Dopo aver seguito svariati corsi accademici riguardanti vari sport, tra cui nuoto, pallavolo e atletica, iniziò la carriera nel calcio in qualità preparatore fisico della Nazionale di Ondino Viera nel 1965.[3] Dopo aver affiancato il CT uruguaiano durante il campionato del mondo 1966 e nell'esperienza statunitense con i New York Skyliners[4], rimase nell'ambiente sportivo; nel 1982 la Federazione calcistica uruguaiana lo nominò commissario tecnico della selezione nazionale.[3] Durante buona parte del suo periodo sulla panchina dell'Uruguay fu oggetto di critiche da parte della stampa.[3] Ciò nonostante, la Nazionale da lui guidata conquistò la Copa América 1983 — giocatasi senza sede fissa —, arrivando a confrontarsi con il Brasile nella doppia finale. Vittorioso 2-0 a Montevideo, l'Uruguay di Borrás riuscì a pareggiare a Salvador grazie ad Aguilera, e si aggiudicò il titolo dopo 16 anni dall'ultima vittoria in campo continentale. Durante il campionato del mondo 1986, Borrás fu squalificato in seguito a proteste in seguito all'incontro con la Scozia — nel corso del quale l'arbitro francese Joël Quiniou aveva espulso Batista per fallo su Strachan dopo quaranta secondi[5] — e dovette dunque seguire lontano dalla panchina l'incontro decisivo con l'Argentina, e la sua Nazionale perse per 1-0, venendo così eliminata dal torneo. A Mondiale finito, si dimise, dato che aveva già deciso di lasciare l'incarico, a prescindere dall'esito della manifestazione.[6] Nel 1988 ha allenato l'Arabia Saudita.