'ebraismo come religione o diffamatorie verso gli ebrei come gruppo etnico fanno spesso parte di un più ampio spettro di teorie delle cospirazioni ebraiche (vedi argomenti delle teorie del complotto). Secondo il procuratore statunitense Kenneth Stern
«Storicamente gli ebrei non si sono trovati in una buona posizione nei riguardi delle teorie cospirative: tali idee alimentano ancor oggi prepotentemente l'antisemitismo. I miti che vogliono gli ebrei aver ucciso Cristo, o avvelenato i pozzi per creare le peste, o ucciso i bambini cristiani per poterne bere il sangue durante Pesach assieme al matzah, fino al negazionismo dell'Olocausto e ad un loro presunto complotto attuato per giungere a controllare il mondo intero, non scompaiono col tempo anzi, l'elenco delle canard antisemite sembra allungarsi.[1]»
L'antisemitismo è stato chiamato "l'odio più lungo"[2]. Alcuni ricercatori hanno scoperto contraddizioni e irrazionalità nei miti antisemitici; il medico polacco e attivista del sionismoLeon Pinsker ebbe a notare già nel 1882:
«"sia gli amici sia i nemici hanno cercato di spiegare o giustificare questo odio nei confronti degli ebrei portando ogni sorta di argomento contro i loro avversari. Si dice che gli ebrei abbiano fatto crocifiggere Gesù, che si siano ubriacati con il sangue dei cristiani, che abbiano avvelenato i pozzi per provocare la peste, che abbiano inventato l'usura, che abbiano sfruttato i contadini e via di questo passo. Queste e mille e più accuse rivolte contro un popolo intero sono state prese nel corso dei secoli come fondate. Essi mostravano la loro debolezza in quanto dovevano essere un capro espiatorio per calmare la cattiva coscienza dei persecutori, giustificare la condanna di un'intera nazione, per dimostrare la necessità di bruciare l'ebreo, o piuttosto il fantasma ebraico presente nei loro peggiori incubi, e metterlo al palo. Colui che prova a giustificare troppo non ottiene niente. Sebbene gli ebrei possano essere giustamente accusati di molte carenze, queste mancanze non sono, in ogni caso, così gravi, non certo dei crimini capitali, per giustificare la condanna di un intero popolo"[3].»
Jocelyn Hellig, autore nel 2003 di The Holocaust and Antisemitism: A Short History, scrive che è stato fatto notare che nessun altro gruppo di persone al mondo è mai stato accusato simultaneamente, tra l'altro:
Viene giustamente sottolineato il fatto che questo catalogo di accuse contraddittorie non ha la possibilità di essere tutto vero in un colpo solo e che nessun altro popolo è mai riuscito in realtà ad avere un tale monopolio totalizzante nei riguardi del "male"[4].
L'antisemitismo come una forma contagiosa di fobia sociale
Sempre nel 1882 Léon Pinsker scrisse che la fobia sociale può in parte spiegare le cause dell'odio per gli ebrei, che egli chiamò "giudeofobia":
«"la giudeofobia è una varietà di demonopatia... questo fantasma non è come altri fantasmi incorporei, ma fatto di carne e sangue e deve sopportare le sofferenze inflittegli dalla folla terrorizzata che si crede in pericolo... per riassumere, possiamo dire che la persona vivente dell'Ebreo è come un cadavere, per l'autoctono è uno straniero, per il sedentario un vagabondo, per il proprietario un mendicante, per i poveri uno sfruttatore e un milionario, per il patriota un uomo senza un paese, e per tutti messi assieme niente più che un Chai (ebraismo) rivale odiato"[3].»
Accuse di colpevolezza per la morte di Gesù di Nazareth
La colpa della morte di Gesù venne spesso lanciata contro gli ebrei. I racconti di tutti e quattro i Vangeli contengono la descrizione del tradimento di Gesù da parte del suo discepolo Giuda Iscariota il quale fece in modo di metterlo nelle mani delle autorità religiose ebraiche (vedi processo di Gesù) del Sinedrio. Secondo i racconti del Nuovo Testamento le autorità ebraiche della Giudea romana accusarono Gesù di blasfemia e cercarono di farlo giustiziare.
Tuttavia in questo caso le autorità ebraiche sembrano mancare dell'autorità necessaria per far morire Gesù, questo almeno secondo il Vangelo di Giovanni 18:31[5]. Portarono invece Gesù al cospetto di Ponzio Pilato (Pilato è ricordato come martire dalla Chiesa ortodossa copta e come santo dalla Chiesa ortodossa etiope e la sua ricorrenza è il 25 giugno[6]), allora prefetto, cioè governatore romano della provincia il quale acconsentì a far eseguire la condanna a morte tramite crocifissione.
Pilato viene descritto nei racconti evangelici quasi come un "complice riluttante" della morte di Gesù. Tutti e quattro i Vangeli indicano l'esistenza sia da parte dei capi religiosi ebrei sia da parte del comando militare romano di un'autorità per poter agire immediatamente di fronte a potenziali opposizioni popolari (Vangelo di Matteo 26: 4-5; Vangelo di Marco 15: 12-15; Vangelo di Luca 22: 1 -2). I quattro racconti del vangelo descrivono anche il governatore romano Pilato come essere in parte responsabile dell'esecuzione di Gesù e non affermano mai che egli è senza colpa (anche se il suo tentativo di tenersi fuori dalla questione - lavandosene le mani - viene menzionato).
Secondo la Lettera ai Romani la morte di Gesù è stata necessaria per poter salvare l'intera umanità. L'autore della Lettera agli Ebrei richiama tutti i cristiani per il loro essere ricaduti nel peccato, crocifiggendo così nuovamente il Figlio di Dio[7]. Paolo di Tarso nella Prima lettera ai Tessalonicesi non mancò di osservare che gli stessi ebrei che avevano fatto crocifiggere Gesù continuavano nella loro persecuzione anche nei confronti della Chiesa[8].
Questo specifico passaggio è stato spesso utilizzato per assegnare la colpa per la morte di Cristo specificamente al popolo ebraico, ovunque esso si trovasse e per tutte le generazioni future[9]. Come parte dei lavori del Concilio Vaticano II la Chiesa cattolica romana di Papa Paolo VI ha emesso il documento intitolato Nostra aetate, rifiutando con decisione l'idea di colpa collettiva ebraica per la crocifissione di Gesù.
Accuse di profanazione delle ostie
Durante il Medioevo nel continente europeo si affermò l'idea che gli ebrei rubassero le ostie consacrate, le cialde di pane per l'Eucaristia, e che le profanassero per ricostruire simbolicamente la crocifissione colpendo o bruciando l'ostia o facendone altri cattivi usi. Le accuse furono spesso sostenute solo dalla testimonianza dell'accusatore[10].
La prima accusa di profanazione delle ostie venne rivolta agli ebrei nel 1243 a Berlitz, nei pressi di Berlino; come conseguenza di ciò tutti gli ebrei della cittadina vennero condannati alla morte sul rogo. Il luogo venne successivamente chiamato Jüdenberg[11]. Jeremy Cohen afferma invece che la prima accusa di profanazione delle ostie si verificò nel 1290 a Parigi[12] e continua dicendo:
«"la storia esercitò la sua influenza anche in assenza degli ebrei... Edoardo I d'Inghilterra ha espulso gli ebrei dal suo regno nel 1290 ed essi non sarebbero riapparsi in Gran Bretagna fino alla fine del 1650. Ma i secoli XIV e XV vedevano la proliferazione della storia della profanazione in segno di disprezzo in tutto il Regno d'Inghilterra: in raccolte di storie miracolose, molte delle quali dedicate ai miracoli della Vergine Maria, nell'arte copistica dei manoscritti utilizzati per la preghiera e la meditazione cristiana, e sul palcoscenico, come nel popolare Croxton Play of the Sacrament[13], che evocava drammaticamente i ricordi di un presunto omicidio rituale commesso dagli ebrei in Anglia orientale nel 1191"[12].»
Nel corso dei secoli seguenti accuse del tutto simili circolarono in quasi ogni paese europeo, generalmente accompagnate da stragi. L'accusa di profanazione cessò gradualmente a seguito della Riforma protestante quando prima Martin Lutero nel 1523 e poi il sovrano polacco Sigismondo II Augusto nel 1558 furono tra coloro che rigettarono una tale accusa[14].
Tuttavia sporadiche accuse di profanazione e disprezzo nei confronti dell'ostia si verificarono anche durante il XVIII e XIX secolo. Nel 1761 a Nancy alcuni ebrei provenienti dall'Alsazia furono giustiziati a causa di una di queste accuse. L'ultima accusa registrata fu quella avvenuta a Bârlad in Romania nel 1836[15].
Accuse di omicidio rituale e accusa del sangue
"L'accusa del sangue, un altro famoso canard antisemitico, è una creazione del XII secolo"[16]. La prima accusa di omicidio rituale registrata contro gli ebrei fu quella riguardante William di Norwich (considerato martire dalla Chiesa cattolica con ricorrenza il 26 marzo fino alla sua soppressione[17]), riportata dal monaco Thomas di Monmouth[18].
