Attaccante rapido e di fantasia, dotato di tecnica e di capacità realizzative, era abile sia su azione che nei calci piazzati. Le sue caratteristiche di brevilineo ben si sposavano con quelle di suoi ex-compagni di reparto come Casagrande al Torino e Skuhravý al Genoa.
Carriera
Club
Arrivò al Genoa nel 1989, proveniente dalla squadra uruguayana del Peñarol insieme ai due connazionali José Perdomo e Rubén Paz, e dopo aver giocato anche per i darseneros uruguaiani del River Plate e nel Nacional di Montevideo[1]. Il Pato (ovvero "anatroccolo"), come veniva soprannominato dai tifosi, divenne in breve tempo l'idolo della Gradinata Nord.
Con il Genoa giocò tre stagioni, dal 1989 al 1992: nella prima disputò 31 partite e segnò 8 gol, nella seconda giocò 31 partite e mise a segno ben 15 gol, nella terza, 1991-1992, disputò 31 partite condite da 10 reti (media 0.34 gol/partita). Fu uno dei bomber del Genoa più prolifici di tutti i tempi insieme a Diego Milito (media 0.62 g/p), Tomáš Skuhravý (media 0.36 g/p) e Roberto Pruzzo (media 0.40 g/p).
Durante la Coppa UEFA 1991-1992 Aguilera mise a segno ben 8 goal in 9 partite, risultando uno dei bomber più prolifici della competizione. Degna di nota la doppietta segnata ad Anfield, con la quale il 18 marzo 1992 il Genoa sconfisse per 2-1 il Liverpool di Ian Rush e di un giovanissimo Steve McManaman[1], divenendo così la prima squadra italiana a battere i Reds sul loro terreno in una competizione ufficiale.
Nel 1992 fu ceduto al Torino dove giocò 54 partite, segnò 17 gol e conquistò la Coppa Italia; nella stagione 1993-94 giocò sei partite, ma non segnò alcun gol. Nel luglio del 1994 tornò a giocare per il Peñarol, dove chiuse poi la carriera cinque anni dopo.
Il 22 febbraio 1982 fa il suo esordio in nazionale maggiore in occasione della sfida pareggiata 0-0 contro la Cina, gara valevole per la prima edizione della Nehru Cup organizzata dalla Federazione calcistica dell'India. Successivamente prende parte, vincendola, all'edizione della Coppa America del 1983. Durante questa manifestazione, in occasione della partita del 18 settembre vinta 2-1 contro il Venezuela, segna il suo primo gol in nazionale.
Nel 1986 viene convocato per i Mondiali in Messico, senza però essere mai schierato in campo. Disputa poi l'edizione della Coppa America del 1989, questa volta però perdendo la finale contro il Brasile. Gioca infine i Mondiali del 1990 in Italia, dove la squadra sudamericana giunge sino agli ottavi di finale. La sua ultima apparizione con La Celeste risale al 16 novembre 1997 in occasione della vittoria per 5-3 contro l'Ecuador, gara valida per le qualificazioni ai Mondiali del 1998.
In totale colleziona 65 presenze e 23 gol con la propria nazionale, bottino che lo pone all'ottavo posto nella classifica dei marcatori di tutti i tempi.
Procedimenti giudiziari
Aguilera nel 1994 fu condannato dal Tribunale di Genova a due anni di reclusione e cinque milioni di multa per sfruttamento della prostituzione e per detenzione e cessione gratuita di un grammo di cocaina: l'episodio risale al marzo 1990. Nel 1996 la condanna fu confermata e definitiva, ma Aguilera non scontò mai la pena in quanto non mise successivamente più piede in Italia. Ad inizio 2007 poi, grazie al provvedimento di indulto introdotto dal governo italiano qualche mese prima, la condanna gli fu condonata.[2]
Statistiche
Cronologia presenze e reti in nazionale
Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Uruguay