Nel Palmeiras ha giocato come portiere contro il Flamengo, nel campionato 1988. Nell'occasione Zetti, il portiere titolare lasciò il campo per una frattura alla tibia e Gaúcho indossò la maglia numero 1, parando due rigori ad Aldair e Zinho.[senza fonte]
Nel 1989 tornò al Flamengo, suo club d'origine. Nel 1991 vinse il titolo capocannoniere del campionato Carioca con 17 reti. I suoi gol permisero, inoltre, al Flamengo di vincere il Campionato brasiliano del 1992. Nella stagione 1990-1991, arriva 7º come attaccante più prolifico del mondo secondo la IFFHS.
Nel 1993 fu ingaggiato dal Lecce, dove rimase solo un anno, poiché l'esperienza in Italia fu disastrosa. Presentato alla stampa come l'uomo dai 400 gol in carriera, non riuscì mai a dimostrare il suo valore, giocando appena 5 gare. Anzi, anche per via del calcio di rigore fallito nella partita contro il Foggia (calciato debolmente e centralmente tanto da permettere al portiere Francesco Mancini, che già aveva fatto un passo verso destra, di ritornare in posizione e bloccare il pallone), è ricordato come uno dei giocatori più deludenti del calcio italiano[3].
Nel 1994 Toffoli fece ritorno nel calcio brasiliano, all'Atlético Mineiro, dove formò il reparto d'attacco con Renato Gaúcho, Neto ed Éder Aleixo.
Nel corso del 1995 vestì le maglie di Ponte Preta e Fluminense, dove terminò la sua carriera a 31 anni.