Le descrizioni antisemitiche della tortura subita e del conseguente sacrificio umano nell'accusa del sangue risultano però essere del tutto contrarie a molti degli insegnamenti dell'ebraismo; i Dieci comandamenti ad esempio vietano espressamente l'omicidio; l'utilizzo del sangue (animale o tanto più umano) nella gastronomia è severamente proibito dal Casherut e il sangue ed altri liquidi emessi dal corpo umano vengono ritualmente considerati come impuri (Libro del Levitico 15).
Il Tanakh (l'Antico Testamento) e l'insegnamento rabbinico ritraggono il sacrificio umano come una delle principali malvagità che separavano i pagani di Canaan dagli ebrei (Libro del Deuteronomio 12:31; Secondo libro dei Re 16: 3), Agli ebrei venne sempre vietato d'impegnarsi in tali riti e vi era una severa punizione per chi lo faceva (Libro dell'Esodo 34:15; Levitico 20:2; Deuteronomio 18:12, Libro di Geremaia 7:31). Viene inoltre vietata la pulizia rituale per i sacerdoti quando essa viene compiuta all'interno di una stanza ove si trovi un cadavere umano (Levitico 21:11).
Quando:
«"gli alti dirigenti ecclesiastici e secolari denunciarono con vigore queste diffamazioni... le persone si rifiutarono di abbandonare questo mito... i papi, i re e gli imperatori hanno dichiarato che gli ebrei, se non per altro motivo che le loro leggi rigorose dietetiche vietano anche la più piccola goccia di sangue presente nella carne. Nel 1385 Geoffrey Chaucer pubblicò i suoi I racconti di Canterbury, che comprendevano anche un racconto in cui ebrei uccidevano un ragazzo cristiano profondamente pio e innocente: questa falsità riguardante l'accusa del sangue diventò parte della tradizione letteraria inglese"[19].»
Tra coloro che ribadirono la confutazione dell'accusa del sangue contro gli ebrei vi furono l'imperatore del Sacro Romano ImperoFederico II di Svevia il quale affermò nel 1236 "... pronunziamo che gli ebrei menzionati del suddetto luogo (Fulda) e il resto degli ebrei presenti in territorio tedesco sono completamente assolti dall'imputazione di questo crimine"[20].
Il Papa Gregorio IX in una bolla papale datata 7 ottobre del 1272 affermò che "noi decidiamo... che i cristiani non devono ottemperare contro gli ebrei in un caso o situazione di questo tipo e ordiniamo che gli ebrei fatti imprigionare su un pretesto così sciocco siano liberati immediatamente dalla prigionia e che non verranno mai più arrestati su un tale misero pretesto, a meno che - cosa che non crediamo possibile - non siano catturati in flagranza di delitto"[21].
Il Papa Clemente VI il 26 settembre 1348 dichiarò: "gli ebrei non sono responsabili per il diffondersi della peste nera"[22].
Le storie di accusa del sangue sono apparse nei mezzi di comunicazione di massa sponsorizzati da Stati di un certo numero di nazioni arabe e musulmane, nei loro programmi televisivi e nei siti web, oltre che in libri i quali affermano che i casi di accusa del sangue contro gli ebrei risultano essere frequenti.
Tra le accuse antisemitiche del sangue presenti nel moderno mondo musulmano si possono citare;
nel 1986 il ministro della Difesa della SiriaMustafa Tlass ha scritto un libro intitolato The Matzah of Zion. Il libro rinnova le accuse di omicidio rituale anti-ebraiche avvenute nel corso del 1840 con l'"affare di Damasco" e afferma che i Protocolli dei Savi di Sion sono un documento attendibile[23]
nel 2001 una società televisiva egiziana ha prodotto e fatto uscire una serie TV intitolata Horseman Without a Horse, in parte basata sul libro di Tlass[24][25]
la serie televisiva siriana del 2003 Ash-Shatat ("La diaspora")[26] descrive il fatto che gli ebrei sono impegnanti in una cospirazione per governare il mondo, uccidere i bambini cristiani e utilizzare il loro sangue per cuocere il matzah[27].
l'accusa del sangue è stata riproposta anche dalla televisione iraniana nel 2005[28]
anche il re Faysal dell'Arabia Saudita a suo tempo ha sostenuto l'accusa del sangue rivolta contro gli ebrei mentre si trovava in visita ufficiale a Parigi[29].
Alcuni rari scrittori arabi non hanno mancato di condannare l'inconsistenza di questa accusa. Il quotidiano egiziano Al-Ahram per esempio ha pubblicato tutta una serie di articoli del diplomatico Osama El-Baz, consulente anziano del presidente Hosni Mubarak; egli ha spiegato le origini dell'accusa antiebraica del sangue dicendo che gli arabi e i musulmani non sono mai stati antisemiti né come comunità né come popolo ed ha esortato la popolazione a non cedere a "miti" come quello relativo all'accusa del sangue[30].
Accuse di essere inclini all'anti-cristianesimo
Nel corso degli anni un certo antisemitismo presente all'interno della comunità cristiana si concentrò sulla pretesa che voleva che gli ebrei disprezzassero il cristianesimo o che stessero addirittura cercando di distruggerlo. Degli ebrei e delle loro menzogne (1543), un libello antisemitico scritto da Martin Lutero è solo uno degli esempi più eclatanti di questa affermazione. Quest'idea continua ancora ai giorni nostri, con il conduttore radiofonico statunitense James Edwards il quale nella sua trasmissione intitolata "The Political Cesspool" ha affermato che "gli ebrei odiano il cristianesimo" e tutti i White Anglo-Saxon Protestant (WASP), ed infine che "utilizzano la pornografia come uno strumento sovversivo contro di noi"[31].
«"non si vuol dire che gli ebrei abbiano storicamente trascurato nessuna animosità verso Gesù e gli Apostoli, o verso il cristianesimo nel suo insieme. Nei rapporti tra cristianesimo ed ebraismo lunghi più di 2.000 anni, molti cristiani si guastarono però nella polemica anti-ebraica e nella persecuzione nei confronti degli ebrei; alcuni rabbini hanno scagliato maledizioni contro la Chiesa e in alcuni luoghi gli ebrei svilupparono una letteratura popolare che sfidò il cristianesimo, ma i polemici contemporanei antisemiti non sono interessati ad apprendere o a segnalare lo sviluppo storico delle relazioni ebraiche-cristiane, in quanto il loro scopo precipuo è quello di incitare l'odio contro l'ebraismo e gli ebrei, dipingendoli come bigotti e odiosi"[32].»
Demonizzazione e accuse di impurità
Jeremy Cohen scrive:
«"eppure l'impulso che ha portato l'immaginazione cristiana a vedere l'ebreo come un assassino deliberato di Cristo nonché perpetratore dei crimini più atroci contro l'umanità ha portato anche alla rappresentazione dell'ebreo come inumano, satanico, animale e mostruoso. Le tradizioni popolari del Medioevo, ad esempio, caratterizzano gli ebrei come aventi un odore distintivo... Per le illustrazioni letterarie del tempo la bestialità dell'ebreo è culminata nell'immagine del Judensau"[33].»
Judensau fu una serie di immagini altamente dispregiative, sprezzanti e disumanizzanti nei confronti degli ebrei che apparvero intorno al XIII secolo; la loro popolarità durò oltre 600 anni e vennero riprese anche nei temi propagandistici del nazionalsocialismo. Gli ebrei, tipicamente ritratti in contatti osceni con animali impuri come suini o gufi o come rappresentanti del diavolo, apparvero su soffitti decorati, pilastri, incisioni, utensili ecc.[34]
Spesso le immagini combinarono diversi motivi antisemitici, comprendendovi la prosa o la poesia derisoria. Cohen continua:
«"Decine di Judensau... si intersecano con la rappresentazione dell'ebreo come un assassino di Cristo. Diverse illustrazioni dell'assassinio di Simonino di Trento hanno unito le immagini di Judensau, il diavolo, l'omicidio del piccolo Simone stesso e la Crocifissione. L'incisione risalente al XVII secolo di Francoforte[35] raffigura un ebreo ben vestito secondo la moda dell'epoca mentre monta una scrofa da dietro e ne tiene ben stretta la coda mentre un secondo ebreo succhia il suo latte ed un terzo si appresta a mangiarne le feci. Lo stesso diavolo cornuto indossa un distintivo ebraico mentre guarda il piccolo Simone macellato, appeso come su una croce; questo appare su un pannello soprastante"[36].»
Più recentemente "il motivo principale ricorrente nei ritratti arabi riguardanti Israele è quello dell'ebreo diabolico"[37] e "il motivo fondamentale antisemita dell'ebreo come paradigma del male assoluto ha un insieme di sottotipi. Questi, a loro volta, si ripetono nei secoli, ma sono rivestiti in modo diverso secondo la narrazione predominante del periodo"[38].
