È padre di tre figli: Audrey, Kevin, e Candide.[2][3]
Carriera
Giocatore
Di ruolo difensore, ha vestito le maglie del Cannes, dello Stade de Vallauris e del Draguignan, dal 1983 al 1998. Possedeva un'impresa di pulizie.
Allenatore
La carriera di allenatore di Renard iniziò proprio al Draguignan nel 1998. Due anni dopo fu chiamato a ricoprire il ruolo di vice-allenatore dello Shanghai Cosco, club cinese allenato dal connazionale Claude Le Roy dal 2002 al 2003. Nel 2004 fu chiamato ad allenare gli inglesi del Cambridge Utd, dove si era trasferito quando alla guida tecnica della squadra era stato chiamato Le Roy. Dopo aver guidato per qualche mese i vietnamiti del Song Da Nam Dinh nel 2004, dal 2005 al 2007 operò in patria, dove allenò il Cherbourg. In seguito lavorò come vice di Le Roy sulla panchina del Ghana.
Nel maggio 2008 gli fu affidata la guida della nazionale zambiana, che condusse ai quarti di finale della Coppa d'Africa 2010, traguardo che la squadra non raggiungeva da quattordici anni. Lasciata la panchina zambiana nell'aprile 2010.
L’8 aprile 2010 divenne CT dell'Angola,[4] incarico da cui si dimise nell'ottobre seguente.
Il 21 gennaio 2011 si spostò in Algeria per allenare l'USM Alger.
Il 7 ottobre 2013 firmò con il Sochaux, dove rimase sino al termine della stagione, conclusasi con la retrocessione in Ligue 2.[7][8]
Il 31 luglio 2014 diventò CT della Costa d'Avorio, sostituendo Sabri Lamouchi. L'8 febbraio 2015, alla guida degli Elefanti, vinse per la seconda volta la Coppa d'Africa, battendo in finale ai tiri di rigore il Ghana (dopo lo 0-0 nei tempi regolamentari e supplementari) e diventando così il primo allenatore a vincere due Coppe d'Africa con due nazionali diverse.
Il 22 maggio 2015 rese ufficiale il termine della collaborazione con la nazionale ivoriana e tre giorni dopo fu nominato nuovo allenatore del Lilla;[9] l'11 novembre seguente, dopo un inizio di campionato deludente, fu esonerato.[10]
Il 16 febbraio 2016 diventò il nuovo commissario tecnico del Marocco.[11][12] Guidò il Marocco nel girone C delle qualificazioni al mondiale del 2018, insieme a Costa d'Avorio (sua ex squadra), Gabon e Mali; il girone alla fine si rivelò una lotta a due tra Marocco e Costa d'Avorio e ad avere la meglio fu la selezione nordafricana, che all'ultima partita (dopo lo 0-0 di Marrakech dell'andata) ottenne un posto a Russia 2018 battendo gli ivoriani sul loro campo, ad Abidjan, per 2-0[13] e tornando così a disputare un mondiale dopo 20 anni.[8] Dopo la qualificazione, Renard rinnova il proprio contratto con la federazione marocchina fino al 2022.[14] Tuttavia ai sorteggi la selezione nordafricana non ebbe fortuna, finendo nel girone B insieme a Spagna, Portogallo e Iran. I maghrebini furono estromessi al primo turno dopo le due sconfitte contro Iran e Portogallo (entrambe per 1-0),[8][15] che vanificarono il pareggio per 2-2 nell'ultimo match contro la Spagna, pervenuta al pari solo al 92º di gioco con gol di Iago Aspas.[16] guidò anche nella fase finale della Coppa d'Africa 2019, dove la squadra, dopo un'ottima fase a gironi, deluse, uscendo già agli ottavi di finale contro il meno quotato Benin ai tiri di rigore. Il 21 luglio 2019 si dimette dall’incarico.[17]
Il 29 luglio fu nominato CT dell'Arabia Saudita,[18] che condusse alla qualificazione al campionato del mondo 2022 vincendo il girone finale di qualificazione con 7 successi in 10 partite. Nella partita d'esordio del mondiale la squadra saudita riuscì a battere per 2-1, contro ogni pronostico, la favorita Argentina, imbattuta da 36 partite. Nonostante ciò la nazionale perse le successive due partite e non riuscì a superare il girone eliminatorio.
Il 29 marzo 2023 ha rassegnato le dimissioni dalla panchina saudita.[19] Il giorno seguente accetta l'incarico di commissario tecnico della nazionale femminile francese.[20]