Accuse di avvelenamento dei pozzi
Durante il periodo della peste nera (1347-52), spesso identificata come un'epidemia di peste bubbonica, nel corso del tardo medioevo, le città più affollate furono particolarmente colpite dalla terribile malattia con percentuali di morte pari a metà dell'intera popolazione. Nella loro estrema sofferenza i sopravvissuti, così emotivamente spaventati, cercarono di dare la colpa per la situazione a qualcosa o a qualcuno. Gli ebrei si dimostrarono subito un conveniente capro espiatorio.
«"non si sono verificate aggressioni di massa contro gli "avvelenatori ebrei" dopo la fine dell'epidemia, ma l'accusa finì col diventare una parte integrante del dogma e del linguaggio antisemitico. Apparve nuovamente all'inizio del 1953 sotto forma di complotto dei medici durante gli ultimi giorni di vita del dittatore sovietico Iosif Stalin, quando centinaia di medici ebrei dell'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche vennero arrestati in massa ed alcuni di loro vennero fatti assassinare con l'accusa di aver causato la morte d'importanti dirigenti del comunismo".»
Queste accuse comprendono soprattutto il cosiddetto "complotto giudaico-massonico". La pubblicazione nel 1903 dei Protocolli dei Savi di Sion viene ampiamente considerato come l'inizio della letteratura contemporanea della teoria del complotto[40].
Inclusi in questa canard non sono solo quegli scritti che cercano di accusare gli ebrei di tentare di controllare il mondo intero, ma anche quelle immagini grafiche raffiguranti gli ebrei o i loro sostenitori mentre si appropriano del pianeta Terra. Esempi di queste immagini includono i poster nazisti (vedi i temi propagandistici del nazionalsocialismo e la propaganda nella Germania nazista) che descrivono gli ebrei come dei polipi che circondano il globo con le loro spire[41].
Un esempio più recente è la ristampa effettuata nel 2001 del testo antisemitico di Henry Ford (il magnate statunitense dell'automobilismo) inititolata L'ebreo internazionale avvenuta in Egitto, con le stesse immagini dei polipi sulla copertina[42].
Tra le più importanti refutazioni dei Protocolli in quanto un esempio palese di falso letterario vi furono una serie di articoli stampati dal britannico The Times londinese nel 1921; questi rivelarono che gran parte del materiale utilizzato nei Protocolli fu un plagio di una satira politica precedente che non aveva come suo tema principale l'antisemitismo. Dal 1903 in poi i suoi primi editori offrirono testimonianze del tutto vaghe e spesso contraddittorie sul modo in cui riuscirono ad ottenere le loro copie a partire dal manoscritto originario[43].
Il testo venne ampiamente diffuso dai sostenitori del regime zarista nell'impero russo a seguito della rivoluzione russa del 1905. Circolò ampiamente in occidente nel corso degli anni '20 e successivamente; la Grande depressione e l'ascesa del nazionalsocialismo al potere nella repubblica di Weimar costituirono degli sviluppi importanti nella storia dei Protocolli e la frode continuò ad essere pubblicata e diffusa nonostante la sua palese falsità. Malgrado il fatto che numerose indagini indipendenti abbiano ripetutamente dimostrato senza alcun'ombra di dubbio che il testo è un plagio ed una falsificazione letteraria la truffa continua spesso ad essere citata e ristampata da esponenti dell'antisemitismo; talvolta utilizzata come prova di una presunta "Agenda ebraica" per il controllo del mondo da parte di gruppi antisemiti sia negli Stati Uniti d'America sia nei paesi del Medio Oriente[44][45].
Accuse di causare guerre, rivoluzioni e altre calamità varie
Poiché molte località europee ed intere nazioni espulsero le loro popolazioni ebraiche dopo averle derubate e spogliate di ogni bene ed altre negarono loro l'ingresso, la leggenda dell'ebreo errante, condannato a produrre calamità ovunque andasse, si guadagnò una rilevante popolarità.
Il politico tedesco del XIX secolo Heinrich von Treitschke coniò la frase "Die Juden sind unser Unglück!" ("Gli ebrei sono la nostra disgrazia!"); essa venne adottata come motto dal giornale nazista antisemita Der Stürmer diversi decenni più tardi[46].
La cosiddetta "profezia di Franklin", un discorso antisemitico falsamente attribuito a Benjamin Franklin (uno dei Padri fondatori degli Stati Uniti d'America) era del tutto sconosciuta prima della sua prima comparsa nel 1934 nelle pagine della rivista settimanale filo-nazista dell'attivista statunitense William Dudley PelleyLiberation. Secondo il rapporto del Congresso degli Stati Uniti d'America del 2004 intitolato Anti-Semitism in Europe: Hearing Before the Subcommittee on European Affairs of the Committee on Foreign Relations:
«"La profezia di Franklin è una classica canard antisemitica la quale asserisce falsamente che il padre fondatore americano Benjamin Franklin fece delle dichiarazioni anti-ebraiche durante la Convenzione di Filadelfia del 1787. Essa ha trovato un'accoglienza più ampia nei media musulmani e arabi, dove è stata usata con l'intento di criticare Israele e gli ebrei"[48].»
Che 4000 dipendenti ebrei abbiano saltato il lavoro presso il World Trade Center in quella giornata è stato ampiamente riportato ed altrettanto ampiamente ridimensionato; il numero degli ebrei morti negli attentati, tipicamente stimato a circa 400 persone[50][51][52], segue strettamente la proporzione ebraica di residenti nell'area di New York. Anche cinque cittadini israeliani morirono nel corso dell'attacco[53].
Il 16 ottobre del 2003 l'allora Primo ministro della MalaysiaMahathir Mohamad espresse durante il suo discorso registrato un'affermazione davanti ai rappresentanti dei 57 paesi affiliati all'Organizzazione della cooperazione islamica la quale solennemente dichiarava:
«"oggi gli ebrei governano questo mondo per procura. Per combattere e morire per loro... Inventarono il socialismo, il comunismo, i diritti umani e la democrazia in modo che la loro persecuzione apparisse e sembrasse sbagliata, in modo da poter godere di uguali diritti rispetto a tutti gli altri e con questi hanno poi acquisito il controllo dei paesi più potenti. E così essi, questa piccola comunità, sono diventati un potere mondiale"[54].»
Ha inoltre invitato i musulmani ad emulare gli ebrei in questo campo per poter così riuscire ad ottenere dei risultati simili.
L'attore e regista Mel Gibson, un esponente di rilievo del fondamentalismo cristiano statunitense, è riuscito a provocare un ampio dibattito e numerose controversie nel 2006 dopo essere stato arrestato per aver guidato in stato di ubriachezza; durante la detenzione ha sostenuto che "gli ebrei sono gli unici responsabili di tutte le guerre del mondo"[55].
Accuse di provocare l'antisemitismo
Gli ebrei sono stati anche accusati, tra le altre cose, di provocare l'antisemitismo.
Nel gennaio del 2005 un gruppo di deputati della Duma hanno chiesto che l'ebraismo e le organizzazioni ebraiche venissero vietati all'interno del territorio della Russia; la loro lettera lunga ben sette pagine ha accusato gli ebrei di eseguire uccisioni rituali, di controllare il capitale russo e internazionale, di incoraggiare le lotte etniche in Russia ed infine persino di mettere in atto crimini d'odio contro se stessi. La maggior parte delle azioni antisemitiche in tutto il mondo verrebbero così eseguite dagli ebrei stessi con l'obiettivo implicito della provocazione; questo afferma il documento. Dopo una vibrata protesta da parte dei leader ebrei russi, degli attivisti per i diritti umani e finanche del ministero degli esteri russo, i membri della Duma hanno ritirato il loro appello e ritrattato[56].
Accuse di usura e di speculazione
Durante il Medioevo gli ebrei furono ostracizzati dalla maggior parte delle professioni e dalle corporazioni delle arti e mestieri per opera della Chiesa cristiana, venendo così spinti sempre più in occupazioni marginali considerate socialmente inferiori, come la tassazione e la raccolta delle locazioni e il recupero crediti. Allo stesso tempo le leggi (il diritto canonico) della Chiesa vietavano ai cristiani di ricavare interessi dal denaro. Ad esempio il Concilio lateranense III del 1179 minacciò con la pena della scomunica qualunque cristiano che prestasse denaro a interesse.
Quelli che volevano o avevano bisogno di prendere denaro in prestito si trovarono in tal modo costretti a rivolgersi spesso agli ebrei; da questo fatto nacque il modo di dire che voleva che ebrei insolenti e avidi usurai. Le naturali tensioni presenti tra creditori e debitori si aggiunsero in tal modo ai ceppi sociali, politici, religiosi ed economici già esistenti.
«"... l'oppressione finanziaria degli ebrei tendeva a verificarsi maggiormente in quelle aree in cui erano più screditati e se gli ebrei reagirono concentrandosi sul prestito ad interesse verso i gentili, l'impopolarità - e così, naturalmente, anche la pressione - aumentò di pari passo. Per questa situazione venutasi a creare gli ebrei diventarono un elemento interno ad un circolo vizioso. I cristiani, sulla base delle regole bibliche, condannarono assolutamente l'interesse e, fin dal 1179, chi lo praticava fu scomunicato. Ma i cristiani imposero anche gli oneri finanziari più duri agli ebrei. Gli ebrei hanno reagito impegnandosi nell'unico business in cui le leggi cristiane li hanno effettivamente discriminati a loro favore e così sono stati identificati con l'odiato commercio odiato dell'usura"[57]»
I contadini che vennero costretti a pagare le proprie tasse agli ebrei poterono facilmente personificarli come persone che si appropriavano dei loro guadagni, pur rimanendo fedeli ai signori per i quali gli stessi ebrei lavoravano. I debitori gentili potrebbero essere stati veloci a cedere alle accuse di usura contro i mutuatari ebraici i quali addebitavano anche interessi o commissioni nominali. In tal maniera storicamente i più violenti attacchi contro l'usura si legarono spesso all'antisemitismo.
Nel regno d'Inghilterra i crociati in partenza si unirono a folle di debitori nei massacri degli ebrei compiuti a Londra e a York nel corso del biennio 1189-90. Nel 1275 il re Edoardo I d'Inghilterra fece promulgare lo statuto dell'ebraismo il quale rendeva l'usura illegale collegandola alla bestemmia e alla blasfemia: questo per poter impossessarsi dei beni dei violatori. Molti ebrei inglesi furono arrestati, trecento di loro subirono l'impiccagione e le loro proprietà passarono sotto il controllo della Corona.
Nel 1290 tutti gli ebrei furono espulsi dall'Inghilterra, con il premesso di prendere solo quello che potevano portare con sé, tutto il resto divenne proprietà della corona. L'usura venne utilizzata come il motivo principale che condusse all'Editto di espulsione, Secondo lo storico statunitense Walter Laqueur:
«"la questione in gioco non era proprio se gli ebrei fossero dominati dall'avidità (come sostenevano gli antisemiti) o perché la maggior parte delle altre professioni furono a loro vietate... Nei paesi in cui ebbero libero accesso alle professioni, come ad Al-Andalus e nell'Impero ottomano, si possono trovare esempi di fabbri ebrei facevano comunque i prestatori di denaro: l'altra grande ondata dell'usura ebraica si verificò prima del XV secolo, mentre le città crescevano in potenza e ricchezza; gli ebrei furono tolti dal prestito monetario solo con lo svilupparsi del sistema bancario moderno"[58] (vedi Storia della banca).»
Tassa kosher
La tassa kosher (o "tassa ebraica") è una canard che afferma che i produttori di alimenti sono costretti a pagare un importo esorbitante per ottenere il diritto di far applicare un simbolo sui loro prodotti per indicare che esso è casher e che successivamente questo costo viene passato segretamente ai consumatori attraverso prezzi più elevati di quelli che costituirebbero la cosiddetta "tassa kosher"[59][60][61]. La teoria trova diffusione soprattutto tra i suprematisti del potere bianco razzisti e antisemiti e in altre organizzazioni estremiste[59][62].
I ri-utilizzatori di una tale canard affermano che se non fosse utile ottenere una tale certificazione, i produttori di alimenti non sarebbero così impegnati nel processo di certificazione e che le maggiori vendite derivanti dalla certificazione casher riducono effettivamente il costo complessivo per l'articolo[63][64].
Ottenere la certificazione che un alimento risulta essere casher rappresenterebbe una decisione di volontà aziendale fatta da gruppi industriali che desiderano ottenere vendite aggiuntive da parte dei consumatori (siano essi ebrei che non ebrei) i quali ricercano la certificazione al momento dell'acquisto[65] ed essa è in realtà effettivamente ricercata da organizzazioni di marketing in alcune società di produzione alimentare[63].
Doppia fedeltà
Una celebre canard che si può ritrovare anche nei Protocolli dei Savi di Sion, ma risalente a prima di quel documento è quella che vuole gli ebrei essere maggiormente fedeli all'ebraismo internazionale che al proprio paese di nascita. A partire dall'istituzione dello Stato d'Israele questa canard ha assunto la forma di accuse che ritraggono i cittadini ebraici statunitensi essere maggiormente fedeli ad Israele che al loro paese di residenza[66].
Accuse di un "pogrom" compiuto contro i pellerossa
Nel 1991 avvenne la pubblicazione di The Secret Relationship Between Blacks and Jews, uscito a cura dell'organizzazione afroamericanaNation of Islam e i cui autori rimangono anonimi, anche se con molta probabilità fanno parte del "Dipartimento di ricerca storica" di "Nation of Islam", un gruppo di studenti laureati riuniti nell'area di Boston. A pagina 113 del testo gli ebrei vengono accusati di aver provocato un pogrom contro i nativi americani pellerossa, avendoli riforniti in una specifica occasione di coperte infettate dal vaiolo[67].
Accuse di codardia e di mancanza di patriottismo
Mentre nel corso del XIX secolo cresceva sempre più l'emancipazione ebraica comparvero nuove accuse antisemitiche; spesso gli ebrei cominciarono ad essere accusati di scarso patriottismo. Verso la fine del secolo nella Terza Repubblica francese l'esplosione di uno scandalo politico conosciuto come affare Dreyfus fece accrescere la convinzione nell'opinione pubblica dell'alto tradimento di un giovane ufficiale ebreo francese, Alfred Dreyfus. Lo scandalo politico e giudiziario si concluse con la completa riabilitazione del militare.
Durante la prima guerra mondiale l'"Alto comando militare" tedesco (l'Oberste Heeresleitung) amministrò gli Judenzählung (tedeschi, ma ebrei per censimento). Il progetto venne istituito per confermare le affermazioni sulla mancanza di patriottismo presente tra gli ebrei tedeschi, ma i risultati della ricerca - i quali non furono resi pubblici - effettuata negarono in toto le accuse mosse contro gli ebrei[68][69].
Un'altra variante di questo concetto è l'accusa che gli ebrei sarebbero dei codardi che cercano di evadere il servizio militare. Con il forte aumento delle teorie di razzismo scientifico nel corso del XIX secolo "la vecchia canard antisemita servì a sottolineare la presunta effeminatezza della 'razza ebraica' che, proprio come le donne e gli omosessuali, sarebbero stati gravemente carenti di sostanza virile"[70]. Nel loro saggio storico intitolato Genocide and Gross Human Rights Violations gli autori Kurt Jonassohn e Karin S. Björnson scrivono:
«"storicamente gli ebrei non sono mai stati autorizzati a portare armi nella maggior parte dei paesi della diaspora, per cui, quando venivano aggrediti, non erano mai in grado di difendersi adeguatamente; solo in alcuni casi e situazioni particolari il loro protettore (principe o re) li difenderà. Potevano soltanto scegliere tra nascondersi e fuggire. Questa è l'origine della canard antisemitica che vuole gli ebrei essere essenzialmente dei codardi"[71].»
«"cosmopoliti sfrenati e malvagi, profittatori senza radici e nessuna coscienza... cresciuti sul lievito marcio del cosmopolitismo borghese, della decadenza e del formalismo... cittadini non indigeni senza una patria, che avvelenano di stordimento... la nostra grande cultura proletaria"[72].»
A volte una canard antisemita risulta essere in palese contraddizione con un'altra accusa: "Israele ha smentito con i fatti le accuse antisemitiche, molto popolari durante la seconda guerra mondiale, che gli ebrei fossero dei codardi e dei soldati scadenti. In realtà, l'immagine di un'Israele dominato dal militarismo è diventata popolare tra le frange più estremiste della sinistra politica"[73].
Polemica "dal Nilo all'Eufrate"
È stato sostenuto da alcuni gruppi dell'antisionismo che le due strisce blu presenti sulla bandiera di Israele in realtà rappresentino i fiumi Nilo ed Eufrate in quanto confini di "Eretz Yisrael" (Terra di Israele), la terra promessa agli ebrei direttamente da Yahweh (Libro della Genesi 15.18).
Quelli che fanno questa affermazione insistono sul fatto che la bandiera "segretamente" rappresenti il desiderio degli ebrei di conquistare tutte le terre tra i fiumi Nilo ed Eufrate, il che significherebbe conquistare e governare tutto l'Egitto, la Giordania e alcuni tratti della Siria e dell'Iraq (una versione estesa della Grande Israele). Yasser Arafat, l'Iran e Hamas hanno espresso in diverse occasioni questa diceria propagandistica[74] e, ripetutamente, hanno collegato questo concetto con le strisce presenti sulla bandiera israeliana[75][76].
Sia gli autori sionisti sia quelli anti-sionisti hanno però smentito l'affermazione secondo cui le strisce sulla bandiera rappresentano ambizioni territoriali. Il politologo ed esperto di antiterrorismo statunitense Daniel Pipes afferma che "in effetti, le linee blu derivano direttamente dal disegno tradizionale dello scialle di preghiera ebraica (il Talled)"[77].
Il giornalista israeliano Danny Rubinstein nota che "Arafat... ha aggiunto, nelle interviste che ha dato in passato, che le due strisce blu della bandiera israeliana rappresentano in realtà i confini tra il Nilo e l'Eufrate... Nessun israeliano, anche coloro che hanno mostrato comprensione per la sofferenza palestinese, accetteranno mai... stupidaggini simili riguardanti le strisce blu sulla bandiera, che è stata progettata secondo i colori del "Tallèd" tradizionale (lo scialle di preghiera)"[76].
Il professore Israel Shahak, critico di Israele e del sionismo, è altrettanto esplicito; nel suo Il piano sionista per il Medio Oriente, afferma che "un buon esempio è dato dalla convinzione persistente nell'esistenza di una scritta sul muro della Knesset riferentesi al versetto biblico sul Nilo e l'Eufrate. Un altro esempio sono le dichiarazioni persistente, e completamente false, che sono state fatte da alcuni dei più importanti leader arabi sul fatto che le due bande orizzontali sulla bandiera israeliana simboleggiano il Nilo e l'Eufrate, quando in realtà sono tratti dalle frange piegate del capo di preghiera ebraica, il Tallèd".
Lo scrittore arabo-libanese Saqr Abu Fakhr ha parlato contro quest'idea curiosa. Egli dimostra che l'affermazione "Dal Nilo all'Eufrate", in relazione alla bandiera, è una delle sette idee sbagliate popolari sugli ebrei le quali, pur non avendo alcun fondamento ed abbondanti prove contrarie, continuano purtuttavia a circolare in tutto il mondo arabo[78].
Nonostante tutto questo il gruppo terrorista di Hamas ripete:"dopo la Palestina, i sionisti aspirano ad espandersi dal Nilo fino all'Eufrate" e, più recentemente (il 29 di gennaio del 2006, il leader di Hamas Mahmud al-Zahar, ha espresso pubblicamente la richiesta ad Israele di cambiare la propria bandiera, citando l'argomento "Dal Nilo all'Eufrate"[79].
Antisemitismo relazionato al conflitto arabo-israeliano
Attualmente, il conflitto in Medio Oriente genera molte discussioni in vari campi. Come in ogni conflitto, ciascuna parte può essere criticata. Tuttavia, dopo l'Olocausto, l'antisemitismo viene sempre più visto in maniera peggiorativa; ma tanti approfittano della situazione in venutasi a creare per diffondere un messaggio di odio prendendo come scusa lo Stato d'Israele. Mentre esso è uno Stato ebraico, non si può incolpare l'intero popolo ebraico per le azioni commesse da uno Stato in cui - inoltre - vi abitano anche cristiani, arabi, musulmani, russi, tra gli altri. È per questo che il Comitato militare dell'Unione europea ha sviluppato una definizione di antisemitismo in cui vengono specificati questi punti principali:
negare al popolo ebraico il diritto all'autodeterminazione, ad esempio sostenendo che l'esistenza dello Stato di Israele è un progetto razzista;
l'applicazione di due pesi e due misure, richiedendo allo Stato di Israele il comportamento che non ci si aspetta e non si pretende da qualsiasi altro Stato democratico;
utilizzare i simboli e le immagini associate all'antisemitismo classico (per esempio, l'accusa che gli ebrei abbiano assassinato Gesù o l'accusa del sangue) per caratterizzare Israele e gli israeliani;
confrontare la politica israeliana attuale con quella del nazionalsocialismo;
rendere gli ebrei collettivamente responsabili per le azioni - giudicate negativamente - dello Stato di Israele[80].
Accuse di razzismo
Un notevole numero di libri e siti web gestiti dal neonazismo e dai sostenitori suprematisti del potere bianco, ma anche da aderenti all'identità cristiana e da gruppi radicali interni all'islamismo, propongono ciò che sostengono essere citazioni autorevoli della letteratura rabbinica; tutte volte a dimostrare che l'ebraismo è razzista e che gli ebrei odino i non-ebrei percependoli essenzialmente come dei "non umani".
«"anche se l'ebreo è mosso fondamentalmente dal suo patto privato con Adonai e celebrato nel Sinai per incarnare e preservare gli insegnamenti della Torah, si è sempre impegnato nella convinzione che tutta l'umanità, di qualunque colore o credo essa sia, faccia parte della 'Sua Immagine e Somiglianza' e che pertanto posseduta da una dignità umana e da una sua precipua rispettabilità. La singolarità dell'uomo deriva dal respiro che Dio gli ha reso attraverso le sue narici nel momento della creazione dell'uomo (Libro della Genesi 2: 7). L'esperienza storica e la preoccupazione provvidenziale di Dio abbraccia l'umanità intera"[81].»
Secondo un'annotazione antecedente al 1984, prima della "Sottocommissione per i diritti umani e le organizzazioni internazionali del Congresso degli Stati Uniti d'America" che si occupò della condizione degli ebrei sovietici:
«" questa pericolosa canard antisemitica, spesso ripetuta da altri scrittori e funzionari sovietici, si basa sulla nozione maliziosa che il popolo eletto, osservante della Torah e degli insegnamenti del Talmud si consideri superiore nei confronti di tutti gli altri popoli, dimostrabile ciò dal patto di esclusività stipulato con Dio. Ovviamente questo è il tema principale dei famosi Protocolli dei Savi di Sion di epoca zarista"[82].»
La parola goy significa letteralmente "nazione", ma è diventato il termine standard per indicare chi non è ebreo (gli appartenenti alle "nazioni"); alcuni gruppi antisemitici danno credito alla diceria che goy significhi in realtà "animali". Queste invenzioni sono pensate per far credere che gli ebrei considerino come inferiori tutte le altre persone.
Negazione dell'Olocausto
Il negazionismo dell'Olocausto consiste in affermazione volte a convincere sull'idea che il tentativo di genocidio perpetrato contro gli ebrei durante la seconda guerra mondiale e solitamente indicato come Olocausto[83] - anche se in realtà la parola corretta sarebbe Shoah - non si sia in realtà mai verificato, o che non è avvenuto nel modo e nella misura storicamente riconosciuta. Elementi chiave di queste pretese sono il rifiuto di una delle seguenti considerazioni:
che il governo tedesco nazista aveva una politica orientata volontariamente allo sterminio degli ebrei come popolo;
che oltre cinque milioni[83] di ebrei furono sistematicamente fatti assassinare dai nazisti e dai loro alleati;
La maggior parte delle rivendicazioni di negazione dell'Olocausto implicano o dichiarano apertamente che esso è un'idea avanzata dagli ebrei e derivante da una deliberata "Cospirazione ebraica" per promuovere gli interessi degli ebrei a discapito degli alti popoli[86]. Per questo motivo la negazione dell'Olocausto viene generalmente considerata come una teoria del complotto antisemitica[87], una teoria della cospirazione.[88]. Le meodologie proposte dai negatori dell'Olocausto vengono criticate sulla base della loro conclusione predeterminata che ignora volutamente le ampie prove storiche che indicano invece chiaramente il contrario[89].
Accuse di tenere sotto stretto controllo tutti i maggiori mass media del globo
Un noto cliché antisemitico è quello che vuole gli ebrei controllare i mezzi di comunicazione di massa[90][91]. Storicamente questo tema è stato propagandato in pubblicazioni oramai del tutto screditate dell'inizio del XX secolo come i Protocolli dei Savi di Sion (1903) e la rivista antisemitica The Dearborn Independent finanziata da Herny Ford.
Jonathan Jeremy Goldberg, direttore editoriale di The Forward nel 1997 ha pubblicato uno studio su questo mito presente nella storia degli Stati Uniti d'America[92] concludendo che, sebbene gli ebrei dispongano di molte posizioni di rilievo nell'industria dei media statunitensi "non fanno delle questioni ebraiche una priorità né le mantengono su un elevato livello di attenzione", anzi che gli ebrei americani generalmente percepiscono i media come anti-israeliani[93]. Le varianti su questo tema si sono concentrate su Hollywood, sulla stampa[94][95][96][97] e sull'industria musicale[98][99][100][101][102].
Accuse di tenere sotto controllo il sistema finanziario mondiale
In un articolo scritto dall'attivista ebraico dell'antirazzismo Tim Wise, troviamo scritto al riguardo di tali accuse di controllo finanziario ebraico:
«"naturalmente, in linea con la logica dei bigotti antiebraici, forse ci si dovrebbe chiedere quanto segue: se i media o gli errori finanziari sono ispirati agli ebrei, poiché gli ebrei sono prominenti nei media e nelle finanze, perché le depredazioni delle industrie bianche dominate dai cristiani (come le industrie del tabacco o dell'automobilismo) non vengono considerate come esempi di malversazione cristiana bianca? Dopo tutto, 400.000 persone all'anno muoiono a causa delle malattie legate al fumo e le aziende del tabacco hanno privato il pubblico di informazioni fondamentali sulle proprietà cancerogene dei loro prodotti. Allo stesso modo i dirigenti della Ford e della Firestone dovrebbero essere specificamente considerati come dei criminali cristiani bianchi, anche a causa delle recenti informazioni sul fatto che pneumatici difettosi sono stati installati sui SUV, con conseguente morte di oltre 150 persone in tutto il mondo? La loro razza, la religione o la cultura etnica sono pertinenti ai loro misfatti? In caso contrario, perché è improvvisamente rilevante quando i dirigenti in questione sono ebrei?"[106]»
Accuse di aver svolto un ruolo importante nel commercio degli schiavi
Nel corso degli anni 1490 gli ebrei vennero espulsi dalla Spagna e dal Regno del Portogallo, nello stesso momento si aprì il commercio con il Nuovo Mondo (questo grazie a Cristoforo Colombo), portando alla loro partecipazione al commercio generale, ed in particolare al commercio atlantico degli schiavi neri. La partecipazione ebraica al commercio degli schiavi risultò essere significativa in Brasile, a Curaçao, in Suriname e nel Rhode Island, ma in tutti gli altri luoghi rimase modesta o minima e gli ebrei non ebbero praticamente alcun ruolo nel commercio degli schiavi attuato dalla Gran Bretagna o dal Regno di Francia.
La Nation of Islam pubblicò nel 1991The Secret Relation between Blacks and Jews, in cui ha si afferma che gli ebrei giocarono un ruolo importante nel commercio degli schiavi atlantici. Il libro è stato ampiamente criticato come propaganda antisemitica e ha portato ad ulteriori ricerche scientifiche sull'argomento, tra cui libri come Jews and the American Slave Trade di Saul S. Friedman, che ha concluso affermando che il coinvolgimento ebraico nel commercio degli schiavi rimase nella generalità dei casi "minimo" e comparabile ad altri gruppi di commercianti schiavisti come gli inglesi e che le accuse erano solo un'ennesima canard antisemitica[108].
Nel 1995 l'American Historical Association (AHA) ha rilasciato una dichiarazione che condanna "ogni affermazione secondo cui gli ebrei abbiano svolto un ruolo sproporzionato nel commercio degli schiavi atlantici"[109].
Accuse di far incetta di organi umani
Palestinesi
Nell'agosto del 2009 un articolo del tabloid svedese Aftonbladet affermò che le truppe israeliane avevano raccolto gli organi dei palestinesi morti in stato di detenzione[110][111][112][113][114]. Henrik Bredberg ha scritto nel giornale rivale Sydsvenskan: "Donald Boström pubblica una variante di un classico antisemita, l'ebreo che rapisce i bambini per rubarne il loro sangue"[115].
In un video[116] postato sul suo sito web il Time ha citato la versione svedese di Aftonbladet della classica "accusa del sangue" come un avvenimento reale, per poi ritrattare[117][118]; le asserzioni che volevano i soldati israeliani aver raccolto e venduto organi palestinesi sono state denunciate e definitivamente smentire da un rapporto appositamente redatto a cura dell'organizzazione non governativa "HonestReporting" il 24 agosto del 2014[116][119].
Nel dicembre del 2009 Channel 2 ha pubblicato un'intervista a Yehuda Hiss, ex anatomopatologo principale dell'"Abu Kabir Forensic Institute", in cui ha affermato che i lavoratori dell'istituto forense hanno informalmente e senza alcuna autorizzazione prelevato la pelle, la cornea, la valvola cardiaca e le ossa dagli israeliani defunti, dai palestinesi e anche dai lavoratori stranieri nel corso di tutti gli anni '90. Hiss era stato licenziato nel 2004 dopo la scoperta dell'uso improprio di organi da lui compiuto[120][121].
I funzionari israeliani hanno riconosciuto che tali incidenti avevano effettivamente avuto luogo, ma hanno anche affermato che la stragrande maggioranza dei casi ha coinvolto cittadini israeliani, che nessun incidente è più avvenuto da lungo tempo e che Hiss fosse stato rimosso proprio per questo motivo dalla sua posizione[121].
Il 18 gennaio un attivista statunitense conosciuto solo con lo pseudonimo di T. West ha postato un video su YouTube in cui ha invitato gli haitiani a preoccuparsi e stare attenti nei confronti di "personalità che operano apparentemente senza alcun motivo di lucro" e delle forze di difesa israeliane in particolare[126][127][128]. Per spiegare meglio le sue affermazioni West ha dichiarato che "l'IDF [aveva] partecipato nel passato al furto di organi di palestinesi per trapiantarli su altre persone", facendo così riecheggiare la controversia di Aftonbladet.
West, che ha dichiarato di parlare per un gruppo di empowerment nero chiamato "AfriSynergy Productions", si è trattenuto dall'esprimere accuse più esplicite contro il comportamento dell'IDF, ma ha osservato che c'era stato un "piccolo monitoraggio" dopo il terremoto, insinuando che il furto e traffico di organi fosse almeno una possibilità molto verosimile.
La televisione statale iraniana Press TV ha riportato le sue affermazioni[127][129] e in un discorso del 22 gennaio l'AyatollahAhmad Khatami ha dichiarato: "ci sono giunte notizie sul fatto che il regime sionista, nell'avvenimento della catastrofe di Haiti e sotto il pretesto di dare sollievo al suo popolo, stia rubando gli organi di questi poveri disperati"[130]; tutto ciò ancora una volta senza citare la benché minima prova.
Il 27 gennaio un reporter della TV siriana ha descritto il video di T. West come una "documentazione di questo crimine la quale mostra gli israeliani impegnati a rubare organi dalle vittime del terremoto"[131]. Le accuse originali sono state trasmesse anche da una serie di organizzazioni spesso criticate per il loro antisemitismo o le posizioni anti-israeliane, come i siti web della televisione satellitare libanese "Al-Manar" (nelle mani di Hezbollah) e dell'ex "Grande Mago" del Ku Klux KlanDavid Duke[127][129][132][133].
Il 1º febbraio del 2010 il giornale on-lineThe Palestine Telegraph con sede a Gaza, di cui la baronessa britannica Jennifer Louise Tonge era allora patrona, pubblicò l'affermazione secondo cui l'IDF ad Haiti stava nascondendo segretamente organi per poi rivenderli sul mercato nero, citando ancora una volta il video di T. West, riutilizzandone il materiale della trasmissione di Al-Manar senza il sostegno di alcuna prova fondata[134][135][136][137].
Nel Regno Unito intanto la signora Tonge è stata licenziata dal suo ruolo di portavoce della sanità della Camera dei Lord a seguito di un'intervista in cui ha suggerito l'istituzione di un'indagine indipendente[138].
I media israeliani e i gruppi ebraici hanno subito combattuto contro tali accuse[128][139]. In un'intervista concessa a Ynetnews West ha ripetuto la sua accusa sui passati incidenti di furti d'organi da parte dell'IDF e ha citato l'"Operation Bid Rig" come ulteriore prova del coinvolgimento ebraico nel traffico di organi[128]. L'Anti-Defamation League ha risposto etichettando le insinuazioni di West come antisemitiche e come "colossale menzogna", mentre un redattore di Jewish Ledger ha riferito della voce come trattarsi dell'ennesima falsità di "accusa del sangue"[139].
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«Media Bypass, for one, offered a story about a 'Kosher Nostra scam,' in which 'major food companies throughout America actually pay a Jewish Tax amounting to hundreds of millions of dollars per year in order to receive protection' against Jewish boycotts. These 'elaborate extortion schemes' are coordinated, alleges writer Ernesto Cienfuegos, by 'Rabbinical Councils that are set up, not just in the U.S. but in other western countries as well.'»
«Anti-Semites have advanced 'the libel of the kosher tax' to claim consumers are paying an extra tax on products that carry kosher certification.»
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«The dark side of this rather uneventful marketing fact is that some anti-Jewish hate groups have developed a bizarre and baseless theory that there is a 'kosher tax' levied on food, a kind of Jewish conspiracy to extort money from the population at large.»
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«…anti-Semitic propaganda has for years railed against what hate groups call "the kosher tax." This is the alleged increase in price that results when a food company pays for private kashrut supervision, so that its products can display a mark of certification… For those who don't buy Jewish-conspiracy theories, a more plausible explanation is that the companies have calculated that the extra business generated by kashrut certification more than makes up for the cost of supervision. (Hence no price increase is necessary.)»
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PLAYBOY: No.
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^abDonald L Niewyk, The Columbia Guide to the Holocaust, Columbia University Press, 2000, p.45: "The Holocaust is commonly defined as the murder of more than 5,000,000 Jews by the Germans in World War II." Estimates by scholars range from 5.1 million to 7.8 million
"Before discussing how Holocaust denial constitutes a conspiracy theory, and how the theory is distinctly American, it is important to understand what is meant by the term "Holocaust denial." Holocaust deniers, or "revisionists", as they call themselves, question all three major points of definition of the Nazi Holocaust. First, they contend that, while mass murders of Jews did occur (although they dispute both the intentionality of such murders as well as the supposed deservedness of these killings), there was no official Nazi policy to murder Jews. Second, and perhaps most prominently, they contend that there were no homicidal gas chambers, particularly at Auschwitz-Birkenau, where mainstream historians believe over 1 million Jews were murdered, primarily in gas chambers. And third, Holocaust deniers contend that the death toll of European Jews during World War II was well below 6 million. Deniers float numbers anywhere between 300,000 and 1.5 million, as a general rule." Mathis, Andrew E. Holocaust Denial, a Definition (archiviato dall'url originale il 9 giugno 2011)., The Holocaust History Project, 2 July 2004. Retrieved 18 December 2006.
"In part III we directly address the three major foundations upon which Holocaust denial rests, including... the claim that gas chambers and crematoria were used not for mass extermination but rather for delousing clothing and disposing of people who died of disease and overwork; ... the claim that the six million figure is an exaggeration by an order of magnitude—that about six hundred thousand, not six million, died at the hands of the Nazis; ... the claim that there was no intention on the part of the Nazis to exterminate European Jewry and that the Holocaust was nothing more than the unfortunate by-product of the vicissitudes of war." Michael Shermer and Alex Grobman. Denying History: : who Says the Holocaust Never Happened and why Do They Say It?, University of California Press, 2000, ISBN 0-520-23469-3, p. 3.
"Holocaust Denial: Claims that the mass extermination of the Jews by the Nazis never happened; that the number of Jewish losses has been greatly exaggerated; that the Holocaust was not systematic nor a result of an official policy; or simply that the Holocaust never took place." What is Holocaust Denial. URL consultato il 17 giugno 2017 (archiviato dall'url originale il 16 febbraio 2005)., Yad Vashem website, 2004. Retrieved 18 December 2006.
"Among the untruths routinely promoted are the claims that no gas chambers existed at Auschwitz, that only 600,000 Jews were killed rather than six million, and that Hitler had no murderous intentions toward Jews or other groups persecuted by his government." Holocaust Denial. URL consultato il 17 giugno 2017 (archiviato dall'url originale il 4 aprile 2007)., Anti-Defamation League, 2001. Retrieved 28 June 2007.
^"The kinds of assertions made in Holocaust-denial material include the following:
Several hundred thousand rather than approximately six million Jews died during the war.
Scientific evidence proves that gas chambers could not have been used to kill large numbers of people.
The Nazi command had a policy of deporting Jews, not exterminating them.
Some deliberate killings of Jews did occur, but were carried out by the peoples of Eastern Europe rather than the Nazis.
Jews died in camps of various kinds, but did so as the result of hunger and disease. The Holocaust is a myth created by the Allies for propaganda purposes, and subsequently nurtured by the Jews for their own ends.
Errors and inconsistencies in survivors’ testimonies point to their essential unreliability.
Alleged documentary evidence of the Holocaust, from photographs of concentration camp victims to Anne Frank's diary, is fabricated.
The confessions of former Nazis to war crimes were extracted through torture." The nature of Holocaust denial: What is Holocaust denial?, su jpr.org.uk, 2000. URL consultato il 18 dicembre 2006 (archiviato dall'url originale il 18 luglio 2011).
^A hoax designed to advance the interests of Jews:
"The title of App's major work on the Holocaust, The Six Million Swindle, is informative because it implies on its very own the existence of a conspiracy of Jews to perpetrate a hoax against non-Jews for monetary gain." Mathis, Andrew E., Holocaust Denial, a Definition, su The Holocaust History Project, 2 luglio 2004. URL consultato il 16 maggio 2007 (archiviato dall'url originale il 9 giugno 2011).
"Jews are thus depicted as manipulative and powerful conspirators who have fabricated myths of their own suffering for their own ends. According to the Holocaust deniers, by forging evidence and mounting a massive propaganda effort, the Jews have established their lies as ‘truth’ and reaped enormous rewards from doing so: for example, in making financial claims on Germany and acquiring international support for Israel." The nature of Holocaust denial: What is Holocaust denial?, 2000. URL consultato il 16 maggio 2007 (archiviato dall'url originale il 18 luglio 2011).
"Why, we might ask the deniers, if the Holocaust did not happen would any group concoct such a horrific story? Because, some deniers claim, there was a conspiracy by Zionists to exaggerate the plight of Jews during the war in order to finance the state of Israel through war reparations." Michael Shermer & Alex Grobman. Denying History: : who Says the Holocaust Never Happened and why Do They Say It?, University of California Press, 2000, ISBN 0-520-23469-3, p. 106.
"Since its inception...the Institute for Historical Review (IHR), a California-based Holocaust denial organization founded by Willis Carto of Liberty Lobby, has promoted the antisemitic conspiracy theory that Jews fabricated tales of their own genocide to manipulate the sympathies of the non-Jewish world." Antisemitism and Racism Country Reports: United States, Stephen Roth Institute, 2000. URL consultato il 17 maggio 2007 (archiviato dall'url originale il 28 giugno 2011).
"The central assertion for the deniers is that Jews are not victims but victimizers. They 'stole' billions in reparations, destroyed Germany's good name by spreading the 'myth' of the Holocaust, and won international sympathy because of what they claimed had been done to them. In the paramount miscarriage of injustice, they used the world's sympathy to 'displace' another people so that the state of Israel could be established. This contention relating to the establishment of Israel is a linchpin of their argument." Deborah Lipstadt. Denying the Holocaust – The Growing Assault onTruth and Memory, Penguin, 1993, ISBN 0-452-27274-2, p. 27.
"They [Holocaust deniers] picture a vast shadowy conspiracy that controls and manipulates the institutions of education, culture, the media and government in order to disseminate a pernicious mythology. The purpose of this Holocaust mythology, they assert, is the inculcation of a sense of guilt in the white, Western Christian world. Those who can make others feel guilty have power over them and can make them do their bidding. This power is used to advance an international Jewish agenda centered in the Zionist enterprise of the State of Israel." Introduction: Denial as Anti-Semitism (archiviato dall'url originale il 4 giugno 2011)., "Holocaust Denial: An Online Guide to Exposing and Combating Anti-Semitic Propaganda", Anti-Defamation League, 2001. Retrieved 12 June 2007.
"Deniers argue that the manufactured guilt and shame over a mythological Holocaust led to Western, specifically United States, support for the establishment and sustenance of the Israeli state – a sustenance that costs the American taxpayer over three billion dollars per year. They assert that American taxpayers have been and continue to be swindled..." Introduction: Denial as Anti-Semitism. URL consultato il 17 giugno 2017 (archiviato dall'url originale il 1º settembre 2011). , "Holocaust Denial: An Online Guide to Exposing and Combating Anti-Semitic Propaganda", Anti-Defamation League, 2001. Retrieved 12 June 2007.
"The stress on Holocaust revisionism underscored the new anti-Semitic agenda gaining ground within the Klan movement. Holocaust denial refurbished conspiratorial anti-Semitism. Who else but the Jews had the media power to hoodwink unsuspecting masses with one of the greatest hoaxes in history? And for what motive? To promote the claims of the illegitimate state of Israel by making non-Jews feel guilty, of course." Lawrence N. Powell, Troubled Memory: Anne Levy, the Holocaust, and David Duke's Louisiana, University of North Carolina Press, 2000, ISBN 0-8078-5374-7, p. 445.
"Contemporary examples of antisemitism in public life, the media, schools, the workplace, and in the religious sphere could, taking into account the overall context, include ... denying the fact, scope, mechanisms (e.g. gas chambers) or intentionality of the genocide of the Jewish people at the hands of National Socialist Germany and its supporters and accomplices during World War II (the Holocaust)." Working Definition of Antisemitism (PDF), su fra.europa.eu (archiviato dall'url originale il 13 giugno 2011). (33,8 KB), Fundamental Rights Agency
"It would elevate their antisemitic ideology – which is what Holocaust denial is – to the level of responsible historiography – which it is not." Deborah Lipstadt, Denying the Holocaust, ISBN 0-14-024157-4, p. 11.
"The denial of the Holocaust is among the most insidious forms of anti-Semitism..." Roth, Stephen J. "Denial of the Holocaust as an Issue of Law" in the Israel Yearbook on Human Rights, Volume 23, Martinus Nijhoff Publishers, 1993, ISBN 0-7923-2581-8, p. 215.
"Contemporary Holocaust deniers are not revisionists – not even neo-revisionists. They are Deniers. Their motivations stem from their neo-nazi political goals and their rampant antisemitism." Austin, Ben S. "Deniers in Revisionists Clothing" (archiviato dall'url originale il 21 novembre 2008)., The Holocaust\Shoah Page, Middle Tennessee State University. Retrieved 29 March 2007.
"Holocaust denial can be a particularly insidious form of antisemitism precisely because it often tries to disguise itself as something quite different: as genuine scholarly debate (in the pages, for example, of the innocuous-sounding Journal for Historical Review)." The nature of Holocaust denial: What is Holocaust denial? (archiviato dall'url originale il 18 luglio 2011)., JPR report No. 3, 2000. Retrieved 16 May 2007.
"This books treats several of the myths that have made antisemitism so lethal... In addition to these historic myths, we also treat the new, maliciously manufactured myth of Holocaust denial, another groundless belief that is used to stir up Jew-hatred." Schweitzer, Frederick M. & Perry, Marvin. Anti-Semitism: myth and hate from antiquity to the present, Palgrave Macmillan, 2002, ISBN 0-312-16561-7, p. 3.
"One predictable strand of Arab Islamic antisemitism is Holocaust denial..." Schweitzer, Frederick M. & Perry, Marvin. Anti-Semitism: myth and hate from antiquity to the present, Palgrave Macmillan, 2002, ISBN 0-312-16561-7, p. 10.
"Anti-Semitism, in the form of Holocaust denial, had been experienced by just one teacher when working in a Catholic school with large numbers of Polish and Croatian students." Geoffrey Short, Carole Ann Reed. Issues in Holocaust Education, Ashgate Publishing, 2004, ISBN 0-7546-4211-9, p. 71.
"Indeed, the task of organized antisemitism in the last decade of the century has been the establishment of Holocaust Revisionism – the denial that the Holocaust occurred." Stephen Trombley, "antisemitism", The Norton Dictionary of Modern Thought, W. W. Norton & Company, 1999, ISBN 0-393-04696-6, p. 40.
"After the Yom Kippur War an apparent reappearance of antisemitism in France troubled the tranquility of the community; there were several notorious terrorist attacks on synagogues, Holocaust revisionism appeared, and a new antisemitic political right tried to achieve respectability." Howard K. Wettstein, Diasporas and Exiles: Varieties of Jewish Identity, University of California Press, 2002, ISBN 0-520-22864-2, p. 169.
"Holocaust denial is a contemporary form of the classic anti-Semitic doctrine of the evil, manipulative and threatening world Jewish conspiracy." Introduction: Denial as Anti-Semitism (archiviato dall'url originale il 4 giugno 2011)., "Holocaust Denial: An Online Guide to Exposing and Combating Anti-Semitic Propaganda", Anti-Defamation League, 2001. Retrieved 12 June 2007.
"In a number of countries, in Europe as well as in the United States, the negation or gross minimization of the Nazi genocide of Jews has been the subject of books, essay and articles. Should their authors be protected by freedom of speech? The European answer has been in the negative: such writings are not only a perverse form of anti-semitism but also an aggression against the dead, their families, the survivors and society at large." Roger Errera, "Freedom of speech in Europe", in Georg Nolte, European and US Constitutionalism, Cambridge University Press, 2005, ISBN 0-521-85401-6, pp. 39–40.
"Particularly popular in Syria is Holocaust denial, another staple of Arab anti-Semitism that is sometimes coupled with overt sympathy for Nazi Germany." Efraim Karsh, Rethinking the Middle East, Routledge, 2003, ISBN 0-7146-5418-3, p. 104.
"Holocaust denial is a new form of anti-Semitism, but one that hinges on age-old motifs." Dinah Shelton, Encyclopedia of Genocide and Crimes Against Humanity, Macmillan Reference, 2005, p. 45.
"The stress on Holocaust revisionism underscored the new anti-Semitic agenda gaining ground within the Klan movement. Holocaust denial refurbished conspiratorial anti-Semitism. Who else but the Jews had the media power to hoodwink unsuspecting masses with one of the greatest hoaxes in history? And for what motive? To promote the claims of the illegitimate state of Israel by making non-Jews feel guilty, of course." Lawrence N. Powell, Troubled Memory: Anne Levy, the Holocaust, and David Duke's Louisiana, University of North Carolina Press, 2000, ISBN 0-8078-5374-7, p. 445.
"Since its inception...the Institute for Historical Review (IHR), a California-based Holocaust denial organization founded by Willis Carto of Liberty Lobby, has promoted the antisemitic conspiracy theory that Jews fabricated tales of their own genocide to manipulate the sympathies of the non-Jewish world." Antisemitism and Racism Country Reports: United States (archiviato dall'url originale il 28 giugno 2011)., Stephen Roth Institute, 2000. Retrieved 17 May 2007.
"The primary motivation for most deniers is anti-Semitism, and for them the Holocaust is an infuriatingly inconvenient fact of history. After all, the Holocaust has generally been recognized as one of the most terrible crimes that ever took place, and surely the very emblem of evil in the modern age. If that crime was a direct result of anti-Semitism taken to its logical end, then anti-Semitism itself, even when expressed in private conversation, is inevitably discredited among most people. What better way to rehabilitate anti-Semitism, make anti-Semitic arguments seem once again respectable in civilized discourse and even make it acceptable for governments to pursue anti-Semitic policies than by convincing the world that the great crime for which anti-Semitism was blamed simply never happened – indeed, that it was nothing more than a frame-up invented by the Jews, and propagated by them through their control of the media? What better way, in short, to make the world safe again for anti-Semitism than by denying the Holocaust?" Reich, Walter. "Erasing the Holocaust"., The New York Times, 11 July 1993.
"There is now a creeping, nasty wave of anti-Semitism ... insinuating itself into our political thought and rhetoric ... The history of the Arab world ... is disfigured ... by a whole series of outmoded and discredited ideas, of which the notion that the Jews never suffered and that the Holocaust is an obfuscatory confection created by the elders of Zion is one that is acquiring too much, far too much, currency." Edward Said, "A Desolation, and They Called it Peace" in Those who forget the past, Ron Rosenbaum (ed), Random House 2004, p. 518.
"While appearing on the surface as a rather arcane pseudo-scholarly challenge to the well-established record of Nazi genocide during the Second World War, Holocaust denial serves as a powerful conspiracy theory uniting otherwise disparate fringe groups..." Introduction: Denial as Anti-Semitism (archiviato dall'url originale il 4 giugno 2011)., "Holocaust Denial: An Online Guide to Exposing and Combating Anti-Semitic Propaganda", Anti-Defamation League, 2001. Retrieved 12 June 2007.
"Before discussing how Holocaust denial constitutes a conspiracy theory, and how the theory is distinctly American, it is important to understand what is meant by the term 'Holocaust denial.'" Mathis, Andrew E. Holocaust Denial, a Definition (archiviato dall'url originale il 9 giugno 2011)., The Holocaust History Project, 2 July 2004. Retrieved 18 December 2006.
"Since its inception...the Institute for Historical Review (IHR), a California-based Holocaust denial organization founded by Willis Carto of Liberty Lobby, has promoted the antisemitic conspiracy theory that Jews fabricated tales of their own genocide to manipulate the sympathies of the non-Jewish world." Antisemitism and Racism Country Reports: United States (archiviato dall'url originale il 28 giugno 2011)., Stephen Roth Institute, 2000. Retrieved 17 May 2007.
"'Revisionism' is obliged to deviate from the standard methodology of historical pursuit because it seeks to mold facts to fit a preconceived result, it denies events that have been objectively and empirically proved to have occurred, and because it works backward from the conclusion to the facts, thus necessitating the distortion and manipulation of those facts where they differ from the preordained conclusion (which they almost always do). In short, "revisionism" denies something that demonstrably happened, through methodological dishonesty." McFee, Gordon. "Why 'Revisionism' Isn't" (archiviato dall'url originale il 28 aprile 2010)., The Holocaust History Project, 15 May 1999. Retrieved 22 December 2006.
Alan L. Berger, "Holocaust Denial: Tempest in a Teapot, or Storm on the Horizon?", in Zev Garber and Richard Libowitz (eds), Peace, in Deed: Essays in Honor of Harry James Cargas, Atlanta: Scholars Press, 1998, p. 154.
^ Alan T. Davies, Antisemitism in Canada: history and interpretation, Wilfrid Laurier Univ. Press, 1992, p. 76, ISBN0-88920-216-8.
^Paul Buhle, Jews and American Popular Culture: Music, theater, popular art, and literature (vol 2.), Praeger Publishers, 2007, p. 12, ISBN0-275-98795-7.
^Norman Kelly (2005) "Notes on the political economy of black music", in R&B, rhythm and business: the political economy of Black music (ISBN 1888451688), Norman Kelly (Ed.), 2005, Akashic Books, p 12-13.
^Israeli aid to Haiti, field hospital set up, su mfa.gov.il, Israel Ministry of Foreign Affairs. URL consultato il 5 febbraio 2010 (archiviato dall'url originale il 28 gennaio 2010).